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Violenza di gruppo, confermato il carcere per 2 indagati

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2024 18:53
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22/08/2023 06:18

Il tribunale del Riesame di Palermo ha confermato il carcere per Angelo Flores e Gabriele Di Trapani, due dei sette ragazzi dai 18 ai 22 anni arrestati con l'accusa di aver violentato, la notte tra il sei e il sette luglio, una giovane di 19 anni di Palermo.

I giudici, che hanno accolto la tesi della Procura diretta da Maurizio de Lucia, non hanno ancora depositato le motivazioni della decisione. Il tribunale, inoltre, deve ancora pronunciarsi sulla istanza di scarcerazione presentata dai legali di Cristian Barone, un altro degli indagati.

Flores, Di Trapani e Barone sono i primi tre presunti autori dello stupro arrestati anche grazie alla denuncia della vittima. In cella è finito anche un minorenne, che ha parzialmente ammesso i fatti, ed è stato scarcerato e affidato a una comunità. Nei giorni scorsi, le indagini, che dal giorno della violenza non si sono mai fermate, hanno portato all'arresto di altri tre ragazzi che avrebbero fatto parte del branco che ha abusato della vittima: Samuele La Grassa, Elio Arnao e Christian Maronia che domani compariranno davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia.

Il minorenne accusato di aver partecipato allo stupro di gruppo ha confessato davanti al gip del tribunale per i minorenni Alessandra Puglisi. C'è un video trovato dai carabinieri in uno dei cellullari degli arrestati che lascia pochi dubbi sulla presenza del ragazzo, che ha già compiuto 18 anni, nel cantiere abbandonato sulla costa palermitana dove si è verificata la violenza.

La confessione ha portato alla scarcerazione dell'indagato, che adesso si trova in comunità. La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha annunciato già la presentazione di un ricorso contro il provvedimento del gip, ritenendo che si tratta di fatti particolarmente gravi e dunque il giovane deve stare in carcere. Il video recuperato dal nucleo investigativo dei carabinieri mostrerebbe che il minorenne è stato tra i più violenti.
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22/08/2023 14:59

"Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia.

Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla. Ma mi è stato detto che la ragazza era consenziente". In lacrime Christian Maronia, uno dei sette giovani indagati, davanti al gip di Palermo Marco Gaeta.

"Mi sono rovinato la vita. Mi era stato detto che la giovane era d'accordo - ha aggiunto Maronia - Ho anche una fidanzata e non avrei mai fatto una cosa simile. Io non conoscevo la ragazza, non l'avevo mai vista prima". Nel corso dell'interrogatorio è emerso che Angelo Flores avrebbe mostrato un video: "Si vedeva che lei sarebbe stata disposta a questa esperienza - aggiunge - Ad organizzare tutto è stato Flores".

In queste ultime ore su tik tok è stato aperto un profilo su Cristian Maronia dove sono stati pubblicati sei video: "Quando tutta Italia ti incolpa per una cosa privata, ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici".

E ancora "Non ero in me quando è successo", sono alcune delle frasi pubblicate nei video comparsi sul social. I video erano già stati confezionati dal diciannovenne che imita nelle posture i cantanti neomelodici e sono ripresi in casa, dal barbiere o in discoteca. In uno pubblicato con l'hashtag #freechristian, chi condivide scrive: "Con che coraggio la gente insulta gli innocenti".
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22/08/2023 15:00

Mi sembrano dichiarazioni per mettersi in buona luce..
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23/08/2023 17:21

l Garante privacy mette in guardia sulle conseguenze, anche di natura penale, della diffusione e condivisione dei dati personali della vittima dello stupro di Palermo e dell'eventuale video realizzato.

A seguito di numerose notizie stampa su una "caccia alle immagini" scatenatasi nelle chat, l'Autorità - con due provvedimenti d'urgenza - ha rivolto un avvertimento a Telegram e alla generalità degli utenti della piattaforma, affinché venga garantita la necessaria riservatezza della vittima, evitando alla stessa un ulteriore pregiudizio connesso alla possibile diffusione di dati idonei a identificarla.

Il Garante privacy spiega che, la possibile diffusione di dati idonei a identificarla, anche indirettamente, è in contrasto, peraltro, con le esigenze di tutela della dignità della ragazza. L'autorità ricorda che la diffusione e la condivisione del video costituiscono una violazione della normativa privacy, con conseguenze anche di carattere sanzionatorio, ed evidenzia i risvolti penali della diffusione dei dati personali delle persone vittime di reati sessuali (art. 734 bis del codice penale).

Si sono presentati in commissariato e hanno presentato denuncia contro ignoti per i messaggi di minacce e gli insulti ricevuti da quanto si è diffusa la notizia che i loro figli, fratelli e parenti sono stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale di gruppo.

Le famiglie dei sette giovani arrestati hanno chiesto alla polizia di indentificare gli autori dei commenti ma anche e soprattutto chi ha realizzato i profili fake dei propri parenti e chi ha postato le foto degli indagati dondole in pasto a milioni di persone. Le indagini passano adesso alla polizia postale che dovrà passare al setaccio tutti i social dove sono presenti migliaia di post e di commenti sulla vicenda.
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24/08/2023 17:34

Torna in carcere il minorenne accusato, insieme ad altri sei ragazzi, della violenza di gruppo ai danni di una 19enne avvenuta il 7 luglio scorso a Palermo.

Secondo quanto si apprende si tratterebbe di un aggravamento della misura cautelare che nei giorni scorsi il Gip gli aveva revocato, affidandolo a una comunità e sostenendo che il giovane avesse compiuto una "rivisitazione critica" del suo comportamento.

Contro il provvedimento di scarcerazione aveva presentato ricorso la Procura per i minorenni.

La Procura dei Minorenni, che aveva già impugnato la scarcerazione, ha chiesto l'aggravamento della misura cautelare a un gip diverso da quello che aveva disposto la liberazione del minore.

Secondo quanto si apprende nel corso delle indagini sarebbero emersi elementi che avrebbero aggravato le esigenze cautelari a suo carico.
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25/08/2023 17:12

Sono trasferiti ieri sera dal carcere Lorusso di Pagliarelli i sei giovani arrestati per lo stupro di gruppo avvenuto la notte del 7 luglio nel cantiere del collettore fognario al Foro Italico a Palermo.

E' stata accolta la richiesta della direzione della casa circondariale che aveva chiesto una diversa collocazione penitenziale dei sei per evitare "azioni destabilizzanti per l'ordine e la sicurezza".

I sei giovani arrestati - Angelo Flores, Elio Arnao, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Gabriele Di Trapani e Cristian Barone - sono stati trasferiti in altrettanti penitenziari siciliani.
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27/08/2023 11:22

Una nuova manifestazione ieri sera a Palermo per le strade della movida organizzata dall'associazione Non una di meno dopo la violenza di gruppo nella zona del Foro Italico.

Un corteo ha attraversato le strade del centro del capoluogo.

"Una marea rumorosa e impetuosa sta agitando le strade della città.Una nuova e immediata risposta allo stato attuale in cui vediamo il patriarcato insinuarsi velocemente e in maniera sempre più pervasiva in ogni sfera delle nostre esistenze, in ogni parte della società, in ogni quartiere della città - dicono le organizzatrici - Non esiste lotta anti-patriarcale che non sia lotta anticapitalista.Non esiste lotta anti-patriarcale che non tenga conto della narrazione tossica e classista della violenza di genere. Avvertiamo l'esigenza di sfruttare ogni singola occasione per portare avanti lo sradicamento della cultura dello stupro strutturale al sistema patriarcale e la morbosità mediatica della sua narrazione. No alla militarizzazione della città. No ai corpi abusati e controllati.
Si ai corpi liberi sì alla lotta transfemminista".
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30/08/2023 10:03

La ragazza vittima dello stupro è stata trasferita in una località protetta
[Modificato da (max77) 30/08/2023 10:03]
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30/08/2023 18:32

È stanca di subire critiche e attacchi.

La grande solidarietà che ha ricevuto anche in Rete non la mette al riparo dagli haters, che continuano a criticarla. E così la 19enne stuprata da un gruppo di ragazzi a luglio scorso a Palermo torna a sfogarsi sui social. Domenica scorsa aveva rivendicato il diritto di vivere la sua vita come meglio preferisce, oggi ammette di non avere più la forza di reagire. E intanto lascia Palermo per una comunità protetta fuori dalla città, trasferita in un centro in cui le verrà anche offerta la possibilità di lavorare.

"Sono stanca mi state portando alla morte. Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così", scrive su Instagram sopra un post in cui, con frasi molto volgari, qualcuno l'accusa di aver avuto con i sette ragazzi un rapporto consensuale. "Non serve a nulla continuare, pensavo di farcela ma non è così", aggiunge. E ancora: "se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore". Parole molto dure che tradiscono una grande fragilità. Dietro la forza esibita nei giorni scorsi, quando rispondeva decisa a chi la criticava per i video postati, c'è dunque tutta l'emotività di una ragazza con un vissuto difficile e una violenza alle spalle. "Sinceramente sono stanca di essere educata quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto con cose del tipo: 'ah ma fa i video su tik tok con delle canzoni oscene', 'è normale che poi le succede questo', oppure 'ma certo per come si veste" aveva scritto. Poi "Me ne dovrei fregare - aveva continuato - ma non lo dico per me, di non sparare stronzate più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me e fanno post come me potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio?". Una parola che oggi non ripete, ma che si legge tra le righe del suo post di oggi che termina con una frase inquietante. "Se riesco a farla finita porterò quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore".

La ragazza è in contatto continuo con i carabinieri che la sentono quotidianamente e viene anche assistita da uno psicologo e da un legale che, verosimilmente, la assisterà nel corso dell'incidente probatorio in cui, nei prossimi mesi, dovrà tornare ad accusare gli stupratori. E sulla vicenda è intervenuto di nuovo il Garante per la protezione dei dati personali che ha avviato un'istruttoria nei confronti dei siti che hanno diffuso le generalità della vittima della violenza sessuale di Palermo. L'Autorità si riserva di adottare i provvedimenti ritenuti necessari e di informarne l'autorità giudiziaria. "Nonostante le regole deontologiche dei giornalisti impongano di rappresentare fatti di cronaca di questa gravità senza indugiare in dettagli che possano portare a individuare le vittime, si sono registrati diversi casi in cui l'informazione è stata da subito caratterizzata da un eccesso di particolari e da una morbosa attenzione sulla vicenda". Il Garante "richiama quindi nuovamente tutti gli operatori dell'informazione e, più in generale, chiunque ritenga di occuparsi pubblicamente della vicenda, ad astenersi dall'ulteriore divulgazione delle generalità della vittima e ad adottare forme di comunicazione coerenti con la tutela della dignità della persona, evitando di aggiungere - seppur involontariamente - violenza a violenza".
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05/09/2023 18:28

Il Tribunale del riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Samuele La Grassa, uno dei sette ragazzi accusati dello stupro di una diciannovenne, violentata il 7 luglio in un cantiere abbandonato del foro italico di Palermo.

A denunciare gli abusi è stata la vittima.

La Grassa, che è stato condannato anche a pagare le spese del giudizio, si è difeso sostenendo di non aver partecipato alla violenza e di essere rimasto in disparte mentre il branco stuprava la ragazza.

Finora il Tribunale del riesame ha rigettato le richieste di scarcerazione di cinque dei sette indagati. Tra due giorni si terrà l'udienza che dovrà decidere sulla richiesta di scarcerazione di Elio Arnao.

Il gip aveva invece scarcerato l'unico minorenne indagato che è stato poi nuovamente arrestato per avere postato commenti e video in cui rivendicava il gesto compiuto. A suo carico anche una chat in cui ammetteva con un amico che la ragazza non era consenziente.

Oltre alla denuncia della vittima a carico dei sette indagati c'è anche un video girato durante gli abusi dal più grande del gruppo.
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12/03/2024 18:52

La 19enne violentata da 7 ragazzi a luglio al Foro Italico a Palermo ha denunciato di essere stata stuprata da un familiare, G.P., 50 anni.

L'uomo è sotto processo davanti al gup Stefania Brambille.

"Non la seguo in questo processo, ma non mi risulta che la mia assistita abbia ricevuto una notifica dell'udienza né che abbia nominato altri legali.

Ci stiamo attivando per capire cosa sia accaduto", ha commentato la legale della ragazza, l'avvocato Carla Garofalo che assiste la vittima nel processo a sei dei sette suoi violentatori. Uno, l'unico minorenne a luglio, è già stato condannato a 8 anni e 8 mesi.

L'episodio per cui la giovane ha denunciato il familiare sarebbe avvenuto a giugno 2022. L'imputato, che nega ogni accusa, avrebbe costretto la 19enne a subire atti sessuali con l'aggravante dell'uso di cocaina e alcol.

La ragazza, nei mesi scorsi, aveva denunciato anche altri episodi di abusi subiti da parte di due sconosciuti.
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12/03/2024 18:52

azz tutte lei....
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29/04/2024 18:53

Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico.

Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l'istanza a una serie di nuove attività tra le quali l'esame in aula della vittima che il gup ha però respinto.

La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa.

Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all'abbreviato optando per il dibattimento.
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