Fantasmi soggettivi e fantasmi oggettivi
Le manifestazioni dei fantasmi assumono aspetti,modalità e caratteri quanto mai vari,e una classificazione dei fenomeni fantomatici non è facile:in genere se ne fanno parecchie.
Una prima distinzione fondamentale è stata stabilita in fantasmi soggettivi e fantasmi oggettivi,distinzione così ovvia che,più che una classificazione,sembrerebbe una selezione preliminare tra fantasmi e non fantasmi.
Il
fantasma soggettivo,infatti,non dovrebbe avere,per definizione,alcuna realtà al di fuori del soggetto che crede percepirlo:dovrebbe essere una semplice imagine mentale che si forma in lui,probabilmente secondo gli stessi processi del sogno.Nel secolo scorso questi fantasmi venivano detti genericamente
allucinazioni,ma oggi per allucinazione si intende un fenomeno patologico dovuto a stati deliranti o a droghe,e l'unica allucinazione di carattere non patologico è considerata il sogno.Per veri e propri fantasmi soggettivi dovremmo dunque intendere le cosiddette
immagini eidetiche,ossia immagini mentali del tipo che tutti hanno normalmente ma che assumono,specialmente nei bambini,una tale vivezza da dare al sogetto l'impressione di vederle effettivamente fuori di sè.Un bambino che ha visto al cinema una scena impressionante,o che ha assistito a un fatto tragico,o che ha ascoltato una storia paurosa,potrà,specialmente di notte,rivivere quella esperienza ed esserne atterrito.Meno facilmente,ma tuttavia con una certa frequenza,il fenomeno avverrà per immagini piacevoli o di carattere mistico,anch'esse suggerite da fatti avvenuti,da racconti,da iconografie varie ecc.
Vi sono casi però in cui è molto difficile stabilire se si tratti di fantasmi soggettivi od
oggettivi.
La celebre medium
Eileen Garrett da bambina aveva due amici fantomatici che le apparivano regolarmente e con i quali giocava;egualmente la medium
Elizabeth D'Espèrance da bambina scorgeva nella sua vecchia casa figure silenziose che le sorridevano e talora le parlavano;e casi simili sono riferiti da molti altri medium la cui infanzia si svolse in compagnia di amici invisibili a chiunque altro.
La psicologia ignora praticamente questi fenomeni,e la parapsicologia non è molto sicura su di essi: si tratta di semplici creazioni mentali,che in tal caso riproporrebbero la vecchia teoria dell'allucinazione,o dietro di esse si deve ammettere una sorta di realtà oggettiva,sia pure originata dalla mente del soggetto stesso ma in qualche modo esteriorizzata?
Bisogna notare che già le immagini eidetiche talora possono assumere una certa oggettività in quanto vengono percepite anche da terzi:si aggiungerebbe cioè un fenomeno di
ideoplastia che renderebbe percepibile l'immagine.
Nel Tibet queste forme mentali esteriorizzate sono dette "
tulpa";in occidente la loro esistenza è stata rivelata dalla
fotografia paranormale che ha fissato su lastra forme pensate dal soggetto nel momento in cui veniva fotografato: oggetti o figure umane.
In altre parole il limite tra il fantasma oggettivo e il fantasma soggettivo,in apparenza così facile a stabilirsi,si presenta in realtà molto vago,tanto che è quasi impossibile dare una definizione esatta dell'uno e dell'altro.Se definiamo soggettivo il fantasma percepibile solo dal soggetto,rimangono fuori dalla definizione le immagini eidetiche esteriorizzate,che certamente sono di origine soggettiva;se intendiamo per fantasma soggettivo quello che, comunque si presenti,ha certamente origine nel soggetto,ci accorgiamo che,salvo alcuni casi,è molto difficile accertare questa soggettività,così da essere tentati di considerare i fantasmi tutti oggettivi o tutti soggettivi .In altre parole viene il sospetto che questa classificazione di base,apparentemente così sicura,non sia in realtà bene centrata.
Fine prima parte.