“UCCIDERE IL DRAGO”: IL TENTATIVO STATUNITENSE DI ELIMINARE GIANNI ALEMANNO

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Robert - W la... foiga!
00venerdì 29 maggio 2015 15:26
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“Non possiamo permettere ad Alemanno di andare avanti senza ostacoli“. Questo è un pezzo di un cablogramma che emerge dai wikileaks, un documento nel quale si evince il ruolo determinante dell’allora Ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno sotto il Governo Berlusconi II (2001-2006) nella strenua battaglia agli Organismi Geneticamente Modificati per la difesa assoluta dei genuini prodotti agroalimentari di stampo italiano.

Da quanto si constata nei cablogrammi, gli Stati Uniti erano preoccupati per la forte linea conservatrice di Alemanno in materia dei prodotti Made in Italy: infatti la dura politica agroalimentare del Ministro avrebbe fatto perdere a Washington un mercato da più di 70 milioni di dollari.

Gli Stati Uniti dovevano difendere i loro interessi nella politica economica stretta con l’Italia. Non per nulla l’ambasciatore statunitense a Roma Mel Sembler scrive a Washington: “Stiamo mettendo insieme una cricca di ministri che la pensano nel modo giusto e stiamo dando istruzioni a vari consulenti di alto livello del governo“. Il piano era semplice: siccome gli Stati Uniti non potevano imporsi troppo evidentemente negli affari commerciali e nella politica del Bel Paese, in quanto la quasi totalità dell’opinione pubblica condivideva fortemente la linea anti-OGM di Alemanno ed andava fiera della propria eccellenza agroalimentare a livello mondiale, non restava altro che “togliere di mezzo gli ostacoli”, o per dirla come scriveva sempre Sembler: “Dobbiamo ammazzare un drago per volta“. Il primo drago da ammazzare era ovviamente Gianni Alemanno, l’osso duro della politica italiana che non ha mai fatto un passo indietro su questo delicato tema.

E siccome Alemanno godeva del consenso dell’opinione pubblica italiana, gli Stati Uniti dovevano per forza tessere varie alleanze in Italia con chi fosse disposto a seguirli. Uno degli alleati che Washington trovò nello Stivale fu proprio una delle più grandi organizzazioni degli agricoltori, Confagricoltura, favorevole all’introduzione degli OGM statunitensi nel territorio italiano. Ma gli Stati Uniti avevano fatto i conti senza l’oste: Gianni Alemanno infatti, ascoltando il parere di un’altra grande organizzazione degli agricoltori, rivale di Confagricoltura, la Coldiretti, totalmente contraria alla chimica nell’agroalimentazione, puntò ancor più i piedi sulla battaglia agli OGM.

Gli Stati Uniti tentarono invano di mettere i bastoni fra le ruote ad Alemanno rivolgendosi a questo punto all’Assobiotec, la più grande lobby italiana nel settore della biotecnologia, convincendola a promuovere svariate conferenze in elogio agli OGM ed alle loro caratteristiche non nocive. Tuttavia, per quanto meschina e sinistra fosse questa mossa, Alemanno riuscì a rimanere non solo in piedi, ma proprio a testa alta. Gli Stati Uniti erano con le spalle al muro, tanto che riconobbero l’audacia e il valore del Ministro italiano: “Non possiamo sottostimare Alemanno e la sua determinazione” scriveva Sembler, e Washington rispondeva: “Non possiamo permettere ad Alemanno di andare avanti senza ostacoli“.

Il Ministro Alemanno era in quel momento il più grosso grattacapo con cui dovevano confrontarsi gli Stati Uniti in Italia, anche se difficile da liquidare. Perché, per quanto il Premier Silvio Berlusconi fosse in buoni rapporti col Presidente statunitense George W. Bush e con lui avesse concordato una politica pro-OGM, il Primo Ministro italiano non poteva imporsi su Alemanno o chiedergli le dimissioni e sostituirlo, in quanto rivestiva un ruolo importante all’interno di Alleanza Nazionale, partito fondamentale per tenere in piedi il governo di Centro-Destra italiano.

Purtroppo la guerra occulta sugli OGM in Italia si concluse infine con la vittoria degli Stati Uniti, quando nel 2006 alle elezioni politiche in Italia vinse il Centro-Sinistra presieduto da Romano Prodi, che nominò Ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro, favorevole all’infiltrazione degli OGM in Italia. Come poi lo fu tutto il Governo Prodi II, il quale si sottomise al volere di Washington come invece Gianni Alemanno mai avrebbe accettato – e mai difatti accettò.

Ma la partita non era ancora conclusa del tutto: l’esponente di AN non ricopriva più una carica importante come quella da Ministro, è vero, ma aveva ancora grossa voce in capitolo nella politica italiana, essendo stato eletto due anni più tardi Sindaco di Roma Capitale.

Le cablature pubblicate da Wikileaks dimostrano chiaramente come gli Stati Uniti cercassero e cerchino tutt’ora d’intromettersi nella politica e nell’economia nostrane, ma ancor più svelano il ruolo predominante che ebbe Gianni Alemanno, solo contro tutti, nel difendere gli interessi e soprattutto la dignità dell’Italia. Eppure quasi nessun giornale italiano ha mai parlato di questa storia, quasi nessuno ha mai trattato l’argomento.

Anzi, correzione: Gianni Alemanno non era solo. Aveva il popolo italiano dalla sua parte, legittimi proprietari del Bel Paese, e questo basta e avanza.

Articolo di Giuseppe Comper del 28 aprile 2015
(Nei link dentro l'articolo trovate gli articoli originali di Wikileaks in inglese)

Giuseppe Comper
Nato nel 1993 a Trento, dove ha sempre vissuto, nonostante gli ispiri enormemente viaggiare. Ha frequentato il Liceo Scientifico, ed è proprio lì che, paradossalmente, ha scoperto la sua passione per le materie umanistiche – infatti ora frequenta il corso di laurea di Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Verona. Nella sua vita ha sempre coltivato passioni nuove, dalla musica al cinema ad, infine – la più recente -, la politica. Ma una passione l’ha sempre avuta senza mai perderla di vista, nemmeno per un momento: scrivere.

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Dom Pérignon
00venerdì 29 maggio 2015 16:07
Alemanno non è mai stato un problema, sapevano tutti che si sarebbe autoeliminato tra errori e amici sbagliati... vedi Carminati e tutti i raccomandati infilati nelle municipalizzate...
Robert - W la... foiga!
00venerdì 29 maggio 2015 16:35
Re:
Dom Pérignon, 29/05/2015 16:07:

Alemanno non è mai stato un problema, sapevano tutti che si sarebbe autoeliminato tra errori e amici sbagliati... vedi Carminati e tutti i raccomandati infilati nelle municipalizzate...

Attenzione: le vicende di cui tu parli riguardano il mandato come Sindaco di Roma (2008-2013), non il mandato come Ministro dell'Agricoltura (2001-2006). Fatto sta che la sconfitta di Berlusconi alle politiche del 2006 per meno di 25mila voti (lo 0.006% delle schede valide) ha prodotto l'arrivo di Paolo De Castro alla guida Ministero dell'Agricoltura e quindi il Governo Prodi II (2006-2008) ha venduto l'interesse nazionale (NO OGM) all'interesse americano (YES OGM). Questa vicenda di Prodi-De Castro è molto grave...
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