Come funziona un circuito ADSL?
Perchè se non funza è colpa di Telecom?
MUX-ATM-NAS

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Etrusco
00domenica 18 settembre 2005 01:47
Per chi vuole approfondire tecnicamente l'argomento l'adsl,
ecco come funziona questa tipologia di connessione a banda larga:



Il modem dell'utente si sincronizza con il segnale Adsl generato in centrale telefonica
dalle schede dei MUX (Multiplexer),
queste permettono il transito dei dati
attraverso la rete ATM (fibra ottica tra le centrali telefoniche e i veri server/Nas d'acceso internet , gestita tramite speciali switch).

Questa rete ATM permette la connessione ai prima citati server, che si chiamano NAS, e che sono dei
router che effettuano l'autenticazione dei clienti tramite user e password e instradano la navigazione degli utenti su internet.


Ci sono quindi 3 dispositivi principali:
MUX - Switch ATM - server NAS.



Eccezion fatta per Tiscali e NGI
che hanno NAS di loro proprietà, tutti i NAS
sono della Telecom
, e gli altri provider li affittano da loro, ma non possono MAI intervenire nelle configurazioni,
che sono impostate SOLO dai tecnici telecom.

[SM=x44465]
Gli switch della rete ATM e la rete ATM stessa sono della Telecom.
[SM=x44465] [SM=x44465]
I MUX....indovinate? Mamma Telecom (ma và?)
[SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465]
In questo marasma possiamo dire che:


La banda ormai la hanno tutti, e anche in abbondanza (almeno in teoria), ma a parte Telecom e Tin.it (che è figlia di Telecom), non viene sfruttata...perchè?
Ovvio: la Telecom chiede affitti MOSTRUOSI agli altri
provider per MUX, ATM e NAS, che quindi per rientrare nelle spese DEVONO pur
risparmiare su qualcosa....e infatti limitano la banda che il cliente dovrebbe avere,
in modo da generare meno traffico e pagare meno di affitto sulla parte del "consumo" generato dal cliente.

Per Tiscali e NGI la situazione è un po' migliore:
sia perchè possiedono backbone di rete proprie, sia perchè gli stessi NAS sono di loro proprietà,
quindi alla Telecom pagano solo l'affitto dei MUX e della tratta ATM.

Per questo, tra i providers economici*, sono preferibili:

1) Tin.it
2) Telecom
3) Tiscali
4) Ngi


* ovviamente McLink e FlashNet sono ottimi, ma costano troppo,
FastWeb anche è un'ottima soluzione, ma tecnicamente è un'altra cosa con pregi e difetti.


Perchè?

1° tin.it perchè, pur essendo le linee adsl PERFETTAMENTE identiche a quelle telecom,
tutta l'assistenza ai clienti viene fornita da un unico call
center (Tin.it/Virgilio di Cagliari);
essendo poi figlia della Telecom, gli eventuali guasti e problemi che si dovessero riscontrare con l'adsl, hanno una priorità di risoluzione maggiore rispetto a quella, per esempio, di tiscali, ngi, mclink e altri,
poichè sono comunque pur sempre concorrenti, quindi i bastoni fra le ruote un pochino la telecom glieli mette :)


2° Alice-Telecom solo come alternativa dopo Tin, perchè pur essendo diretta responsabile di tutte le interfacce di rete, il supporto del 187 è spesso occupato,
o cmq gli operatori, a quanto pare, non hanno le reali capacità e/o "permessi" di gestione delle assistenze telefoniche

3° Tiscali perchè possiede i suoi NAS, come anche NGI,
ma a differenza di quest'ultimo ha già un suo nome affermato, un Know how;
NGI deve ancora dimostrare sul campo la sua efficienza anche sul campo Adsl oltre che sul Dial Up su cui ha buona fama
(non è una critica, non voglio dire che non sia
affidabile, è solo per chiarire che su Ngi non si può ancora fare una valutazione in maniera approfondita).

4° NGI (vedi sopra, punto 3)


Ok, ora qualcuno penserà "ma io ho Libero Adsl e mi va addirittura a 720 Kb/s,
mentre quando avevo alice non andava oltre i 200 Kb/s!!!" ...etc...etc...
Sono solo casi, sappiamo come funziona l'informatica...dovrebbe essere una cosa matematica, perfettamente prevedibile....ma..non lo è, o almeno,
non è come il concetto che 2+2 fa 4.
In informatica ci sono sempre
imprevisti, errori di valutazione, errori di configurazione etc...
Ad esempio avete un guasto sulla linea, lo segnalate, ma il tecnico non ha voglia di lavorare (ed i dipendenti di Wind/Infostrada/Libero sono i peggiori, specialmente al Call Center di Napoli! Provare per credere!)
e fa finta di essere intervenuto e così il problema si protrae per lungo tempo,
oppure hanno configurato a membro di segugio i NAS sovraccaricandoli e così via...
ma questo purtroppo succede, specialmente perchè c'è stata una corsa a chi attivava + abbonamenti Adsl
e per collegare tutte le richieste non si è badato troppo bene alla gestione TECNICA delle configurazioni e
del bilanciamento ottimale del carico di rete
,
così che magari alcune zone sono troppo lente,
altre non riescono a collegarsi per time-out o anche una linea
singola, isolatamente, può avere dei problemi perchè per la fretta di attivarla hanno configurato male le impostazioni di rete.

Diciamo che in condizioni "normali" dovreste scegliere telecom o tin.it (meglio Tin): statisticamente funzionano meglio di tutte le altre!

[Modificato da Etrusco 18/09/2005 1.52]

Asgeir Mickelson
00venerdì 30 settembre 2005 22:48
BRAVO ETRUSCO!
Non ho capito una mazza, ma ti voto a prescindere! [SM=x44452]
Etrusco
00venerdì 30 settembre 2005 23:25
Re: BRAVO ETRUSCO!

Scritto da: Asgeir Mickelson 30/09/2005 22.48
Non ho capito una mazza, ma ti voto a prescindere! [SM=x44452]



fai così:
quando sei inalberato che l'Adsl non ti funziona come dovrebbe,
ritorna a leggere che vedrai tutto molto più chiaro [SM=x44451]
Asgeir Mickelson
00sabato 1 ottobre 2005 15:03
Re: Re: BRAVO ETRUSCO!

Scritto da: Etrusco 30/09/2005 23.25


fai così:
quando sei inalberato che l'Adsl non ti funziona come dovrebbe,
ritorna a leggere che vedrai tutto molto più chiaro [SM=x44451]

quando sono inalberato che l'Adsl non mi funziona come dovrebbe, stramaledico la Telecom e tutto passa [SM=x44452]
Etrusco
00mercoledì 9 agosto 2006 21:06
Con le nuove ADSL Alice e FastWeb da 20Mb/s
sono molti i problemi di interferenze e disturbi
che riducono poi la velocità a valori addirittura inferiori a connessioni Adsl da 1Mb/s,
ma da cosa è dovuto questo fenomeno?


Il valore di SNR:
è il rapporto Segnale/Rumore.
Si può verificare il valore di questo paramentro entrando nella configurazione del proprio Modem/Router.
Più alto è questo valore meno rumore c'è sulla linea ed il modem riesce a capire meglio i dati che riceve.
Tale valore dovrebbe essere almeno maggiore di 6dB per avere una linea considerata "stabile".

L'attenuazione riporta la perdita di segnale durante il tragitto
fisico.
Il valore cresce con l'aumentare della distanza tra i due capi
del collegamento.
Detto questo, si conclude che minore è questo valore
migliore è la qualità della linea, in quanto più vicina alla centrale.
Inoltre l'attenuazione è dipendente anche dalla qualità del doppino stesso.

Detto questo, passiamo ad analizzare un esempio tipico di connessione 20Mbps "ballerina":


Downstream - Upstream
SNR Margin (dB): -2.0 - 30.0
Attenuation (dB): 15.5 - 0.0
Output Power (dBm): 13.0 - 0.0
Attainable Rate (Kbps): 6688 - 0
Rate (Kbps): 6652 - 477



Questi valori stanno ad indicare che la portante sta per cadere.


Altro esempio:


. . . Downstream - Upstream
SNR Margin (dB): 6.3 - 30.0
Attenuation (dB): 15.5 - 0.0
Output Power (dBm): 13.0 - 0.0
Attainable Rate (Kbps): 6624 - 0
Rate (Kbps): 6588 - 477



Ora:
L'SNR in downstream è bassisimo, per cui si potrebbe avere problemi in ricezione dei pacchetti
(se la linea è in modalità FAST si perdono
direttamente,
se in INTERLEAVED vengono ritrasmessi).
L'attenuazione sembra sballata.
In UpStream non dà valore, probabilemente perchè non riesce a rilevarlo.
Inoltre, da quel che sembra, la portante si aggancia a circa 6,5 mega in down e a 477 in up.
Contando sono valori di una 20 mega, i valori rientrano nelle velocità di aggancio previste.
Quella in up poi è al pieno quindi sembrerebbe che
non vi siano problemi per l'up.
Quella in down è un po' problematica.
L'aggancio è bassino rispetto ai 20 mega promessi,
però è superiore ai 4 mega minimi garantiti.
Quindi:
si potrebbe a questo punto provare con un altro router/modem per verificare che non sia proprio l'apparecchiatura che dia problemi.
oppure si potrebbe sentire l'assistenza e farsi leggere i parametri della linea che vedono loro sul DSLAM tramite NEXT (network exploration tool)

Se con un altro modem/router si notano miglioramenti, potrebbe essere dato dal fatto che il modem precedentemente utilizzato è un po' troppo "schizzinoso" (incompatibile con la piastra montata in centrale).
Viceversa, se con un altro modem hanno gli stessi problemi, allora è la linea.
In questo caso o i tecnici riescono a sistemarla, oppure, se si un po' troppo lontani dalla centrale, si ha poco da sperare.

Conclusione:
non fatevi fregare dalle proposte dei grossi carrier
che alla fin fine
non sanno neanche cosa stanno vendendo:

al momento, sono pochissimi gli utenti che possono realmente viaggiare su un'ADSL a 20 Mbps effettivi senza aver problemi di interferenze
che in pratica riducono la velocità anche a meno di 6Mbps [SM=x44461]

[SM=x44475]

Etrusco
00martedì 25 settembre 2007 10:52
Per chiarirci meglio le idee:



installazione tipica su bordo strada di un "MUX", ricordando che in "gergo telecom" non si chiamano
così, ma "apparato"


a sx: contatore/interruttore ENEL
al centro: armadio con apparato multiplexer asincrono ("MUX" MD48)
a dx: armadio ripartilinea


Ringrazio Ferdinando
per il materiale divulgato [SM=x44500]
Etrusco
00martedì 25 settembre 2007 10:57
MUX - Multiplexer Asincroni (MD48/MPX-1) & aDSL
SCHEMA “A”
RETE MUXATA SENZA GIUNZIONE IN RAME (o “RETE RIGIDA”)




LEGENDA
FO = Anello in Fibra Ottica a 34Mbps (megabit al secondo)
EL = Contatore ENEL, per l’alimentazione a Corrente Alternata dell’apparato
UN = Piastra UNIMUX, per la gestione di fino a 10 linee ISDN doppio canale (128kbps) *
PA = Piastre analogiche, gestione linea telefonica di base (RTG) fino a 64kbps ciascuna
PH = Piastra flusso dati, spillati dalla FO, a scapito delle linee analogiche, alcuni flussi fino a 2Mbps ciascuno
BT = Batterie Tampone, per garantire la continuità del servizio in caso di interruzioni di energia elettrica
ISD = Linee utenze “business” ISDN (per aziende o uffici pubblici, non concesse a residenziali) su coppie in rame *
RT = Rete di accesso locale, fino a 480 linee analogiche, max 64kbps per linea (RTG), su coppie in rame
HL = Linea “HDSL” fino a 2Mbps su coppia in rame

* piastra unimux e, di conseguenza, linea ISDN non sempre presente in ogni MD48

PREMESSA
Omettendo di analizzare la configurazione dell’aDSL, che l’utente avra’ modo di reperire facilmente cercando in rete, ricorderemo solamente che il servizio adsl “funziona” convertendo il segnale digitale in una serie di toni (fino a 256) modulati in frequenze comprese nella banda tra 4 e 1100kHz, e che il servizio per funzionare ha bisogno di due “modems”, l’ATU-C (il DSLAM in centrale) e l’ATU-R (il modem a casa del cliente).
Questo per dire che, se nell’AdC cuì è attestato il vostro MD48/MPX-1 non c’è il DSLAM, NON potreste COMUNQUE avere l’adsl nemmeno se vi tolgono di mezzo il “mux” (MD48 o MPX-1)

PERCHE’ IL “MUX” (MD48 o MPX-1) NON LASCIA PASSARE L’ADSL?
Dallo schema illustrato, molto semplificativo per la verità (per motivi di privacy e per carenza di info “ufficiali”), si può ricavare l’architettura di rete di accesso telefonica locale nelle aree cosiddette “muxate”, ovverosia collegate alla rete telefonica nazionale attraverso un “multiplexer” asincrono, apparecchio messo a punto all’inizio degli anni novanta (in piena era “pre-adsl” quindi) per risolvere la richiesta di linee telefoniche in zone di espansione urbanistica senza ricorrere alla costruzione di una nuova centrale telefonica, dai costi dieci volte (almeno) maggiori di questa soluzione.
Si è quindi pensato di ricorrere a questi apparati, attestati su anello in Fibra Ottica su cui passa un flusso a 34Mbit/sec (in alcuni casi estendibile a 155Mbps), che sono in grado di gestire fino a 480 linee telefoniche RTG per le quali, a fronte degli obblighi del Servizio Universale (DPR 19.09.97 n.318), deve essere garantita su ciascuna linea la telefonìa voce (gamma 0-4kHz), l’invio la ricezione di fax e la connessione dati su banda vocale fino a 9600bps.
Le piastre presenti nel rack interno dell’armadio MD48 gestiscono ciascuna 10 linee RTG prendendo il segnale in arrivo dall’utenza domestica, sia esso voce, dati o fax, e lo “digitalizza” un un canale dati compreso entro 64k(bps). Cio’ permettendo l’uso contemporaneo da parte di tutte e 480 le utenze attestate del servizio (difatti si avrà 64x480=30720 ossia circa 30M(bps) pari quasi alla capacità massima dell’anello FO che è di 34Mbps)
Poiché comunque nessun servizio analogico occupa totalmente la banda pro-capite assegnata (64k) si può tener conto della maggiore disponibilità di banda che si può rendere disponibile per altri servizi non “universali” quali, per esempio, linee ISDN (solitamente dedicate a uffici pubblici o aziende “parastatali”) o flussi simmetricic a 2Mbit/sec (impropriamente HDSL) venduti a tariffazione a consumo per aziende (medio/grandi) che ne facciano richiesta per le loro esigenze telefoniche o di connettività. (aziende con centralini che gestiscono centinaia di interni e/o server di intranet).
Soffermandoci sul dato 64k e ricordando che l’adsl prevede velocità di connessione maggiori (a partire da 640k, quindi almeno dieci volte maggiori) viene da se’ capire che la barriera è costituita, lato armadio, dalla tipologia dell’apparato che impedisce la gestione, per singola linea utente, di velocità di flusso maggiori di 64k.
Questo sebbene, nella rete di accesso locale, dalla sede del cliente e fino all’armadio sulla coppia in rame (“doppino”) può potenzialmente passare qualsiasi velocità dati tra quelle disponibili attualmente sul mercato adsl.
Questo schema è esemplificativo e non tiene conto quindi della presenza in rete di accesso di eventuali derivazioni, chiostrini, tombini, scatole e muffole tra l’armadio ripartilinea presente affianco al mux e la sede finale (utenza/cliente)
L’esempio cita come apparato multiplatore asincrono (MA) il modello MD48, che venne più tardi (fine anni ’90) sostituito dal più recente MPX-1, assimilabile comunque per prestazioni e funzionamento.
Entrambi gli apparati, tuttora in uso e funzionanti in molte parti (quartieri e/o frazioni) d’Italia, non sono più in produzione da anni.





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