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L'Angolo Dei Vini

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2020 21:29
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30/11/2007 23:13

domenica ho provato il vino novello che ho fatto io quest'anno.è la prima volta che lo faccio, mi sono meravigliato per come è venuto buono è eccezionale
30/11/2007 23:26

Re:
alf.redo, 30/11/2007 23.13:

domenica ho provato il vino novello che ho fatto io quest'anno.è la prima volta che lo faccio, mi sono meravigliato per come è venuto buono è eccezionale




novello di che uve???


[SM=x44486]
19/01/2008 11:27

Corteggiare con il barolo
Per gli americani è il vino più sexy: si fa attendere come una bella donna



ALBA
Che fosse il più amato dalle teste coronate ce lo raccontavano da secoli, con il famoso e quasi logoro motto «il re dei vini, il vino dei re». Che sia il più blasonato d'Italia e forse il più apprezzato dagli esperti di tutto il mondo ce lo dicono decine di guide, classifiche e degustazioni comparate. Ma che il Barolo fosse il vino più sexy al mondo, più ancora dello champagne, è davvero una novità.

A sostenerla è il «New York Times», attraverso la penna del suo critico ufficiale Eric Asimov. Secondo il giornalista del quotidiano statunitense sarebbe attraente soprattutto il Barolo che si ha il tempo, la pazienza e l'opportunità di far invecchiare per almeno dieci anni, perché solo così diventa «austero, maturo e sensuale».

E pazienza per decenni di immagine costruita sul carattere serio e complesso del più pregiato figlio del nebbiolo che nasce in terra di Langa. «Spesso si sente dire che il Barolo è un vino da intellettuali, e magari si può anche capire il perché - scrive Asimov - In effetti qualcosa della sua tanninica austerità, specie quando è giovane, lascia pensare che sia un vino che ti tiene a distanza, che debba essere ponderato per essere compreso». E invece «tra tutti i grandi vini è forse il solo Bordeaux che è capace di offrire quelle sensazioni seducenti, fragranti e cariche di sfumature che danno al Barolo la sua grande anima». Insomma: «Lo si definisca quanto ci pare intellettuale, ma a mio avviso non ci sono altri vini che diano così tanto la carica».

Se poi il piacere aumenta con l'attesa, il Barolo allora è un vero maestro di seduzione, visto che può restare sotto chiave anche per anni prima di sprigionare tutta la sua sensualità. Per il critico del New York Times ci sono infatti alcuni produttori che «hanno tentato di rendere il Barolo accessibile anche quando è più giovane, ma questo è uno di quei vini che richiedono almeno un decennio prima che possano essere davvero graditi nella loro pienezza».

Che cosa ne pensano i produttori? «Finalmente un giornalista che ha capito qual è l'essenza del Barolo - risponde Domenico Clerico di Monforte d'Alba - Il nebbiolo è un vitigno che ha una storia tutta sua e un carattere inconfondibile. Non può essere paragonato a nessun Cabernet, al massimo al Pinot Noir che nasce in Borgogna. Certo che è un vino sexy, perché è affascinante come tutte le cose difficili da raggiungere e conquistare». Aggiunge Roberta Ceretto di Alba: «Il gusto del Barolo dona le stesse sensazioni del contatto con il velluto, un tessuto morbido, elegante e sensuale. Ma non pensate che una bottiglia sia come certe ragazzine con la minigonna. E' solo con il tempo che questo vino perde il suo carattere aggressivo e dimostra tutta la sua morbidezza. Per questo noi produttori consigliamo di aspettare un po' di anni prima di lasciarsi conquistare dal suo carattere».

Sottolinea Maria Teresa Mascarello, figlia del mitico Bartolo: «Sexy può essere un termine ironico, ma io credo che il Barolo sia più intelletuale, ma non per questo meno seducente. Forse avrei usato la parola intrigante, definendo sexy qualche altro vino, magari di categoria inferiore».

Soddisfazione, quindi, anche perché il New York Times con il Barolo ci ha preso gusto: solo qualche settimana fa, in un lungo articolo in cui elencava i tanti mali dell'Italia, tra le poche cose positive citava proprio il vino più nobile delle Langhe. Un ottimo presupposto per gli oltre 10 milioni di bottiglie dell'annata 2004 che dal primo gennaio sono state lanciate sul mercato dopo i tre anni di invecchiamento. Ma il consiglio è di tenerle in cantina ancora per un po'.
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18/05/2008 13:37

ragazzi dovete assolutamente provare questo. ce l'ha mio zio per il ristorante ed è uno moscato da dolce. E' prodotto dai vignaioli di santo stefano belbo (cn) in piemonte, nella zona del moscato d'asti. una sola parola: FAVOLOSO
Con una sorta di metaforico ritorno alle origini, i fratelli Ceretto, nel 1976, fondano insieme a due partner (Sergio Santi e i fratelli Gianpiero e Andrea Scavino) l’azienda I Vignaioli di Santo Stefano, proprio nella terra natale del padre Riccardo.
L’azienda è proprietaria di 8 ettari e affittuaria della Tenuta San Maurizio del Conte Carlo Vittorio Incisa Beccaria, una superficie collinare prestigiosa di circa 32 ettari nel comune di Santo Stefano Belbo.
La produzione media annua è di circa 160.000 bottiglie di Moscato d’Asti, 20.000 di Asti e 5.000 di Moscato Passito.
Potature contenute, concimazioni equilibrate, diradamento dei grappoli e cernite in vendemmia, sono i cardini fondamentali su cui si basa il lavoro in vigneto, mentre travasi, chiarifiche e filtrazioni ridotte al minimo indispensabile sono le fondamenta dei passaggi in cantina, per garantire ed esaltare il patrimonio aromatico dell’uva.
Vino bianco dolce, è il vino da dessert per eccellenza. Ha colore giallo paglierino più o meno intenso a seconda delle annate, profumo fruttato intenso, aromatico, molto persistente. Il sapore dolce è in armonico equilibrio con il basso contenuto alcolico (5% vol.) e con l'acidità, mai molto elevata, ma che conferisce al prodotto una piacevole freschezza.
[Modificato da Shia-principessa 18/05/2008 13:37]

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26/06/2008 00:08

in cantina ho il friulano,che è il tocai,dopo il cambio di nome


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18/07/2008 13:05

consisglio vivamente di provare nero d'avola cantina Vini Maggio - Sicilia - profumi e sapore delizioso! pluripremiato
18/07/2008 22:08

Re:
giuseba, 18/07/2008 13.05:

consisglio vivamente di provare nero d'avola cantina Vini Maggio - Sicilia - profumi e sapore delizioso! pluripremiato




La Maggio ed il nero d'avola??? premiati??? dove e quando??? L'unico rosso premiato di questa scarsa ditta è stato un merlot/cabernet alcuni anni fa, probabilmente col premio "migliore amico del presidente della giuria"... Altri sono stati un passito e due vini da pesce, solo nella loro provincia e con le stesse motivazioni, a livello nazionale è considerato poco ma molto... [SM=x44465]
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22/07/2008 15:24

Re:
giuseba, 18/07/2008 13.05:

consisglio vivamente di provare nero d'avola cantina Vini Maggio - Sicilia - profumi e sapore delizioso! pluripremiato




Da una cantina che si chiama così non assaggerò mai nulla

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11/01/2009 09:41

nobile di montepulciano
per chi ama i vini corposi...

ed intensi...

un docg famoso fin dai tempi degli Etruschi
continua a tramandare anche ai nostri giorni, i sapori e i profumi di questo incantato territorio.


lo conoscete?
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13/01/2009 11:24

Re: nobile di montepulciano
la micia, 11/01/2009 9.41:

per chi ama i vini corposi...

ed intensi...

un docg famoso fin dai tempi degli Etruschi
continua a tramandare anche ai nostri giorni, i sapori e i profumi di questo incantato territorio.


lo conoscete?




bevuto esattamente un mese fà

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13/01/2009 21:36

Re: Re: nobile di montepulciano
never169, 13/01/2009 11.24:




bevuto esattamente un mese fà




ma io lo so...che tu sei uno che ...davvero da soddisfazione

ps...penso di tornare a roma...presto...molto presto
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14/01/2009 13:28

Re: Re: Re: nobile di montepulciano
la micia, 13/01/2009 21.36:




ma io lo so...che tu sei uno che ...davvero da soddisfazione

ps...penso di tornare a roma...presto...molto presto




brava...e mi raccomando stavolta con lo stomaco apposto [SM=x44456]

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30/01/2011 15:07

Basilicata
La Basilicata e' regione costituita per lo piu' da rilievi col-
linari e montani. Le condizioni climatiche e la natura del suolo, prevalentemente calcareo, consentono di ottenere ottimi risultati nella coltivazione della vite.
L'area di maggior pregio e' quella confinante con la Puglia, dominata dal monte Vulture, un vulcano spento sulle cui pendici si coltiva prevalentemente l'uva aglianico, che dà vita a uno dei piu' importanti vini rossi italiani, l'Aglianico del Vulture, recentemente insignito del riconoscimento della Docg.

VITIGNI
L'aglianico e' il vitigno simbolo della Basilicata.Altre uve coltivate in regione sono bombino bianco, fiano, malvasia bianca di Basilicata, trebbiano toscano, verdeca, bombino nero, cabernet sauvignon, malvasia nera di Basilicata, merlot, montepulciano e Sangiovese.
Sono circa 11.000 gli ettari di terreno coltivati a vite e da questi si ricava una produzione media annua di circa 500.00 ettolitri di vino. Accanto alla Docg dell'Aglianico troviamo la Doc Terre dell'Alta Val d'Agri e le Igt Basilicata e Grottino di Roccanova.

AGLIANICO
L' Aglianico del Vulture e' uno dei grandi rossi d'Italia; di recente ha ottenuto la Docg. Il vitigno aglianico (diffuso in varie zone dell'Italia meridionale) si esprime ai maSsimi livelli nella provincia di Potenza, sulle pendici del Vulture.
Dalla sua vinificazione in purezza si ottiene un rosso potente e profumato, ricco di tannini e sorretto da buona acidita'. Godibile già da giovane, dà il meglio dopo alcuni anni di invecchiamento sviluppando sentori di liquirizia e cioccolato che si fondono con
quelli fruttati e floreali. Ideale l'abbinamento con carni rosse.



DOC
La vocazione della Basilicata a produrre soprattuto vini rossi si manifesta anche nella Doc Terre dell'Alta Val d'Agri. Questa denominazione in provincia di Potenza e' caratterizzata da due vitigni rossi internazionali, il cabernet sauvignon e il merlot.
Se ne ricavano due vini, il Rosso e il Rosato.
Le due Igt Basilicata e Grottino di Roccanova consentono la produzione, accanto a vini rossi e rosati,di interessanti vini bianchi che sono consumati e apprezzati soprattutto in loco da una clientela affezionata.

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06/02/2011 21:39

Calabria
La storia della viticoltura calabrese affonda le radici nell'antichità, quando la regione era nota col nome di Enotria e i suoi vini erano molto apprezzati. Col passar del tempo la produzione di vino si orientò verso la quantità a scapito della qualità.
Negli ultimi anni, grazie al serio lavoro di alcune aziende,il vino calabrese sta finalmente mostrando tutte le sue potenzialita' a iniziare dal vino simbolo della regione, il Cirò. Ma è l'intera gamma di vini delle 12 Doc calabresi a esprimersi oggi su livelli qualitativi assai soddisfacenti.

VITIGNI
La Calabria ha impostato la sua viticoltura sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni, pur senza rinunciare all'impiego di quelli internazionali.
Accanto a cabernet sauvignon, merlot o syrah troviamo tra gli altri, in percentuali ben più rilevanti, greco bianco, montonico, ansonica, malvasia bianca, guardavalle, gaglioppo, greco nero, calabrese, nocera, castiglione.
I vini che se ne ricavano hanno buona struttura, acidita' rinfrescante e una certa rusticita' che li rende poco omologati al cosiddetto "gusto internazionale".

DOC
Sono 12 le Doc della Calabria: Bivongi, Donnici, Greco di Bianco, Lamezia, Melissa, Pollino, Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, San Vito di Luzzi, Savuto, Scavigna, Verbicaro. La superficie vitata complessiva si aggira intorno ai 24.000 ettari di terreno e consente una produzione media annua di circa 700.000 ettolitri di vino.
I vigneti sono ubicati nelle zone collinari di una regione prevalentemente montuosa e che gode di buone condizioni climatiche, moderatamente continentali nell'interno e piu' calde sulla costa.



CIRO' E GRECO
Due sono i vini portabandiera dell'enologia calabrese, il Cirò e il Greco di Bianco. Quest'ultimo ha una produzione limitatissima, ma è un affascinante vino bianco passito che ben si presta ad accompagnare formaggi stagionati, dolci vari o a essere apprezzato fuori pasto.
Il Cirò viene proposto anche nelle versioni Bianco e Rosato, ma è come Rosso (ottenuto prevalentemente da uve gaglioppo) che convince di più, grazie a sentori fruttati che evolvono col tempo e che rendono il vino adatto ad accompagnare piatti robusti di carne.


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25/02/2011 22:22

Friuli
La parte meridionale del Friuli Venezia Giulia, a ridosso dell'arco alpino, e' una delle aree vinicole piu' interessanti d'Italia. Qui nascono, grazie a condizioni climatiche favorevoli e a terreni adatti alla viticoltura, soprattutto vini bianchi importanti, anche se non mancano rossi di grande interesse.
Su una superficie vitata di 19.000 ettari si produce ogni anno una quantità media di circa un milone di ettolitri di vino, di cui il 60%Doc o Docg. I vini bianchi superano di poco i vini rossi. Nove sono le Doc della regione, cui si aggiunge una Docg.

FRIULI DOC E DOCG

Il Ramandolo e' l'unico vino Docg del Friuli. Nove sono le DOc: Colli Orientali del Friuli, Collio, Grave del Friuli, Latisana, Aquileia, Isonzo, Carso, Annia e Lison Pramaggiore
I vini di queste denominazioni derivano sia da vitigni autoctoni che da vitigni internazionali: merlot, cabernet, refosco, schioppettino, pignolo per i rossi, chardonnay, sauvignon, pinot grigio, pinot bianco, picolit, friulano, malvasia istriana, ramandolo, ribolla, vitoska per i bianchi. Queste uve sono vinificate in purezza o in assemblaggio di due o piu' varieta'.

FRIULANO

Dopo una lunga battaglia gli ungheresi hanno vinto e il Tocai ha dovuto cambiare nome in Friulano per evitare confusioni con il magiaro Tokaj anche se si tratta di vitigni e tipologia di vino del tutto differenti tra loro (bianco secco il Tocai del Friuli, dolce da dessert il Tokaj ungherese).
La scelta del nuovo nome per uno dei vini bandiera della regione e d'Italia è stata sofferta e non ha convinto tutti i produttori. Quello che continuA a convincere e' la qualita' di un vino profumato e strutturato, complesso e ricco di sfumature come tutti i vini bianchi della regione.

FRIULI ROSSI

In una regione conosciuta soprattutto per i suoi grandi vini bianchi si stanno ottenendo ottimi risultati anche con i rossi, in grado di competere con i migliori rossi italiani grazie a un ricco corredo aromatico e a una buona struttura in grado di garantire ottime evoluzioni per vari anni.
Accanto ai vari Merlot o Cabernet sauvignon vengono proposti ottimi vini da uve autoctone come il Pignolo, lo Schioppettino, il Refosco o il Terrano, che sono sempre piu' apprezzati anche al di fuori dei confini regionali e nazionali.

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Briscola IperCafonica 2012
28/04/2011 22:03

Re: Re:
Avadoro, 22/07/2008 15.24:




Da una cantina che si chiama così non assaggerò mai nulla




Ma su, dai, non far lo schizzinoso!

Assaggia:

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
29/04/2011 10:01

Colli Piacentini Bonarda

Il Colli Piacentini Bonarda è un vino DOC
colore: rosso rubino a volte intenso.
odore: caratteristico, gradevole.
sapore: secco o abboccato o amabile o dolce, leggermente tannico, fresco, tranquillo o vivace
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07/10/2011 16:31

Col vostro permesso vorrei fare una piccola proposta:
perchè, invece di elencare vini e loro caratteristiche organolettiche, che si possono reperire dappertutto, non fate le vostre personali considerazioni sui vini che avete bevuto e sui loro abbinamenti col cibo?
Sarebbe sicuramente più utile a chi voolesse avvicinarsi a un certo tipo di vino e capire quali sensazioni potrebbe ricevere da un sorso di quel meraviglioso nettare. [SM=x44450]

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03/03/2012 12:47

Re:
Aquilone_senza_fili, 07/10/2011 16.31:

Col
perchè, invece di elencare vini e loro caratteristiche organolettiche, che si possono reperire dappertutto [SM=x44450]




ma c'è sempre chi non ha voglia di andarsi a cercare le informazioni e di trovarle dove gli è più comdo, è un discorso che vale un po' per tutti gli argomenti

[SM=x44452]

certo la tua proposta è valida, puoi sempre inziare tu [SM=x44458]
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03/03/2012 12:50

Sai perché il vino va fatto roteare nel calice?
Spesso vediamo gli intenditori far roteare il vino appena versato nel calice, ma pochi sanno a cosa serve.


VIDEO
http://it.lifestyle.yahoo.com/video/brandonbox-26147810/come-si-degusta-il-vino-yes-you-can-puntata-21-solo-su-yahoo-28367567.html
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