ATLANTIDE

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
texdionis
00martedì 3 febbraio 2004 21:07


Grande isola o continente che,secondo una tradizione diffusa nell'antichità classica,sarebbe sorta nell'Atlantico dinanzi alle colonne d'Ercole o stretto di Gibilterra.
Una famosa descrizione di questa isola ci è stata data da Platone nel CRIZIA, descrizione che sarebbe derivata da uno scritto di Solone (VII-VI secolo a.C.):secondo Platone,l'isola,più grande dell'Asia Minore e della Libia prese insieme,sarebbe stata ottenuta in sorte dal dio Poseidone quando gli dei si divisero il dominio del nostro pianeta, e là si sarebbe affermato un poplo di grande civiltà,discendente dai figli nati da Poseidone e Clito,unica figlia di una coppia mortale,Evenore e Leucippe,discendente a sua volta dagli antichi uomini che un tempo,su quell'isola,erano nati dalla terra.Col tempo,però,gli Atlantidi avevano perso la loro divina saggezza che li aveva portati a creare magnifiche città e una organizzazione sociale perfetta,e avevano deciso di invadere l'Europa: il CRIZIA avrebbe dovuto narrare le vicende di questa grande guerra in cui gli invasori sarebbero stati vinti e respinti dagli Ateniesi,ma il racconto si arresta alla descrizione della decadenza morale dell'isola e della decisione presa dagli dei di castigarne gli abitanti.Sembra che Platone abbia lasciato interrotta la sua opera per dedicarsi a redigere LE LEGGI.Alla caduta di Atlantide,che finì con l'inabissarsi in mare,si accenna anche in un altro importante dialogo platonico,il TIMEO.
texdionis
00martedì 3 febbraio 2004 21:08
Oggi una parte dei geologi pensa che un grande continente,da loro nominato allora appunto Atlantide,sarebbe esistito,in tempi molto remoti,nell'Atlantico Settentrionale,e i cui ultimi resti sarebbero le Azzorre e forse le Canarie;secondo altri si sarebbe esteso più a sud,dalle Azzorre alle Antille fin quasi all'equatore.Tale continente,comunque,si sarebbe inabissato prima della comparsa dell'uomo.Solo pochi studiosi ammettono che la fine di Atlantide risalga solo a circa il XII o XI millennio a.C.,considerando così probabile l'esistenza dell'Atlantide platonica.
Quanto all'esistenza di una civiltà superiore nel continente scomparso,in un'epoca in cui,negli altri continenti,le civiltà erano appena agli inizi,si tratta certo di un'ipotesi poco probabile,anche se non sono mancati sostenitori della possibilità che alcune civiltà si siano scviluppate più in fretta di altre:a esempio lo sosteneva lo scienziato sovietico N.Zirov.
Secondo le dottrine teosofiche,quattro grandi stirpi avrebbero preceduto l'umanità attuale giungendo successivamente ad alte forme di civiltà:l'atlantide avrebbe visto svilupparsi la quarta di esse,la quale,con il graduale sommergersi del continente,si sarebbe trasferita per grandi migrazioni nel continente euroasiatico dando origine alle famiglie dell'attuale umanità.Si è parlato di manufatti portati alla superficie dalle profondità dell'Atlantico a testimonianza della civiltà atlantidea,ma si tratta di notizie tutt'altro che sicure.
texdionis
00martedì 3 febbraio 2004 21:11
Molto si è discusso sulle fonti da cui Platone avrebbe attinto le sue conoscenze sull'Atlantide.Per quanto si sappia,prima di Platone due soli storici avevano parlato di questa regione: Ecateo di Mileto (VI-V secolo a.C.) ed Erodoto (V sec. a.C.), i quali però la collocavano nell'Africa nord-occidentale. Proclo (V secolo a.C.) cita un oscuro storico greco,di cui nulla sappiamo,Marcello,il quale avrebbe parlato di dieci isole che sorgevano nell'Atlantico,gli abitanti della più grande delle quali,l'isola di Poseidone,conservavano il ricordo di un'isola ancora più grande,Atlantide,anch'essa dominata dal mare.Ma questo Marcello era contemporaneo di Platone e sembra sicuro che le sue notizie non abbiano affatto ispirato il filosofo ma siano state invece tratte dal TIMEO e dal CRIZIA.
Il Rivaud pensa che Platone si sia valso di tradizioni romanzesche già note in Atene al suo tempo,facendo poi ampiamente ricorso alla fantasia.
Di più non si può dire se non,forse,che l'umanità ha sempre portato con sè,attraverso la tradizione,ricordi antichissimi di fatti avvenuti o creati nelle oscure fantasie dei primordi,e che in questi ricordi è quasi impossibile far luce.

[Modificato da texdionis 07/02/2004 22.44]

texdionis
00martedì 3 febbraio 2004 21:19
Peppinox
00martedì 3 febbraio 2004 22:18
Vado a leggere....[SM=x44462]

Ottimo post, tra qualche giorno arriva anche il mio contributo...

[SM=x44475]
lastregadellest
00mercoledì 4 febbraio 2004 10:27
[SM=x44459] [SM=x44459] Bravo Tex....[SM=x44462] tra un po' arriverà anche il mio contributo sicuramente più .... al limite del razionale.....
[SM=x44459]
lastregadellest
00mercoledì 4 febbraio 2004 10:52
Atlantide - altre civiltà
Platone scrive:"In quell'isola chiamata Atlantide v'era un
regno che dominava non solo tutta l'isola, ma anche altre isole,
nonche' alcune regioni del continente al di la': il suo potere si spingeva, inoltre al di qua delle Colonne d'Ercole; includendo
la Libia, l'Egitto e altre dell'Europa fino alla Tirrenia."
Da qui la teoria che alcune civiltà a noi note discendano direttamente da Atlantide. Cominciando dagli Ezigi......


Gli Egizi erano un popolo molto progredito per il tempo in cui vissero,quindi ci sono numerose teorie circa le loro grandi conoscenze d'ingegneria, ma specialmente per il sapere astronomico.
Secondo la teoria in oggetto gli Atlantidei, un popolo molto evoluto conquistò l'Egitto e instaurarò una parte della loro civilta' costruendo un nuovo popolo con la loro conoscenza. Dopo la famosa catastrofe che distrusse la loro isola
non ci fu nemmeno un piccolo ricordo della loro splendida civilta', ma essi lasciarono dei segni: le tre piramidi di Giza e la Sfinge, avvolte tutt'oggi nel mistero per la loro avvenieristica costruzione e per il suo intrinseco legame con le stelle.
Era quindi possibile, anzi decisamente probabile, che gli antichi Egizi possedessero conoscenze molto avanzate di quanto si potesse credere.

----------------- fine prima parte-------------------------

Ho imparato la lezione.... [SM=x44462] divido il tema a puntate
lastregadellest
00mercoledì 4 febbraio 2004 11:55
Atlantide - altre civiltà II parte
Seguendo l'affermazione di Platone dovremo presupporre che anche l'America fu colonizzata dal popolo atlantideo. Quindi, per trovare tracce di questa civilta', che in un remoto passato domino'il mondo dobbiamo studiare le civilta' precolombiane
che occupavano il continente, prima dell'arrivo del navigatore genovese.
I primi sono gli Aztechi: secondo la leggenda essi provenivano da un'isola meravigliosa chiamata Aztlan(Atl= acqua, an=presso); dal nome della loro madrepatria viene il nome di questo popolo.
Il portatore della civiltà fu un certo Quetzacoatl(Serpente Piumato), un saggio uomo dalla barba lunga e bianco, che da
Aztlan porto' la cultura e la civilta' nell'America centrale.
Questo saggio uomo se ne andò,con la promessa che sarebbe tornato; e l'arrivo delle truppe ispaniche di Cortes
coincideva con l'anno del ritorno del "Serpente piumato".
Aztlan e' rappresentato, nelle antiche iscrizioni, da un segno geroglifico, che, nell'antico idioma azteco significa "acqua".
Aztlan, inoltre, pare fosse un paese con alte montagne e con
un giardino abitato dagli dei. Simbolo di questa terra era la "Montagna Bianca". Secondo i codici aztechi la migrazione ebbe inizio con l'abbandono in massa del territorio di Aztlan, terra degli aironi, patria ancestrale.
Il regno azteco segui', in Messico, a quello tolteco e chichimeco.
Si ritiene che i Toltechi abbiano dato la scrittura, il calendario, la religione e l'arte a tutte le posteriori civilta' dell'America Centrale. Pare che il regno sia tramontato nel secolo IX o X d.C. quelli che sopravvissero emigrarono ed esercitarono un certoinflusso sul nuovo regno dei Maya, che si era costituito nelfrattempo nel Nord dello Yucatan.

Antiche fondazioni dei Toltechi su cui sorsero piu' tardi città
azteche furono: Tula, Teotihuacan, Cuicuilco,
Cholula e Xochicalco.

Attualmente gli archeologi non sanno nulla di questo popolo di costruttori che precedette gli Aztechi.
Di sicuro c'e' solo il fatto che le civilta' dei popoli toltechi, aztechi e maya sono strettamente connesse.


Che si trattasse di colonizzatori atlantidei ?


----------------- fine seconda parte-------------------------

[Modificato da lastregadellest 04/02/2004 11.57]

Peppinox
00mercoledì 4 febbraio 2004 12:03
Magnifici post!!!
Sono anche d'accordo con te, cosa vuoi di più!!![SM=x44457]
L'unica cosa è che mi "obblighi" ad aggiornare stasera il mio post su Tiahauanaco sennò rimango troppo indietro....[SM=x44483]
lastregadellest
00mercoledì 4 febbraio 2004 12:14
Atlantide - altre civiltà III parte
Gli Aztechi erano una popolazione guerriera che costrui' il proprio regno sui ruderi del popolo tolteco, il quale non era riuscito a sopravvivere all'impeto degli invasori, e di cui eredito' anche le credenze religiose.
Quetzacoatl fu una delle maggiori divinita' degli Aztechi, dei Maya e dei Toltechi, nel Guatemala Kukumatz, e nello Yucatan Kukulcan, espressioni che significano tutte "serpente piumato".

Nell'andare alla ricerca delle basi reali di questo mito si sono trovati dei punti comuni fra la civilta' atlantidea ed altre civilta', che hanno lasciato tracce del loro passaggio in determinate zone del nostro pianeta, tali da richiamare alla mente la forma di civilta' descrittaci da Platone.
La topografia della capitale atlantidea e' abbastanza simile a quella della capitale degli Aztechi ;
Tenochtitlan ("Il cactus della roccia"), la famosa capitale
azteca, era situata su un'isola montagnosa, in mezzo ad un lago, affossato sugli altopiani e circondata da anelli concentrici di mura e di canali ; era collegata alla riva solo per mezzo di tre strade costruite su terrapieni, ognuna delle quali era dotata di un ponte levatoio, in modo che fosse impossibile entrare in citta', quando tutti i ponti erano alzati. Al centro si innalzava il tempio del dio della guerra. Era stata costruita conformemente ai progetti elaborati nel lontano Est da Aztlan.

Anche i Maya avevano il ricordo della meravigliosa Aztlan, un'isola da cui venne il loro dio portatore della civilta' Kukulkan(Serpente Piumato). Nello Yucatan i Maya sarebbero giunti, secondo l'archeologia, fra il 3000 a.C. e il 1000 a.C., al termine di lenti spostamenti attraverso il territorio messicano, stanziandosi in un'area che gli Aztechi chiamarono Tamonanchan. Quivi si sarebbero incontrati con gli Olmechi, dai quali avrebbero appreso la scrittura e il sistema di datazione. Avevano scoperto lo zero, avevano un calendario piu' preciso del nostro e un'ampia conoscenza dell'astronomia; infatti, erano anche in grado di prevedere un'eclissi; e,ancora, a testimoniare
il loro alto grado di civilizzazione sono le grandi piramidi - templi accanto i quali o all'interno dei quali si trovano gli osservatori astronomici che sono presenti nelle città- stato maya.

Come mai una popolazione che non aveva tanti anni di civilizzazione era riuscita a raggiungere un cosi' alto grado di evoluzione? Quindi dobbiamo chiederci: chi erano i Maya?

[Modificato da lastregadellest 04/02/2004 12.15]



------------------ fine terza parte----------------------------

[Modificato da lastregadellest 04/02/2004 12.16]

lastregadellest
00mercoledì 4 febbraio 2004 12:24
Atlantide - altre civiltà Ultima Parte
Un altro popolo che raggiunse un alto grado di civilta' furono gli Inca.
Essi vivevano sulle Ande, dove costruirono le loro meravigliose citta', le loro efficientissime strade e il loro grande sistema di irrigazione, che ricorda molto quello descritto da Platone nel "Crizia".
Puo' rendere l'idea di come erano molto evoluti, la città di Macchu Picchu, scoperta da Hiram Bingham. Questa si trova su di una montagna molto ripida e molto difficile da scalare; la quale era l'unica strada che portava a questa splendida città.
Gli edifici sono costruiti con dei blocchi molto pesanti e si dice che fossero stati presi a valle e da regioni lontane. Come fecero gli Inca, una popolazione che, come anche tutti i popoli precolombiani, non era riuscita a scoprire il principio della ruota, a portare su questa montagna blocchi pesanti tonnellate?
In più dobbiamo ricordare che questi blocchi venivano messi cosi' bene uno vicino all'altro, in modo che e' quasi impossibile infilarci una punta di coltello. L'archeologia attribuisce tutto questo alla buona volonta' degli operai e alla severita' del re, ma sembra poco probabile. Cio', ci porta a credere che una civilta' molto evoluta in un remoto passato abbia insegnato agli Inca tutte le loro conoscenze nel campo dell'ingegneria. Cosi', ritorna il solito quesito: quale era questa civiltà? Il popolo di cui parlo' Platone nei suoi due dialoghi?

Adesso ci accingiamo a parlare della famosa catastrofe che distrusse Atlantide.
Il popolo del paradiso perduto non pago di dominare sull'Egitto, l'America, e parte dell'Europa volle attaccare l'impero di Atene, ma fu degnamente sconfitto, con la successiva occupazione dei Greci della cittadella di Atlantide.
Dopo molti anni di guerra, un grande terremoto e un'inondazione devastano Atene, inghiottono il suo esercito e fanno sprofondare Atlantide. Una giusta punizione, in quanto, con il trascorrere dei secoli, gli Atlantidei si erano corrotti:
"Quando l'elemento divino, mescolato con la natura mortale, si estinse in loro, il carattere umano prevalse, allora degenerarono....."

La leggenda di un diluvio che distrusse il Paradiso Terrestre e' presente in quasi tutte le civilta' del mondo, dai testi della Bibbia al diluivo di Deucalione, dal testo di Gilgamesh alla leggenda di Manu; queste sono solo poche leggende che parlano
di questa grande catastrofe. Quindi, dobbiamo dedurre che realmente un diluvio colpi' la terra in un remoto passato, facendo sprofondare un'isola meravigliosa, e i suoi abitanti molto evoluti.
Uno solo si salvo'; un sacerdote? un re? o semplicemente un uomo pio? Lo possiamo chiamare in vari modi: Noè, Deucalione, Ziusudra, Coxcox, ma, egli si salvo' su di un'arca, assieme alla sua famiglia e a molti animali.
Questa, piu' o meno, e' la storia di Atlantide, seguendo la narrazione che fece Platone nei suoi due dialoghi il "Crizia" e il "Timeo".


Varie interpretazioni delle tante religioni, potrebbero portarci al ricordo di quest'isola meravigliosa.
A voi libero commento..................



Sono stata spiegata? [SM=x44455] piaciuto?

------------------------FINE---------------------------------
lastregadellest
00mercoledì 4 febbraio 2004 12:27
Re:

Scritto da: Peppinox 04/02/2004 12.03
Magnifici post!!!
Sono anche d'accordo con te, cosa vuoi di più!!![SM=x44457]
L'unica cosa è che mi "obblighi" ad aggiornare stasera il mio post su Tiahauanaco sennò rimango troppo indietro....[SM=x44483]




...ma grassieeeee[SM=x44478] [SM=x44483]


... e..................


......................



datti da fare [SM=x44498]

[Modificato da lastregadellest 04/02/2004 12.28]

orckrist
00mercoledì 4 febbraio 2004 13:04
Ottimo post, non c'è che dire...[SM=x44462] [SM=x44462]

Piccola critica: vista la forma delle terre emerse e seguendo la teoria della deriva dei continenti verosimilmente la posizione di Atlantide non poteva essere in mezzo all'atlantico (cioè tra eurasia e americhe) altrimenti sarebbe possibile vedere almeno qualche traccia del continente scomparso, a meno che esso non fosse una di quelle isole che si formano lungo la faglia atlantica, dette isole fantasma perchè in genere hanno vita breve.

Io propenderei per un'ipotesi più verosimile che la vede situata nel mediterraneo; è stato provato infatti che in tempi remoti il mediterraneo divenne un mare chiuso a causa di un violento terremoto che ostruì lo stretto di gibilterra. Questo provocò un abbassamento del livello delle acque fino alla metà di quello attuale, rendendo diponibili terre prima sommerse; la successiva riapertura dello stretto avrebbe provocato un'immensa onda di marea che sommerse tutto, rimanendo impressa nelle varie culture come il diluvio.
Il problema di questa teoria è che non si è ancora riusciti a dare una datazione precisa sia alla chiusura che alla riapertura del mediterraneo.... [SM=x44473] [SM=x44473] [SM=x44473]

[Modificato da orckrist 04/02/2004 13.06]

texdionis
00giovedì 5 febbraio 2004 01:22
Re: Atlantide - altre civiltà

Scritto da: lastregadellest 04/02/2004 10.52


Ho imparato la lezione.... [SM=x44462] divido il tema a puntate




grande streghetta...tu sì che impari in fretta! [SM=x44455] [SM=x44462] [SM=x44459]
texdionis
00giovedì 5 febbraio 2004 01:26
timeo e crizia
Questi due dialoghi li ho.,e li ho pure letti [SM=x44458] (beh insomma non potevo certo tenere il libro come soprammobile! [SM=x44452] )

Al liceo infatti la prof di filosofia ci imponeva lo studio de LA REPUBBLICA (di Platone,si intende [SM=x44465] ) e l'edizione che trovai conteneva appunto anche questi due dialoghi.Già allora naturalmente sapevo che parlavano di Atlantide,e finii per leggere quelli e sorvolare su quanto avrei dovuto realmente studiare...
Belli davvero però,e l'interruzione improvvisa del CRIZIA mi aveva lasciato davvero l'amaro in bocca..[SM=x44469]
Peppinox
00giovedì 5 febbraio 2004 09:06
Re: Re: Atlantide - altre civiltà

Scritto da: texdionis 05/02/2004 1.22

grande streghetta...tu sì che impari in fretta! [SM=x44455] [SM=x44462] [SM=x44459]



[SM=x44466]

[SM=x44467]

[SM=x44491]

[SM=x44498]

[SM=x44496]

lastregadellest
00giovedì 5 febbraio 2004 09:49
Re: Re: Re: Atlantide - altre civiltà

Scritto da: Peppinox 05/02/2004 9.06


[SM=x44466]

[SM=x44467]

[SM=x44491]

[SM=x44498]

[SM=x44496]




Dai Peppe..... non intendeva quello.....
[SM=x44481] [SM=x44481] [SM=x44481]
Peppinox
00giovedì 5 febbraio 2004 11:45
Re: Re: Re: Re: Atlantide - altre civiltà

Scritto da: lastregadellest 05/02/2004 9.49


Dai Peppe..... non intendeva quello.....
[SM=x44481] [SM=x44481] [SM=x44481]



Sei sicura?[SM=x44473] [SM=x44467]

Cmq ricambio: [SM=x44483]
Peppinox
00venerdì 6 febbraio 2004 13:18
Come ricordato sopra racconto di Atlantide e della sua fine ci viene raccontata da Platone in due dialoghi, il Crizia ed il Timeo. Ma in precedenza, ci fa sapere Platone, vi era stata una tradizione orale trasmessa in seno alla sua famiglia dal suo antenato Solone, il venerabile legislatore ateniese. A Solone era stata riferita durante una visita in Egitto intorno al 600 a.C. Colui che a sua volta gliela aveva raccontata era un anziano sacerdote egiziano del tempio di Sais, nel Delta, che gli aveva detto di aver tratto l'informazione da registrazioni scritte, già allora antiche più di 8000 anni, custodite negli archivi del tempio.
Ci sono quattro elementi essenziali nella storia di Platone:
• Atlantide era una civiltà relativamente avanzata, ben organizzata e prospera.
• Fiorì e fu distrutta 9000 anni prima dell'epoca di Solone, in altre parole 11.600 anni fa.
• Era situata su una grande isola « di fronte alle colonne d'Erede » che si riteneva fossero il moderno stretto di Gibilterra.
• La sua distruzione fu il risultato di un cataclisma globale: «Ma nel tempo successivo, accaduti grandi terremoti e inondazioni, nello spazio di un giorno e di una notte tremenda... scomparve l'isola di Atlantide assorbita dal mare ».
L'argomento più serio in favore dell'idea che Atlantide non fu inventata da Platone è che l'epoca in cui scomparve, circa 11.600 anni fa e le circostanze della sua scomparsa da lui descritte (l'affondamento nelle profondità del mare), coincidono con le scoperte della scienza moderna sulla fine dell'Era Glaciale e il sostanziale innalzamento del livello degli oceani del mondo che la accompagnò.

1/2
Peppinox
00venerdì 6 febbraio 2004 13:23
C'è un ulteriore elemento della storia in cui si sente l'eco di una dimostrazione scientifica, e questo elemento è che il diluvio che distrusse Atlantide 11.600 anni fa non fu che uno di molti diluvi...

Ecco come Platone riferisce il colloquio nel Timeo:
Sacerdote egiziano: Oh Solone, Solone, voi greci siete sempre fanciulli, e un greco vecchio non esiste.
Solone: E come? Che è questo che dici?
Sacerdote egiziano: Voi siete tutti giovani nell'anima, perché in essa non avete riposta nessuna vecchia opinione d'antica tradizione, nessun insegnamento canuto per l'età. E il motivo è questo... Presso di voi o degli altri popoli non appena ogni volta si stabilisce l'uso delle lettere e di tutto quello che è necessario alla civiltà, di nuovo nel solito intervallo di anni come un morbo irrompe impetuoso il diluvio celeste e lascia di voi solo gli ignari di lettere e di Muse, sicché ritornate da capo come bambini, non sapendo niente di quanto sia avvenuto qui o presso di voi nei tempi antichi... Ricordate solo un diluvio della terra, mentre prima ne avvennero molti...

Sempre Platone nelle “Leggi” fa fare ad uno dei suoi personaggi questa considerazione, abbastanza slegata dal contesto delle frasi in cui era inserita:
Ateniese: Vi pare che le leggende antiche racchiudano una certa verità?
Clinia: Quali?
Ateniese: Ci sono state molte stragi di uomini nelle inondazioni, nelle malattie, in molti altri avvenimenti; allora il genere umano rimase un gruppo esiguo di individui.
Clinia: Di tutto questo nessuno affatto avrà da dubitare.
2/2


Una cosa che mi ha sempre colpito è una domanda opposta a quella che gli studiosi si pongono su questa narrazione, io infatti non mi chiedo perché Platone abbia mentito (cosa che ritengo molto dubbia) ma perché Platone avrebbe dovuto mentire?
[SM=x44475]
Ally75
00sabato 7 febbraio 2004 15:17
Sono riuscita a leggere tutto!!! [SM=x44520]

Però, 'sta storia di Atlantide mi scunfifera assai... [SM=x44515]
Zalmoxis
00sabato 7 febbraio 2004 19:36





Parlami dell'esistenza di mondi lontanissimi
di civiltà sepolte, di continenti alla deriva....




Peppinox
00domenica 8 febbraio 2004 09:20
Re:

Scritto da: Ally75 07/02/2004 15.17
Sono riuscita a leggere tutto!!! [SM=x44520]

Però, 'sta storia di Atlantide mi scunfifera assai... [SM=x44515]



E ce ne sono ancora delle belle!!![SM=x44462]

[SM=x44481]
Peppinox
00mercoledì 11 febbraio 2004 14:05
Queste secondo gli scienziati attuali sono le pre-condizioni necessarie affinché sia possibile sorga una civiltà tecnologicamente avanzata. Queste devono quindi essere anche le condizioni essenziali che devono essersi causate perché sia esistita Atlantide:

“Se si cerca una civiltà non ancora scoperta, indipendentemente da quelle che già conosciamo, non si sta cercando un ago in un pagliaio. Si cerca qualcosa che somiglia di più ad una città immersa nel proprio hinterland, una vasta regione che abbia occupato un territoro largo almeno tremila chilometri. Si tratta di una massa terrestre grande quanto il Golfo del Messico, o il doppio del Madagascar Questa regione avrebbe avuto grandi catene montuose, enormi sistemi fluviali e un clima tra il subtropicale ed il mediterraneo che la latitudine proteggesse dagli effetti sfavorevoli del raffreddamento rapido. Avrebbe avuto bisogno di questo clima relativamente imperturbato per almeno circa diecimila anni... Poi, dobbiamo ritenere che la popolazione, costituita da diverse centinaia di migliaia di persone raffinate, sia sparita all'improvviso, insieme alla loro patria, lasciando pochissime tracce e una manciata di superstiti abbastanza accorti da vedere ravvicinarsi della fine, abbastanza ricchi e capitati nel posto giusto, dotati delle risorse necessarie per poter fare qualcosa per scampare al cataclisma.”

Oggi ci sono una serie di teorie, suffragate da alcune prove, che una massa terrestre di quel genere sia esistita, esista tuttora, e sia purtroppo inesplorabile da un punto di vista archeologico…[SM=x44451]
Peppinox
00giovedì 12 febbraio 2004 22:38
Un territorio così c'è, solo che ora è coperto dal ghiaccio...da qualche kilometro di ghiaccio.
Il professor Hapgood, nel 1958, scrisse un libro intitolato "Earth's shifting crust: a key to some basic problems of earth science", dove tracciò una teoria geologica globale la quale, insieme a molte altre anomalie nella scienza terrestre, spiegava elegantemente come e perché l'Antartide era stata libera dai ghiacci fino al 4000 a.C. Per sommi capi, la teoria è la seguente: la ragione per cui l'Antartide era sgombra dai ghiacci, e quindi con un clima molto più caldo, è da ricercarsi nel fatto che, ad un certo momento, la sua posizione non era il Polo Sud. Essa era posizionata approssimativamente 3200-3600 chilometri più a nord. Hapgood dice che "l'Antartide si sarebbe posta al di fuori del Circolo Polare Antartico in un clima temperato o temperato freddo." La ragione per la quale il continente si mosse poi verso l'attuale posizione è da ricercarsi nel meccanismo cosiddetto del "dislocamento della crosta terrestre". Questa teoria fu illustrata a Albert Einstein, che rispose a Hapgood in termini molto entusiastici. Anche se i geologi ortodossi non sembravano accettare la teoria di Hapgood, (anche se nessuno è riuscito a dimostrare che si sbagliava) affermando che uno spostamento così violento di un continente dovrebbe aver lasciato tracce sia sul fondo dell'oceano sia prove all'interno dei ghiacci, Einstein sembrò essere molto aperto verso Hapgood affermando che: "In una regione polare c'è un continuo deposito di ghiaccio, che non è distribuito simmetricamente attorno al polo. La rotazione della Terra agisce su queste masse asimmetriche di depositi, e produce una forza centrifuga che viene trasmessa alla crosta rigida della Terra. La costante e crescente forza centrifuga prodotta in questo modo, quando essa ha raggiunto un determinato punto, produrrà un movimento della crosta terrestre rispetto al resto del nucleo della Terra...".
In questo modo si afferma che, pur rimanendo valida la teoria della tettonica delle placche si possono essere verificate anche delle dislocazioni "traumatiche" della crosta terrestre su brevi sezioni della stessa....e quale periodo migliore perché questo sia accaduto che la fine del periodo glaciale, circa 8.000 anni fa...proprio quando Platone affema scomparve Atlantide.
[SM=x44475]
lastregadellest
00venerdì 13 febbraio 2004 10:07
Affascinante... davvero affascinante...
A volte provo a pensarci ma è così difficile ricostruire la storia da altri punti di vista.... Voi lo fate mai? Alla luce di queste teorie, come ricostruireste il passato della Terra?
Peppinox
00venerdì 13 febbraio 2004 16:37
Come si nota forse direi che provo spesso a pensare alla storia in termini "alternativi"[SM=x44458]
Direi che un buon modo è quello di seguire ciò che ci dicono i testi che ci sono rimasti...quasi tutti concordano su un fattore; vi fu un diluvio che distrusse quasi il genere umano, pochi si salvarono, ma quei pochi si salvarono perché seppero prima che il diluvio accadesse che stava per succedere qualcosa e si salvarono perché fecero uso della tecnologia.
Molti testi e molte poplazioni poi affermarono un'altra cosa, e qui parlo di sumeri, egizi, inca, aztechi, indiani; cioè che buona parte delle loro conoscenze provenivano da una remota antichità.
Uno storico di cui ora mi sfugge il nome fece un'osservazione che reputo interessante: "noi parliamo di civiltà e ci riferiamo ad un periodo di poco più di 5.000 anni.
Sappiamo che la nostra specie è sulla terra, più o meno in questa forma, da almeno 100.000 anni. Pare strano che uomini come noi abbiano passato 95.000 anni solo a raccogliere bacche..."[SM=x44473]
[SM=x44475]
Zalmoxis
00venerdì 13 febbraio 2004 18:52


E Sì...
L'annoso problema delle fonti

Peppinox
00domenica 31 luglio 2005 14:49

Come raccontò il filosofo nel «Timeo» «In Atlantide c’era un grande e meraviglioso impero che governava sull’intera isola e su molte altre parti del continente... poi ci furono tremendi terremoti e inondazioni e, nel giro di un solo giorno e una sola notte di catastrofe, tutti i guerrieri furono inghiottiti dalla terra e l’isola di Atlantide scomparve nel mare». Le brevi ma suggestive frasi scritte dal filosofo ateniese Platone nel Timeo hanno consegnato alla memoria collettiva un mito destinato a tornare periodicamente. Ora è la ricerca di un geologo francese a riporre e a dare credibilità scientifica al mistero dell’isola sprofondata nel mare.

Dopo anni di studi e campagne oceanografiche nell’Atlantico occidentale, Marc André Gutscher, dell’Università della Bretagna Occidentale, ha pubblicato un articolo sulla rivista internazionale Geology (Vol.33, n.8) in cui avanza l’ipotesi che Atlantide sia identificabile con il rilievo sottomarino di Spartel Bank, a ovest di Gibilterra, e che la sua distruzione sia riconducibile a uno dei ricorrenti terremoti-maremoti scatenati in quella zona dallo sprofondamento di una porzione di crosta oceanica. Se, da un lato, Gutscher ha raccolto importanti prove a sostegno del mito di Platone, dall’altro la sua ricerca ha messo in evidenza delle discrepanze sulle quali si sono accese controversie storiche e scientifiche.

Il filosofo greco, vissuto quattro secoli prima di Cristo, posiziona Atlantide poco oltre le colonne d’Ercole (dove per gli antichi c’erano i confini del mondo), e fa risalire l’annientamento della sua civiltà guerriera e conquistatrice a 12 mila anni fa. In effetti lo Spartel Bank si trova a circa 50 chilometri a ovest di Gibilterra e, proprio in quella zona, le prospezioni del geologo francese hanno portato alla scoperta di sedimenti caotici, tipici dei forti terremoti, la cui datazione dà piena ragione a Platone. «Uno degli aspetti più interessanti della ricerca di Gutscher - osserva il professor Stefano Tinti, geofisico dell’Università di Bologna, esperto in maremoti - è la descrizione di un meccanismo di subduzione o di sprofondamento verso l’interno della Terra di un cuneo di crosta oceanica che separa la placca africana da quella europea. «Proprio questo meccanismo scatenerebbe i terremoti, con associati maremoti, che si verificano a intervalli di 1,5-2 mila anni circa. Uno di questi eventi distrusse completamente la città di Lisbona nel 1755, suscitando un grande dibattito fra gli intellettuali europei del secolo dei Lumi. Un altro di questi scossoni, molto più antico, avrebbe distrutto completamente Atlantide 12 mila anni fa».

Lo Spartel Bank, che nella sua parte più rilevata arriva a 50 metri sotto il pelo dell’acqua, ha tuttavia una superficie di appena 15 x 5 chilometri, mentre dai due dialoghi platonici ( Timeo e Crizia ) si desume che l’isola di Atlantide fosse di grandi proporzioni: circa 500 x 350 chilometri. Inoltre Platone descrive una città con un impianto urbanistico monumentale, mentre i primi, sommari rilievi dall’alto dello Spartel Bank non evidenziano rovine sommerse. Secondo i critici del geologo francese queste due circostanze escludono l’identificazione di Spartel con Atlantide. Altri, invece, osservano che migliaia di anni di forte erosione marina e i sommovimenti geologici della zona avrebbero ridotto la mitica isola a un relitto. D’altra parte solo un’accurata esplorazione dei fondali, finora mai effettuata, potrebbe fornire una risposta definitiva sulla presenza di reperti archeologici. Lo stesso Gutscher, infine, ammette che le sue ricerche escludono uno sprofondamento istantaneo dell’isola, come descritto da Platone, e depongono per un processo più lento. Il mito di Atlantide continua a sfidare l’immaginazione e il desiderio di avventura.



Un'altro buco nell'acqua?[SM=x44467]
texdionis
00domenica 31 luglio 2005 15:24
Praticamente i toni entusiastici di questo studio si smorzano via via fino a spegnersi alla fine :-:
un'altra delle tantissime teorie quindi [SM=x44464]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:41.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com