Berdini e lo Stadio

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pliskiss
10lunedì 13 febbraio 2017 14:46
Roma e lo stadio, Berdini: "Colpito perché contro la più imponente speculazione immobiliare" Le sue dimissioni sono già sul tavolo di Virginia Raggi che oggi potrebbe sciogliere la riserva. In mattinata, la sindaca ha così replicato: "Berdini? Dove trova il tempo per tante interviste? Dovrebbe portare avanti alcuni dossier per responsabilità" Tweet Roma: audio Berdini, 'usami come fonte anonima' Roma, Raggi: "Se mi fido ancora di Berdini? Non ho ancora sciolto la riserva" Berdini: sto malissimo, mi sento un idiota. Se mi sostituiscono meglio Campidoglio, bufera su Berdini. La sindaca: mi aspetto che smentisca Roma, la sindaca Raggi respinge con riserva le dimissioni di Berdini Roma: possibile nuovo cambio in giunta, Berdini in bilico. Lo strappo sarebbe su stadio della Roma Stadio di Roma, Berdini: "Lo voglio fare, ma evitiamo la giungla". No chiavi della città ai privati Campidoglio, Berdini sulla Raggi: "Inadeguata, si è circondata di una corte dei miracoli" Virginia Raggi indagata per nomina Romeo. Berdini: "Sindaca inadeguata, circondata da banda" 13 febbraio 2017 "Il M5S ha la grande opportunità di continuare l`azione fin qui intrapresa per cambiare Roma. Se la Raggi vuole, io ci sono". Così l'assessore all'urbanistica del comune di Roma, Paolo Berdini, in un intervento sul Fatto quotidiano. "Oggi - scrive l'urbanista al centro della vicenda di una controversa intervista alla Stampa sfociata in dimissioni respinte con riserva dalla sindaca Virginia Raggi - sono di fronte a un accanimento mediatico senza precedenti. E c'è un perché: la posta in gioco è alta e si chiama Stadio di Tor di Valle. Insieme a una complessiva azione di rientro nella legalità che la giunta Raggi, seppure tra incertezze e inadeguatezze, ha portato avanti finora". La documentazione definitiva del progetto Tor di Valle è stata consegnata martedì 14 giugno scorso al Comune di Roma e alla Regione Lazio. E' composta da oltre 3.500 disegni progettuali e da più di 50 mila pagine di relazioni specialistiche, risultato del lavoro congiunto di oltre 500 specialisti del settore tra ingegneri, architetti e consulenti appartenenti a più di 50 studi professionali nazionali e internazionali. Quanto allo stadio, "la più imponente speculazione immobiliare del momento in Europa", "non nascondo - scrive Berdini - che in diversi momenti, soprattutto a partire da dicembre, ho provato solitudine. Per mesi sono stato l'assessore 'contro', anche nella riunione che si è tenuta martedì 7 febbraio nel mio assessorato. Che non si è conclusa come i fautori del progetto speravano. Il giorno seguente, guarda caso, viene pubblicata una 'intervista truffa'. Con una sapiente regia delle uscite un quotidiano pubblica prima una conversazione, poi una registrazione e infine un altro stralcio di quell'audio. Tutto riferito a fatti risalenti non al giorno prima, ma addirittura a venerdì 3 febbraio. Devo pensare che sia un caso? Perché tenersela quattro giorni nel cassetto? Quel venerdì dopo quattro ore di teso confronto sull'emergenza abitativa - spiega l'assessore in bilico - un ragazzo mi si è presentato nella sala della conferenza come un militante cinquestelle e abbiamo parlato a lungo di alcune questioni romane. Solo dopo, all'estero, sono caduto nella trappola con una registrazione illegale. E' evidente che vogliono farmi fuori. Il vero punto è la colata di cemento che si vuole imporre a tutti i costi a una città già martoriata, ridotta a un ammasso di perfierie senza anima e senza quei requisiti di civiltà che dovrebbero contraddistinguere la capitale d'Italia". Da qui la conclusione: "Oggi il M5S, se vuole, ha la grande opportunità di continuare l'azione din qui intrapresa per far cambiare passo a Roma. Lo stadio di Tor di Valle è il banco di prova per fermare blocchi di potere che da sempre difendono la speculazione fondiaria e finanziaria a scapito dei diritti dei cittadini. Se la Raggi vuole fare questa battaglia mi troverà al suo fianco. In caso contrario, le mie dimissioni sono già sul suo tavolo". Raggi ha replicato in mattinata."Berdini? Continuo a leggere interviste e dichiarazioni. Sinceramente non so dove trovi il tempo" gli ha fatto eco in mattinata la sindaca, arrivando in Campidoglio. "Dovrebbe portare avanti alcuni dossier per responsabilità". "C'è da lavorare e da lavorare tanto, noi lavoriamo anche fino a notte fonda. Lui sa bene che ci sono dei dossier da portare avanti e per senso di responsabilità nei confronti di Roma e dei cittadini dovrebbe farlo. Poi, vi dico, la pazienza delle persone ha un limite...". Nelle prossime ore, Raggi scioglierà la riserva sulle sue dimissioni. Oggi Raggi potrebbe sciogliere la riserva sulle dimissioni Dopo la pubblicazione dell'ultimo stralcio dell'audio del colloquio con La Stampa, anche i vertici pentastellati non darebbero più chance al professore. Dopo quell'utilizzami come "un anonimo che ti ha detto... Cioè questi erano amanti", registrato dal cronista del quotidiano torinese, il segno è stato superato. L'ultima parola spetterà alla sindaca Virginia Raggi che, appunto, già oggi potrebbe sciogliere la riserva e dire addio all'assessore. Che la decisione sia imminente lo fa capire anche Luigi Di Maio: "Con molta franchezza dico che ho un giudizio personale su Berdini molto chiaro. So che la sindaca Raggi sta prendendo una decisione" e che ciò avverrà "presto". Quanto allo stadio della Roma, il dossier che vede l'assessore ambientalista schierato per un drastico taglio di cubature, Di Maio è chiaro: "Noi in campagna elettorale abbiamo detto che andava fatto e questo è un nostro obiettivo. Su come va fatto ci sono delle trattative in corso per rispettare i valori del nostro programma". La sindaca da parte sua ha assicurato che entro il 3 marzo, come richiesto dalla conferenza dei servizi, si troverà la quadra nella trattativa sulle cubature, sempre "nel rispetto delle regole". E già oggi passi avanti potrebbero esser fatti nel previsto tavolo tecnico. A prevalere ormai sembra l'ala dialogante del M5s, favorevole ad un taglio di cubature più soft rispetto all'assessore outsider. Ma ormai sulla sorte di Berdini a dire l'ultima parola sarà la sindaca, che pochi giorni fa aveva respinto le dimissioni, anche se con riserva, cercando di frenare il disappunto per quel colloquio finito sulla Stampa in cui l'assessore la giudicava "impreparata strutturalmente" e la criticava per essersi "messa in mezzo a una corte dei miracoli". Il caso Berdini dovrebbe essere all'attenzione anche della consueta riunione di maggioranza del lunedì. E c'è chi si è portato avanti col lavoro: in alcuni ambienti pentastellati già da qualche tempo si ragiona su chi potrebbe essere il sostituto di Berdini. Ma la ricerca, salvo sorprese dell'ultim'ora, non avrebbe portato risultati. Nei giorni scorsi sono circolati i nomi di diversi professori e professionisti del settore, che però sembrano già tutti sfumati: da Emanuele Montini (che ha messo nero su bianco che il suo "ruolo è e rimane quello di segretario generale di Italia Nostra") a Paola Cannavò, da Carlo Cellammare a Guendalina Salimei. Non tramonta l'ipotesi di far entrare in giunta un rappresentante del consiglio, possibilmente una donna, per prendere le deleghe ai lavori pubblici - che, in ogni caso, si vogliono scorporare dall'Urbanistica e affidare ad un altro assessore - o, in caso di fuoriuscita di Berdini, anche all'Urbanistica. Tre le papabili Alessandra Agnello e Donatella Iorio, le presidenti delle commissioni competenti. Non è escluso, però, che, se la revoca dell'assessore arriverà oggi, - durante il periodo di 'scouting' - la sindaca avochi temporaneamente a sé una o entrambe le deleghe di Berdini. Si avvicina poi un giorno importante sul fronte giudiziario, con l'interrogatorio previsto per martedì dell'ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra, indagato per abuso d'ufficio in concorso con la sindaca per la promozione del fratello Renato, e ora in carcere per corruzione per vicende risalenti al 2013. "Il Movimento - ha spiegato Di Maio a in "Mezz'ora" su Rai Tre - chiedeva di rimuovere quel signore dal Gabinetto dall'estate 2016 e quell'incontro serviva a dirgli che non aveva la nostra fiducia. E dopo ho rinnovato la richiesta. Quella che è stata passata per mia responsabilità in realtà è del sindaco che si è scusata".


Commento- Roma è una città che gira al 30%, i problemi sono infiniti e si viaggia ad ogni 3x2 con ruberie dei resi insospettabili, sto Stadio ok che lo fanno i privati su territorio comunale, ma è proprio necessario?
Tenere presente che Roma ha 12 impianti sportivi, di quale qualche d'uno iniziato e non portato avanti con soldi buttati a fare in culo, un sacco di opere non portate a termine, con un emergenza rifiuti costante, con problemi allagamenti costanti, e un piano urbanistico di merda creato da palazzinari malfattori.

I Romani hanno votato Raggi che in 7 mesi l'hanno fatta arrivare alla canna del gas, speriamo però che non cada dentro in questa stronzata de " Stadio de la Roma"

Basta con questa città dei Balocchi, facciamo un altra Capitale.
Arcanna Jones
10lunedì 13 febbraio 2017 16:36
Mi sembra di capire che il problema di questo stadio è che chi lo vuole costruire vuole molti metri cubi in più da poter destinare ad attività commerciali o immobiliari che con lo sport c'entrano poco
e in più non si vorrebbero accollare le spese per le opere di urbanizzazione, cioè fogne, luce, gas e caditoie per le acque piovane, quelle che ad ogni acquazzone più violento del normale allagano mezza Roma...
their
10lunedì 13 febbraio 2017 17:08
Re:
Arcanna Jones, 13/02/2017 16.36:

Mi sembra di capire che il problema di questo stadio è che chi lo vuole costruire vuole molti metri cubi in più da poter destinare ad attività commerciali



tutti gli stadi moderni inglesi hanno intorno negozi e locali per aumentare i propri introiti


pliskiss
10lunedì 13 febbraio 2017 17:39
Re: Re:
their, 13/02/2017 17.08:



tutti gli stadi moderni inglesi hanno intorno negozi e locali per aumentare i propri introiti





Pure Unicredit vuole aumentare i propri introiti
Si parte con lo stadio, poi appena salta sta giunta di rompicoglioni si ritorna alla normalità.

I 5 stelle si devono mettere nella testa che comanda in Italia chi ha i soldi, che in pratica sarebbero quelli che hanno creato la campagna mediatica contro la Raggi e tutto il movimento

Dopo lo stadio questi

Grattacieli UNICREDIT
pliskiss
10lunedì 13 febbraio 2017 17:43
Parnasi vs. Caltagirone
Il padre era il grande vecchio Sandro, ex stagnaro e comunista, che si era fatto le ossa nel dopoguerra costruendo palazzine nel mare sterminato della periferia. Il figlio è il pargolo d'oro, Luca, cresciuto a pane e mattone, ad dell'impero di famiglia. E ora sono un po' come i Marchini, i nuovi “calce e martello”. Simpatie “rosse” e grandi affari nello scenario della Roma del primo e del secondo millennio. Il loro nome - Parnasi - sale sul proscenio dell'affaire nuovo stadio della Roma. Con un'altra storia che intreccia affari e politica.

Sandro, nel mondo dei re del mattone all'ombra del Cupolone, lo ricordano tutti. E' scomparso lo scorso anno, lasciando vuota dopo una vita la sua stanza nel quartier generale di Parsitalia di via Tevere. Bassino, capelli candidi, voce roca, un rullo compressore. Che, prima da solo e poi con Luca alla sua destra, ha conquistato mezza Roma. A suon di mattoni, s'intende. Per dirne qualcuna, chi non vede correndo sulla Colombo verso il mare il colosso di Euroma 2, il mega centro commerciale, e poi accanto le due mastodontiche torri dell’Eur, i “grattacieli” disegnati dal mago architetto Purini? Certo, perché una delle armi affilate dei Parnasi, father and son, è stata proprio quella delle grandi firme. A cominciare dall'Eur per finire alle Torri del nuovo stadio, opera della matita dell'archistar Libeskind e adesso al centro dell'ok korral con il coriaceo urbanista anti-cemento Berdini.

Ma torniamo all'impero. Le case a Marino, l'altro centro commerciale di Pescaccio, gli appartamenti nell'ex rimessa Atac a Tiburtina, con Bnl-Paribas. Poi Serpentara, Torrino, Tor Vergata, Porta di Roma. E pensare che papà Sandro i due colpi li aveva fatti comprando all'asta pezzi da novanta, come Sogene e Generali immobiliare che erano state di Michele Sindona, e, dal fallimento del catanese Graci, proprio i terreni delle attuali torri dell'Eur.

E adesso? Luca, quarant'anni, sportivo, maniaco dell'understatement, sposato con la bellissima Christiane Filangieri, attrice di fiction, lui che se pronunci la parola “palazzinaro” diventa una belva, si ritrova, con il suo Colosseo giallorosso, al centro della bagarre e sotto i riflettori. “Sono uno sviluppatore” dice spesso. Di progetti, s'intende. E di alleanze strategiche. Non erano presenti con papà Sandro alle iniziative elettorali del sindaco Marino? E non hanno partecipato negli anni scorsi al tentativo di rinascita dello storico “Paese Sera”?

Anche perché il rivale di sempre, l'imperatore dei re del mattone Francesco Gaetano Caltagirone, che lo vede come il fumo negli occhi, dalle pagine dei suoi giornali attacca ad alzo zero. Luca vende alla fine del 2012 per 263 milioni uno dei suoi grattacieli dell'Eur per farlo diventare la nuova sede della Provincia? Le polemiche infiammano per mesi le giornate romane. Per non parlare dell'avventura dello stadio della Roma. Romanista? Lo è da sempre, da quando abitava al Fleming vicino a casa di Roberto Pruzzo, dai giorni in cui l'amico pescatore di Fiumicino Teseo gli parlava della “magica”, anche se, racconta “i miei zii sono tutti laziali”.

Ma negli ultimi tempi, oltre alla scommessa che traballa sullo stadio, oltre che all'inchiesta giudiziaria aperta sull'acquisto dei terreni di Tor Di Valle da da una società poi fallita, ha dovuto pensare soprattutto ai debiti. Consegnando alla fine gran parte dei suoi beni al primo creditore: Unicredit, cedendo a Capital Dev (di cui Unicredit detiene la totalità delle azioni) le sue partecipazioni immobiliari, dalla Parsec alla Samar, proprietaria di terreni al Fleming a Cave Nuove, titolare di un progetto di sviluppo del Pescaccio che può raggiungere i 245mila metri quadrati. Tutti diritti edificatori che saranno messi in vendita da Unicredit per rientrare della spaventosa esposizione del gruppo Parnasi: 700 milioni di euro.

Per questo il pargolo d'oro cresciuto nei cantieri non molla. L'affare stadio, per il quale si è alleato anche con il colosso Pizzarotti, non lo può perdere.
pliskiss
10lunedì 13 febbraio 2017 18:24
perchè non si puo fare sto cazzo di stadio
Dati e numeri dicono che quella di Tor di Valle non è un’area adatta ad ospitare l’impianto. E poi, mancano i soldi.Ricostruzione grafica del nuovo stadio della Roma Ricostruzione grafica del nuovo stadio della Roma PUBBLICITÀ
Quella scatenatasi intorno alla costruzione del nuovo stadio della #A.S. Roma non è una discussione seria e ponderata ma, è il caso di dirlo, un vero e proprio tifo da stadio. Le giustificate smanie dei tifosi giallorossi, e le pressioni di Totti e Spalletti sulla giunta capitolina M5S, rischiano però di mettere in secondo piano la realtà dei fatti. Per prima cosa, il terreno dove sorge l’ormai ex ippodromo è a rischio esondazione, tanto da poter essere definito come una ‘Piccola Venezia’ o una ‘Nuova Amsterdam’. Lo stadio, poi, non sarebbe di proprietà della società, ma del duo formato da James Pallotta (presidente della Roma) e dal costruttore Luca Parnasi (proprietario dei terreni), obbligati per legge a sostenere i costi di costruzione di 270 milioni di euro e, per questo, per coprirli, intenzionati ad aggiungere all’impianto da gioco una cubatura di cemento di un milione di metri cubi, tra grattacieli e aree commerciali. L’area di #Tor di Valle, inoltre, risulta di difficile accessibilità: troppi e troppo costosi gli interventi di viabilità previsti.


Tor di Valle e il Tevere
Forse non tutti i romani conoscono la zona di Tor di Valle. Ne sa qualcosa chi andava ad assistere alle corse di trotto dei cavalli, da tempo sospese, o gli addetti ai lavori del comparto ippico. Anche i ciclisti, frequentatori della pista ciclabile che costeggia il fiume Tevere proprio accanto all’ippodromo, si sono resi conto che il terreno è al livello, se non sotto, quello delle acque del fiume. In passato, infatti, si sono già verificate delle esondazioni in quel punto e il terreno di risulta è troppo morbido. Non a caso, l’area di Tor di Valle è classificata come R4, ovvero “non trasformabile” in area edificabile, se non dopo la realizzazione di imponenti opere idrauliche per mettere in sicurezza gli argini del fiume e il vicino fosso di Vallerano. La decisione di costruire lì lo stadio della Roma, comunque, si potrebbe prendere solo a lavori compiuti.

Costi a carico dei privati
La legge n. 217 del 2013 afferma che il costo di eventuali nuovi stadi debba essere a “totale carico” dei soggetti privati proponenti. Con questa prescrizione legislativa fa il paio la delibera comunale n. 132 del 2014 (regnante Ignazio Marino) che prevede un costo di circa 270 milioni di euro per le “opere strettamente funzionali allo stadio”, aggiungendo però che, testuale, “il promotore (Pallotta-Parnasi ndr) risulta non in grado di sostenere le opere di urbanizzazioni funzionali” perché, in pratica, mette sul piatto solo 50 dei 270 milioni necessari, sperando in un intervento pubblico per coprire il resto.

Collegamenti impossibili
Sono 4 gli interventi necessari per consentire un rapido e sicuro accesso all’area che dovrebbe ospitare il nuovo #stadio della Roma. Il primo è il prolungamento della metro B dalla stazione Magliana a quella, nuova, di Tor di Valle. Il costo sarebbe di 68 milioni, ma i tecnici giudicano impossibile il collegamento perché andrebbe ad inficiare il funzionamento della linea già esistente. L’alternativa (secondo intervento) sarebbe un collegamento pedonale direttamente dalla stazione Magliana con un costo di 12,6 milioni ma con un tempo di percorrenza di circa 20 minuti. Troppi per i sedentari romani. Il terzo intervento prevede l’adeguamento delle parallele via del Mare e via Ostiense (al momento strette e pericolosissime) con un costo di almeno 66,3 milioni. Anche la necessaria bretella di collegamento con l’autostrada Roma-Fiumicino richiederebbe una spesa di 103,6 milioni. Si teme che queste nuove arterie possano congestionare ancor di più il già caotico traffico del Raccordo Anulare.


Se Raggi e company danno il consenso, per me diventano come il PD Renziano, ovvero merde al servizio delle banche e dei poteri forti.
Etrusco
10lunedì 13 febbraio 2017 19:55
Ci sono troppi interessi dietro questa operazione, alla fine troveranno qualche compromesso, ma penso che si farà, non a breve però.
pliskiss
10martedì 14 febbraio 2017 00:27
Re:
Etrusco, 13/02/2017 19.55:

Ci sono troppi interessi dietro questa operazione, alla fine troveranno qualche compromesso, ma penso che si farà, non a breve però.



Parole Santa Raggi, 3 Marzo si decide e si parla di 3 settimane.

Quando facevamo gli accordi aziendali, la proprietà metteva sul piatto a proprio favore 8000 cose [SM=x44458] Alla fine il 25% se non 50% delle cose le portava a casa.

Per dire, il Movimento non può dire no a tutto, questa stronzata che parerebbe illegale si fa per dare un contentino, se però sei ribelle come dici non lo fai, negli ultimi anni troppi infiltrati non da 5 stelle.

Cmq i 2 partiti al vertice rispecchiano un Italia disastrata, non c'è la crisi a breve, ma mi sa all'infinito [SM=x44458]

Una cosa si può fare però! PEGGIORARE

e come diceva il mio direttore, al peggio non c'è mai fine [SM=x44450]
pliskiss
10martedì 14 febbraio 2017 20:19
Berdini dimissioni, nella lettera" si pensa solo allo stadio della Roma" [SM=x44457]

CHE NAZIONE DI MERDA
Arcanna Jones
10martedì 14 febbraio 2017 20:41
Intorno a questo stadio girano troppi soldi, troppi interessi, con la scusa di accontentare i tifosi di calcio... con l'altra scusa di creare molti nuovi posti di lavoro.... alla fine si dovrà fare qualcosa, non possono continuare a dire no a tutto, già hanno negato le olimpiadi.
Arcanna Jones
10martedì 14 febbraio 2017 20:43
Re: Re:
their, 13/02/2017 17.08:



tutti gli stadi moderni inglesi hanno intorno negozi e locali per aumentare i propri introiti






Si, però quelli hanno una logica finalizzata ad attrarre il pubblico che la domenica va allo stadio e ci vuole portare tutta la famiglia, qui invece sembra che vogliano costruire moltissimi metri cubi di non si sa ancora cosa, uffici? appartamenti? un nuovo quartiere residenziale buttando avanti il pretesto dello stadio? [SM=x44473]
pliskiss
00mercoledì 15 febbraio 2017 00:06
Re: Re: Re:
Arcanna Jones, 14/02/2017 20.43:




Si, però quelli hanno una logica finalizzata ad attrarre il pubblico che la domenica va allo stadio e ci vuole portare tutta la famiglia, qui invece sembra che vogliano costruire moltissimi metri cubi di non si sa ancora cosa, uffici? appartamenti? un nuovo quartiere residenziale buttando avanti il pretesto dello stadio? [SM=x44473]



In inghilterra non hanno i problemi di Londra allagata o merda per le strade, in Inghilterra c'è l'etica nordica, a Roma c'è l'etica dei zozzoni" famo',famo' e non famo'un cazzo, se fà domani oggi no sè pò"
Roma ha solo un simbolo" depredare il più possibile" perchè chi entra in politica aspira a Roma? Una volta a Roma mangi di sicuro.

Famo lo stadio! E fategli sto cazzo di stadio che hanno rotto i coglioni, ci hanno messo pure quell'ignorante di Totti a fare pubblicità" volemo la stadio per i gladiatori de la Roma" ma pensa a tua moglie che si è spompinata tutte le trasmissioni televisive.

Se c'è problemi di acqua io propongo una diga, e che sia mai la volta buona [SM=x44458]

Impero!!!! Impero de sto cazzo!
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