Re: Re: Re:
Scritto da: Avadoro 16/06/2005 10.55
O al "Sofista" di Platone.
Secondo Platone, il vero politico, parente stretto del filosofo (nella Repubblica platonica tutti i politici sono filosofi anche se non tutti i filosofi sono politici) è colui che, attraverso un lungo studio e "apprendistato", ha raggiunto il sapere, che, in un passo del "Sofista", è definito "sapere storico" (historike episteme).
Il sapere, nella concezione platonica è un'immagine mobile della Verità, che risiede nella dimensione delle Idee e dei Principi.
Il sofista e il comune politicante sono invece definiti dei "manipolatori di immagini" (eidolopoion) che, "giocando" con dei falsi simulacri delle Idee, danno alla gente l'illusione del vero e del falso, e utilizzano spesso lo strumento della commozione, inducendo al pianto e al riso.
C'è di che meditare....
Fa sempre piacere leggerti, Avadoro:
dovresti intervenire più spesso
Comunque diciamo che il sofista in Platone assume una connotazione negativa, ma il suo concetto di "comune politicante" ci torna utile per descrivere i politici di oggi
che, con strumenti mediatici a Platone allora sconosciuti,
riescono non solo a creare falsi simulacri, falsi problemi,
ma anche a distogliere l'attenzione dalle tematiche più importanti.
All'epoca il politico era tanto bravo e di successo quanto abile era nell'Ars Oratoria,
oggi il successo (elettorale) di un politico si misura in minuti di apparizioni TV:
in uno scontro elettorale tra i grandi politici del passato e del presente vedremmo probabilmente vincere uno Schifani contro un Alessandro Magno
Tornando al problema di Varese:
ieri sera ho apprezzato molto le analisi esposte da Renato Brunetta (FI) durante la trasmissione Punto e a Capo:
distingueva tra immigrazione indotta e subita:
in Italia l'abbiamo sempre subita e
pertanto è logico che è il fior fior della feccia a gettarsi
nell'immigrazione clandestina:
arrivano in Italia irregolarmente, senza alcun permesso di soggiorno con delle aspettative al di là di quanto possa loro offrire il mercato del lavoro "regolare".
Il passo verso la criminalità è breve
e comunque, questi immigrati, hanno per diversi motivi
una tendenza all'aggressività ben sviluppata...
E' quindi necessario è prioritario
REGOLAMENTARE L'IMMIGRAZIONE!
Programmare e selezionare con criteri civili i flussi di ingresso
in modo da favorire innanzitutto quegli stessi immigrati onesti e volenterosi di crearsi una vita migliore in Europa.
Lo dobbiamo questo a tutti gli italiani che vogliono conservare la loro tranquillità,
ma anche a tutti gli altri paesi UE (una volta arrivati in Italia gli immigrati hanno libera circolazione in tutta Europa).
Spero di essere stato chiaro