Lombardone, invaso dalle lucciole, si appella al Governo
cronaca
24/11/2009 - LA PROPOSTA IN PROVINCIA DI TORINO
"Bordelli comunali per abbassare le tasse"
Il paese invaso dalle lucciole si appella al Governo
Nadia Bergamini, Lodovico Poletto
Lombardore (Torino)
Dicono che anche i più scettici si arrenderebbero di fronte ad un drastico taglio delle tasse comunali.
«Imposta sull’acqua o tassa raccolta rifiuti azzerate in un momento di crisi come questo...» ammicca Diego Maria Bili, provocatorio vicesindaco di Lombardore, mille e 500 anime alla periferia di Torino. Per ottenere un risparmio di qualche centinaia di euro l’anno a famiglia, secondo lui,
sarebbe sufficiente un bordello comunale, con una decina di ragazze
«professioniste, serie, capaci di farsi conoscere e apprezzare per le loro doti in camera da letto».
Una casa di tolleranza di proprietà del Comune.
Domani sera il Consiglio comunale voterà un ordine del giorno della maggioranza che invita il Parlamento a istituire le case chiuse. Cancellando con un sol colpo di spugna la legge Merlin, vecchia ormai di cinquant’anni.
Ma c’è di più.
Bili le vuole gestite direttamente dall’amministrazione che decide e sceglie anche il «personale».
Di più: Bili, il suo sindaco Piero Mussetta e la giunta sarebbero pronti ad aprirne una subito.
«Il posto - dice il vicesindaco - già c’è:
è un ex edificio industriale alla periferia del paese.
Lo facciamo diventare
un posto carino e discreto, dove può andare chiunque, purché maggiorenne.
E così restituiamo decoro alle nostre strade».
E che non sia uno scherzo lo si capisce dall’enfasi del vicesindaco e da quell’ordinanza comunale che lui stesso aveva firmato un anno fa, quando era sindaco, e che vieta la prostituzione a Lombardore.
Pena: una multa di 400 euro al cliente colto in flagrante e una altrettanto salata alla prostitute.
In 12 mesi sono state elevate più di 40 contravvenzioni. Gli automobilisti le hanno pagate tutte; le prostitute no, ma sono quasi sparite.
Quelle che resistono si vestono come educande e la «strada dell’amore», la provinciale che unisce Lombardore a Volpiano, alle sette di sera è quasi deserta.
«Questa sì era stata una scelta. Opinabile, ma una presa di posizione quasi unica nel panorama di indifferenza e silenzio davanti a una così
drammatica piega sociale» sentenzia don Stefano Teisa, giovane parroco della chiesa di sant’Agapito. «Scelta opinabile» perché - ovvio - il don le prostitute non vorrebbe vederle né per strada né altrove.
E del bordello che ne pensa?
Don Stefano s’infervora: «Spero che sia una provocazione, altrimenti è il segno di un’involuzione morale. Se basta una casa per giustificare il mercimonio allora si può giungere a qualunque tipo di aberrazione».
Cioè? «Da una parte le prostitute, dall’altra i bambini: una follia».
Bili sorride. «Non voglio scontri con il prete, ma la casa di tolleranza comunale non sarebbe davvero male» insiste,
raccogliendo
il favore di molti concittadini.
Gli stessi che raccontano di incidenti evitati per miracolo con le auto di chi va a cercare le prostitute.
Di polemiche tra le ragazze «quasi tutte romene o slave» e gli industriali della zona che trovano tappeti di preservativi nei posteggi davanti alla fabbrica.
Che sprecano dettagli sulla storia di quella prostituta che a Natale andava a portare panettone e bottiglia di champagne al proprietario dell’azienda di fronte a cui lavorava «per il disturbo che gli aveva arrecato».
Storie di paese e di uomini del posto che - dicono a Lombardore - sarebbero ben contenti di avere un bordello sotto casa.
Ma dovranno aspettare: questa è solo una proposta.
Il sindaco getta acqua sul fuoco della polemica:
«Un comune piccolo come il nostro per sollecitare il Governo o far riflettere l’opinione pubblica può solo fare provocazioni pesanti».
La minoranza, con Alessandro Cirillo, attacca: «È un’ipotesi ripugnante».
La Stampa
Case chiuse? Sì, ma comunali
La proposta di un Comune in provincia di Torino che vorrebbe così combattere il problema della prostituzione clandestina
e ridurre le tasse ai cittadini
Libero News - 24 novembre 2009 - 11:37
Un ordine del giorno chiede l’abolizione del divieto di esercitare la prostituzione
Il Comune di Lombardore a Roma:
«Vogliamo aprire una casa chiusa»
Cronaca Qui - LOMBARDORE 24/11/2009
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.