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Dai rating alla speculazione: dizionario dell'incertezza.

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2017 10:31
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11/07/2011 16:03

Articolo del Corriere della Sera
a cura di Francesca Basso : fbasso@corriere.i
11 luglio 2011 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

I mercati e i titoli di Stato
Dai rating alla speculazione
Il dizionario dell'incertezza

Gli investitori tradizionali sono prudenti. Il rischio di una volatilità a breve termine

Che qualcosa stia succedendo lo dimostrano quegli 8 miliardi di capitalizzazione bruciati dalle banche a Piazza Affari nell'ultima settimana.
Ad aumentare la tensione poi ha contribuito lo «spread» dei titoli decennali sui bond tedeschi, che venerdì scorso ha toccato il record dai tempi dell'introduzione dell'euro. La parola che ha cominciato a girare è stata «attacco»: tutti contro l'Italia, forse contagiata dalla stessa malattia diagnosticata dalle agenzie di rating a Grecia, Irlanda e Portogallo.

Ma a guardar bene, la situazione non è proprio la stessa. Anche se c'è chi ha voluto fare dei parallelismi, indicando nel particolare momento politico che stiamo vivendo un'atmosfera paragonabile a quella di qualche settimana fa ad Atene, con il governo in difficoltà. I distinguo, però, ci sono tutti. A partire dalla manovra da 51 miliardi varata dal governo italiano e che oggi Tremonti illustrerà all'Eurogruppo, con l'idea di arrivare al pareggio di bilancio prima degli altri Paesi. Insomma, in questo momento i mercati sono psicologicamente fragili, non solo in Italia, e risentono della congiuntura macroeconomica. «Gli Stati Uniti sono alle prese con la correzione del tetto al debito, mentre in Cina l'inflazione non sembra sotto controllo nonostante le dichiarazioni di Pechino», spiega Antonio Foglia, consigliere della Banca del Ceresio: «Su un tessuto così fragile si inserisce il problema del debito sovrano europeo». Intanto, però, l'Italia si sente sotto assedio e la riapertura dei mercati, oggi, suscita apprensione. Tuttavia, osserva Foglia, si tratta di «un allarme presente in Italia, forse meno sui mercati esteri, dunque non ci sono motivi per temere che sia partito un avvitamento. Certo, le incertezze ci sono». È pur vero che 10 giorni fa, dopo il via libera della Grecia al pacchetto di austerity, i mercati sono stati di buon umore per 3, 4 giorni.

Il debito pubblico con i suoi 1.890 miliardi e la crescita che non decolla stanno lì a ricordare la situazione delicata. «Ma non è scontato che l'Italia debba avere una crisi del debito - osserva Foglia -.
Il Giappone si trascina da 20 anni in una situazione analoga alla nostra». Le vie d'uscita sono note: «Stringere la cinghia o avere un buon tasso di crescita».
Qui però, entra in campo la politica. Ma nel fine settimana l'opposizione, con in testa Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, ha aperto alla maggioranza sul sostegno al rigore dei conti, per fare fronte comune contro gli speculatori.

Oggi si capirà se l'Italia è stata troppo suscettibile rispetto ai ribassi oppure il nostro Paese è finito nel mirino dei fondi speculativi e delle vendite allo scoperto.
Per Foglia «il clima degli hedge fund è depresso, da inizio anno hanno più perso che guadagnato e gli operatori sono aggressivi quando vincono.
Inoltre ora si sono aperti problemi giuridici sullo strumento tecnico, come i derivati Cds (Credit default swap, ndr )».
Eppure qualcosa venerdì scorso è successo, i titoli di Stato hanno dato un segnale: «Bisogna guardare agli investitori tradizionali e alle grandi assicurazioni, che sono molto prudenti - ragiona Foglia -. Avendo poca convinzione su quanto rischio hanno in bilancio, creano della volatilità a breve termine». Insomma, la cautela è d'obbligo.

Articolo del Corriere della Sera
a cura di Francesca Basso : fbasso@corriere.i
11 luglio 2011 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
11/07/2011 21:24

Re:
Etrusco, 7/11/2011 4:03 PM:




Ma a guardar bene, la situazione non è proprio la stessa. Anche se c'è chi ha voluto fare dei parallelismi, indicando nel particolare momento politico che stiamo vivendo un'atmosfera paragonabile a quella di qualche settimana fa ad Atene, con il governo in difficoltà. I distinguo, però, ci sono tutti. A partire dalla manovra da 51 miliardi varata dal governo italiano e che oggi Tremonti illustrerà all'Eurogruppo, con l'idea di arrivare al pareggio di bilancio prima degli altri Paesi.



La consolatoria prospettiva di arrivare al "pareggio di bilancio" entro due anni, come stanno dicendo in questi giorni, è del tutto ingannevole.

Sembra una bella cosa, ma è uno specchietto per le allodole.

L'obbiettivo per una sana situazione finanziaria NON è il pareggio di bilancio, ma la riduzione del deficit, che attualmente è circa il 120% del PIL, mentre un target ottimale sarebbe scendere sotto l'80%, idealmente al 60%.

Il pareggio di bilancio vuol solo dire che il deficit smette di aumentare. Pensare di arrivarci tra due anni non è per niente un annuncio positivo.
Quando cominceremo a ridurre il deficit, se mai potremo?
Per farlo occorre un surplus di bilancio, anche dopo aver pagato gli interessi sul debito.

E l'aumento dei tassi di interesse per riuscire a ricollocare i BOT scaduti è un peso insostenibile che allontana di molto anche il misero traguardo del pareggio di bilancio.

Questo è il risultato della politica del "tutto va ben, madama la marchesa" che abbiamo seguito negli ultimi anni.

Risuona ancora nelle orecchie di tutti la panzana di Tremonti: siamo usciti dalla crisi meglio degli altri, ve la ricordate?

Se parte la spirale: aumento tassi sui BOT -> aumento del disavanzo di bilancio -> aumento del deficit è come avviare una slavina inarrestabile.
Un mezzo per fermarla (purtroppo) c'è, ed è dolorosissimo, ma già ventilato tempo fa: lo stato italiano è in bancarotta (e sappiamo di chi è la colpa) ma la nazione italiana è solida, perchè le famiglie e le imprese hanno risparmi e mezzi da parte, ergo.. vedete ben voi dove quasi inevitabilmente andremo a parare. [SM=x44468]

E' come amputarsi un arto per evitare che una gangrena porti alla morte, penoso, doloroso, ma prima si fa meglio è. [SM=x44470]

Ma chi ci ha portato a questo non la passerà liscia.. [SM=x44511] [SM=x44511]
11/07/2011 23:02

Re: Re:
fabius039, 11/07/2011 21:24:



Ma chi ci ha portato a questo non la passerà liscia.. [SM=x44511] [SM=x44511]




ma non ci credo manco se lo vedo... [SM=x44456]


ma se stanno facendo di tutto per riabilitare craxi... figurati se non riabiliteranno il nano mafioso!!! [SM=x44456]

cmq ragazzi... io la vedo male da qui... [SM=x44465] e purtroppo chi ne farà le spese sarà sempre la povera gente!!! [SM=x44472] [SM=x44472] [SM=x44472]
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12/07/2011 19:44

Il tema del "dizionario" è interessante, perchè molta della confusione economica e finanziaria nasce proprio da un uso scorretto dei termini, a partire proprio da quegli "economisti" che parla con fumosa saccenza solo per spiegare che la colpa non è loro.

Piccolo lessico:

Speculatori
Coloro che portano l'attacco finanziario all'Italia. Non esistono, sono come gli untori della peste manzoniana, entità astratte a cui dare la colpa della propria inettitudine. Dimostrazione: bloccate le vendite allo scoperto non è cambiato niente.

Italia
L'Italia sotto attacco, il debito italiano, eccetera eccetera.
Usiamo i termini giusti: quello in crisi e che rischia il default è lo Stato italiano (ho detto Stato, non il Governo), mentre la Nazione italiana, fatta dalle famiglie e dalle imprese, se la passa benino. Le conseguenze sono ovvie.. [SM=x44469]

Accelerare la manovra
I cretini (ministri, economisti) dicono di fare presto, approvare la manovra entro oggi o domani, così la acceleriamo e ne veniamo fuori.
Stolti, come e più di chi guarda il dito e non la luna: accelerare vuol dire mettere in opera subito i provvedimenti che la attuale manovra procrastina al 2013: due anni che non possiamo perdere, e questi stanno a guardare le ore!

Agenzie di rating
Se invece che private fossero sovranazionali, della CE, non darebbero segnali negativi ed il mercato non si spaventerebbe.
Piccioni! Quale investitore privato si fiderebbe del parere positivo dato dai governi e dai politici? La colpa delle agenzie di rating è stata di dare pareri positivi indebiti ed in conflitto di interesse (Parmalat), non il contrario.

Punti base
Parla come mangi! 300 punti base sono il 3% di differenza tra quello che lo stato italiano deve promettere in più di quello tedesco per riuscire a piazzare i suoi titoli. Questo scherzo ci costa, oggi , 15 miliardi di aggravio dei conti. La manovra per quest'anno prevedeva di risparmiarne circa 2, fate i vostri conti.

Scelte forti
Anche oggi Berlusconi invoca "scelte forti". Fino a ieri ha pubblicamente e scioccamente criticato Tremonti per avere messo in piedi una manovra "impopolare", da che cilindro tirerà fuori una manovra "forte" e "popolare"?
Ah già, dimenticavo la gemma centrale della manovra attuale, il colpo di genio che ha zittito tutti i mercati mondiali: la norma sulle badanti! [SM=x44457]
[Modificato da fabius039 12/07/2011 19:45]
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Intanto oggi ci piove tra capo e collo un nuovo declassamento, ora siamo BBB
ed ancora non vedo nessun commento provenire dai nostri onorevoli...
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