vediamo ora anche le altre categorie avvincentissime
250
Lorenzo sempre più solo al comando
La scorsa settimana ha provato la Yamaha M1, questa è tornato in sella alla sua Aprilia e l’ha fatto nel migliore dei modi, cioè vincendo il GP della Repubblica Ceca, Jorge Lorenzo. Il suo avversario, per gran parte della gara, è stato Andrea Dovizioso, che ha mollato dopo una bella battaglia. A tre giri dalla fine, invece, è finito in terra Alex De Angelis. In quel momento era in quarta posizione, in lotta con Kallio. Il sanmarinese è riuscito a ripartire, ma ha chiuso solo in 11esima posizione perdendo la seconda posizione assoluta nel mondiale.
Con il successo di Brno Lorenzo ha centrato la settima vittoria della stagione ed è sempre più solo al comando del mondiale con 216 punti. Alle sue spalle ora c’è Dovizioso a 186, e terzo De Angelis con 10 punti di svantaggio.
Il commento
Si è presentato in griglia di partenza con un casco insolito, non più dorato, ma bianco e rosso: Jorge Lorenzo ha voluto rendere omaggio al suo manager Dani Amatriain, che quando correva portava sull’elmo proprio tali colori. Poi, è partito davanti a tutti mantenendo alle sue spalle Andrea Dovizioso. Il forlivese della Honda è riuscito a seguirlo come un’ombra per 14 giri, finché il maiorchino non ha deciso di… tirare su l’ancora. Iniziando a girare in 2’02”299, stracciando il precedente record della pista che ancora apparteneva a Dani Pedrosa, “Por Fuera” ha visto aumentare giro dopo giro il suo vantaggio su “Dovi”, transitando all’ultimo giro con quasi 6 secondi sulla Honda numero 34.
Lorenzo ha così guadagnato altri 5 punti su Andrea Dovizioso, ora staccato di 30 lunghezze in classifica generale a sei gare dal termine (186 contro 216). Il forlivese ancora una volta ha dovuto alzare bandiera bianca nel finale, quando le gomme hanno iniziato a rovinarsi. “Siamo sempre andati entrambi al limite – ha spiegato Dovizioso – facendo tempi incredibili. La Honda ha portato qui nuovi particolari (una carena più avvolgente e qualcosa di motore, ndr) che vanno bene, quindi riusciamo a stare vicini, a perdere meno terreno, ma purtroppo ci manca ancora qualcosa ai bassi regimi. Lorenzo riesce a uscire più veloce dalle curve e consuma meno le gomme; quando le mie hanno ceduto non c’è più stato nulla da fare. Ora ho 30 punti di distacco: non mollerò la presa, ma così è dura…”.
“Por Fuera” è infatti consapevole che la sua settima vittoria stagionale è molto importante in ottica titolo: “Abbiamo fatto un bel passo in avanti”, ha infatti detto a fine gara, dopo aver piantato la consueta bandiera nera “Lorenzo’s Land”.
Il vero sconfitto di Brno è però Alex De Angelis, che era secondo nel mondiale e puntava a un’altra gara da protagonista. Il sammarinese come al solito è stato autore di una partenza non eccellente, ma sembrava inizialmente in grado di inseguire il duo di testa formato da Lorenzo e Dovizioso. Poi, però, è stato raggiunto dalla KTM di Kallio, con cui ha battagliato fino a tre giri dalla conclusione, quando è venuto a contatto con il finlandese in un tentativo di sorpasso, finendo per sdraiarsi nella via di fuga. Ripartito, Alex ha chiuso undicesimo, dietro alla Gilera di Roberto Locatelli. Il sammarinese ha così raggranellato soltanto cinque punticini, e vede ora Lorenzo lontano, a 40 punti di distanza.
La lotta per il quarto posto tra i due aggressivi spagnoli dell'Aprilia, Barbera e Bautista, si è risolta sul traguardo a favore del valenciano del team Toth.
Quello ceco è stato un weekend decisamente nero per Marco Simoncelli, caduto dopo soli tre giri mentre era dodicesimo: nonostante l’Aprilia gli abbia messo a disposizione per la prima volta in questa stagione la moto ufficiale, il romagnolo è stato prima disturbato dal maltempo al venerdì, e poi è caduto a ripetizione. La scivolata del warm-up, con la sua moto centrata in pieno da Sekiguchi e perciò distrutta, è stato il colpo di grazia: “Sono dovuto partire con la LE, che qui a Brno non avevo mai guidato nelle prove. Ho provato lo stesso a stare con i primi, ma la moto mi è partita dietro e sono caduto. Spero di andarmene da qui al più presto, perché è andato tutto male, e ho fatto errori che non dovevo fare. Speriamo ora di poter ripartire da zero a Misano”.
A terra anche Alex Debon, che portava in gara la nuova Aprilia RSA in versione definitiva: lo spagnolo, scattato malissimo dalla prima fila, stava comunque rimontando da centro gruppo, ma è scivolato mentre era ottavo, poco dopo aver superato l’Aprilia di Thomas Luthi, a 11 tornate dal termine.
Fabrizio Lai ha chiuso dodicesimo, out invece Alex Baldolini a due giri dalla bandiera a scacchi.
I commenti dei protagonisti
Jorge Lorenzo, primo: “E’ una vittoria importante, sia per noi, per l’ottimo lavoro che stiamo facendo, sia per gli altri piloti che mi vedono sempre più lontano nel mondiale, che ancora non è vinto visto le tante gare mancanti, ma la strada che abbiamo preso penso sia quella giusta. Ho fatto la miglior partenza della mia vita, all’inizio non riuscivo a guidare come volevo, poi con le gomme ben rodate e la moto più leggera ho girato con ottimi tempi, stabilendo persino il nuovo record della pista in gara. La prossima gara sarà un’incognita perché il circuito di Misano è nuovo per tutti, però sono molto fiducioso per il supporto che ho dal mio team e da Aprilia”.
Andrea Dovizioso, secondo: “Sono molto contento per come abbiamo affrontato la gara oggi e per questo secondo posto, siamo andati veramente fortissimo, abbassando il record della pista di Dani Pedrosa che dal mio punto di vista aveva fatto qui la gara più veloce della sua carriera in 250: il mio obiettivo era almeno quello di eguagliarlo e invece abbiamo fatto anche meglio e questo è molto importante per me. Ci manca veramente poco per vincere, la moto è migliorata parecchio ma quando si fanno dei ritmi così elevati con un Lorenzo così in forma abbiamo bisogno di avere più potenza. La Honda ci ha fornito qui qualche aggiornamento ma il gap si sente ancora. Staccando forte e al limite, infatti, le gomme si usurano più in fretta rispetto a quelle di Lorenzo, perciò nella seconda metà gara sono penalizzato e andarlo a prendere diventa quasi impossibile. Ora ci separano 30 punti, noi faremo di tutto in queste restanti gare per recuperarli”.
Hector Barbera, quarto: “Non sono molto soddisfatto, la moto andava fortissimo, ma ho perso secondi importanti a metà gara a causa della troppa foga per recuperare i primi. Sono contento comunque per il buon lavoro che ha fatto il team che è veramente fantastico, e questo importante passo avanti mi fa essere molto ottimista per le prossime gare”.
125
Faubel porta la vittoria numero 300 in Spagna
E’ toccato ad Hector Faubel centrare la 300esima vittoria spagnola. Ci è riuscito alla fine di un lunghissimo duello a quattro nella 125, battendo in volata Pasini, Pesek e Talmacsi. Quinto e staccato di oltre sette secondi Koyama.
Il successo del pilota dell’Aprilia lo proietta in testa al mondiale con 179 punti davanti a Talmacsi a quonta 169. Terzo è Pesek a 129. Quinto assoluto Corsi a 119, 7° assoluto Pasini a 86.
Il commento
Ormai è certo: il mondiale, anche quest’anno, si giocherà in casa Aspar. A sfidarsi fino all’ultima gara di Valencia saranno lo spagnolo Hector Faubel, tornato leader della classifica grazie alla terza vittoria stagionale, e Gabor Talmacsi, dominatore al Sachsenring e partito dalla pole, ma apparso poco incisivo nella volata a quattro che ha deciso il GP della Repubblica Ceca.
Faubel ha vinto – centrando la vittoria numero 300 nel Motomondiale per la Spagna - utilizzando la miglior strategia: cauto all’inizio, lo spagnolo si è poi ricongiunto a metà gara con i quattro piloti di testa: Talmacsi, Pasini, Gadea e Pesek. Per molti giri ha atteso sornione in quinta piazza, per poi svegliarsi nel finale. Portatosi poi in terza posizione per controllare Talmacsi, il pilota su cui stava facendo la gara, ha lasciato sfogare Pasini e Gadea: quest’ultimo è scivolato facendo tutto da solo a tre giri dalla fine, mentre il riminese ha gettato al vento una vittoria già quasi sicura uscendo largo sulla terra al penultimo passaggio, perdendo tutti i 7 decimi accumulati spingendo al massimo e sfruttando lo scompiglio creato dalla scivolata di Gadea.
A quel punto Faubel e Talmacsi lo hanno superato, ma Pasini non si è perso d’animo ricuperando con grinta l’ungherese, poi “trafitto” anche da Pesek che è così andato a occupare il terzo gradino del podio nella gara di casa, nella qualche ha comunque segnato anche il giro più veloce in corsa.
Pasini è però rammaricato per gli errori commessi alla fine: “Stavo spingendo forte per andare via – ha spiegato - Avevo visto dai megaschermi che era caduto Gadea e avevo preso un po’ di margine. Purtroppo ho esagerato un po’, e sono uscito largo. In ogni caso, nonostante questo errore avrei potuto vincere comunque, perché Faubel all’ultima curva è uscito molto largo… Il problema è che io gli sono andato dietro uscendo ugualmente largo”.
Nonostante il secondo posto, Mattia è comunque parso molto felice, tanto da sfoggiare sul podio una maglietta celebrativa che la dice lunga sul suo modo di intendere le gare. Sulla t-shirt c’è scritto, più o meno, in romagnolo: sa poss a pass, san poss, a pass listess. Ossia, se posso passo, se non posso passo lo stesso!
Per Faubel il bottino è ricco: 25 punti, mentre Talmacsi ne prende soltanto 13 grazie al quarto posto: la classifica vede quindi ora Faubel a quota 179, seguito a dieci lunghezze da Gabor (169).
Simone Corsi, dopo aver navigato per parecchio tempo in decima posizione, è risalito bene in settima piazza sfruttando il ritiro di Pablo Nieto (caduto al dodicesimo giro mentre era settimo) e superando nel finale la Derbi di Michael Ranseder, autore di un’ottima gara. Il romano è ora quinto nel mondiale a quota 119, a dieci punti dal duo Pesek-Koyama, terzi a parimerito con 129 punti. Sia il ceco che il giapponese sono quindi ancora teoricamente in lotta per il titolo, essendo staccati di 50 punti dal leader Faubel quando mancano ancora sei gare, ma raggiungerlo non sarà affatto facile…
L’abruzzese Andrea Iannone era invece dodicesimo quando si è purtroppo dovuto ritirare rientrando ai box per un problema tecnico, a 4 giri dalla fine. “Peccato, un altro problema tecnico – ha commentato il pilota del team WTR – Purtroppo da 4-5 gare non vedo la bandiera a scacchi… In ogni caso, era andata giù la gomma, e più di quello che stavo facendo non sarei riuscito a fare”. Un punticino per il suo compagno di squadra Stefano Bianco, quindicesimo, mentre sono giunti sul traguardo fuori dalla zona punti nLorenzo Zanetti (17.) e Raffaele De Rosa (18.), ultimamente un po’ spento.
I commenti dei protagonisti
Hector Faubel, primo: “E’ un giorno fantastico! Ho avuto un piccolo problema al motore nei primi giri che mi ha lasciato molto indietro, così ho dovuto spingere al massimo per recuperare, poi raggiunti i primi è stata una gara spettacolare, con tre piloti che si sorpassavano contemporaneamente e la vittoria che si è decisa su chi ha frenato per ultimo. Devo ringraziare il mio team per il lavoro svolto ed Aprilia che mi ha messo a disposizione una moto fantastica. Adesso sono primo nel mondiale con dieci punti di vantaggio, mancano molte gare ancora quindi bisogna stare con i piedi per terra e lavorando sempre meglio”.
Mattia Pasini, secondo: “E’ stato un bel week-end, mi sono divertito molto in gara ed il secondo posto è un ottimo risultato visti i problemi che abbiamo avuto durante le prove. Devo ringraziare la mia squadra ed Aprilia per lo splendido lavoro svolto in questi giorni. La prossima gara sarà a Misano, vicino casa mia, dove cercherò di togliermi delle grandi soddisfazioni”.
Lukas Pesek, terzo: "E’ un momento speciale per me. Sono felicissimo di questo terzo posto qui davanti ai miei tantissimi fans. Non riesco nemmeno a trovare le parole per esprimere la gioia che provo. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me e soprattutto il mio team che mi ha dato una Derbi davvero competitiva nonostante la caduta di ieri nella quale avevo riportato parecchi danni. Ora sono di nuovo terzo in campionato a pari merito con Koyama. Il mio target resta quello di arrivare tra i primi tre a fine stagione. So che dovremo lavorare sempre molto duramente anche in considerazione del fatto che nelle scorse gare ho perso molti punti preziosi. Grazie a tutti".
Simone Corsi, settimo: “Sono partito abbastanza bene e nei primi giri ho guidato forte. Poi, però, non sono riuscito a tenere il ritmo, perché perdevo troppo nell'ultima curva. Questa era una gara per me ostica e si può dire di aver corso in difesa: per questo sono comunque soddisfatto della mia posizione. Nelle prossime piste tornerò a essere più competitivo, a cominciare, spero, da Misano, tracciato nuovo che nessuno conosce”.
Federico Sandi, diciannovesimo: “Sono partito male, ma nei primi giri ho recuperato tantissime posizioni, girando più forte che in prova. Al quarto passaggio, però, mi sono toccato con De Rosa e si è rotta la leva del freno posteriore. In staccata, così, facevo una gran fatica e questo mi ha impedito di finire nei quindici, un risultato alla mia portata. Credo comunque di aver fatto una buona gara”.