"Io guiderò": sui social network la sfida e la lotta delle donne arabe

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killing zoe
00venerdì 20 maggio 2011 21:16
«Io guiderò»: è la parola d’ordine lanciata sui social network da un gruppo di donne saudite che esortano le loro connazionali a prendere l’auto il prossimo 17 giugno e a mettersi al volante. L’invito rappresenta una sfida estremamente seria e con delicate implicazione politiche perchè, nel Regno, la patente di guida (così come il voto e la possibilità di un lavoro indipendente o di scegliere il proprio marito) è ancora preclusa alla popolazione femminile, anche se molte donne guidano già nelle zone desertiche, fuori città, a rischio di venire arrestate.
Il tam tam della manifestazione si sta diffondendo rapidamente in rete, e le promotrici di ’Women2drivecampaign’ contano su una partecipazione massiccia. «Siamo nel 2011 e stiamo ancora discutendo su questo insignificante diritto», si lamenta Manal, una delle organizzatrici del gruppo Facebook, che per ragioni di sicurezza fornisce solo il nome. Il problema - osserva una sua compagna di lotta su Twitter - è che l’Arabia Saudita è «un terreno scivoloso: cominci con le donne che guidano, e poi ti ritrovi con le donne che vogliono votare o sposare chi gli pare». «Una cosa che mi piace della protesta del 17 giugno è che se il governo deciderà la strada della repressione, apparirà a tutto il mondo eccessivamente irragionevole e duro. Se invece permetterà alle signore di guidare, cadrà la barriera della paura di fronte a questo e ad altri divieti», aggiunge un’altra.
La ’protesta delle automobilistè saudite sarebbe stata probabilmente impensabile senza il precedente delle rivolte arabe dei mesi scorsi. «Il fatto di organizzarsi e agire come un movimento, è qualcosa che le donne saudite possono aver imparato solo dagli eventi recenti», conferma Wajeeha al-Howeider, un’attivista per i diritti umani del Paese.
Nel 1990, quando le truppe americane utilizzarono il Regno come base operativa per il conflitto nel Kuwait, per la prima volta per la strade saudite si videro alcune donne al volante: soldatesse statunitensi, ma anche signore kuwaitiane in fuga dal loro Paese. Alcune saudite decisero allora di imitarle, per far valere quello che consideravano un loro diritto, ma furono arrestate.
Oggi, a una generazione di distanza, le loro figlie ci riprovano. Intanto Manal racconta su Facebook che lei già sfida abitualmente il divieto e guida la macchina in città almeno per quattro giorni a settimana. Finora non è mai stata fermata. «Lo faccio perchè sono frustrata, arrabbiata e matta», spiega lei, in attesa che le altre seguano il suo esempio. Sui network è già un’eroina, e qualcuno l’ha ribattezzata la ’Rosa Parks’ saudita, in ricordo della donna afro-americana che nel 1955 si si rifiutò di cedere il posto ad un bianco, su un autobus a Montgomery negli Stati Uniti, dando il via alla battaglia per l’uguaglianza razziale.

Fonte: http://www3.lastampa.it/esteri/
fabius039
00venerdì 20 maggio 2011 22:22
Il proclama del comitato delle donne saudite



Abbiamo cercato leggi che proibiscano alle donne di esercitare in Arabia saudita il loro diritto a guidare le proprie auto, ma non abbiamo trovato niente che stabilisca questa proibizione nel codice stradale saudita.
Pertanto quello che faremo non può essere considerato una violazione della legge.
Noi quindi abbiamo deciso che a partire da Venerdì 15 del Rajab, 1432, corrispondente al 17 giugno 2011:

- ogni donna in possesso di patente internazionale o rilasciata da un altro paese comincerà a guidare personalmente la proprio macchina per raggiungere il proprio posto di lavoro, accompagnare i figli a scuola o per sbrigare le proprie necessità quotidiane.

- faremo fotografie e videotape di noi stesse mentre guidiamo le nostre auto e le pubblicheremo nella nostra pagina Facebook per promuovere la nostra causa: io comincerò a guidare a partire dal 17 giugno.

- rispetteremo le norme di vestiario (hijab) durante la guida

- rispetteremo le regole della guida e non sfideremo le autorità se saremo fermate per contestazioni

- se saremo costrette a scendere chiederemo con fermezza quale legge abbiamo violato. A tutt'oggi non esiste nessuna norma del codice della strada che proibisca ad una donna di guidare personalmente la propria vettura.

- non abbiamo obbiettivi distruttivi e non ci raduneremo o protesteremo, nè grideremo slogan. Non abbiamo capi né cospiratori stranieri. Siamo patriote ed amiamo questo paese e non accetteremo che questo incida sulla sua sicurezza. Tutto quello che è in gioco (in questa questione) è che vogliamo iniziare ad esercitare i nostri legittimi diritti.

- non cesseremo di esercitare questo diritto finché non troverete una soluzione. Abbiamo espresso la nostra volontà in troppe occasioni e nessuno ci ha ascoltato. E' giunta l'ora di una soluzione. Vogliamo scuole di guida per le donne. Vogliamo patenti saudite per le donne come in tutti gli altri paesi del mondo. Vogliamo vivere una forma completa di cittadinanza senza l'umiliazione e la degradazione a cui siamo soggette attualmente ogni giorno per la nostra dipendenza da un autista.

-lanceremo una campagna di volontariato per offrire lezioni di guida gratuite alle donne a partire dalla data di pubblicazione di questo annuncio e ringraziamo tutti quelli che ci sosterranno.

Fonte Jadaliyya

(mia traduzione a braccio dall'inglese, per l'arabo mi serve ancora un pò di studio.. [SM=x44452] )
killing zoe
00venerdì 20 maggio 2011 23:49
Re:
fabius039, 20/05/2011 22.22:


(mia traduzione a braccio dall'inglese, per l'arabo mi serve ancora un pò di studio.. [SM=x44452] )




[SM=x44459] [SM=x44462]
killing zoe
00giovedì 9 giugno 2011 21:11
Arabia: donne arrestate perche' guidano
Cinque donne saudite sono state arrestate oggi a Riad per aver guidato, attività proibita alle donne nel Paese. Le donne sono state bloccate dalla polizia a Hettein, un quartiere a nord di Riad, ha precisato una di esse.
Le cinque saudite, di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, sono state arrestate e condotte in un posto di polizia. Alcune attiviste hanno invitato le donne saudite a sfidare il divieto di guida il 17 giugno prossimo, provocando proteste degli ambienti conservatori.

Fonte: http://www.ansa.it/
la micia
00giovedì 9 giugno 2011 22:09
ed anche questa è una realtà che a me pare apocalittica...ma come si fa ad esser tanto ignoranti...
voglio dire...considerare la donna un pari alle bastie...anzi una sottospecie delle bestie
il tobas
00venerdì 10 giugno 2011 10:14
Quete lottano per avere il diritto a guidare mentre qui da noi solitamente la donna ti dice "guida tu che non c'ho voglia"
strega@rossa
00venerdì 10 giugno 2011 11:31
Re:
il tobas, 10/06/2011 10.14:

Quete lottano per avere il diritto a guidare mentre qui da noi solitamente la donna ti dice "guida tu che non c'ho voglia"




nel mio caso guido quasi sempre io



può sembrare strano ma guidare la mia auto mi fa sentire un senso di libertà molto marcato...come se il mondo fosse tutto alla mia portata
Ducaconte Semenzara
00venerdì 10 giugno 2011 12:31
Re: Re:
strega@rossa, 10/06/2011 11.31:




nel mio caso guido quasi sempre io



può sembrare strano ma guidare la mia auto mi fa sentire un senso di libertà molto marcato...come se il mondo fosse tutto alla mia portata




Poraccio... E quando gli hanno ritirato la patente? [SM=x44452]
strega@rossa
00venerdì 10 giugno 2011 13:14
Re: Re: Re:
Ducaconte Semenzara, 10/06/2011 12.31:




Poraccio... E quando gli hanno ritirato la patente? [SM=x44452]




a chi? [SM=x44466]
never169
00venerdì 10 giugno 2011 13:31
Re: Re: Re: Re:
strega@rossa, 10/06/2011 13.14:




a chi? [SM=x44466]




intendeva il tuo compagno [SM=x44452]
Ducaconte Semenzara
00venerdì 10 giugno 2011 13:33
Re: Re: Re: Re:
strega@rossa, 10/06/2011 13.14:




a chi? [SM=x44466]




A Illo... quello con la lingua felpata... [SM=x44451]
E' uno dei pochi casi che un Homo Sapiens fa guidare una donna
strega@rossa
00venerdì 10 giugno 2011 15:35
Re: Re: Re: Re: Re:
Ducaconte Semenzara, 10/06/2011 13.33:




A Illo... quello con la lingua felpata... [SM=x44451]
E' uno dei pochi casi che un Homo Sapiens fa guidare una donna




mi fa guidare perchè il mio soprannome è Lewis Carl Davidson Hamilton [SM=x44452]
strega@rossa
00venerdì 10 giugno 2011 15:44
Re: Re: Re: Re: Re:
Ducaconte Semenzara, 10/06/2011 13.33:




A Illo... quello con la lingua felpata... [SM=x44451]




noto che a differenza di quanto credessi le mie parole vengono notate [SM=x44452]
killing zoe
00giovedì 16 giugno 2011 20:03
Le donne sfidano il divieto domani tutte al volante
La sfida è confermata: nonostante l'arresto dell'organizzatrice numero uno, Manal Al Sharif, nonostante le intimidazioni dei conservatori, nonostante la pressione sociale, le saudite si ritroveranno domani alla guida delle loro auto nella prima protesta ufficiale dopo quella che, nel 1991, segnò l'inizio della ventennale campagna che chiede l'abolizione del divieto (unico al mondo) che proibisce alle donne del regno di guidare.

O forse sarebbe meglio dire non si ritroveranno: nel vademecum diffuso tramite Facebook dagli organizzatori della campagna, si specifica che le partecipanti non avranno un punto di riunione. Ciascuna dovrà mettersi al volante nella propria città e procedere in modo sparso, per evitare il fermo di massa come quello del '91. Le donne sono invitate a velarsi in maniera appropriata, ad esporre sul cruscotto una bandiera saudita e una scritta inneggiante al re, Abdullah, per fugare ogni dubbio sulla propria fedeltà alla corona. Oltre, chiaramente, al simbolo della campagna, scaricabile via web. Il manuale specifica che saranno probabilmente fermate e che dunque è megio farsi accompagnare da un uomo, per facilitare il proprio rilascio. E infine che il massimo della pena prevista è una reprimenda e l'obbligo di firmare un foglio di scuse.

La campagna è tutto meno che una colorita iniziativa a beneficio della stampa straniera: sin da quando il vento del cambiamento ha cominciato a percorrere il mondo arabo, le saudite sono state in primo piano nell'intercettarlo. In questi mesi, usando principalmente Internet come mezzo di comunicazione, hanno preso la guida del movimento di protesta nel regno, organizzando prima una campagna per chiedere di essere ammesse al voto nelle elezioni municipali di settembre, poi l'iniziativa di domani. Segnali importanti in un Paese da sempre etichettato come "il più conservatore del mondo" e dove alle donne non solo è vietato votare e guidare, ma ogni azione (permessi di lavoro e viaggio compresi) è sottoposta all'autorità di un guardiano maschio, padre, fratello o marito che sia.

In attesta del test di domani, la campagna è già un successo in rete: su Facebook i messaggi di sostegno 5 si moltiplicano, così come le iniziative - reali - di supporto. Ieri pomeriggio un gruppo di donne, americane e saudite espatriate, ha circolato al volante intorno all'ambasciata saudita a Washington per chiedere l'abolizione della legge. E un gruppo di attiviste ha scritto una lettera per chiedere l'appoggio(improbabile, visto il ruolo strategico di Riad e il delicato momento che attraversano le relazioni Usa-Arabia Saudita) di Hillary Clinton alla campagna.

Nel frattempo su Youtube è nato un canale dedicato all'iniziativa: HonkforSaudiWomen raccoglie i video di quanti - uomini e donne - hanno scelto di salire in auto e suonare il clacson per appoggiare la sfida delle saudite. E un gruppo di amici del Belgio ha creato una mappa virtuale per elencare i video e la loro provenienza geografica, così da mostrare il supporto mondiale per Women2drive.

Basterà? Difficile che re Abdullah, Custode delle Due Sacre Moschee, si lasci convincere: l'anziano sovrano con la fama del riformatore ha promesso che toglierà il divieto, un giorno. Ma in questi mesi la sua mente è stata presa dagli sconvolgimenti del Medio Oriente: le richieste delle sue suddite dovranno probabilmente attendere ancora.

di FRANCESCA CAFERRI
Fonte: http://www.repubblica.it/esteri/
killing zoe
00giovedì 16 giugno 2011 20:05
Re: Le donne sfidano il divieto domani tutte al volante
killing zoe, 16/06/2011 20.03:



Nel frattempo su Youtube è nato un canale dedicato all'iniziativa: HonkforSaudiWomen raccoglie i video di quanti - uomini e donne - hanno scelto di salire in auto e suonare il clacson per appoggiare la sfida delle saudite. E un gruppo di amici del Belgio ha creato una mappa virtuale per elencare i video e la loro provenienza geografica, così da mostrare il supporto mondiale per Women2drive.



[SM=x44462]


fabius039
00giovedì 16 giugno 2011 20:11
Domani, 17 giugno, è il giorno concordato per la rivendicazione dei loro diritti. Vedremo cosa succede, intanto Manal Al Sharif pubblica su YouTube la sua "trasgressione"



Dai Manal, tifiamo per tutte voi!
killing zoe
00venerdì 17 giugno 2011 20:31
La protesta al volante delle donne saudite I messaggi in Rete: «Io l'ho fatto»
La prima è stata Nassaf: a mezzanotte e pochi minuti è scesa in strada, si è messa al volante e ha guidato fino al supermarket, tornando a casa senza problemi. Il tutto ripreso da un’amica che ha poi messo su YouTube le immagini della “prima guidatrice di Riad del 17 giugno 2011” (così recita il titolo in arabo). Altre l’hanno poi seguita, già nella notte come mostrano i video che continuano a spuntare su Internet. E sempre di più durante la giornata, scelta dalle organizzatrici per la Grande Giornata che punta a rompere finalmente il divieto di guidare per il 52% dei cittadini dell’Arabia Saudita, ovvero le sue donne.

L'ORIGINE DEL DIVIETO - Una proibizione più sociale che legale, nessuna norma scritta lo impedisce se non una fatwa, un editto non vincolante, del 1990 dopo che un primo gruppo di 47 pioniere sfidò il bando imposto da religiosi e iper-conservatori e sfilò in un corteo di auto per il centro della capitale. Furono arrestate, discriminate, minacciate di morte ma diedero l’esempio: per anni ci sono state petizioni al Re, tentativi di concedere alle saudite questa libertà di cui tutte le donne del mondo, tranne loro, può godere. Ma niente è cambiato, se non per qualche ragazza coraggiosa alla guida nella città costiera di Gedda, più liberal (relativamente) della capitale Riad, o per le contadine e beduine nelle zone rurali e desertiche come è sempre stato, o ancora per le dipendenti nelle enclavi dell’élite, come la sede della società petrolifera Aramco nell’Est dove perfino il velo non è obbligatorio.

IL RUOLO DELLA RETE - Questa volta, grazie a Internet, Facebook e Twitter, le attiviste di Women2Drive hanno però organizzato la protesta. Secondo loro sono 7mila le donne che si sono impegnate, dai primi minuti di oggi in poi, a sfidare il divieto. Tutte con patente internazionale (in Arabia alle donne non è rilasciata), e attente a seguire i 14 “comandamenti” dettati dalle organizzatrici. Tra gli altri, non fare infrazioni, restare in contatto con le altre attiviste, meglio farsi accompagnare da un parente maschio e munirsi di una foto di Re Abdullah e di una bandiera saudita per mostrare, in caso, di essere buone suddite.

IL BILANCIO E LA COLONNA SONORA - Difficile dire quante sono state e saranno veramente le guidatrici-ottimiste. Su Twitter e su Facebook i messaggi che dicono “l’ho fatto” sono una valanga. Alcuni perfino di uomini che in solidarietà hanno deciso di guidare travestiti da donna. Nessuno ha finora denunciato arresti o fermi della polizia. Che in genere guarda, fa finta di niente, al limite scuote la testa. Chiaro segno che in un periodo di tensioni in tutta la regione, compresa la provincia sciita nell’Est, il governo ha preferito non creare un caso. Che è nato comunque: in tutto il mondo la storia delle ragazze velate al volante fa parlare e crea solidarietà. Da quella della pilota professionista americana Leilani Munter alle adesioni di molte guidatrici che in Italia hanno deciso di suonare il clacson insieme alle 15, dedicando un pensiero alle sorelle d’Arabia. E la protesta, sui social network, ha pure una colonna sonora: You Can Drive My Car dei Beatles e Mr Cab Driver di Lenny Kravitz ne fanno ovviamente parte.

di Cecilia Zecchinelli
Fonte:http://www.corriere.it/esteri/
killing zoe
00venerdì 17 giugno 2011 20:32
[SM=x44520] [SM=x44520] [SM=x44520]
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