"Caso Unipol Fassino", la Cassazione conferma la prescrizione per Silvio Berlusconi e il fratello Paolo

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Robert - W la... foiga!
00martedì 31 marzo 2015 21:42
"Caso Unipol Fassino", la Cassazione conferma la prescrizione per Silvio Berlusconi e il fratello Paolo (Articolo de "Il Messaggero" del 31 marzo 2015)

È definitiva la prescrizione per Silvio Berlusconi e per suo fratello Paolo, editore de Il Giornale, nel processo 'Unipol'. Lo ha deciso la Cassazione che ha respinto i ricorsi del leader di Forza Italia e del fratello, che chiedevano di essere prosciolti nel merito.

Confermato dalla Suprema Corte anche il risarcimento di 80.000 euro in favore di Piero Fassino, attuale sindaco di Torino e parte lesa in questo processo per la pubblicazione illegittima della telefonata con Giovanni Consorte nella quale diceva "abbiamo una banca".

Con questo verdetto la VI sezione Penale della Cassazione ha confermato la decisione con la quale la Corte di Appello di Milano, il 31 marzo del 2014, aveva dichiarato il 'non luogo a procederè per intervenuta prescrizione "nei confronti di Silvio e Paolo Berlusconi".

In primo grado, il 7 marzo 2013, l'ex premier era stato condannato ad un anno di reclusione, il fratello Paolo a tre anni e tre mesi.
masnut
00mercoledì 1 aprile 2015 17:52
ma la prescrizione non sarebbe meglio abolirla?
pliskiss
00mercoledì 1 aprile 2015 18:15
SILVIO PRESCRIZIONI. [SM=x44522] DAI!!
Robert - W la... foiga!
00mercoledì 1 aprile 2015 20:48
Re:
masnut, 01/04/2015 17:52:

ma la prescrizione non sarebbe meglio abolirla?

Sbagliato: il problema della giustizia in Italia non è certo la prescrizione, ma la malagestione del processo. Mi spiego: immaginate, dopo mesi e mesi, di avere una udienza: ci sono tutti, tranne il Cancelliere. Secondo la legge, senza il Cancelliere non si fa nulla: ergo, il giudice è costretto a rinviare l'udienza, il che significa, vista la disorganizzazione dei Tribunali (e delle Procure), un rinvio di mesi e mesi. Davvero lo Stato Italiano non è in grado di gestire meglio i processi? Se ci fossero più risorse per il Ministero della Giustizia, si potrebbero fare tante cose: dall'informatizzazione alla riorganizzazione dei Tribunali e delle Procure (guardate e studiatevi i buoni esempi di Trento e di Torino).

La prescrizione serve per porre termine ai processi che si occupano di reati vecchi: la priorità della giustizia deve essere punire rapidamente i reati recenti. Se si facesse questo, la prescrizione non sarebbe un problema: il Caso Unipol risale al 2005, cioè DIECI ANNI FA. Bisognava fare il processo velocemente e in modo giusto DIECI ANNI FA per avere la "rapida punizione del recente reato" e vi ricordo che la punizione di un reato non è (solo) a scopo, appunto, punitivo: lo scopo principale di una condanna è la rieducazione del condannato. Il problema è che la rieducazione del condannato in Italia non avviene praticamente mai a causa della struttura carceraria (e quindi non è certo colpa della prescrizione). Non serve a nulla andare a punire reati commessi tanti anni prima perchè la funzione sociale della rieducazione della pena, nonchè l'interesse dello Stato ad ottenere la punizione del condannato, si esaurisce con il passare del tempo: occupandosi di processi vecchi, infatti, si sottraggono risorse ai processi di maggior allarme sociale e si crea un circolo vizioso (i famosi "arretrati". Nel 2015 ci si occupa di un presunto reato commesso nel 2005, quindi per i reati commessi nel 2015 ci tocca aspettare il 2025).

La soluzione? Aumentare le pene (vi ricordo che la prescrizione è collegata - come un vagone del treno è collegato alla locomotiva - alle pene dei reati: un reato grave ha una prescrizione molto più lunga di un reato minore), aumentare (umane e finanziarie) le risorse per il settore delle carceri (costruendone di nuove - così si fa il famoso "stimolo keynesiano" sulle opere pubbliche - e ristrutturando quelle esistenti), aumentare le risorse (umane e finanziarie) per i Tribunali e per le Procure riorganizzandole meglio (se Procure e Tribunali hanno più risorse, i processi vanno più veloce e quindi la prescrizione non è un problema). Piccolo problema: fare le cose che chiedo io è difficile (le risorse economiche sono scarse e la grande maggioranza dei parlamentari si oppone all'aumento delle pene per molti reati), mentre gridare contro la prescrizione (come fa larga parte del PD) è facilissimo; inoltre, come se non bastasse, dare più risorse ai magistrati potrebbe ritorcersi contro i politici e certi magistrati userebbero le nuove risorse "a modo loro"
masnut
00giovedì 2 aprile 2015 10:17
Di solito sei lucido, ma stavolta hai qualche appanno, il problema non sta semplicemente nella malagestione del processo, ma nella convenienza dell'imputato a tirarla per le lunghe, da un lato bisogna accelererare le procedure per non metterci una eternità tipo rinviare il processo perché non si trova un faldone(informatizzare definitivamente i procedimenti nooo?), dall'altro fare sapere all'imputato che è meglio che non faccia melina, la linea difensiva di Ghedini nei processi di Berlusconi consisteva semplicemente nel fare continue opposizioni al fine di ritardare il dibattito processuale, nei paesi anglosassoni non è così e l'imputato ha tutto l'interesse a finire il processo prima possibile, al punto che se sa di perdere la causa preferisce accettare la colpa, se sa che alla fine perderà, per quanto lungo sia il processo.
Dal punto di vista morale la ritengo una cosa ingiusta( se non sono colpevole perché devo ammetterlo di esserlo?) ma dal punto di vista del funzionamento della macchina della giustizia questo fa sì che i processi siano abbastanza veloci e nessuno ha l'interesse a ritardare il processo.
Riguardo la costruzione delle carceri è un altro problema: se alla fine ti condanno non so dove metterti in galera, per cui te la scampi, non a caso le carceri inglesi sono in proporzione di più di quelle italiane e per questo sono per la costruzione di altre carceri, magari settorializzandole: reati gravi da una parte reati meno gravi o comunque non contro la persona con un diverso trattamento(tipo portarli a lavori di pubblica utilità, come pulizia delle strade, assistenza varia).
Dici che non serve a nulla colpire un reato passato troppo tempo fa, ma questo è il problema dell'Italia: so di fare qualunque cosa perché poi non ne pago le colpe, in funzione di quanti oldi posso dare al mio avvocato(tra parentesi Ghedini alla ine lo abbiamo pagato noi facendolo diventare parlamentare), non è prescrivendo che si risolvono i problemi, ma facendo processi veloci.
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