Anche i coralli si proteggono dalla luce:i colori usati come "creme solari"

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killing zoe
00venerdì 1 febbraio 2013 09:28
Anche i coralli usano la crema solare. L'effetto "barriera" viene dalle colorazioni rosa e viola che rendono così vivide queste "sculture" viventi sottomarine. Non solo un vezzo di natura, quindi, o un dettaglio estetico ma un elemento che svolge una funzione ben precisa: proteggerle dai danni causati dalla luce del sole.
Proprio come per la nostra pelle, anche per le barriere coralline infatti la luce solare, se troppo intensa, diventa dannosa. E' un'arma a doppio taglio, necessaria per la loro sopravvivenza, ma pericolosa a certe condizioni: la luce del sole permette infatti ai coralli di assicurarsi il nutrimento attraverso le alghe simbiotiche. Spesso però la luce che arriva dal cielo è troppo forte specie in acque poco profonde e danneggia alghe ed altri organismi ospiti.
L'esposizione ad un bagliore troppo intenso causa stress ai coralli: è uno dei fattori che concorrono, insieme a quello indotto dalle alte temperature, allo sbiancamento delle barriere coralline, sottolinea una ricerca della University of Southampton pubblicata su Coral Reef.
Lavorando sulla grande barriera corallina - la più estesa del mondo, con i suoi 2600 chilometri - e, in condizioni controllate, nel Coral Reef Laboratory, i ricercatori hanno raccolto prove sperimentali che evidenziano come le cromoproteine responsabili del rosa e del viola nei coralli agiscono in realtà come schermi solari protettivi per le alghe simbiotiche, rimuovendo parte della luce solare in eccesso, potenzialmente dannosa.
Sono pigmenti che "funzionano come una specie di colori fosforescenti, ma al contrario: le cromoproteine in questo caso assorbono sostanziali quantità di luce, ma non la ri-emettono", ha spiegato Jorg Wiedenmann, che ha guidato la ricerca. Secondo gli scienziati, le cromoproteine forniscono anche la soluzione ad un fenomeno apparentemente misterioso, ovvero la loro grande concentrazione in alcune zone specifiche dei coralli, quelle in crescita o in via di guarigione: l'effetto schermo delle cromoproteine potrebbe consentire alle alghe anche di creare nuovi tessuti. Una volta che questi sono pienamente stabiliti, i geni delle cromoproteine le spengono e le nuove alghe possono usare la luce abbondante che torna a investire la barriera.




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