Arriva il «Trivial Pursuit» dei telefilm gioco per i maniaci del piccolo schermo

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killing zoe
00sabato 3 novembre 2012 14:25
Qual è il soprannome della sorella di Richie Cunningham in Happy Days? Di che colore è la macchina con la quale sgommano Starsky&Hutch? Qual è il nome di Locke di Lost? Quale mestiere svolge la moglie di Colombo? Qual è il pianeta originario del Doctor Who? Come si chiama la cittadina al centro di True Blood? Qual è stata la prima serie drammatica tratta da una sit-com?. Passione telefilm: come un Monopoli o un Trivial Games, arriva ora in scatola il primo gioco sulle serie tv di tutti i tempi lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà.
Ad inventarlo - oggi la presentazione a Lucca Comics - due appassionati del genere, Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, già autori del Dizionario dei Telefilm (Garzanti), fondatori dell’Accademia dei Telefilm e direttori del Telefilm Festival. Il gioco dei telefilm, prodotto da Ghenos Games, è disegnato da Silver, con il regolamento scritto da Luca Borsa.
Per Damerini e Margaria, «c’è una forza aggregatrice sulle serie tv, che fa trascorrere insieme le serate in salotto davanti alla tv e che abbiamo testato dalle librerie alle edicole, dalle sale cinematografiche ai social network: una nuova declinazione per divertirsi con le serie tv, in compagnia o in coppia (i più perversi, anche da soli!), su tutti i telefilm della storia».
Al motto dei due ideatori, Giochiamo con la Settima Arte Bis!, Il gioco dei telefilm mette alla prova la conoscenza seriale dei partecipanti e ruota attorno ad un meccanismo di «puntate» sia sulla propria capacità a rispondere che su quella degli avversari, in modo che non possano ottenere troppi punti, adottando la tattica più congeniale. Lungo 750 domande di diversi generi e difficoltà, il regolamento contempla la scelta di poter selezionare l’epoca in cui ambientare il Gioco, oppure di mischiare tutte le carte con le relative domande e viaggiare senza confini temporali come il Doctor Who. Domande storiche, curiose, indiscrete, sul cast e sulle trame, sulle location, i numeri e i primati, sui nomi e i cognomi che hanno reso il piccolo schermo sempre più grande.
«Nel nostro immaginario - spiegano Damerini e Margaria - Il gioco dei telefilm nasce con l’intento di riunire più generazioni, formando squadre equilibrate composte da genitori, figli e nipoti, ciascuno preparato (chi più, chi meno) sulla propria epoca seriale. È solo una suggestione, per carità. Nulla vieta di mettere da parte il tabellone e giocare solo con le carte a domanda-risposta seduti in circolò’. Altra chiave di lettura, è quella di accendere i riflettori su serie tv dimenticate o misconosciute, magari verificando qual è stato il telefilm antesignano di Six Feet Under o il serial-padre, tutto al maschile, di Charlie’s Angels (firmato dallo stesso Aaron Spelling), nonché la serie di John Landis del 1999 che in qualche modo, seppure in parte, ha ispirato J.J. Abrams per Lost.

Fonte






Scatto78
00giovedì 6 dicembre 2012 12:22
lo voglio!
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