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Lilith : la leggenda

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2011 22:18
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Prima di Eva, l'ombra di un'altra donna (femminista e animalista ante litteram)

La leggenda di Lilith.

Prima di Eva, l'ombra d'un' altra donna

 

LilithIl nome Lilith deriva dalla parola assiro-babilonese LILITU, che significa "spirito del vento". Secondo la tradizione ebraica, Lilith fu la donna di Adamo, prima ancora di Eva. Si dice che fosse lei la madre di Caino e non Eva.

Lilith fu creata nello stesso modo di Adamo, cioè con polvere e argilla (alcuni testi parlano di "sedimenti e sudiciume" per evidenziarne i tratti negativi). Ella si considerava uguale ad Adamo e quando egli cercò di sottometterla con la forza (Lilith non voleva stendersi sotto di lui durante i rapporti sessuali, in quanto considerava "offensiva" la posizione «Levrette» ), lei si ribellò e fuggì nel deserto vicino al Mar Rosso, dove si accoppiò con i Djinns e generò innumerevoli demoni (chiamati Lilim).

Dio cercò di farla tornare da Adamo, e le inviò 3 angeli (Sanvi, Sansanvi e Semangelaf), ma Lilith si rifiutò di tornare. Gli Angeli tornano sconfitti in paradiso e Dio si vendica con Lilith uccidendole le centinaia di demoni (Lilim) che generava accoppiandosi con le creature del Mar Rosso. A tale affronto lei risponde aggirandosi nottetempo nelle contrade, orientandosi presso i crocicchi, per cercare e strangolare i neonati (a meno che non siano protetti da talismani recanti i nomi degli angeli che le erano apparsi) e per sorprendere gli uomini durante il sonno sfinendoli fino alla morte con abominevoli amplessi.

 

Ad Adamo fu data una nuova donna, Eva, della quale Lilith era gelosissima e cui uccise buona parte della prole, ed alcune versioni vogliono che fosse lei il serpente che la indusse a disobbedire all’uomo cogliendo il frutto proibito.

Per gli Ebrei Lilith passerà definitivamente al rango di Demone femminile raffigurata come donna il cui corpo termina in una coda di serpente.

Lilith appare nelle leggende ebree, sumere, arabe e persino teutoniche. È presente anche in numerosi testi ebraci, fra cui il Talmud, il Sefer-ha-Zoar o Libro dello Splendore e i Midrash.

Molte delle storie narrate su di lei sembrano riflettere l'ansietà dell'uomo riguardo a donne che non possono essere tenute sotto controllo (per questo motivo Lilith è anche considerata un simbolo del femminismo).

In alcune storie Lilith viene raffigurata come una creatura divina, piena di risorse, intelligente, indipendente ed amante degli animali.

Lilith viene spesso associata al fuoco, in quanto descritta come creatura bellissima dalla testa all'ombelico, ma dall'ombelico in giù come "fuoco fiammeggiante".

Si dice inoltre che fosse una valorosa guerriera e si narra di una sua marcia nel deserto contro i figli di JOB per liberare gli animali che essi avevano imprigionato.

Nella mitologia Lilith è anche conosciuta come un satellite invisibile dalla terra e per questo chiamata "Luna Nera". Già nella cultura egizia troviamo l'ipotesi d'un invisibile satellite terrestre chiamato Nephtys, invisibile perché assorbe e non riflette, come ogni altra cosa, la luce del Sole.

Questo astro invisibile è quello che meglio impersonifica l'archetipo di Lilith, la demonessa ribelle e autoerotica. Il glifo che più le corrisponde è quello indicato nell'Enciclopedia Giudaica, nella quale è asserito che tra le negatività lilithiane c'è la "malinconia" e "l'umor nero" (prerogative anche di Saturno). Quindi, per rappresentarla astronomicamente, occorre disegnare una falce di Luna calante con la croce in basso, dato che Lilith sembra proprio un Saturno rovesciato. D'altronde quest'ultimo pianeta è per molti autori, sia femminile che maschile, ed essendo il dirimpettaio della Luna perché si trova a 180 gradi di distanza, ne è l'immagine capovolta. Per "strana" combinazione, Lilith, satellite invisibile, ha quindi un glifo che è l'immagine capovolta di Saturno.

 

LILITH nella Bibbia.

Nella Bibbia di Gerusalemme si legge in Genesi 2:

18 Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". 19 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20 Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. 21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 23 Allora l'uomo disse:

"Questa volta  essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa.

La si chiamerà donna, perché dall'uomo è stata tolta".

Notate il "Questa volta". Questa espressione non l'ho trovata nelle due edizioni della Bibbia cattolica, mentre l'ho ritrovata nella Bibbia di Giovanni Diodati (Meridiani Mondadori, in tre volumi), teologo calvinista che la tradusse in italiano dai testi originali nel 1607. Il fatto è che l'espressione "questa volta" fa pensare che ci sia stata una "volta precedente" in cui Adamo ebbe a che fare con il femminile, prima della comparsa di Eva nei modi che sappiamo. Sembra dunque che qualcosa sia stato eliminato dalla Bibbia sacerdotale - ed è qui che molti autori inseriscono il mito di Lilith quale prima e originaria compagna di Adamo.

Nella Bibbia cristiana i riferimenti a Lilith sono veramente molto pochi, probabilmente ad opera delle successive riscritture a scopo dottrinale e sacerdotale volte ad esaltare l’obbedienza che la donna deve dimostrare nei confronti dell’uomo, la citazione più esplicita si trova in Isaia 34,14:

I gatti selvatici si incontreranno con le iene, e I satiri si chiameranno l’un l’altro;

vi farà sosta anche Lilith e vi troverà tranquilla dimora.

In questo testo è avvicinata agli animali predatori ricordando anche la sua parentela con gli uccelli notturni il cui urlo inquieta chi lo ascolta, infatti, quando Dio uccise il figli di Lilith, nella notte echeggiarono per molto tempo i suoi lamenti disperati.

Secondo l’iconografia cristiana: Lilith governa l’inferno, ha l’aspetto di una donna nuda estremamente bella, ha i capelli blu e gli occhi rossi, la pelle è di un colore grigio argenteo; comanda le schiere di succubi e gli amplessi con lei portano alla follia.

http://www.ilfarodellamente.it/sito2009_v2/ffiles/RELIGIONI/Ecco%20chi%20era%20Lilith.HTM

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
17/09/2011 22:02



Un libro che è un must per chi vuole addentrarsi nella psicologia del profondo, aprendo un vaso di pandora sulla figura dell'eterno femminino [SM=x44458]

Sicuteri, R., - Lilith, la Luna nera
Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini editore, Roma, 1980.

Ancora una dimostrazione, per chi si ostinasse a non capire, di quanto potente e profondo sia il mondo della mitologia e del racconto, se interpretato come memoria collettiva codificata e distorta, trasfigurata ed incarnata in una narrazione, trasmissibile in forme scritte o orali, ma comunque veicolata dalla custodia indistruttibile del racconto mitologico o fiabesco, tanto resistente quanto oscuro. Grazie ad autori lungimiranti e scevri di pregiudizi, molto è stato compiuto su questa strada, così sono nate e fiorite opere di interpretazione astrologica, psicologica e storica che hanno risvegliato l'interesse verso il patrimonio sterminato dei racconti, elevandoli, da sciocche e incomprensibili farneticazioni primitive, a veri e propri documenti, suscettibili di studio e attenzione. Spesso questi preziosi testi restano ancora per molti il gioco divertito e onirico delle menti incivili e ballerine dell'antichità ancestrale dell'uomo, e per questo rimangono non solo difficilmente indagabili, ma anche poco significativi per la storia odierna della società civile. Di fatto questo atteggiamento gretto e lassista porta alla rinuncia depauperante di un tesoro sconfinato e inestimabile che è dentro ognuno di noi.

Quest'opera, invece, rende giustizia alla realtà e si incentra su quella difficile analisi psichica del mito, seguendo in questo il solco degli studi jungiani, e così classificandolo come la testimonianza di una conflittualità individuale, come l'emblema dell'Anima e a volte dell'Ombra, e di tutto ciò che si sedimenta in noi nell'angolo buio del rifiuto, dell'autocensura, dell'attrito inconscio. Questo momento analitico è scandito in tre fasi della ricerca cronologicamente disposte: quella che concerne le versioni bibliche ed ebraiche del mito, la seconda parte che riguarda la tradizione sumerica e accadica in cui non si disdegna il supporto e l'illuminante aiuto delle fonti iconografiche e archeologiche, e il terzo approfondimento imperniato sulle fonti di provenienza egizia e greco - romana.

Successivamente l'autore segue lo sviluppo storico di questo conflitto e lo illustra nei termini del mito originario, compiendo un lavoro delicatissimo di rammendo e ricucitura tra quell'archetipo collettivo e la sua concreta applicazione nella storia più recente, partendo dalla medievale caccia alle streghe, incarnazione di quel conflitto interiore e di quell'idea minacciosa, sterile e distruttiva della donna e della sua potenza sessuale sul maschio, per giungere al femminismo di qualche decade fa, fino alla attualità più immediata del presente, che sta ricostruendo, anche dal punto di vista astrologico, una figura, quella di Lilith, narrata nel Libro dello Zohar o cercata nel tema di nascita personale, che, pur continuando a simboleggiare una rottura, un distacco, una ribellione agli schemi tradizionali, una mancanza, un nervo scoperto e una conflittualità da affrontare e superare, finalmente non ne cerca più la distruzione, non tenta più di relegarla tra le aberrazioni della coscienza, ma prova ad integrarla e a viverla come fase funzionale allo sviluppo unitario e armonico della personalità.

La donna sanguinaria e implacabile, regina della notte e dell'incubo, demone castrante e aggrssivo, ci grida dall'inconscio di guardarla, ulula minacciosa la sua vendetta, reclama senza proroghe la sua libertà dalle catene della rimozione e della negazione. Solo così ella salirà dall'abisso dell'insoddisfazione e recherà con sé la forza creatrice e liberatoria che ci mancava.
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un estratto del libro lo leggete anche nella mia firma.
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17/09/2011 22:18

Re:
KuntaKinte77, 17/09/2011 22.02:



Un libro che è un must per chi vuole addentrarsi nella psicologia del profondo, aprendo un vaso di pandora sulla figura dell'eterno femminino [SM=x44458]

Sicuteri, R., - Lilith, la Luna nera
Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini editore, Roma, 1980.


un estratto del libro lo leggete anche nella mia firma.



[SM=x44460] [SM=x44462]

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