La CEI vuole un'associazione pronta a essere mobilitata per scendere in campo
Cambiamenti in vista all’Azione cattolica.
Dopo la nomina del nuovo assistente ecclesiastico, Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, presto potrebbe essere la volta del presidente. Trascorsi 3 anni alla guida della più grande associazione cattolica italiana (con quasi mezzo milione di iscritti),
Luigi Alici non sembra infatti intenzionato a ricandidarsi. Il successore sarà scelto dalla Conferenza episcopale italiana
entro l’estate prossima, dopo l’assemblea nazionale in programma a Roma dal 1° al 4 maggio.
Pesano sul rifiuto di Alici gli impegni accademici (è ordinario di filosofia morale presso l’Università di Macerata) ma
soprattutto le vicende attraversate dalla Chiesa italiana negli ultimi mesi.
Nel suo mandato Alici ha puntato su un’associazione impegnata sul versante educativo:
formare cristiani adulti e responsabili disposti a mettersi a servizio del Paese, come afferma il Manifesto per l’Italia lanciato in occasione dei 140 anni dell’Ac.
Per i vertici della Chiesa italiana, invece, in questa fase è necessaria un’Azione cattolica modellata sull’esempio dei baschi verdi di Luigi Gedda nel 1948:
un’associazione pronta a essere mobilitata per scendere in piazza
a difendere la libertà e i valori della religione cattolica, vedi il Family day.
Ma Alici non ci sta.
(Ignazio Ingrao)
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