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[G]Libri per le vacanze[/G]

Ultimo Aggiornamento: 16/08/2011 17:30
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08/07/2011 10:38

L'estate è solitamente il periodo in cui riesco a leggere di più, solitamente perchè la domenica vado al mare o al parco, e anche perchè la sera sto alzata un po' di più.

In questo periodo di solito vado a comprare un po' di libri (anche se ne ho sempre sul comodino di non letti) appositamente da leggere nel tempo libero estivo.

Solitamente prendo compro il vincitore del premio strega, anche se non è mai in edizione economica, quindi se mi ispira ques'anno prenderò quello di Nesi.

Devo ancora comprare Hanno tutti ragione di Sorrentino, e mi ispirava Un anno fa domani di Sebastiano Mondadori e anche La versione di Barney di Mordecai Richler.

Spargere il sale di Morozzi. (uno dei miei scrittori preferiti)

Non ho ancora letto Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams e devo rimediare.

Sono indecisa se prendere Senza Veli di Chuck Palahniuk, dopo la delusione di Pigmeo e Gang Bang non vorrei rovinare del tutto uno degli scrittori che ho letto più volentieri.

Voi avete qualche proposta o avete in mente di comprare qualcosa di interessante?


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08/07/2011 16:44


Solitamente prendo compro il vincitore del premio strega



Riponi cieca fiducia nei vari vincitori, sicura che per avere vinto quel premio debba essere per forza interessante oppure è una tua inclinazione personale a voler leggere criticamente un romanzo giudicato così eccellente da altri?
Te lo chiedo perchè sono curioso, ma anche perché pure in tempi recenti non sono mancate le accuse di lobby culturali per far vincere questo o quel raccomandato. Dalle mie parti è ancora forte il clamore innescato dal caso Grinzane.
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08/07/2011 16:58

Re:
texdionis, 08/07/2011 16.44:


Solitamente prendo compro il vincitore del premio strega



Riponi cieca fiducia nei vari vincitori, sicura che per avere vinto quel premio debba essere per forza interessante oppure è una tua inclinazione personale a voler leggere criticamente un romanzo giudicato così eccellente da altri?
Te lo chiedo perchè sono curioso, ma anche perché pure in tempi recenti non sono mancate le accuse di lobby culturali per far vincere questo o quel raccomandato. Dalle mie parti è ancora forte il clamore innescato dal caso Grinzane.
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In realtà è più che altro un'abitudine iniziata qualche anno fa per caso mentre mi trovavo al mare e non sapendo cosa comprare mi sono affidata alla targhetta rossa che diceva "vincitore del premio strega" e mi sono trovata in mano "Non ti muovere" che mi è piaciuto parecchio.
Poi ho continuato, anche se ne sono rimasta delusa ad esempio con "la solitudine dei numeri primi" inconcludente e superficiale, e incantata invece con "Canale Mussolini" o " Come Dio Comanda".

Quando scelgo un libro mi affido molto all'istinto e ai gusti personali. Non amo i gialli ad esempio e mi sono sforzata di leggere Faletti ma l'ho trovato banalissimo, e Dan Brown che tutto sommato è più avvicente ma scrive da finali OSCENI.

Poi di libri ce ne sono talmente tanti che a volte una qualche indicazione è necessaria in libreria, quindi spesso navigo su internet alla ricerca degli scrittori che piacciono ai miei scrittori preferiti sperando di condividerne i gusti!

Poi ritengo la lettura una cosa personalissima, pertanto sono assolutamente imparziale, non mi piace per forza un libro perchè ha vinto un premio e se uno dei miei scrittori preferiti scrive una cosa orrenda lo riconosco e punto.
Vedi con "Che la festa cominci" di Ammaniti, che ho adorato in tutti i suoi libri tranne che in questo, o come Palahniuk che snocciolando un libro all'anno secondo me ha perso spessore e originalità.
[Modificato da +cecily+ 08/07/2011 17:00]

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08/07/2011 17:02

Su Faletti avevo il vago sospetto che fosse banale, per questo l'ho sempre evitato, me ne dai la conferma quindi [SM=x44462]
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15/07/2011 12:51

Un libro attualmente boicottato dai berluscones:

"IL FASCISTA LIBERTARIO: GLI OSSIMORI DI LUCIANO LANNA"

06 giugno 2011

È un libro fatto di ossimori “Il fascista libertario” di Luciano Lanna che da un mese non è più direttore del Secolo d’Italia. Ha resistito solo poche settimane dalla cacciata di Flavia Perina e dalla normalizzazione del quotidiano che fu dell’Msi.

Il volume di Lanna (edito dalla Sperling & Kupfer) è interessante per capire su quali basi politiche si sia basato lo strappo di Fini e di Fli rispetto al partito del predellino. Ed è interessante anche e soprattutto per chi non ha mai frequentato gli ambienti di destra che, si scopre, hanno più aneliti libertari di quanto si possa pensare.

I riferimenti di Lanna (e dei finiani) sono anche figli della cultura pop, come i film di Alberto Sordi o la parabola di Clint Eastwood, passato nella sua lunga vita/carriera, da uomo forte dei film western a cittadino impegnato in battaglie per l’eutanasia, tanto da dichiarare: «Sono un libertario, amo l’indipendenza. Venero lo stato mentale di chi rimane indipendente, in politico e nella vita».

I paletti che Lanna pone a questo cammino sono chiari: «Dalla “rivoluzione conservatrice” al “socialismo liberale”, dal “fascismo di sinistra”, recentemente rivendicato anche dal filosofo Slavoj Zizek, alla tipologia dell’“anarchico di destra”, dal “modernismo cristiano” alla definizione che Togliatti dava del fascismo come “regime reazionario di massa”. E ancora del fenomeno degli indiani metropolitani alla teorizzazione del “cattolico comunista”, dalla formula che spesso ricorre sui media di “tradizione e modernità” alla sintesi berlingueriana di “partito di lotta e di governo”, dalla “sinistra reazionaria” che pasolinanamente qualcuno ha pure evocato sino all’espressione di “estremista moderato”, utilizzata per esempio per Mario Pannunzio, e alla stessa prospettiva di “destra sociale”».

Il tutto ovviamente in una prospettiva che non è fascista ma neanche antifascista. Per citare Ignazio Silone del 1945: «Dopo esserci liberati del fascismo, noi dobbiamo ora cercare di superare l’antifascismo». O meglio ancora, per rileggere Ennio Flaiano: «La nostra generazione l’ha presa in culo. I preti da una parte, i comunisti dall’altra».

Insomma un modo per rileggere la storia patria anche leggendo, con altre lenti, come le gesta dannunziane. Scrive infatti Lanna: «Tanto per dire, a Fiume era stato introdotto il divorzio, che nella legislazione italiana sarebbe arrivato solo nel 1970. le donne potevano votare ed erano considerate a tutti gli effetti al pari dei maschi». Ma anche le pagini più agghiaccianti del fascismo, bollate così dall’ex repubblichino Carlo Mazzantini: «Le leggi razziali promulgate dal fascismo furono una vergogna e una ottusa stupidità di eccesso di servilismo».

In questo contesto stupisce fino a un certo punto l’omaggio fatto da Mirko Tremaglia (ora in Fli), già ministro per gli Italiani nel mondo, per Sacco e Vanzetti, i due anarchici giustiziati negli Usa nel 1927: «Due di quegli italiani “senza scarpe” che varcarono l’oceano in cerca di un futuro migliore ma subirono l’attacco disumano di quanti nel mondo hanno sfruttato il lavoro dei nostri connazionali».

Lanna pone soprattutto base musical-cinematografiche a questo libertarismo di destra. E cita ad esempio il Manifesto del beat italiano, diffuso durante il Festival di Sanremo del 1966,  scritto da Lucio Dalla, Sergio Bardotti e Piero Vivarelli: «Noi attingiamo alla tradizione, ma nonla rispettiamo. Unatradizione è valida solo in quanto si evolve. Altrimenti interessa i musei. Siamo, senza alcuna riserva, decisamente contro quelli che non la pensano come noi. Il nostro modo di pensare alla musica è anche il nostro modo di vivere. Noi crediamo nei giovani e lavoriamo per loro. Si può essere vecchi anche a diciotto anni…».

Su queste basi, si fonda poi il racconto dei passi fatti da Gianfranco Fini in questi anni. Tante le affermazioni con le quali l’attuale presidente della Camera ha cercato (sta cercando) di realizzare una destra diversa nel nostro Paese: «Se oggi esiste più attenzione per i diritti civili, per le donne, per le minoranze, questi sono i lasciti del primo ’68. La destra allora perse una grande occasione. Anziché capire le ragioni dei giovani, difese l’esistente, si schierò con i baroni dell’università, con i parrucconi…». Parole importanti che non a caso hanno lasciato l’amaro in bocca ai ricercatori che pensavano Fli si sarebbe smarcata dalla “riforma” Gelmini che tarpa le ali ai giovani che vogliano avviare una carriera in università. Ma così non è stato.

Ma l’ex direttore del Secolo racconta anche le iniziative portate avanti da Fini sul fronte dell’immigrazione, tema sul quale invece larga parte del centro destra ha scatenato la politica della paura: « “Sarebbe bello”, ha detto Fini, “se l’informazione non titolasse con riferimenti etnici: romeno scippa, albanese ruba. Perché altrimenti si può diffondere tra i cittadini l’equazione: straniero uguale delinquente”. Ecco, c’è chi sostiene che certe battaglie sarebbero estranee alla specificità della destra italiana e che certe prese di posizione dimostrerebbero solo un processo di metamorfosi, per non dire di liquidazione, di un patrimonio culturale di presunto riferimento». Ma Lanna ricorda anche il commento dell’ex leader di An o ora di Fli dopo aver visto il film di Renzo Martinelli “Il mercante di pietre”. «E’ un film di propaganda becera. Un film che sconsiglio a tutti. Film come questi, infarciti di stereotipi sugli arabi, rischiano senz’altro di alimentare l’islamofobia qui da noi. Davvero non se ne sentiva il bisogno. È spazzatura».

Parole nette, come quelle pronunciate da Fini nel discorso del2009 nel quale annunciò la fine di An: «Non ci piace l’ordine delle caserme, una società è invece coesa quando viene difesa e in qualche modo incrementata la dignità della persona umana, qualche che sia il colore della pelle, qualche che sia il Dio in cui credi, quale che sia il ruolo sociale».

Luciano Lanna racconta insomma una via italiana al libertarismo chiedendosi: «Esiste una sensibilità nuova al punto di non essere non gerarchica, non totalitaria, non conservatrice, non anti-moderna, non patriottarda e non razzista? ».

Una domanda che sarebbe da girare a Berlusconi e Bossi, in queste ore riuniti (ad Arcore) per decidere il futuro del governo Pdl-Lega.

Ad maiora. Luciano Lanna

Il fascista libertario - Sperling & Kupfer - Pagg. 256 - Euro 17


About Andrea Riscassi

Andrea Riscassi, nato nel 1967 è giornalista della Rai di Milano, dove si occupa di politica e di cronaca. Ha iniziato, giovanissimo, prima a Società Civile, poi al Corriere della Sera nelle pagine culturali e di cronaca per approdare in televisione nel 1991, dapprima a Lombardia7 poi alla Rai. Per il servizio pubblico ha seguito tutte le guerre balcaniche e poi le rivoluzioni democratiche nei paesi ex sovietici. Ha partecipato e raccontato migliaia di manifestazioni politiche e decine di campagne elettorali, in Italia come all’estero. Ha collaborato con Gianni Riotta ed Enrico Deaglio a “Milano, Italia” e con Enzo Biagi a “Il Fatto”. È uno degli intervistatori, a bordo ring, di “Dodicesimo round” (Rai Due). Per anni inviato speciale è ora caposervizio alla Rai di Milano. Ha curato (con Paolo Costa) Al nostro posto, antologia di scritti di Piero Gobetti (Limina, 1996). Nel 2007, il suo primo libro, “Bandiera arancione la trionferà” (Melampo editore), sulle rivoluzioni liberali nell’est Europa. Sempre nel 2007 ha scritto l’introduzione di “Miracolo a Milano” di Nicoletta Molinari (edizioni Sonda). Dal 7 ottobre 2006 (giorno dell’omicidio) sta cercando di tenere viva la memoria di Anna Politkovskaja, coraggiosa giornalista uccisa – per la giustizia russa - da sconosciuti. Dal suo appello “un albero per Anna” è nata l’associazione Annaviva, che si occupa di diritti umani e di democrazia nell’ex spazio sovietico. Dopo una lunga attesa, il Comune di Milano ha deciso di piantare, come richiesto da migliaia di cittadini, un albero per la Politkovskaja nel locale Giardino dei Giusti. Per questo suo impegno Andrea Riscassi è stato insignito della medaglia d’oro della Provincia di Milano, il Premio Riconoscenza 2008. Il 5 maggio 2009 è uscito il suo secondo libro dedicato proprio alla Politkovskaja: “Anna è viva, storia di una giornalista non rieducabile”, il titolo. Sonda la casa editrice.
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[Modificato da Etrusco 15/07/2011 12:58]
15/08/2011 12:20

Ho iniziato a leggere alcuni libri che avevo accantonato sulla scrivania, non avendo ferie fino a settembre devo ritagliarmi qualche ora nei pomeriggi del w.e. o la sera standomene in giardino a lottare con le zanzare [SM=x44467]
Ho già iniziato Colazione da Tiffany, successivamente sarà la volta del Linguaggio segreto dei fiori (comprato dopo aver letto delle recensioni entusiaste...ma che spero non si tramuti in una sòla), Guida galattica per autostoppisti, L'amante di Yehoshua e Che tu sia per me il coltello di Grossman. Spero di riuscire a farcela [SM=x44465]
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16/08/2011 14:52

Re:
killing zoe, 15/08/2011 12.20:

Ho già iniziato Colazione da Tiffany[SM=x44465]




Io ho visto il film l'altro giorno su Raitre [SM=x44500]


Ho notato intanto che in cima alle vendite del momento c'è un romanzo intitolato "Un regalo da Tiffany", dicono sia leggerino però... soprattutto non c'entra nulla con Capote [SM=x44464]


16/08/2011 16:39

Re: Re:
texdionis, 16/08/2011 14.52:



Io ho visto il film l'altro giorno su Raitre [SM=x44500]
Ho notato intanto che in cima alle vendite del momento c'è un romanzo intitolato "Un regalo da Tiffany", dicono sia leggerino però... soprattutto non c'entra nulla con Capote [SM=x44464]



Si l'ho visto anche io doveva essere domenica pomeriggio [SM=x44462]

Il romanzo l'ho visto in libreria, ma non mi ha ispirato [SM=x44464]


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16/08/2011 17:30

Re: Re: Re:
killing zoe, 16/08/2011 16.39:



Si l'ho visto anche io doveva essere domenica pomeriggio [SM=x44462]








[SM=x44458]

e giovedì trasmettono "Vacanze romane" [SM=x44517]

RaiTre deve avere ascoltato le mie preghiere [SM=x44452]
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