Benedetto fra le Spie

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Etrusco
00martedì 31 luglio 2007 21:10
Spionaggio Vaticano durante la Grande Guerra - Mons. Rudolph Gerlach 007 di Sua Santità
Cultura

LIBRI: 'BENEDETTO FRA LE SPIE', UN INTRIGO TRA ITALIA E VATICANO




Roma, 15 lug. - (Adnkronos) - ''Sono un cronista che si e' appassionato al primo grande mistero italiano e ha voluto raccontarlo.
Una gran faticata, ma ne valeva la pena''. Cosi' il giornalista e saggista Annibale Paloscia parla all'ADNKRONOS del suo nuovo libro 'Benedetto fra le spie. Negli anni della Grande Guerra un intrigo in Vaticano'
(Editori Riuniti, pp. 176, euro 15),

fondato ''su documenti inediti tratti dall'Archivio di Stato e da altre fonti, che mostrano alcune costanti di quello 'Stato profondo' che nel nostro Paese costituisce la scena di molti misteri ma anche lo spazio dove i servizi segreti giocano in competizione con la polizia''.


Una spy story che si svolge all'ombra del colonnato del Bernini
sembra scritta per un thriller d'autore ed e' invece realmente accaduta negli anni della Grande Guerra (1914-18).

Una faccenda fatta di carte e segreti,
ma anche di vecchie campane in disuso che - data la penuria di materia prima per l'artiglieria - facevano gola allo Stato italiano e avrebbero potuto essere acquistate a buon prezzo per fonderle e farne bocche di fuoco.
Ma come convincere il Vaticano a fare l'operazione?
Il disco verde di Benedetto XV, il papa che condanna la guerra come 'inutile strage', e' legato a una precisa condizione:
il governo di Roma deve evitare l'ingiusta condanna di Monsignor Rudolph Gerlach, classe 1885, cameriere segreto del Pontefice.

Lo speciale affetto di Benedetto XV permette a Gerlach di frequentare il suo appartamento privato e soprattutto il salone dei ricevimenti, dove si tengono le udienze ufficiali e i colloqui riservati con emissari di tutti i potenti del pianeta.
Mentre la stampa inglese e francese scrive che nessun servizio segreto poteva competere con la Santa Sede nell'accesso alle informazioni strategiche, Gerlach e' li'.
Nel cuore dell'ingranaggio che permette al Pontefice di osservare tutti gli avvenimenti nei dettagli piu' sottili.

Dalle quinte della citta' leonina l'affascinante monsignore bavarese puo' dirigere la rete di spionaggio a favore degli Imperi centrali e contro l'Italia.
E puo' agevolmente inviare informazioni
a Berna, in Svizzera, alla sede dell'Evidenzbureau, la regia unificata dello spionaggio austro-germanico.
''Per la Corte Papale -scrive il settantenne giornalista che ha gia' firmato altri libri-inchiesta come 'I segreti del Viminale', 'Ustica, un caso ancora aperto'- contavano i suoi eccellenti rapporti con le case imperiali di Vienna e Berlino, le cui generose donazioni ripianavano i bilanci del Vaticano''.
La polizia italiana riusci' a identificare Gerlach e ad emettere contro di lui un mandato di arresto.
Tuttavia per evitare scandali e una crisi gravissima nei rapporti gia' tesi tra Santa Sede e Stato italiano, il giovane venne fatto fuggire all'estero.

www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=1.0.1108225548
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