ELEZIONI/ BERLUSCONI CELEBRA CANTANDO L'ADDIO AL GOVERNO
Trieste, 22 apr. (Apcom) - Una stoccata su d'Alema "con lui al Quirinale, l'Italia scenderebbe in piazza", una dichiarazione di intenti:"quando ci sarà un nuovo incaricato a formare il governo, com'è ovvio, io sarò a disposizione". Ma, soprattutto, tanta voglia di relax. Silvio Berlusconi manda in scena, in un ristorante di Trieste, la serata del 'rompete le righe' aprendo le porte e invitando ai tavoli -fino a due settimane fa, solo raccontati da fonti spesso smentite- anche i giornalisti. Niente retroscena, dunque, ma semplice cronaca. Soprattutto musicale. Perché anche stasera ad accompagnare il premier c'era il fido maestro Apicella, con il quale, con una buona dose di ironia, ha intonato la 'Canzone dell'addio', scritta, ha spiegato sorridendo "poco dopo la serata delle elezioni". "Andiamo via. Andiamo via da tutti", è l'incipit del testo. "Via dai partiti, dalle tv, dai giornali…. Lasciamoli così con la loro aria afflitta…. Andiamo in un'isola lontana, un altro emisfero…. Mandiamoli tutti quanti a farsi benedire…". Il premier non attende nemmeno le richieste di bis, anticipandole con un vasto repertorio della canzone napoletana. E quando sulle note di "Malafemmina" riesce a coordinare un piccolo coro tra i tavoli, sorride e allarga le braccia:"almeno abbiamo un mestiere….", chiosa alzandosi subito dopo con un piattino in mano e accennando un giro tra i tavoli per la raccolta delle offerte: "del resto per come sono finite le elezioni…".