MOTOGP di Repubblica Ceka (Brno)

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Runningman77
00venerdì 17 agosto 2007 13:04
si ricomincia dopo la pausa estiva
copertura TV ITALIA 1

SINTESI PROVE LIBERE
sab 18/08/2007 00:55 GRAND PRIX - PROVE SINTESI

DIRETTA PROVE UFFICIALI
sab 18/08/2007 13:25 GRAND PRIX MOTO
sab 18/08/2007 13:50 GRAND PRIX - PROVE G.P. REP. CECA - MOTOGP
sab 18/08/2007 15:00 GRAND PRIX - PROVE G.P. REP. CECA - 125
sab 18/08/2007 15:15 GRAND PRIX - PROVE G.P. REP. CECA - 250

DIRETTA GARA
dom 19/08/2007 10:45 GRAND PRIX G.P. REP CECA - 125
dom 19/08/2007 12:10 GRAND PRIX G.P. REP CECA - 250
dom 19/08/2007 14:00 GRAND PRIX G.P. REP. CECA - MOTOGP
dom 19/08/2007 15:00 GRAND PRIX - FUORI GIRI

12. GP di Repubblica Ceka (Brno)
Data: 19.08.2007

Circuito
Autodromo Brno Inc
Masaryk circuit
PO Bix 1
64100 Brno
Tel: +420 546 216 345
Fax: +420 546 216 131
Web: www.automotodrombrno.cz
Guarda il meteo di Brno

Dati tecnici
Lunghezza: 5.403m
Larghezza: 15m
Curve a destra: 8
Curve a sinistra: 6
Rettilineo più lungo: 636m
Pole position: a sinistra



Precedenti stagioni
2006: L. Capirossi (Ducati)
2005: V. Rossi (Yamaha)
2004: S. Gibernau (Honda)
2003: V. Rossi (Honda)
2002: M. Biaggi (Yamaha)
2001: V. Rossi (Honda)
2000: M. Biaggi (Yamaha)





Brno PROVE LIBERE ! - Stoner e Bridgestone dominatori
17-08-2007

Che dire: niente, come farà per tutto il weekend Valentino Rossi per un ingiustificabile quanto, se vogliamo, comprensibile silenzio stampa. Casey Stoner è tornato dalle vacanze quello di sempre, dominatore sin dalla prima sessione di prove libere, capace di trovare in pochi minuti il feeling con la Ducati Desmosedici GP7 in ogni tracciato in calendario. Il leader di classifica, che ha già messo in agenda la possibilità di vincere il campionato a Phillip Island, ha spiccato il miglior tempo nell'inaugurale sessione di libere all'Automotodrom di Brno: 1'58"881, più di 6 decimi il vantaggio sul più diretto inseguitore, John Hopkins a caccia del podio in Repubblica Ceca. L'australiano non lo ferma nessuno, viaggia con un ritmo impressionante sul passo di gara e avvicina i riferimenti record delle 990. Chi può batterlo al Masaryk Circuit? Hopkins e la Suzuki sono una bella realtà, ma sulla carta "impotenti" nei confronti del trittico delle meraviglie Stoner-Ducati-Bridgestone.

Ci penserà (proverà) Loris Capirossi, [SM=x44462] terzo in classifica, contratto Suzuki in tasca per il 2008 e la voglia di mostrare al mondo intero che non è un pilota finito. Può essere la volta buona, scorgendo nel recente passato (vittoria nel 2006, primi positivi test con la Ducati 800), forte di motivazioni e di una presunta "supremazia" Bridgestone anche in Repubblica Ceca. Tris gommato giapponese al comando, poker Michelin a seguire: Valentino Rossi è quarto a 1"1 da Stoner (fino a pochi minuti dal termine il distacco era attorno ai 2 secondi), seguono Edwards, Pedrosa (vicino al rinnovo con HRC per i prossimi due anni) e Hayden, ancora in difficoltà nelle scelte di set-up e pneumatici.

Via via tutti gli altri con Toni Elias 10° al rientro (Michel Fabrizio dunque starà in hospitality per tutto il weekend), Melandri 15°, Nakano disperso con Ivan Silva penultimo davanti alla superstite KR Honda di Kurtis Roberts. Nel pomeriggio, ore 13:50, seconda sessione di prove libere.
Free Biker
00sabato 18 agosto 2007 12:42
....
Che pozzano vince solo piloti italiani....
lukinodj
00domenica 19 agosto 2007 19:53
Rossi sembrava corresse x le 250...
gara noiosissima...


[SM=x44513] [SM=x44471]
Runningman77
00domenica 19 agosto 2007 20:09
MotoGP - Brno - Settimo capolavoro di Stoner, Rossi insegue a 60 punti

19-08-2007


Mamma mia, che fenomeno questo Casey Stoner. Settima vittoria stagionale, secondo grand chelem di fila (successo in gara, pole position, giro più veloce, comando dal primo all'ultimo giro), non c'è storia. Punto. Di questo si deve parlare, di lui, del talentuoso australiano, capace di trasformare la MotoGP da un campionato accesissimo ad una soporifera passerella a senso unico, dove c'è qualcuno che si difende e qualche altro protagonista annunciato costretto a inchinarsi dinanzi alla supremazia della "Triplice Forza" Stoner-Ducati-Bridgestone. Stoner pittura di Rosso anche l'Automotodrom di Brno ritrovandosi solo col pensiero di quando si può vincere questo mondiale: a Phillip Island preferibilmente, considerando i 60 punti di vantaggio su Valentino Rossi, settimo sul traguardo in crisi con la moto, con le gomme, con tutto. Non c'è storia e non c'è gloria per il dominatore di questi ultimi anni del motociclismo, preceduto sul traguardo da ogni genere di moto (Honda e Suzuki), da avversari vecchi e nuovi, da altri due gommati Michelin, Hayden e Pedrosa, rispettivamente terzo e quarto allo sventolare della chequered flag. Secondo invece è un magico John Hopkins, col pensiero rivolto al 2008 in Kawasaki, ma dedito al presente in Suzuki, mai arrendevole, sempre professionale. Un volto nuovo per la MotoGP: una categoria che, a tutti gli effetti, quest'anno ha cambiato faccia. Con buona pace di chi pensa, ancora, il contrario.

Cronaca di Gara
Scatta benissimo Stoner, subito al comando davanti a Pedrosa, Hopkins, Hayden, Capirossi, De Puniet e Rossi, con il californiano della Suzuki aggressivo e portatosi al secondo posto quando da poco abbiamo passato il primo split. Si fa largo nel frattempo Rossi, sorpassa De Puniet scacciando così i "fantasmi" del recente passato (Sachsenring), il tutto mentre il proprio compagno di squadra Colin Edwards vola malinconicamente a terra: ripartirà solo per rientrare ai box. Stoner davanti è già autore del crono "monstre" di 1'58"4, avvicinato da Hopkins decisamente veloce al Masaryk Circuit con una Suzuki diventata una bella realtà della MotoGP. Facciamo un pò d'ordine: Stoner leader, Hopkins a seguire davanti ad Hayden, Capirossi, Pedrosa, Rossi (sono già 4 i secondi dalla vetta) e De Puniet. Dopo poche tornate Brno entra nella sua reale dimensione, con Stoner che aumenta il proprio vantaggio su Hopkins e dietro si nota una decisa bagarre per la quarta posizione tra Pedrosa, Capirossi (in difficoltà) e Valentino Rossi.

Al settimo giro inspiegabilmente Capirossi dà strada a Valentino nella esse in salita, si porta dietro la M1 #46 e controlla le azioni alle sue spalle di Vermeulen e De Puniet: manovra senza logica da parte dell'imolese, specie pensando che Rossi non è più veloce e resta davanti solo di pochi decimi. Capirossi al 12° giro si vede sopravanzare da Vermeulen, decisamente più veloce tanto da passare da lì a poco anche Valentino Rossi, sempre più in crisi, costretto ad una gara sulla difensiva. Giunti ormai alla fase conclusiva di questa soporifera gara a Brno, Casey Stoner è in solitaria al comando con 3" di vantaggio su Hopkins, 9" su Nicky Hayden che precede Daniel Pedrosa, più staccato il gruppetto composto (nell'ordine) da Vermeulen, Rossi, Capirossi e De Puniet.

Valentino Rossi vive un'altra gara-Caporetto, vedendosi sfilare pure da Capirossi (7 giri al termine): chiuderà settimo, un'altra "Istanbul" in una giornata dove tutto sommato i gommati Michelin di casa Honda si sono difesi discretamente. Celebriamo dunque la settima vittoria stagionale di Casey Stoner con i 60 punti di vantaggio in classifica, applaudiamo la coppia made-in-USA John Hopkins e Nicky Hayden saliti sul podio, con Daniel Pedrosa quarto e rimontante su Valentino Rossi per la seconda posizione in campionato. Tra due settimane a Misano Adriatico, forse, l'ultima chance per il sette volte iridato di dare un vero senso a questa stagione: anche perchè adesso si vive a senso unico, quello di Casey Stoner.


PICCOLO APPUNTO

Valentino silenzioso e… rassegnato?

Tornando a Valentino, le vicissitudini che lo hanno coinvolto pochi giorni prima della trasferta ceca sembrano essersi fatte sentire in questo weekend: lo stesso Capirossi ha visto Vale “poco incisivo” in gara, ma il suo team manager Davide Brivio non è d’accordo: “Valentino in tutta la sua carriera non è mai stato condizionato da fattori esterni ogni volta che è sceso in pista. In pista nonostante problemi con le gomme ha lottato fino alla fine per un settimo posto, ed è comunque un comportamento da campione. Non farlo parlare in questo weekend ha funzionato, perché lo abbiamo visto tranquillo”.

La Yamaha brancola nel buio

Secondo molti addetti ai lavori, la grossa differenza in questo mondiale la stanno facendo le gomme: Sachsenring escluso, la Bridgestone da un po’ di tempo appare superiore alla rivale Michelin. A Laguna Rossi poteva affermare senza timore di essere contraddetto che il fattore principale della propria disfatta fossero state le coperture; a Brno è invece andata diversamente, perché davanti a lui sono comunque arrivate entrambe le Honda HRC di Hayden e Pedrosa. Piuttosto, è più giusto parlare delle difficoltà che sta incontrando la Yamaha. Che sono generali, non solo di adattamento alle coperture francesi (a Brno è stato modificato l’assetto più volte per cercare di preservarle al massimo, sacrificando le prestazioni).

La Casa di Iwata, nonostante abbia avuto tanto tempo a disposizione per lavorare sulla moto - una 800 che non ha difetti macroscopici (qui aggiungo io si invece che ce li ha... hanno pensato che bastava ridurre la cilindrata per avere un motore competitivo... invece andava progettato specificatamente 800cc POLLI!!!) ma che è stata progettata in modo troppo conservativo - non è ancora riuscita a raggiungere la concorrenza dal punto di vista prestazionale. È arrivata una nuova carena, che da sola non può certo colmare il gap velocistico con gli altri costruttori, e nei test dopogara arriverà il motore con le valvole a richiamo pneumatico. L’impressione è però che tali novità siano arrivate troppo in ritardo. La Yamaha partiva comunque da un buon livello, ma è cresciuta poco, mentre non si può dire lo stesso della Honda, partita molto più in crisi e ora risollevatasi. Peccato per l’assenza in pista della RC212V di Marco Melandri: considerate le prestazioni di Hayden e Pedrosa, sarebbe stato interessante capire cosa avrebbe potuto fare il ravennate con una Honda gommata Bridgestone. Vedremo cosa accadrà nei test previsti domani e martedì, quando Rossi salirà su una M1 equipaggiata col nuovo motore a valvole pneumatiche. Difficile dire se lo userà già a Misano, ma forse in una situazione del genere tanto vale azzardare. Chissà cosa avrà pensato Lorenzo, vincitore in 250 e fresco di firma con la Yamaha, quando ha visto Edwards insabbiarsi dopo poche curve e un pilota del calibro di Rossi navigare in settima piazza in lotta con la Kawasaki di Randy De Puniet…

Nel frattempo, la Ducati prosegue il suo cammino trionfale: prima nella classifica piloti con Stoner, prima nella classifica costruttori con 52 punti sulla Yamaha e anche in quella riservata ai team, con 54 lunghezze sul FIAT Yamaha Team.

In casa Honda sorride Nicky Hayden, tornato sul podio dopo la delusione di Laguna Seca, davanti al compagno di squadra Dani Pedrosa, soltanto quarto. Lo spagnolo avrebbe anche dato un forte pugno alla sua gomma posteriore appena rientrato ai box dopo la gara, sfogando la sua rabbia per i problemi avuti con le coperture di Clermont-Ferrand. In ogni caso, Pedrosa ha recuperato quattro punti in campionato a Rossi, ora lontano 18 lunghezze (il pescarese è secondo con 186 punti, Dani è a quota 168).
Runningman77
00domenica 19 agosto 2007 20:16
vediamo ora anche le altre categorie avvincentissime

250
Lorenzo sempre più solo al comando

La scorsa settimana ha provato la Yamaha M1, questa è tornato in sella alla sua Aprilia e l’ha fatto nel migliore dei modi, cioè vincendo il GP della Repubblica Ceca, Jorge Lorenzo. Il suo avversario, per gran parte della gara, è stato Andrea Dovizioso, che ha mollato dopo una bella battaglia. A tre giri dalla fine, invece, è finito in terra Alex De Angelis. In quel momento era in quarta posizione, in lotta con Kallio. Il sanmarinese è riuscito a ripartire, ma ha chiuso solo in 11esima posizione perdendo la seconda posizione assoluta nel mondiale.
Con il successo di Brno Lorenzo ha centrato la settima vittoria della stagione ed è sempre più solo al comando del mondiale con 216 punti. Alle sue spalle ora c’è Dovizioso a 186, e terzo De Angelis con 10 punti di svantaggio.

Il commento

Si è presentato in griglia di partenza con un casco insolito, non più dorato, ma bianco e rosso: Jorge Lorenzo ha voluto rendere omaggio al suo manager Dani Amatriain, che quando correva portava sull’elmo proprio tali colori. Poi, è partito davanti a tutti mantenendo alle sue spalle Andrea Dovizioso. Il forlivese della Honda è riuscito a seguirlo come un’ombra per 14 giri, finché il maiorchino non ha deciso di… tirare su l’ancora. Iniziando a girare in 2’02”299, stracciando il precedente record della pista che ancora apparteneva a Dani Pedrosa, “Por Fuera” ha visto aumentare giro dopo giro il suo vantaggio su “Dovi”, transitando all’ultimo giro con quasi 6 secondi sulla Honda numero 34.

Lorenzo ha così guadagnato altri 5 punti su Andrea Dovizioso, ora staccato di 30 lunghezze in classifica generale a sei gare dal termine (186 contro 216). Il forlivese ancora una volta ha dovuto alzare bandiera bianca nel finale, quando le gomme hanno iniziato a rovinarsi. “Siamo sempre andati entrambi al limite – ha spiegato Dovizioso – facendo tempi incredibili. La Honda ha portato qui nuovi particolari (una carena più avvolgente e qualcosa di motore, ndr) che vanno bene, quindi riusciamo a stare vicini, a perdere meno terreno, ma purtroppo ci manca ancora qualcosa ai bassi regimi. Lorenzo riesce a uscire più veloce dalle curve e consuma meno le gomme; quando le mie hanno ceduto non c’è più stato nulla da fare. Ora ho 30 punti di distacco: non mollerò la presa, ma così è dura…”.

“Por Fuera” è infatti consapevole che la sua settima vittoria stagionale è molto importante in ottica titolo: “Abbiamo fatto un bel passo in avanti”, ha infatti detto a fine gara, dopo aver piantato la consueta bandiera nera “Lorenzo’s Land”.

Il vero sconfitto di Brno è però Alex De Angelis, che era secondo nel mondiale e puntava a un’altra gara da protagonista. Il sammarinese come al solito è stato autore di una partenza non eccellente, ma sembrava inizialmente in grado di inseguire il duo di testa formato da Lorenzo e Dovizioso. Poi, però, è stato raggiunto dalla KTM di Kallio, con cui ha battagliato fino a tre giri dalla conclusione, quando è venuto a contatto con il finlandese in un tentativo di sorpasso, finendo per sdraiarsi nella via di fuga. Ripartito, Alex ha chiuso undicesimo, dietro alla Gilera di Roberto Locatelli. Il sammarinese ha così raggranellato soltanto cinque punticini, e vede ora Lorenzo lontano, a 40 punti di distanza.

La lotta per il quarto posto tra i due aggressivi spagnoli dell'Aprilia, Barbera e Bautista, si è risolta sul traguardo a favore del valenciano del team Toth.

Quello ceco è stato un weekend decisamente nero per Marco Simoncelli, caduto dopo soli tre giri mentre era dodicesimo: nonostante l’Aprilia gli abbia messo a disposizione per la prima volta in questa stagione la moto ufficiale, il romagnolo è stato prima disturbato dal maltempo al venerdì, e poi è caduto a ripetizione. La scivolata del warm-up, con la sua moto centrata in pieno da Sekiguchi e perciò distrutta, è stato il colpo di grazia: “Sono dovuto partire con la LE, che qui a Brno non avevo mai guidato nelle prove. Ho provato lo stesso a stare con i primi, ma la moto mi è partita dietro e sono caduto. Spero di andarmene da qui al più presto, perché è andato tutto male, e ho fatto errori che non dovevo fare. Speriamo ora di poter ripartire da zero a Misano”.

A terra anche Alex Debon, che portava in gara la nuova Aprilia RSA in versione definitiva: lo spagnolo, scattato malissimo dalla prima fila, stava comunque rimontando da centro gruppo, ma è scivolato mentre era ottavo, poco dopo aver superato l’Aprilia di Thomas Luthi, a 11 tornate dal termine.

Fabrizio Lai ha chiuso dodicesimo, out invece Alex Baldolini a due giri dalla bandiera a scacchi.

I commenti dei protagonisti

Jorge Lorenzo, primo: “E’ una vittoria importante, sia per noi, per l’ottimo lavoro che stiamo facendo, sia per gli altri piloti che mi vedono sempre più lontano nel mondiale, che ancora non è vinto visto le tante gare mancanti, ma la strada che abbiamo preso penso sia quella giusta. Ho fatto la miglior partenza della mia vita, all’inizio non riuscivo a guidare come volevo, poi con le gomme ben rodate e la moto più leggera ho girato con ottimi tempi, stabilendo persino il nuovo record della pista in gara. La prossima gara sarà un’incognita perché il circuito di Misano è nuovo per tutti, però sono molto fiducioso per il supporto che ho dal mio team e da Aprilia”.

Andrea Dovizioso, secondo: “Sono molto contento per come abbiamo affrontato la gara oggi e per questo secondo posto, siamo andati veramente fortissimo, abbassando il record della pista di Dani Pedrosa che dal mio punto di vista aveva fatto qui la gara più veloce della sua carriera in 250: il mio obiettivo era almeno quello di eguagliarlo e invece abbiamo fatto anche meglio e questo è molto importante per me. Ci manca veramente poco per vincere, la moto è migliorata parecchio ma quando si fanno dei ritmi così elevati con un Lorenzo così in forma abbiamo bisogno di avere più potenza. La Honda ci ha fornito qui qualche aggiornamento ma il gap si sente ancora. Staccando forte e al limite, infatti, le gomme si usurano più in fretta rispetto a quelle di Lorenzo, perciò nella seconda metà gara sono penalizzato e andarlo a prendere diventa quasi impossibile. Ora ci separano 30 punti, noi faremo di tutto in queste restanti gare per recuperarli”.

Hector Barbera, quarto: “Non sono molto soddisfatto, la moto andava fortissimo, ma ho perso secondi importanti a metà gara a causa della troppa foga per recuperare i primi. Sono contento comunque per il buon lavoro che ha fatto il team che è veramente fantastico, e questo importante passo avanti mi fa essere molto ottimista per le prossime gare”.





125
Faubel porta la vittoria numero 300 in Spagna

E’ toccato ad Hector Faubel centrare la 300esima vittoria spagnola. Ci è riuscito alla fine di un lunghissimo duello a quattro nella 125, battendo in volata Pasini, Pesek e Talmacsi. Quinto e staccato di oltre sette secondi Koyama.
Il successo del pilota dell’Aprilia lo proietta in testa al mondiale con 179 punti davanti a Talmacsi a quonta 169. Terzo è Pesek a 129. Quinto assoluto Corsi a 119, 7° assoluto Pasini a 86.

Il commento
Ormai è certo: il mondiale, anche quest’anno, si giocherà in casa Aspar. A sfidarsi fino all’ultima gara di Valencia saranno lo spagnolo Hector Faubel, tornato leader della classifica grazie alla terza vittoria stagionale, e Gabor Talmacsi, dominatore al Sachsenring e partito dalla pole, ma apparso poco incisivo nella volata a quattro che ha deciso il GP della Repubblica Ceca.

Faubel ha vinto – centrando la vittoria numero 300 nel Motomondiale per la Spagna - utilizzando la miglior strategia: cauto all’inizio, lo spagnolo si è poi ricongiunto a metà gara con i quattro piloti di testa: Talmacsi, Pasini, Gadea e Pesek. Per molti giri ha atteso sornione in quinta piazza, per poi svegliarsi nel finale. Portatosi poi in terza posizione per controllare Talmacsi, il pilota su cui stava facendo la gara, ha lasciato sfogare Pasini e Gadea: quest’ultimo è scivolato facendo tutto da solo a tre giri dalla fine, mentre il riminese ha gettato al vento una vittoria già quasi sicura uscendo largo sulla terra al penultimo passaggio, perdendo tutti i 7 decimi accumulati spingendo al massimo e sfruttando lo scompiglio creato dalla scivolata di Gadea.

A quel punto Faubel e Talmacsi lo hanno superato, ma Pasini non si è perso d’animo ricuperando con grinta l’ungherese, poi “trafitto” anche da Pesek che è così andato a occupare il terzo gradino del podio nella gara di casa, nella qualche ha comunque segnato anche il giro più veloce in corsa.

Pasini è però rammaricato per gli errori commessi alla fine: “Stavo spingendo forte per andare via – ha spiegato - Avevo visto dai megaschermi che era caduto Gadea e avevo preso un po’ di margine. Purtroppo ho esagerato un po’, e sono uscito largo. In ogni caso, nonostante questo errore avrei potuto vincere comunque, perché Faubel all’ultima curva è uscito molto largo… Il problema è che io gli sono andato dietro uscendo ugualmente largo”.

Nonostante il secondo posto, Mattia è comunque parso molto felice, tanto da sfoggiare sul podio una maglietta celebrativa che la dice lunga sul suo modo di intendere le gare. Sulla t-shirt c’è scritto, più o meno, in romagnolo: sa poss a pass, san poss, a pass listess. Ossia, se posso passo, se non posso passo lo stesso!

Per Faubel il bottino è ricco: 25 punti, mentre Talmacsi ne prende soltanto 13 grazie al quarto posto: la classifica vede quindi ora Faubel a quota 179, seguito a dieci lunghezze da Gabor (169).

Simone Corsi, dopo aver navigato per parecchio tempo in decima posizione, è risalito bene in settima piazza sfruttando il ritiro di Pablo Nieto (caduto al dodicesimo giro mentre era settimo) e superando nel finale la Derbi di Michael Ranseder, autore di un’ottima gara. Il romano è ora quinto nel mondiale a quota 119, a dieci punti dal duo Pesek-Koyama, terzi a parimerito con 129 punti. Sia il ceco che il giapponese sono quindi ancora teoricamente in lotta per il titolo, essendo staccati di 50 punti dal leader Faubel quando mancano ancora sei gare, ma raggiungerlo non sarà affatto facile…

L’abruzzese Andrea Iannone era invece dodicesimo quando si è purtroppo dovuto ritirare rientrando ai box per un problema tecnico, a 4 giri dalla fine. “Peccato, un altro problema tecnico – ha commentato il pilota del team WTR – Purtroppo da 4-5 gare non vedo la bandiera a scacchi… In ogni caso, era andata giù la gomma, e più di quello che stavo facendo non sarei riuscito a fare”. Un punticino per il suo compagno di squadra Stefano Bianco, quindicesimo, mentre sono giunti sul traguardo fuori dalla zona punti nLorenzo Zanetti (17.) e Raffaele De Rosa (18.), ultimamente un po’ spento.

I commenti dei protagonisti
Hector Faubel, primo: “E’ un giorno fantastico! Ho avuto un piccolo problema al motore nei primi giri che mi ha lasciato molto indietro, così ho dovuto spingere al massimo per recuperare, poi raggiunti i primi è stata una gara spettacolare, con tre piloti che si sorpassavano contemporaneamente e la vittoria che si è decisa su chi ha frenato per ultimo. Devo ringraziare il mio team per il lavoro svolto ed Aprilia che mi ha messo a disposizione una moto fantastica. Adesso sono primo nel mondiale con dieci punti di vantaggio, mancano molte gare ancora quindi bisogna stare con i piedi per terra e lavorando sempre meglio”.

Mattia Pasini, secondo: “E’ stato un bel week-end, mi sono divertito molto in gara ed il secondo posto è un ottimo risultato visti i problemi che abbiamo avuto durante le prove. Devo ringraziare la mia squadra ed Aprilia per lo splendido lavoro svolto in questi giorni. La prossima gara sarà a Misano, vicino casa mia, dove cercherò di togliermi delle grandi soddisfazioni”.

Lukas Pesek, terzo: "E’ un momento speciale per me. Sono felicissimo di questo terzo posto qui davanti ai miei tantissimi fans. Non riesco nemmeno a trovare le parole per esprimere la gioia che provo. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me e soprattutto il mio team che mi ha dato una Derbi davvero competitiva nonostante la caduta di ieri nella quale avevo riportato parecchi danni. Ora sono di nuovo terzo in campionato a pari merito con Koyama. Il mio target resta quello di arrivare tra i primi tre a fine stagione. So che dovremo lavorare sempre molto duramente anche in considerazione del fatto che nelle scorse gare ho perso molti punti preziosi. Grazie a tutti".

Simone Corsi, settimo: “Sono partito abbastanza bene e nei primi giri ho guidato forte. Poi, però, non sono riuscito a tenere il ritmo, perché perdevo troppo nell'ultima curva. Questa era una gara per me ostica e si può dire di aver corso in difesa: per questo sono comunque soddisfatto della mia posizione. Nelle prossime piste tornerò a essere più competitivo, a cominciare, spero, da Misano, tracciato nuovo che nessuno conosce”.

Federico Sandi, diciannovesimo: “Sono partito male, ma nei primi giri ho recuperato tantissime posizioni, girando più forte che in prova. Al quarto passaggio, però, mi sono toccato con De Rosa e si è rotta la leva del freno posteriore. In staccata, così, facevo una gran fatica e questo mi ha impedito di finire nei quindici, un risultato alla mia portata. Credo comunque di aver fatto una buona gara”.
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