Arrestato Salah Abdeslam in operazione a Molenbeek

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00venerdì 18 marzo 2016 23:33
Arrestato Salah Abdeslam in operazione a Molenbeek

E' ferito ad una gamba. Il ricercato numero uno per le stragi di Parigi si era asserragliato in un appartamento di Rue des Quatre vents. Due persone ferite nell'operazione delle forze speciali

www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/03/18/bruxelles-le-impronte-di-salah-nel-covo-della-sparatoria_9be064f1-eb9e-4deb-9432-424c9b71f...
cannonball
00sabato 19 marzo 2016 19:38
Bene, ma non è che la minaccia terroristica è finita con l'arresto di Salah
Quak150
00lunedì 21 marzo 2016 11:51
Appunto. E' solo una pedina, ed e' stato preso perche' probabilmente lo ha voluto lui. Molto meglio le comode carceri belghe che l'ira del califfato.
Ha un eccellente avvocato, che gli fara' avere il meglio.
Il califfato, molto piu' pragmaticamente, lo avrebbe tirato fuori dalle spese.
Quak150
00lunedì 21 marzo 2016 12:33
Il complice di Salah entrato in Europa come richiedente asilo
L'uomo arrestato venerdì col nome di Amine Choukri sarebbe entrato in Europa dall'isola di Leros, dove la polizia greca lo ha fotografato e registrato. Quindi ha potuto proseguire indisturbato per Parigi.

Amine Choukri, l'uomo catturato venerdì insieme ad Abdelslam Salah, sarebbe entrato in Europa come richiedente asilo, nascosto tra i migranti sbarcati in massa nell'isola di Leros, in Grecia.

Il terrorista che avrebbe aiutato Salah nella strage di Parigi del 13 novembre scorso sarebbe riuscito ad infiltrarsi tra le maglie dell'immigrazione sotto il falso nome di Monir Ahmed Alaaj, esibito su un falso passaporto siriano. L'uomo avrebbe avuto con sé anche una finta carta d'identità belga con le generalità di tale Amine Choukri.

Secondo quanto emerge dalle indagini attualmente in corso a Bruxelles, l'uomo sarebbe stato fotografato dalla polizia greca e gli sarebbero anche state rilevate le impronte digitali il 20 settembre scorso. Quindi avrebbe potuto proseguire indisturbato il proprio viaggio verso Francia e Belgio. Il sedicente "Choukri" è stato arrestato venerdì a Molenbeek, alla periferia della capitale belga Bruxelles, dove peraltro è cresciuto Salah.

Anche uno o forse due degli attentatori che si sono fatti esplodere allo Stade de France avrebbero seguito la medesima rotta, dalla Turchia alla Grecia attraverso i Balcani.
Articolo
Quak150
00lunedì 21 marzo 2016 12:43
Molenbeek prova che non esiste l'islam moderato

Quante Molenbeek abbiamo permesso crescessero nei nostri Paesi in nome dell'accoglienza e del multiculturalismo?
Alla fine l'hanno preso, Salah Abdeslam, il terrorista islamico detto «la bestia», capo del commando che la sera del 13 novembre scorso, al grido di «Allah Akbar», assaltò a Parigi il Bataclan.

In quella discoteca rimasero a terra i corpi di 93 persone, per lo più giovani che avevano l'unica colpa di essere occidentali. Salah riuscì a fuggire dal luogo dell'attentato e dopo qualche avvistamento sparì nel nulla, diventando il ricercato numero uno del terrorismo islamico in Europa. Si pensò anche che avesse trovato rifugio nel califfato dell'Isis a lui tanto caro. Nulla di tutto questo. Si nascondeva a casa sua, a Molenbeek, quartiere islamico di Bruxelles, a meno di un chilometro dal palazzo sede e simbolo dell'Europa.

Per quattro mesi Salah si è preso gioco delle polizie e dei servizi segreti, al massimo ha cambiato qualche appartamento, l'ultimo in una palazzina di proprietà del Comune. Ha potuto farlo perché evidentemente ha goduto di aiuti e protezioni che sono andati ben oltre la sua cellula, per altro decimata nella notte di Parigi. Per quattro mesi un quartiere islamico, Molenbeek, ha fatto da rifugio, scudo attivo e passivo per un feroce criminale di Allah che ha sulla coscienza 93 ragazzi. Cosa sono a Molenbeek, tutti terroristi o anche solo estremisti? No, sono quelli che in molti definirebbero «islamici moderati», «integrati», «fratelli in altra fede». Sono l'equivalente di quei «cittadini onesti» che in Sicilia hanno protetto nell'omertà la latitanza di Totò Riina e Bernardo Provenzano, i capimafia ricercati per anni in tutto il mondo che se ne stavano tranquillamente a casa loro.

Quello che è successo a Molenbeek è la prova che non esiste l'islam moderato, civile, rispettoso. L'islam è una religione, ma anche una setta: non esiste il giusto o sbagliato, il bene o il male. Vale solo «o con me o contro di me». E chi è contro è un infedele, che se non va colpito direttamente certamente non va aiutato a estirpare ciò che per noi è il male. Neppure di fronte a mani sporche di sangue innocente. Salah era, e resta, innanzitutto uno di loro. Infatti oggi nessuno festeggia a Molenbeek per l'arresto di una bestia. Semmai c'è rabbia e tristezza. Già, ma quante Molenbeek abbiamo permesso crescessero nei nostri Paesi in nome dell'accoglienza e del multiculturalismo?

Articolo


pliskiss
00lunedì 21 marzo 2016 15:11
Era a fianco alla gente che intervistano a Molenbeek dopo la strage di Parigi [SM=x44457] lo sono andati a cercare in Groelandia.
Chissà cosa c'è sotto? A questo piaceva la bella vita, droga e donne e macchine, esattamente i principi del Corano [SM=x44457]
Ha deciso di non farsi saltare allo Stade de France? E quando mai mica pirla Shalaeurozone [SM=x44458]

Parlerei di Mafia-Araba, pure i nostri mafiosi sono devoti S.Caterina, S.Antonio, S. Rosalia, poi ti piazzano un kg di tritolo.

Diciamo che sto terrorismo Arabo si è terronizzato, ù picciotto martire coperto dai cumpari di Molenbeek.

Presa per il culo [SM=x44458]
Dom Pérignon
00lunedì 21 marzo 2016 20:04
Re:
Quak150, 21/03/2016 11.51:

Appunto. E' solo una pedina, ed e' stato preso perche' probabilmente lo ha voluto lui. Molto meglio le comode carceri belghe che l'ira del califfato.
Ha un eccellente avvocato, che gli fara' avere il meglio.
Il califfato, molto piu' pragmaticamente, lo avrebbe tirato fuori dalle spese.




O forse semplicemente perchè era l'ultima pedina di una cellula terroristica ormai decimata, senza più molte possibilità di riorganizzarsi.
Se la struttura terroristica avesse avuto una rete di coordinamento globale adesso lo avrebbero già trasferito e aggregato in un'altra squadra. Ma era compromesso, identificato, inutile continuare a puntare su un cavallo zoppo.
pliskiss
00lunedì 21 marzo 2016 20:46
Re: Re:
Dom Pérignon, 21/03/2016 20.04:




O forse semplicemente perchè era l'ultima pedina di una cellula terroristica ormai decimata, senza più molte possibilità di riorganizzarsi.
Se la struttura terroristica avesse avuto una rete di coordinamento globale adesso lo avrebbero già trasferito e aggregato in un'altra squadra. Ma era compromesso, identificato, inutile continuare a puntare su un cavallo zoppo.



Anche quello è vero, magari volevano acchiappare qualche altro o perlomeno arrivare a notizie, tutti sono morti la missione che c'era da fare è stata compiuta, questo per me era a contatto con i servizi segreti e ha fatto il doppio gioco, 3 annetti e sparisce non senti parlare più di lui, un mese e sentirai parlare più di Salah della Roma che il Salah terrorista.

Secondo me quando queste cellule impazziscono, c'è qualche d'uno dietro che per interesse le fa impazzire, nulla cmq toglie che sono malati mentali per religione o cazzi vari.
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