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Cossiga grave in ospedale, problemi raspiratori peggiorati nel pomeriggio

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2010 17:12
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10/08/2010 00:17

Cossiga ricoverato al Gemelli

Ex capo Stato ora si troverebbe nel reparto di rianimazione


ROMA - Si sono aggravate improvvisamente le condizioni di salute di Francesco Cossiga. L'ex capo dello Stato, che ha compiuto 82 anni il 26 luglio, era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma perché aveva accusato problemi respiratori.

Al reparto di medicina d'urgenza dell'ospedale dell' università Cattolica, i medici che lo hanno preso in carico hanno sottoposto Cossiga ad accertamenti clinici e di laboratorio per valutare eventuali patologie acute e inviato cautelativamente il senatore a vita nel reparto di rianimazione per stabilizzare la situazione.

In effetti, secondo quanto si è appreso, Cossiga avrebbe risposto bene alle terapie praticate, tant'é che non era escluso un suo trasferimento in un reparto ordinario. Ma nel tardo pomeriggio la situazione si è evoluta negativamente con un aggravamento delle condizioni cliniche. Un peggioramento repentino per cui il senatore è rimasto in rianimazione per meglio controllare la sintomatologia che è sopravvenuta.

Una folla di giornalisti e cineoperatori hanno affollato subito il pronto soccorso del Gemelli e le forze dell'ordine tengono lontano i curiosi dal reparto di emergenza per mantenere la riservatezza per i pazienti. L'ospedale conferma che non verranno emessi bollettini medici ma che sarà la famiglia del presidente emerito della Repubblica a far sapere l'evolversi delle sue condizioni di salute.

Numerose le telefonate di esponenti politici e dei massimi livelli delle Istituzioni che hanno manifestato la loro vicinanza all'ex capo dello Stato mettendosi in contatto con l'ospedale. Tra le poche persone che hanno fatto visita a Cossiga, il vescovo di Terni monsignor Vincenzo Paglia e il cappellano dell' ospedale dell'università Cattolica.

Al senatore, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato somministrato il sacramento dell' unzione degli infermi.

Fonte: ANSA
[Modificato da binariomorto 10/08/2010 00:20]

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17/08/2010 13:14

Cossiga, peggioramento "drastico"
"Quadro clinico di estrema gravità"

Il nuovo bollettino medico, pubblicato poco dopo mezzogiorno. E intanto amici e collaboratori del presidente emerito sono tornati al Gemelli, davanti al centro di rianimazione
di CARLO PICOZZA

ROMA - Improvviso peggioramento, questa notte, delle condizioni dell'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, ricoverato dal 9 agosto al Policlinico Gemelli di Roma, presso il centro rianimazione. Il bollettino diffuso dai medici poco dopo mezzogiorno parla di "un quadro clinico di estrema gravità", in seguito a "un repentino e drastico peggioramento delle condizioni circolatorie che ha necessitato la ripresa di tutti i supporti vitali". All'origine sembra esserci la diffusione dalla sepsi, la grave infezione che, attaccando i polmoni, aveva causato insufficienza cardiorespiratoria e aveva portato Cossiga, per via di una 'fame d'aria', a ricorrere alle cure dei sanitari.

Il quadro clinico nei giorni scorsi sembrava al contrario in graduale miglioramento: i medici avevano infatti accertato che l'ex Capo dello Stato riusciva a respirare da solo, dopo che erano stati ridotti i farmaci che lo tenevano sedato. In altre parole lo avevano staccato dalla macchina della ventilazione invasiva, verificando una lenta ma graduale ripresa della funzione del respiro.

Così il piazzale antistante il pronto soccorso del Gemelli, a una trentina di metri dalla porta rossa che divide il mondo dal reparto di rianimazione, si è ripopolato degli amici del presidente emerito. Ci sono tutti o quasi: dagli uomini della sua scorta ai suoi più stretti collaboratori come Paolo Naccarato, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio con il governo Prodi ("Il vecchio leone tornerà a ruggire", aveva detto qualche ora prima di ferragosto), c'è Enzo Carra. Sta rientrando a Roma anche don Claudio Papa, rettore della Chiesa di San Carlo al Corso che Cossiga frequenta da 50 anni, e che era partito tranquillo per passare il ferragosto con la famiglia, convinto che l'amico si sarebbe ripreso rapidamente.

E naturalmente ci sono anche i figli di Cossiga, Anna Maria e Giuseppe (sottosegretario alla Difesa), che sono stati convocati nella direzione sanitaria subito prima che venisse diramato l'ottavo bollettino medico.

Fonte: Repubblica

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17/08/2010 13:27

Infatti Cossiga è appena deceduto (decesso accertato alle 13:18 secondo l' ultima comunicazione ufficiale dell' ospedale).

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17/08/2010 14:39

E' morto Francesco Cossiga
A 82 anni si è spento il picconatore della prima repubblica


ROMA - E' morto Francesco Cossiga. Aveva compiuto 82 anni il 26 luglio. Il presidente emerito della Repubblica era ricoverato da lunedi' della scorsa settimana al policlinico Gemelli. Una crisi cardiocircolatoria sarebbe una delle cause del decesso del senatore a vita avvenuto alle 13.18. Una prima crisi, dovuta anche una forte abbassamento della pressione arteriosa, aveva portato Cossiga al ricovero 9 giorni fa.

Francesco Cossiga è stato uno degli uomini politici italiani più longevi, controversi e prestigiosi. Nato il 26 luglio 1928 a Sassari, 'enfant prodige' della Democrazia Cristiana del dopoguerra, ha ricoperto tutti gli incarichi di governo possibili, da ministro dell'Interno a presidente del Consiglio. E' stato presidente del Senato ed il più giovane e votato presidente della Repubblica.

I 'RECORD' - In una giovinezza 'sprint' consegue la maturità a sedici anni, e quattro anni dopo la laurea in Giurisprudenza. A diciassette anni è già iscritto alla Dc. A 28 è segretario provinciale. Due anni dopo, nel 1958, entra a Montecitorio. E' stato anche il più giovane sottosegretario alla Difesa nel terzo governo guidato da Aldo Moro, il più giovane ministro dell'Interno (fino ad allora) nel 1976 a 48 anni, il più giovane presidente del Consiglio (almeno per quei tempi) nel 1979 a 51; il più giovane presidente del Senato nel 1983 a 55 anni, quindi presidente della Repubblica dal 1985 al 1992.

'KOSSIGA' E GLI ANNI DI PIOMBO - Negli anni '70 e' identificato dall'estrema sinistra come il nemico numero uno: il nome "Kossiga", viene scritto sui muri con la 'K' e le due esse runiche delle Ss naziste.

IL SEQUESTRO MORO - Il sequestro di Aldo Moro (16 marzo-9 maggio 1978) è il momento più difficile della sua carriera. Il fallimento delle indagini e l'uccisione dello statista democristiano lo costringono alle dimissioni. Sui 55 giorni del sequestro, le polemiche e le accuse a Cossiga sembrano non finire mai. C'é chi lo critica per l'inefficienza nella gestione della vicenda, qualcun altro addirittura di aver predisposto un "Piano di emergenza" che non mirava affatto alla liberazione dell' ostaggio. La accuse sono pesantissime, per anni se ne difenderà in modo fermo e tenace. In gran parte dell'opinione pubblica è radicata la convinzione che sia tra i depositari di molti misteri italiani degli anni del terrorismo. In un'intervista dichiarò: "Se ho i capelli bianchi e le macchie sulla pelle è per questo. Perché mentre lasciavamo uccidere Moro, me ne rendevo conto".

L'AMICO DONAT-CATTIN - Presidente del Consiglio nel 1979, è accusato di favoreggiamento nei confronti del terrorista di "Prima Linea" Marco Donat-Cattin, figlio del noto politico Dc Carlo. Le accuse saranno dichiarate infondate dalla commissione inquirente.

A PALAZZO CHIGI - Il suo governo cade nel 1980, impallinato dai 'franchi tiratori' democristiani che bocciano il suo 'decretone' che avrebbe dovuto benedire l'accordo Nissan e Alfa Romeo. Per un voto Cossiga si deve dimettere e con lui salta anche l'intesa. Un giornale titola ironico: "Fiat voluntas tua", alludendo alla soddisfazione dell'industria automobilistica di Torino per il mancato sbarco in Italia dei giapponesi.

IL QUIRINALE - Per qualche anno rimane nell'ombra, lasciato ai margini dalla Dc del "preambolo" che chiude a qualsiasi ipotesi di accordo col Pci. Nel 1985 viene eletto Presidente della Repubblica con una maggioranza senza precedenti: 752 voti su 977 votanti. Dicono sì Dc, Psi, Pci, Pri, Pli, Psdi e Sinistra Indipendente. Per cinque anni ricopre il ruolo di "presidente notaio", discreto custode della Costituzione.

IL 'PICCONATORE' - Nel 1990 cambia stile. Diventa il "picconatore", attacca il Csm, la Corte Costituzionale e il sistema dei partiti. Lo fa, dice, per "togliersi qualche sassolino dalle scarpe". Sollecita una grande riforma dello Stato e se la prende con diversi esponenti politici. C'é chi arriva a dargli del matto: lui risponde di "farlo, non di esserlo". ANDREOTTI E GLADIO - Nel 1990, quando Giulio Andreotti rivela l'esistenza di "Gladio", struttura parallela di difesa contro in pericoli provenienti dal comunismo che lo vede in qualche modo coinvolto, reagisce attaccando, se la prende con il suo partito dal quale si sente "scaricato". Il Pds chiede la procedura di impeachment.

LE DIMISSIONI - Attende le elezioni del 1992 e poi si dimette con un discorso televisivo di 45 minuti. Esce di scena volontariamente: tutto il sistema che critica e accusa da due anni crollerà pochi mesi dopo sotto i colpi del pool di magistrati di 'mani pulite' che segue le inchieste su 'tangentopoli'.

L'UDR E IL GOVERNO D'ALEMA - Ricompare a sorpresa nell'autunno del 1998, al momento della crisi del governo Prodi. Fonda l'Udr (Unione Democratica per la Repubblica) e dà un sostegno decisivo alla nascita del governo di Massimo D'Alema. L'idillio dura poco. Dopo meno di un anno Cossiga lascia l'Udr e torna a fare il battitore libero.

L'APPOGGIO A BERLUSCONI - Alle elezioni politiche del 2001 dà l'appoggio a Silvio Berlusconi, tuttavia in seguito, in Senato, non voterà la fiducia. Da allora non ha mai mancato di intervenire nei momenti cruciali dell'attività parlamentare e del governo dispensando critiche, ma anche 'consigli', ai presidenti del Consiglio e ai capi di Stato che si sono succeduti in questi anni. Fino a pochi mesi fa, quando a cominciato a far sentire sempre di meno la sua voce: forse per una leggera depressione, sostenevano i soliti ben informati, o forse per l'acuirsi di alcuni problemi fisici che lo avevano tormentato negli ultimi anni. Fino all'epilogo di oggi.

Fonte: ANSA

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20/08/2010 00:00

Cossiga o Kossiga?

"Cossiga con o senza la K? Nel dubbio scelgo la K di Kossiga. Ai defunti il rispetto è d'obbligo, ma il giudizio sulla loro vita è un'altra cosa. Il cordoglio untuoso dei partiti e di molti che lo hanno odiato di certo non gli avrebbe fatto piacere. Cossiga se n'è andato con due gesti simbolici. Il primo, molto apprezzabile, di non volere funerali di Stato e il codazzo dei cialtroni della politica al suo corteo funebre. Lui del resto li conosceva bene. Il secondo è, solo in apparenza, sorprendente. Ha indirizzato quattro lettere ai "vertici istituzionali", di cui una, dal contenuto per ora riservato, allo psiconano. Nessuna lettera aperta agli italiani invece per spiegare ciò che sapeva di Gladio, degli gli anni di piombo, dei servizi segreti deviati, delle stragi di Stato e dell'omicidio Moro. Il suo testamento politico e umano è in questo ultimo gesto."

www.beppegrillo.it/2010/08/cossiga_o_kossi.html
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22/08/2010 17:12

Rispetto di fronte alla morte,ma il mio giudizio politico non può che essere assolutamente censorio. Chiedete ai familiari della strage di Bologna cosa pensano di Cossiga,per quanto tempo>(era lui al potere nel 1980)andò avanti sostenendo l'idea della bomba"palestinese",contro le indagini della magistratura di vario ordine e grado.
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