Avadoro, 10/18/2011 6:44 PM:
Quoto.
A casa uso Linux, al lavoro purtroppo per quella patacca che si chiama "certificazione di qualità" si è costretti a usare software con licenza.
Giusto parlare di Jobs come di un grande imprenditore, non come di un utopista o di un rivoluzionario: nel mondo dell'informatica credo che questo titolo se lo meriti Linus Torvalds e non certo Jobs.
radcla, 10/19/2011 3:15 PM:
Questa cosa mi perplime!
Perplime anche me! Non vorrei che la presa di posizione della ditta di Avadoro sia frutto di un equivoco.
E' ben certo che in nome della "certificazione di qualità" sia obbligatorio usare solo software regolarmente licenziato, e quindi non SW copiati, tarocchi e potenzialmente bacati o dannosi.
Ma questo non vuol dire che automaticamente i SW debbano essere a pagamento, SW come il pacchetto OpenOffice pur gratuiti hanno regolare licenza e gli utilizzatori sono (o possono) essere registrati.
Idem per tanti altri SW, come ad esempio Acrobat Reader, tutti i browser, client di posta (io userò fino alla morte Eudora), ed ovviamente anche Linux nelle sue varie distribuzioni.
Quindi una opposizione a questi SW free, nella doppia accezione di gratuito e libero (open source) non trova nessuna giustificazione nelle pur ristrette maglie dei Sistemi di Qualità.
Anzi queste dovrebbero incoraggiare l'uso di SW e formati non proprietari ed universali, a garanzia della utilizzabilità senza limiti di spazio e di tempo.
Io contesto sempre i contratti che impongono scambi di dati in formati commerciali come DOC (Word), XLS (Excel), DWG (Autocad) o altro, perchè sono formati propri di applicazioni non universalmente riconosciute ed a pagamento, ed il giorno che, per ventura, saranno scadute le relative licenze, nessuno in teoria potrebbe più utilizzarli.
Quindi propongo solo formati free, come pdf per i testi, dxf per i disegni e così via.
Dai Avadoro, dà una spallata alle retrograde convinzioni della tua azienda! (ma senza esagerare..)
[Modificato da fabius039 19/10/2011 22:15]