Prandelli ha scelto: "Voglio rimanere a Firenze"
24/11/2006
A Folgaria, ad un certo punto, sembrava che qualcosa tra Prandelli e la società viola potesse essersi incrinato. O quantomeno raffreddato. Il tecnico viola, subito dopo le sentenze di calciopoli, chiese tra le righe un rilancio alla società viola. Fece delle richieste, lanciò delle domande. Domande che a distanza di qualche mese hanno trovato delle risposte. Risposte importanti: un progetto che va avanti, che diventerà sempre più importante, che nei prossimi anni punterà ad arrivare in alto, a lottare per lo scudetto. Ecco che Prandelli, in questi giorni, ha sciolto le riserve. Ha scelto Firenze anche per il prossimo futuro, ha scelto Firenze per i prossimi anni, per aprire un ciclo davvero vincente. Tanto che si parla già di un possibile prolungamento del suo contratto fino al 2011. Ieri, nella bellissima intervista realizzata al “Ring dei Tifosi” da Canale 10, il mister gigliato ha fatto capire senza mezzi termini la sua scelta...una scelta che ha voluto spiegare a Firenze:
“Sono venuto a Firenze, voglio rimanere a Firenze perché voglio vincere con la Fiorentina”. Parole chiare, nette, che non lasciano spazio ad altre interpretazioni: “La voglia di essere coinvolto in questo progetto c’è, è stata una scelta fatta in tempi non sospetti. Difficilmente con i Della Valle parliamo di tattica, ognuno fa il suo lavoro. E’ logico che alle volte devi dare delle spiegazioni, ma questa è un società modello, dove ognuno ha i suoi ruoli. Anche per questo arrivano i risultati. Abbiamo avuto tante pressioni in questi mesi, ma abbiamo gestito assieme al nostro ds questa situazione in maniera molto equilibrata. Si, qui si può aprire un ciclo vincente, quest’anno è una prova generale. Con questa società e con questa tifoseria possiamo costruire qualcosa di davvero importante. Sogni? Di sogni ce ne sono tanti, ma prima di tutto dobbiamo fare una stagione all’altezza. Un campionato da vertice per salvarci, un paradosso strano. Ma ormai la società e l’ambiente hanno capito tutto, solo le situazioni esterne possono creare qualche turbativa. Ma stiamo creando qualcosa che può diventare invincibile”.
Prandelli si sente legato alla Fiorentina e a Firenze oggi più che mai: “Questa città mi è entrata dentro. Tanto. E’ una responsabilità in più, sto diventando un riferimento e proprio per questo aumentano le responsabilità. Ma l’importante è trovare una sintonia, un modo di lavorare che ti permette di avere un buon rapporto con la gente. Non vendiamo fumo, vogliamo costruire qualcosa di importante, e questo i fiorentini lo hanno capito. A Firenze provo emozioni anche in certe stradine dove il tempo sembra che si sia fermato. L’arte mi piace in tutte le sue forme possibili. Si, leggere fa crescere. E anche ai giocatori serve leggere, bisogna attivare sempre la mente, mai fermarsi alle poche conoscenze. La curiosità di aprire certi libri che non vorresti mai aprire è importante. La curiosità di leggere e di discutere è importante. Capita con i giocatori di confrontarsi anche sui libri. I comportamenti sono importanti, non solo il campo”.
Infine due parole sull’attualità. Sul pareggio di Ascoli e sul prossimo derby con il Siena: “Dopo Ascoli è rimasta parecchia delusione dentro di noi. Abbiamo visto e rivisto i filmati, c’è molto rammarico, dovevamo portare a casa tre punti. Mi auguro di aver trasmesso in questi giorni sensazioni buone alla squadra perché voglio vedere una Fiorentina matura a Siena, molto più convinta e determinata. E’un derby che vogliamo portare a casa ma sappiamo che troveremo delle difficoltà, dovremo esserci. Io manager nella Fiorentina? Mi vedo allenatore, ma da sempre sono aziendalista. E’giusto essere così, l’importante è avere un progetto chiaro, avere continuità e questo è quello che sta accadendo qui. Se fossimo partiti senza handicap, con la Champions meritata sul campo, con l’entusiasmo della gente avremmo fatto cose molto, molto belle”.
Bene così. Sentire queste parole fa bene al cuore. Anche perchè Firenze, in tutte le sue componenti, è forse riuscita a fare qualche passettino in avanti. Ad avere un pizzico in più di equilibrio, a capire certe situazioni. Aiutata da un tecnico che è riuscito, in pochi mesi, ad indirizzarla sul binario giusto. E questo è un grande successo per tutti.
Alla faccia di Maurizio mosca e tutti i milanisti...