BREVETTI: INVENTORE DEL LED RISARCITO CON 150 MLN EURO

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Jessica Gayle
00venerdì 30 gennaio 2004 17:32
(AGI) - Tokyo, 30 gen. - Undici anni dopo la sua rivoluzionaria scoperta, l'inventore del diodo a emissione di luce blu (Led) ha avuto finalmente giustizia: sara' risarcito con 20 miliardi di euro (oltre 150 milioni di euro) dalla societa' per cui un tempo lavorava, la Nichia Corporation. La Corte distrettuale di Tokyo ha riconosciuto all'ingegner Shuji Nakamura il diritto di riavere il suo brevetto e gli ha assegnato il risarcimento chiesto. L'invenzione del Led ha avuto enormi applicazioni non solo per quanto riguarda display di cellulari, palmari e cruscotti delle auto, ma anche per la tecnologia digitale. Il diodo e' diventato componente essenziale della nuova generazione dei dischi digitali, i 'Blueray Disc', che la Sony sta mettendo a punto. I laser blu consentono di immagazzinare su un normale Cd-Rom o Dvd molti piu' dati di quanto riescano a fare i laser rossi. Nakamura, che ha 49 anni, ora insegna alla facolta' di ingegneria dell'universita' della California a Santa Barbara. All'epoca dell'invenzione, nel 1993, l'ingegnere lavovara alla Nichia e accetto' che il brevetto fosse registrato a nome della societa' che lo ripago' per lo straordinario prodotto con 20mila yen, appena 150 euro. La Nichia ha sempre sostenuto che tutto cio' che viene realizzato dai collaboratori e' di sua proprieta'. Eppure Nakamura ha raccontato di avere messo a punto il Led in gran segreto e addirittura contro il parere dei suoi superiori. Per questo, dopo il grande successo commerciale del raggio blu, nel 2001 si rivolse alla magistratura per chiedere che gli fosse reso il brevetto. Nel settembre del 2002, un altro tribunale riconobbe alla Nichia tutti i diritti dell'invenzione, pur ammettendo che Nakamura aveva diritto a una quota dei profitti. Oggi, lo scienziato ha vinto su tutta la linea. "Sono felice che la questione dell'invenzione sia stata sistemata", ha detto. "Gli ingegneri sono stati a lungo ignorati", ha proseguito,"ma se inventassimo tecnologie che creano mercati da miliardi di yen e ci riconoscessero solo 100 milioni, tutti gli ingegneri giapponesi si darebbero al baseball o al teatro". -
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