La crisi del calcio italiano

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3
Etrusco
00giovedì 11 maggio 2006 18:23
MOGGI STORY/2
– SCRITTO DA TRAVAGLIO E TRE CRONISTI SPORTIVI,
PUBBLICATO NEL 1998,
“LUCKY LUCIANO – INTRIGHI, MANEGGI E SCANDALI DEL PADRONE DEL CALCIO ITALIANO”,


NON HA AVUTO IL BENE DI UNA SOLA RECENSIONE –

A PUNTATE SU DAGO, UN LIBRO-KAOS…




Tratto da “Lucky Luciano – Intrighi, maneggi e scandali del padrone del calcio italiano Luciano Moggi”, Ala Sinistra e Mezzala Destra, Kaos Edizioni



(Un libro scritto in joint-venture da tre giornalisti sportivi, che hanno preferito l’anonimato, e da Marco Travaglio)


Con la potentissima Juve alle spalle, Moggi diventa ben pre­sto un osservatore di peso.
Tant'è vero che Allodi gli affida un incarico molto delicato: sistemare in tutta Italia i giovani cal­ciatori sfornati dal vivaio juventino che non possono avere un futuro in prima squadra.
E qui Lucianone mette in mostra u­n'altra delle sue doti: la sfrontatezza da tappetaro, la capacità di vendere come diamanti anche i pezzi di vetro.
Tra i giovani bianconeri da sbolognare altrove c'è un terzino, tale Cheula; Moggi lo spaccia nell'ambiente come il "nuovo Spinosi" (il difensore che la Juve ha strappato alla Roma, insieme con Fa­bio Capello e Spartaco Landini, nell'estate 1969, e trascina­to in Nazionale), e alla fine riesce a sistemarlo, dietro congruo compenso.
Ovviamente di Cheula non si avranno mai più noti­zie, ma la missione è compiuta.

La scalata di Lucianone è travolgente e ruspante. Compra a rate un'utilitaria, sposa una donna minuta e tollerante, e medita il primo grande passo: lasciare le Ferrovie.
«Salto il fosso», annuncia agli amici. E gli amici si moltiplicano, perché l'uomo ha un fascino giusto per il mondo del calcio, del quale non conosce bene né i regolamenti né la storia ma ne sa fiuta­re abilmente umori e retroscena. Appena è in età per la pen­sione baby, Moggi si libera di berretto e paletta, e si butta ani­ma e corpo nella nuova attività pallonara.

Anzitutto organizza una ragnatela di fedeli galoppini guida­ti da un suo amico - un certo Nello Barbanera (direttore spor­tivo di piccoli club, tra cui il Civitavecchia) che battono i campetti di periferia e gli oratori della grande provincia italia­na per scovare talenti e promesse in ogni angolo. «Un gruppo di amici, gente con cui scambio pareri e informazioni», mini­mizza Lucianone. Dei calciatori sotto osservazione l'ex ferroviere vuole sapere tutto: non solo le doti tecniche e le caratte­ristiche agonistiche, ma anche il grado di istruzione e perfino la vita privata. Attraverso la sua rete, ne tiene sotto controllo centinaia, seguendoli passo passo; poi, al momento giusto, li segnala a questo o quel club titolato.

La capitale operativa di Moggiopoli è la Maremma, dove l'ex panettiere Graziano Gal­letti - uomo simpatico e generoso, ma soprattutto grande in­tenditore di calcio - la fa da padrone.
Moggi lo spedisce an­che "in missione" (secondo il lessico ferroviario) in giro per l'Italia, e ne ricava indicazioni preziose.

È proprio Galletti, per esempio, che insiste su Gaetano Sci­rea, uno dei giovani emergenti dell'inizio degli anni Settan­ta. Scirea gioca nelle giovanili dell'Atalanta allenata da Ilario Castagner: fa il centrocampista, ma c'è chi scommette sul suo futuro da difensore. Moggi invece è perplesso, lo giudica - così come molti tecnici autorevoli - troppo poco dotato nel gioco aereo per un ruolo così delicato. Ma Galletti non ha dub­bi, per lui il giovane Scirea è un potenziale asso della difesa. Moggi si lascia convincere, e a quel punto si sobbarca il com­pito più delicato: convincere anche Boniperti, che è alla ricer­ca di un erede adeguato del pluridecorato libero bianconero Sandro Salvadore. Per Lucianone è un gioco da ragazzi, e alla fine sono tutti d'accordo: Scirea passa alla Juve come libero, e sarà uno dei migliori campioni del nostro calcio, di sicuro il difensore più corretto e propositivo, un vero fenomeno, un altro campione del mondo.
Anche Moggi comincia a passare per un fenomeno, specialmente quando - dopo Scirea - porta alla Juve Franco Causio, l'ala destra tutta dribbling e fantasia scovata in una squadretta pugliese e poi spedita a "farsi le ossa" - come si diceva allora - sui campi caldi del Sud 3.

Nel giro di poche stagioni in casa Juventus esplode il conflitto tra Boniperti e Allodi:
due leader, due primedonne, e una con­vivenza che da difficile diventa impossibile. Alla fine prevale Boniperti, l'uomo degli Agnelli.
Allodi, dopo il fallito assalto juventino alla coppa dei Campioni (finale perduta a Belgrado contro l'Ajax, nel 1973), se ne va.
Il suo protetto Moggi, inve­ce, resta, e viene promosso sul campo "primo osservatore" del­la società bianconera'.

Lucianone è già un piccolo boss alla guida di un'ormai con­solidata rete di osservatori-collaboratori, i quali operano die­tro le quinte in cambio di piccoli favori e di qualche sporadi­co guadagno.
La Juve è un magnifico ombrello sotto il quale Moggi può operare in proprio, allargando il suo raggio d'azio­ne ben oltre la squadra bianconera: allaccia contatti con altre squadre, facilita trattative, decide carriere, dispensa suggeri­menti, fa il bello e il cattivo tempo.

A un certo punto anche l'ombrello-Juve comincia ad andar­gli stretto. Della società bianconera Lucianone è un collabora­tore esterno, un semplice consulente, e adesso vuole di più, pretende una carica ufficiale di dirigente. Ma alla Juve gli spa­zi sono chiusi, come a casa Savoia "si comanda uno alla vol­ta", e Boniperti è un inguaribile accentratore. A Roma, invece, c'è qualcuno che ha bisogno di un manager che capisca di cal­cio: quel qualcuno è il nuovo padrone della Roma, Gaetano Anzalone. Amico del democristiano Giulio Andreotti e del fido Franco Evangelisti, Anzalone è un palazzinaro assolutamente digiuno di pallone.


La manovra di avvicinamento di Moggi alla Roma è tipica del personaggio:
si trasferisce in pianta stabile nella Capita­le, e tampina per settimane il caporedattore del "Messaggero" Gianni Melidoni per farsi presentare ad Anzalone.
Il giorna­lista, preso per sfinimento, finalmente combina l'incontro.
Il palazzinaro romano e l'ex ferroviere senese si piacciono al pri­mo sguardo, così Lucianone diventa il consulente ufficiale per il mercato del presidente giallorosso.

Un anno dopo lo sbarco a Roma, nel 1976, Moggi dà subito una lezione alla Juve.
Aiutato dal suo amico Riccardo Soglia­no (ex centrocampista del Milan), mette a segno il suo primo grande colpo di mercato: riesce a portare alla Roma l'attac­cante più ambìto del momento, il centravanti del Genoa Rober­to Pruzzo.
La Juve e le altre pretendenti sono beffate, Boniper­ti si sente tradito, Anzalone gongola, e Moggi comincia a sen­tirsi un piccolo padreterno.


(Pruzzo con la maglia della Roma... Grazie Lucià!)

Pruzzo non basterà a trasformare la Roma in una grande squadra, ma quello è il segnale che qualcosa sta cambiando nel calcio italiano:
la Juve non è più la padrona assoluta del mer­cato, come è accaduto dall'avvento di Boniperti (e Allodi) al vertice della società.
Nuovi equilibri stanno per delinearsi, la bilancia calcistica tra il Nord e il Centro-Sud si riequilibra.
La Roma passerà dalla gestione di Anzalone a quella di Dino Vio­la (altro imprenditore di stretta osservanza andreottiana) e arri­verà allo scudetto.
La Fiorentina, appena acquistata dai fratel­li Pontello, ingaggerà Italo Allodi ed entrerà nell'Olimpo del­le grandi.
Un mutamento epocale del quale l'ex impiegato del­le Ferrovie «con tendenze a trafficare» sarà fra i protagonisti assoluti.


2 - Continua...


Dagospia 10 Maggio 2006
seya1000
00giovedì 11 maggio 2006 18:41
E' da quando ho visto crescere i muscoli di del piero a dismisura che ho iniziato a credere nel marcio Juventino!
Tutti sapevano ma come spesso succede noi tifosi siamo in balia di quattro coglioni che governano il calcio senza nemmeno sapere che cosa suia un pallone come diceva il buon Armando Maradona!
Vi immagina Moggi che palleggia e giraudo che coplisce di testa?E lapo che fa la marcatura a uomo?Beh l'ultima è più fattibile eh eh! [SM=x44457]
(giorgi882000)
00giovedì 11 maggio 2006 18:43
Re:

Scritto da: seya1000 11/05/2006 18.41
E' da quando ho visto crescere i muscoli di del piero a dismisura che ho iniziato a credere nel marcio Juventino!
Tutti sapevano ma come spesso succede noi tifosi siamo in balia di quattro coglioni che governano il calcio senza nemmeno sapere che cosa suia un pallone come diceva il buon Armando Maradona!
Vi immagina Moggi che palleggia e giraudo che coplisce di testa?E lapo che fa la marcatura a uomo?Beh l'ultima è più fattibile eh eh! [SM=x44457]



[SM=x44456]
sbandieratore-solitario
00giovedì 11 maggio 2006 20:09
VIERI, MOGGI e DOMANI ? [SM=x44457]
Porgolo
00giovedì 11 maggio 2006 20:18
Re:

Scritto da: seya1000 11/05/2006 18.41
E' da quando ho visto crescere i muscoli di del piero a dismisura che ho iniziato a credere nel marcio Juventino!
Tutti sapevano ma come spesso succede noi tifosi siamo in balia di quattro coglioni che governano il calcio senza nemmeno sapere che cosa suia un pallone come diceva il buon Armando Maradona!
Vi immagina Moggi che palleggia e giraudo che coplisce di testa?E lapo che fa la marcatura a uomo?Beh l'ultima è più fattibile eh eh! [SM=x44457]



io e te andremo mooolto d'accordo... [SM=x44500]
Blow And Ride
00venerdì 12 maggio 2006 00:10
Re:

Scritto da: seya1000 11/05/2006 18.41
E lapo che fa la marcatura a uomo?Beh l'ultima è più fattibile eh eh! [SM=x44457]



[SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]
M.Daniele
00venerdì 12 maggio 2006 17:03
C'è qualche reato che non hanno commesso a questo punto?
Etrusco
00venerdì 12 maggio 2006 17:05
TUTTI GLI UOMINI (E DUE DONNE) DEL "SISTEMA MOGGI":
16 ARBITRI,
11 DELLA GEA,
9 DI FIGC E CONI;
8 DIRIGENTI DI CLUB;
8 GIORNALISTI
7 DIRIGENTI DELLE FORZE DELL’ORDINE
– CONFIDENZA CON PISANU E SINISCALCO





(Da Lapresse)



Riccardo Luna per il quotidiano “Il Romanista”



Il Padrino, parte seconda.
Gli uomini.
Tutti gli uomini (e due donne) del "sistema Moggi".
Sono 58 nomi: 16 arbitri e guardalinee, 11 esponenti della Gea, 9 di Figc e Coni; 8 dirigenti di club; 8 giornalisti, e 7 dirigenti e funzionari delle forze dell’ordine.


Costituiscono l’impressionante ragnatela di alleanze occulte che secondo i magistrati di Napoli ha consentito a Luciano Moggi di comandare il calcio italiano. Con le promesse, le lusinghe, i regali, ma quando serve anche le minacce: «Quello lo prendo a calci in culo, quello lo sistemo io» è una delle frasi più ricorrenti intercettate dai carabinieri di Roma nelle migliaia di conversazioni telefoniche del campionato 2004/2005.


Persino un questore a un certo punto si ritrova minacciato da Moggi perchè ha intenzione di cambiare mansioni ad un poliziotto fedele al direttore generale della Juve.
E c’è un arbitro, Paparesta, aggredito fisicamente al termine di una gara rocambolesca persa a Reggio Calabria (1-0):
ovviamente nello stanzino degli spogliatoi dove Moggi lo avrebbe chiuso a chiave.
In quell’occasione Lanese, il presidente degli arbitri, intima all’osservatore dell’Aia, che era presente, di fare finta di nulla: dimenticarsi quella brutta scena.

Non sono esagerazioni per gli inquirenti che da quasi due anni indagano quella che loro considerano "la piovra moggiana". Era un meccanismo perfetto: non a caso Mazzini, il numero tre della Figc che di Moggi era l’alter ego, una volta in un impeto di ammirazione gli disse:
«Tu sei il padrone di questo mondo di teste di cazzo».

Funzionava così:

1)
Moggi con i vertici dello calcio e del settore arbitrale decideva quali club favorire e quali penalizzare in base alla fedeltà al sistema.

2) Gli arbitri e i guardalinee eseguivano gli ordini in cambio di regali, favori e avanzamenti di carriera.

3) Una dozzina di giornalisti prezzolati difendeva le tesi juventine e gli arbitri complici, attaccando gli altri.

4) La Gea era il braccio finanziario sul mercato consentendo pressioni su calciatori e allenatori.

5)
Infine ci sono apparati dello Stato che si mettevano al servizio di Moggi per qualunque necessità.
A cominciare dall’avvisarlo quando c’erano problemi giudiziari in arrivo.



IL CONTROLLO DEL PALAZZO
Strategico, per Moggi, è il controllo della Federcalcio e della Lega.

Le indagini dimostrano con quanto impegno tutti gli uomini del sistema Moggi si diano da fare nella stagione 2004/5 per la riconferma di Carraro in Figc e di Galliani in Lega.
Anche con l’utilizzo di dossier a pagamento per screditare Diego Della Valle che, appena arrivato in serie A, annunciava di voler cambiare il sistema.

Nove gli indagati. Il primo è il presidente dimissionario della Federcalcio Carraro, che secondo le indagini, prendeva ordini da Moggi attraverso il presidente di Capitalia Cesare Geronzi (Carraro è presidente di Mediocredito centrale dello stesso gruppo bancario, e ogni tanto Geronzi dopo i colloqui con Moggi «gli dà una ripassatina»).


Poi il suo numero tre, anch’egli dimissionario, Innocenzo Mazzini, vero alter ego di Moggi:
si incarica di sistemare la questione di far evitare la retrocessione a Lazio e Fiorentina per motivi diversi.
Essendo il capo del centro federale di Coverciano, dove il giovedì si riuniscono gli arbitri prima del sorteggio, è in grado di esercitare una influenza determinante sul loro atteggiamento.

Ci sono poi il presidente degli arbitri Tullio Lanese e i designatori arbitrali Bergamo e Pairetto:
non si contano i loro contatti con Moggi, le loro cene che comprendevano sempre anche Antonio Giraudo.
Un indizio di colpevolezza è considerato il fatto che per le conversazioni con Moggi i vertici arbitrali utilizzassero cellulari svizzeri o sloveni per non essere intercettati.

Fin qui tutto previsto: stupisce invece trovare nell’elenco degli indagati anche due persone fino ad oggi rimaste fuori dallo scandalo: il segretario generale della Figc Francesco Ghirelli e il suo pari grado del Coni, Raffaello Pagnozzi, braccio destro del numero uno dello sport Petrucci.
Indagati infine gli impiegati federali Manfredi Martino e Maria Grazia Fazi.


IL CONTROLLO DEGLI ARBITRI
L'inchiesta dei pubblici ministeri di Napoli Beatrice e Narducci, parte proprio da qui: dalle accuse agli arbitri Palanca e Gabriele, poi sospesi, e alle voci di una «combriccola romana» in grado di determinare i risultati delle partite favorendo il calcio scommesse.

Sono ben sedici gli indagati fra arbitri e guardalinee.
Il più famoso è Massimo De Santis di Tivoli, recentemente prescelto a rappresentare l’Italia ai Mondiali, prima che lo scandalo scoppiasse e gli venisse affiancato il torinese Rosetti.
De Santis non è solo il più famoso tra gli arbitri coinvolti: secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe anche il capo cordata degli arbitri moggiani. Avrebbe infatti un ruolo chiave per persuadere i colleghi più giovani a fare parte del sistema in cambio di vantaggi e avanzamenti nella carriera.

E per quanto nel finire dello scorso campionato si sia registrato qualche attrito fra De Santis e Moggi (dopo il ko della Juve con l’Inter per 1-0), gli inquirenti non mostrano dubbi sulla sua fedeltà al sistema (come dimostrerebbe tra l’altro la scandalosa direzione di gara Lecce-Parma 3-3, che, all’ultima giornata portò al previsto salvataggio della Fiorentina).
Oltre a De Santis gli altri arbitri indagati sono:
Gianluca Paparesta,
Paolo Bertini,
Paolo Dondarini,
Domenico Messina,
Tiziano Pieri,
Gianluca Rocchi,
Salvatore Racalbuto,
Pasquale Rodomonti,
Paolo Tagliavento,
Matteo Trefoloni.


(L'internazionale Massimo De Santis)

A questi si aggiungono l’osservatore Pietro Ingargiola,
il capo degli arbitri toscani Gennaro Mazzei,
e i guardalinee Duccio Baglioni, Silvio Gemignani, Alessandro Griselli.
Non è ancora chiaro in cosa consistano gli eventuali illeciti commessi.
Le gare sotto esame sono 18: 12 della Juve, 3 della Lazio e 3 della Fiorentina.

I DIRIGENTI DELLE SOCIETA' DI CALCIO COINVOLTE
Il primo della lista, oltre a Moggi, è Antonio Giraudo.
Impossibile, secondo gli inquirenti, disgiungere le gravissime responsabilità del direttore generale bianconero da quelle dell’amministratore delegato.
Il quale era a conoscenza di tutto quello che Moggi faceva per consolidare il "sistema". Dall’aggiustamento degli arbitraggi al condizionamento dei giornalisti amici.

Non a caso, in tutte le cene di Moggi con Pairetto, Bergamo e Lanese, nella casa piemontese di Pairetto, c’è sempre Giraudo.
Sono queste le occasioni in cui il "sistema" viene "resettato": ciò avviene quando qualche arbitro non si è comportato nella maniera prevista oppure alla vigilia di turni di campionato particolarmente delicati quando c’è da organizzare per benino la griglia degli arbitri da sorteggiare.

Con Giraudo e Moggi troviamo un altro esponente della Juve, l’avvocato Luigi Chiappero, che avrebbe un ruolo di collegamento per informare Moggi dello stato di indagini ancora segrete.

Colpiscono i nomi dei massimi dirigenti di tre club:
il Messina, la Lazio e la Fiorentina.

Nel primo caso è indagato il presidente Pietro Franza: non ancora chiara l’accusa a parte il fatto di fare parte del gruppo di società vicine a Moggi.
Più nette le posizioni degli altri due club.
Il presidente della Lazio Claudio Lotito è accusato di aver provato a condizionare l’esito degli incontri attraverso gli arbitri in combutta con Innocenzo Mazzini.
Solo in due casi, le sue richieste sarebbero state respinte: quando la Lazio incontrò il Messina e la Juve.

La Fiorentina vede coinvolti i suoi tre massimi esponenti: il patron Diego Della Valle, il fratello Andrea e l’amministratore delegato Sandro Mencucci. In questo caso la storia è emblematica: la Fiorentina sarebbe stata punita per la politica alternativa di Della Valle («Deve perde’ un po’ di partite» si dicono Moggi e Mazzini in piena bagarre elettorale), e quando è ormai a un passo dalla B, i Della Valle si piegano: chiedono aiuto a Moggi e lo ottengono.


I GIORNALISTI À LA CARTE
Sono i giornalisti uno degli anelli più importanti del sistema Moggi. Tocca a loro scatenare, soprattutto in tv, la controffensiva mediatica in grado di smontare le accuse alla Juve di essere favorita dagli arbitri (ma solo quando il favore è troppo smaccato).
Tocca sempre a loro proteggere gli arbitri amici di Moggi dalle critiche («nel caso prenditela col guardalinee» è la concessione del capo), attaccare gli arbitri "ribelli" ed evidenziare gli errori a favore di altri club per togliere la Juve dal mirino delle critiche.

Il programma curato con più attenzione è "Il Processo del Lunedì" grazie alla assoluta fedeltà del conduttore Aldo Biscardi e del moviolista Fabio Baldas.
Con il primo, Moggi concorda gli ospiti e la scaletta, con il secondo decide gli episodi da far rivedere e fissa il tipo di atteggiamento da tenere su arbitri e assistenti.

Biscardi e Baldas sono naturalmente indagati.
Ma non sono i soli. Risulta indagato anche un altro giornalista di punta del Processo, Franco Melli, che da Moggi prende le direttive su cosa dire nel dibattito in studio.

Indagato il giornalista de Il Giornale, Tony Damascelli e con lui tre giornalisti Rai: il dirigente di Raisport Ignazio Scardina, il cronista imposto da Moggi per le partite della Juve Ciro Venerato, e persino il commentatore Mauro Sandreani.
Misteriosa risulta per ora l’iscrizione nel registro degli indagati del giornalista del Corriere dello Sport Guido D’Ubaldo, che da anni per il quotidiano di piazza Indipendenza si occupa della Roma.

Ci sono infine nelle indagini decine di altre conversazioni di commentatori tv che chiedono preventivamente a Moggi, cosa dire per fargli piacere. Ma non risultano indagati. Da notare invece la forte antipatia di Moggi per la presenza di Zibì Boniek alla Domenica Sportiva: non graditi i suoi commenti e le sue domande sulla Juve. Forse non è un caso che Raisport nella stagione appena conclusa abbia fatto a meno di Zibì.

IL BRACCIO FINANZIARIO DELLA GEA
L’ indagine condotta dai carabinieri di Roma per i magistrati napoletani, fa cadere per sempre l’ipocrita assunto per cui la Gea di Alessandro Moggi e Luciano Moggi sarebbero due entità separate.
In questi anni si è sempre detto che tutte le volte che la Juve doveva trattare un giocatore nell’orbita della potente agenzia, papà Moggi faceva un passo indietro lasciando la trattativa a Giraudo e Bettega.

Centinaia di intercettazioni dimostrano in maniera inequivocabile che era una menzogna.
Non c’è operazione della Gea che Luciano Moggi non sappia e non approvi.
Alessandro si consulta con il padre per ogni cosa e dall’autunno del 2004 parte l’offensiva per portare il figlio prediletto sulla poltrona di direttore generale della As Roma al posto del ribelle Franco Baldini.
Offensiva che non va a buon fine soprattutto per la grande resistenza mostrata dai tifosi della Roma all’arrivo di un Moggi a Trigoria.

La agenzia di calciatori e allenatori, che conta quasi trecento iscritti, assolve ad una duplice funzione:
consente di controllare il mercato facendo pressioni sui club nemici del sistema e favorendo gli altri;
ed è una formidabile leva finanziaria per le necessità del sistema moggiano.




(La Gea World del Moggino e Company)

In più la Gea, che è nata dalla fusione tra le società di Alessandro Moggi e Chiara Geronzi,
è lo strumento per avere contatti quotidiani con il padre di quest’ultima, il banchiere Cesare Geronzi, presidente di Capitalia, che nel calcio ha molteplici interessi, gioca un ruolo decisivo nelle scelte della As Roma e ha un suo diretto dipendente, Carraro, al vertice della Figc.
Inoltre Carraro ha assunto l’altra figlia del banchiere, Benedetta, in Figc per occuparsi del marketing:
una posizione ideale, a contatto con gli sponsor, per aiutare la sorella nell’allestimento della grande fiera annuale di Expogoal.
Con Moggino e la Geronzi, indagati anche Zavaglia padre e figlio, Riccardo Calleri, Giuseppe De Mita, Massimo Brambati, Davide Lippi (figlio del ct della Nazionale), Oreste Luciani e Pasquale Gallo.

I RAPPORTI CON L'APPARATO DELLO STATO
Il capitolo delle presunte collusioni con esponenti o apparati dello Stato è sicuramente il più raggelante.
Sette gli indagati:
Francesco Attardi,
generale di Brigata della Guardia di Finanza e membro dell’Ufficio indagini della Figc;
il prefetto capo della segreteria del ministero degli Interni Vincenzo Corrias;
il capitano della Guardia di Finanza Giuseppe Lasco;
il poliziotto della Questura di Torino Donato Paradiso;
i poliziotti della Questura di Roma Fabio Basili e Pierluigi Vitelli;
infine Giuseppe D’Aniello, maresciallo della Guardia di Finanza in congedo.

Si tratta in alcuni casi di nomi eccellenti (Attardi e Corrias) che mai nessuno avrebbe immaginato di trovare in una indagine sul calcio di questo tipo;
in altri di alti funzionari di primo piano con incarichi operativi delicatissimi (Lasco);
in altri ancora di dipendenti o ex dipendenti i cui rapporti con Moggi sembrano familiari.

In che senso si può dire che del sistema Moggi facessero parte esponenti delle forze dell’ordine?
Anche qui ci sono vari livelli: sembra acclarato il servizio di scorta privato effettuato in orario di servizio e con auto di servizio, non solo a Moggi e al figlio, ma anche a Fabio Capello quando viene a Roma per recarsi dal dentista (era questa la scorta Digos a cui faceva riferimento il tecnico bianconero qualche tempo fa...).
Più complesso sarà dimostrare l’attività di favoreggiamento nei confronti di Moggi con il tempestivo avviso dell’andamento delle indagini sul suo conto e delle iniziative della magistratura in modo da potersi preparare.

Dalle indagini risulta anche un rapporto di grande confidenza quotidiana con due ministri del passato governo Berlusconi: Siniscalco e Pisanu.
In questo caso non ci sarebbero illeciti e infatti i due ministri non sono indagati: ma l’amicizia con due persone così importanti servì a Moggi per fare pressioni su funzionari dello Stato.
Da notare che in questo contesto la squadra di calcio per cui tifa Pisanu, la Sassari Torres venne affidata all’allenatore della Gea Cuccureddu e ricominciò a vincere.


Dagospia 12 Maggio 2006

[Modificato da Etrusco 12/05/2006 17.07]

clara.clandestina
00venerdì 12 maggio 2006 17:05
Abigeato?
axlrose23@
00venerdì 12 maggio 2006 17:06
chissà cosa ne pensano dei PACS?
axlrose23@
00venerdì 12 maggio 2006 17:19











--MUTTLEY--
00venerdì 12 maggio 2006 17:20
Indagati per sequestro dell'arbitro Paparesta e dei suoi assistenti negli spogliatoi del Granillo al termine di Reggina-Juventus 2-1 del 06-11-2004.In pratica li avrebbero chiusi a chiave dentro! [SM=x44457]
M.Daniele
00venerdì 12 maggio 2006 17:21
ti sei dimenticato nel libro Lucky Luciano le condanne per sfruttamento della prostituzione e per omicidio colposo, successivamente condonate.
axlrose23@
00venerdì 12 maggio 2006 17:23
Re:

Scritto da: --MUTTLEY-- 12/05/2006 17.20
Indagati per sequestro dell'arbitro Paparesta e dei suoi assistenti negli spogliatoi del Granillo al termine di Reggina-Juventus 2-1 del 06-11-2004.In pratica li avrebbero chiusi a chiave dentro! [SM=x44457]





[SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44459]
--MUTTLEY--
00venerdì 12 maggio 2006 17:25
Re: Re:

Scritto da: axlrose23@ 12/05/2006 17.23




[SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44459]



E si sono anche portati via il pallone,così la Reggina per la seguente gara casalinga è dovuta andare dal tabacchino a comprare un SuperTele! [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]

[Modificato da --MUTTLEY-- 12/05/2006 17.30]

Nikki72
00venerdì 12 maggio 2006 18:42
Re: Re: Re:

Sembra strano che l'inter sia l'unica squadra fuori dal giro, probabilmente tutto questo polverone è la macchinazione di qualche interista



L'ho presa da un forum. [SM=x44464]
Arsenio Lupin
00venerdì 12 maggio 2006 19:00
Fossi in Prodi mi farei da parte e proporrei Moggi come presidente del consiglio. Se non altro avremmo un premier con quasi altrettanti processi pendenti rispetto a quello precedente. [SM=x44452]
alexosit
00venerdì 12 maggio 2006 19:10
nooooooooooo...pure per sequestro di persona ?!??!?!?!
[SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] ma non è possibile ....
ma vi rendete conto ???? [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]
cioè...qui si sta sfiorando il tragicomico.... [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]
minchia ma cos'era la Juve allora ???? Una vera associazione a delinquere ??????? Con tutti sti capi di accusa altro che serie B....qui ci vuole una squalifica di 20 anni !!!!!!!!!!

Okkio che salterà fuori pure il Milan ... mi sembra strano che negli ultimi 15 anni 6 scudetti Milan 7 Juve....e solo la Juve sia dentro !!!!!!!!!
--MUTTLEY--
00venerdì 12 maggio 2006 19:13
Re:

Scritto da: alexosit 12/05/2006 19.10
nooooooooooo...pure per sequestro di persona ?!??!?!?!
[SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] ma non è possibile ....
ma vi rendete conto ???? [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]
cioè...qui si sta sfiorando il tragicomico.... [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]
minchia ma cos'era la Juve allora ???? Una vera associazione a delinquere ??????? Con tutti sti capi di accusa altro che serie B....qui ci vuole una squalifica di 20 anni !!!!!!!!!!

Okkio che salterà fuori pure il Milan ... mi sembra strano che negli ultimi 15 anni 6 scudetti Milan 7 Juve....e solo la Juve sia dentro !!!!!!!!!



Io non posso che immaginare la scena,Moggi e Giraudo che litigano con la terna arbitrale,Moggi che batte i piedi e sbuffa con un bambino di 3 anni a cui non comprano qualcosa e poi insieme a Giraudo li chiudono nello stanzino e buttano via la chiave in un tombino!!! [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]

[Modificato da --MUTTLEY-- 12/05/2006 19.14]

cuerpo de marrano
00venerdì 12 maggio 2006 19:22
Re:

Scritto da: M.Daniele 12/05/2006 17.21
ti sei dimenticato nel libro Lucky Luciano le condanne per sfruttamento della prostituzione e per omicidio colposo, successivamente condonate.



Ma dici davvero? [SM=x44466]

anche un assassino? [SM=x44497]
chi avrebbe ucciso?


Nikki72
00venerdì 12 maggio 2006 19:38
Re: Re:


Scritto da: --MUTTLEY-- 12/05/2006 19.13


Io non posso che immaginare la scena,Moggi e Giraudo che litigano con la terna arbitrale,Moggi che batte i piedi e sbuffa con un bambino di 3 anni a cui non comprano qualcosa e poi insieme a Giraudo li chiudono nello stanzino e buttano via la chiave in un tombino!!! [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]

[Modificato da --MUTTLEY-- 12/05/2006 19.14]





Ma... sembra quasi una comica... non sono una tifosa accanita, ma lo schifo che sto provando in questi giorni mi sta facendo passare anche quel poco di entusiamo che fino ad ora ho avuto per il calcio... a questo punto mi chiedo con che faccia andremo ai Mondiali. e se ci andremo... sto pensando che forse Zeman starà gongolando per adesso... sempre preso per pazzo da dirigenti e giornalisti, ora invece questo schifo è sotto gli occhi di tutti... [SM=x44465]
--MUTTLEY--
00venerdì 12 maggio 2006 19:42
Re: Re: Re:

Scritto da: Nikki72 12/05/2006 19.38




Ma... sembra quasi una comica... non sono una tifosa accanita, ma lo schifo che sto provando in questi giorni mi sta facendo passare anche quel poco di entusiamo che fino ad ora ho avuto per il calcio... a questo punto mi chiedo con che faccia andremo ai Mondiali. e se ci andremo... sto pensando che forse Zeman starà gongolando per adesso... sempre preso per pazzo da dirigenti e giornalisti, ora invece questo schifo è sotto gli occhi di tutti... [SM=x44465]



Guarda,se non facesse così vomitare sarebbe davvero una comica,purtroppo sono almeno 20 anni,almeno secondo me,che il calcio italiano ha preso questa piega ora la piega ha ceduto e voilà!
seya1000
00venerdì 12 maggio 2006 20:14
Secondo me no!Non è che adesso rientrano anche nel delitto di cogne?
--MUTTLEY--
00venerdì 12 maggio 2006 20:18
Re:

Scritto da: seya1000 12/05/2006 20.14
Secondo me no!Non è che adesso rientrano anche nel delitto di cogne?



No,lì è stata la Franzoni!
seya1000
00venerdì 12 maggio 2006 20:22
Si lo so ma magari aveva telefonato a Moggi quel giorno!
--MUTTLEY--
00venerdì 12 maggio 2006 20:27
Re:

Scritto da: seya1000 12/05/2006 20.22
Si lo so ma magari aveva telefonato a Moggi quel giorno!



[SM=x44452]
alexosit
00venerdì 12 maggio 2006 20:37
In una semplice frase :

CHI AMA IL CALCIO AMA l'INTER !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Nikki72
00venerdì 12 maggio 2006 21:04
Re: Re: Re: Re:


Scritto da: --MUTTLEY-- 12/05/2006 19.42


Guarda,se non facesse così vomitare sarebbe davvero una comica,purtroppo sono almeno 20 anni,almeno secondo me,che il calcio italiano ha preso questa piega ora la piega ha ceduto e voilà!




Pensavo a Moggi che chiude l'arbitro dentro... [SM=x44474]



Zeman? 'Bisogna...bisogna fargli qualcosa, non so un sistema, peccato che... bisogna dargli una legnata...'. Lo dice il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, all'amministratore delegato del club bianconero, Antonio Giraudo, in una telefonata del 22 dicembre 2004, intercettata durante l'inchiesta sul calcio della procura di Napoli.
I due parlano del tecnico boemo che, si ricorda nell'avviso di comparizione, aveva reiteratamente denunciato le responsabilità della società juventina in ordine all'uso di sostanze dopanti, e si prefigura così il tentativo di 'raccogliere dossier per screditarne la reputazione'. 'Bisogna - dice testualmente Moggi a Giraudo - 'prendere le emorragie', dandogli un danno a questo qua, inventandoci qualcosa, portandogli via un giocatore, trovargli qualche...'.




Segnalazione: stasera a Matrix c'è Della Valle. [SM=x44451]

[Modificato da Nikki72 12/05/2006 21.09]

Giubo
00sabato 13 maggio 2006 19:32
quella sera,ahimè,la ricordo anche troppo bene..ma per motivi miei che non c'entrano col calcio....bucai una ruota,pioveva di brutto e non sapevo come tornare a casa...per fortuna avevo i miei amici vicino...
Nikki72
00sabato 13 maggio 2006 20:49
Re:

Parola ai giornalisti
I protagonisti: Luciano Moggi, Tullio Lanese e i giornalisti Lamberto Sposini (TG5), Giorgio Tosatti (opinionista RAI e di alter testate), Antonello Capone (La Gazzetta dello Sport), Tony Damascelli (Il Giornale).
Moggi si congratula con Sposini per gli attacchi a Paparesta in Reggina-Juve durante il “Processo” e Sposini conferma: “Oh guarda, stasera li facciamo neri, li facciamo neri”.
Tosatti a Moggi su Milan-Juve: “Hai istruito Biscardi per stasera?”.
Moggi: “Alla grande, però c’ha un vincolo... c’era rigore...”.
Tosatti: “C’era rigore, però devi dire che andava cacciato Nesta”.
Moggi e Damascelli commentano Fiorentina-Bologna (1-0) in cui De Santis ammonisce Petruzzi, Nastase, che salterrnno per squalifica la Juve)
Damascelli: “Oh, comunque De Santis ha fatto il delitto perfetto, eh? Eh, c’abbiamo i tre difensori del Bologna squalificati!”.
Moggi: “Ma perché, chi c’avevano loro diffidato”.
Tosatti: “tutti e tre!”.
Lanese e Capone parlano di Chievo-Fiorentina, vinta 2-1 dalla Fiorentina con l'aiuto dell'arbitro.
Capone: “Hai visto che il killer ha colpito a Verona? Gli avranno mandato dei segnali o ha capito da solo?”.
Lanese: “No, no, no guarda che ormai non si mandano segnali, loro telefonano prima delle gare”.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:54.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com