Io e il mio compagno litighiamo poco e quel poco è quasi sempre per divergenze di opinioni su fatti di politica o di attualità in genere oppure per il diverso modo che abbiamo di gestire gli euri (ma qui il più delle volte lascio perdere perchè essendo lui solo e senza figli, casa piccola, lavoro quasi sotto casa non può rendersi conto delle esigenze di chi ha una situazione completamente all’opposto della sua). Poi ci sono i litigi per situazioni che spesso ci “creiamo” noi nel senso che ci facciamo dei film mentali che non finiscono più, per cui vediamo nell’altro cose che il più delle volte non sono vere, ci immaginiamo robe dell’altro mondo e pretendiamo che l’altro ce le confermi. Tutto ciò porta a litigi sensa senso che poi alla fine va beh...si risolvono.
Quello che volevo dire però, è un’altra cosa: guardando diverse coppie giovani e meno giovani da un punto di vista completamente neutrale mi accorgo che la maggior parte dei litigi avvengono a causa dei familiari, quando cioè si impone la frequentazione all’altro, della propria mamma, padre, sorella, zia, zio ecc. e soprattutto quando si ritiene essenziale tale frequentazione perchè il parente altrimenti ci rimane male. I pranzi in famiglia sono piacevoli, è ovvio (io non li gradisco particolarmente ma il mio è un’altro problema) ma a volte si vorrebbe fare altro. Le cose poi si complicano quando i parenti mettono bocca sulle cose personali della coppia oppure quando iniziano a dare “consigli” non richiesti su come educare i figli che quando è “mia mamma a darli vanno bene ma quando è la suocera no, anzi, si dovrebbe fare i fatti suoi”
Io ho superato da un pezzo queste situazioni tant’è che i miei sanno che ho un compagno ma non lo conoscono perchè non gliel’ho mai presentato e la domenica invece di andare a pranzo da mammà me ne vado in giro, al cinema, a sagre e feste varie. Mi sono risparmiata un sacco di incazzature, garantito.
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Ho capito che se una persona si ritiene superiore, bisogna lasciarla vivere nella sua inferiorità