Uno spunto di riflessione sulla marcatura CE
Un milione di occhiali pericolosi sequestrati a Guidonia
Da vista e da sole, potevano creare danni alla retina. Erano pronti per essere immessi sul mercato nazionale
ROMA - Oltre un milione di paia di occhiali "da sole" e "da vista", con contrassegno CE presumibilmente contraffatto, pronti per essere immessi sul mercato nazionale: li hanno scoperti e sequestrati finanzieri del Comando Provinciale di Roma a Guidonia Montecelio, dentro un deposito riconducibile a una società di cittadini di nazionalità cinese, che non risulta ufficialmente nei registri della Camera di Commercio. Denunciato il rappresentate legale della società.Oltre a occhiali "da sole", i finanzieri di Tivoli hanno trovato circa centomila pezzi "da vista": considerati "presidi medici" erano privi delle prescrizioni di legge.
Occhiali pericolosi. Le lenti degli occhiali da sole, secondo i primi accertamenti, non filtrano on modo adeguato i raggi ultravioletti, mentre quelle "da vista" altererebbero le immagini, provocando danni alla retina e disturbi come vertigini e cefalee. L'autorità giudiziaria ha disposto una perizia tecnica per stabilire le caratteristiche e il grado di dannosità della merce sequestrata, tutta importata dalla Cina, che sarebbe stata venduta al cliente finale ad un prezzo oscillante tra i sette e i venti euro, con guadagni per oltre 12 milioni di euro.
Fonte
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Certamente è roba di dubbia qualità, ma fa ridere la formula di rito con cui i giornali presentano sempre questi sequestri: "contrassegno CE presumibilmente contraffatto".
Ora, non esistono contrassegni CE autentici o contraffatti, la marcatura è sempre e comunque fatta dal produttore
senza nessun controllo preventivo da parte di chichessia.
La differenza tra l'azienda corretta e quella tarocca è che la prima esegue a sua cura e spese le verifiche di conformità (ancora senza obbligo di rivolgersi ad enti certificatori riconosciuti), prepara e conserva quello che viene detto "dossier tecnico" che raccoglie la documentazione che dimostra la conformità alle norme europee, e quindi quando appone il marchio è cosciente di aver fatto le cose per bene.
In caso di contestazioni mette a disposizione il dossier tecnico per eventuali ispezioni.
Ovviamente il disonesto se ne frega, e mette lo stesso marchio. Nessun dossier, e se mai ci fossero contestazioni di solito ha chiuso o cambiato ragione sociale.
Allora parliamo correttamente di marchio apposto abusivamente, e non contraffatto.
E chiariamo che non c'è nessun modo per distinguerli.
La marcatura CE non dà di per sè nessuna garanzia, lo è solo se la casa costruttrice è seria, e non rischia la reputazione per questo.
E dovrebbe sempre (quando possibile per motivi di spazio) riportare gli estremi delle norme a cui il prodotto è conforme.
In soldoni se compro un prodotto di marca, es. un televisore Philips, mi posso fidare che la marcatura CE sul retro è stata apposta dopo aver fatto effettivamente i test previsti dalle norme che sono riportate.
Ma se il prodotto è fatto da MingYan, o Pingpong, quel marchio non vale una cippa.
La soluzione seria ci sarebbe, ed è fare come i cinesi: alla dogana la merce non entra se non è accompagnata da un certificato di conformità emesso da un ente autorizzato europeo. Punto.
Provate ad esportare in Cina un prodotto tecnologico senza il CCC (China Conformity Certificate), che può essere emesso solo da laboratori cinesi, o qualche raro laboratorio europeo (es. IMQ).
Il marchietto sul prodotto non vale niente.