CL Comunione e Fatturazione

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Etrusco
00giovedì 29 ottobre 2009 16:51
scoperchiato un imponente giro d'affari



PREGA, INCASSA E GODI!
COMUNIONE & LIBERAZIONE È IL TUO AVVOCATO D'AFFARI

- DOMANI IN EDICOLA TUTTO CIÒ CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUGLI AFFARI DI DIO

- LO SCANDALO MENEGHINO GROSSI/ABELLI SCOPERCHIA UN IMPONENTE GIRO D’AFFARI

- 70 MILIARDI REALIZZATI DA 35'000 AZIENDE E PROFESSIONISTI, IL 69% NEL NORDOVEST

- LA COMPAGNIA DELLE OPERE ESPRIME UNA LEADERSHIP INDISCUSSA TRA LE MICRO-IMPRESE (FATTURATO MEDIO 2 MILIONI DI EURO, L’80% SONO SRL) E NEI SETTORI DELLA SANITÀ, DEI SERVIZI ALLA PERSONA E DELLE FIERE

- TUTTI I MANAGER PUBBLICI TARGATI C&L -


[SM=x44466] [SM=x44515] [SM=x44466]

sperminator
00giovedì 29 ottobre 2009 18:29
come disse il cardinale marcinkus, " con le sole ave maria non si fattura " ... [SM=g1470351]
paperino73
00venerdì 30 ottobre 2009 09:27
Mi viene un dubbio: essendo la Compagnia delle Opere una organizzazione che aggrega società, cooperative, associazioni, professionisti, etc ... dove sta lo scandalo sul fatto che fatturi ?
Lo scandalo sarebbe se con tutti i soldi che girano, non fatturasse ...
Etrusco
00venerdì 30 ottobre 2009 10:52
Re:
paperino73, 30/10/2009 9.27:

Mi viene un dubbio:
... dove sta lo scandalo sul fatto che fatturi ?
Lo scandalo sarebbe se con tutti i soldi che girano, non fatturasse ...




Ma fai finta di non sapere oppure fai confusione solo perchè non hai ancora approfondito sull'argomento? [SM=x44466]
Eppure dalle tue parti se ne dovrebbe parlare molto di questo scandalo Giuseppe Grossi / Abelli Giancarlo.
Strano che tu non abbia mai sentito parlare delle "ricette d'oro", del "faraone" o del "re dei rifiuti"


Per la cronaca:



Michele Brambilla per "La Stampa"


Milano un'inchiesta giudiziaria - l'ennesima - rischia di sollevare un polverone politico: l'ennesimo.
Il motivo è presto detto.
L'inchiesta ha portato in carcere (anche) alcuni personaggi vicini a Comunione e Liberazione.
E a Milano, o meglio in Lombardia, Comunione e Liberazione in politica vuol dire Roberto Formigoni e il suo governo della Regione.


Un governo che i nemici - ma anche alcuni alleati, la Lega in primis - chiamano sprezzantemente «un sistema di potere».
Ecco perché non pochi, pure nel centrodestra, sono alla finestra per vedere se ancora una volta la magistratura potrà sparigliare le carte, e riaprire i giochi perfino sulle prossime regionali.



Giancarlo Abelli Rosanna Gariboldi e Mariastella Gelmini



Le indagini sul «progetto Santa Giulia» - la riqualificazione di un quartiere di periferia - hanno portato all'arresto, tra gli altri, dell'imprenditore Giuseppe Grossi e di Rosanna Gariboldi, moglie di Giancarlo Abelli, parlamentare del Pdl ma soprattutto uomo-chiave della sanità lombarda.

Sia Grossi sia Abelli sono vicini a CL;
il secondo, in particolare, è uno dei principali collaboratori di Formigoni.

L'impressione, o il sospetto a seconda dei punti di vista, è che le successive mosse della Procura potrebbero gettare altre ombre sulla gestione di politica e affari in Lombardia.

Non è un mistero che in questa Regione la bilancia degli equilibri politici, anche all'interno del centrodestra che da sempre vince le elezioni a mani basse, penda a favore dell'ala cattolica dell'ex Forza Italia, il cui dominus indiscusso, qui, è Formigoni. Abbandonata l'idea, o la speranza, di diventare un leader nazionale (con Berlusconi al timone c'è poco spazio), Formigoni ha deciso ormai da tempo che è meglio essere primi in Gallia che secondi a Roma, e ha fatto della Lombardia il suo regno, avviandosi addirittura al quarto mandato.

Dispone di una rete di fedelissimi, scelti perlopiù dal mondo dal quale proviene, che è appunto quello di Cl. Ciellini sono il segretario generale Nicola Sanese, gli assessori Raffaele Cattaneo e Giulio Boscagli, il consigliere Mario Sala. Ma ciellini sono anche e soprattutto molti direttori sanitari, amministratori di enti, insomma «gestori» della macchina regionale sul territorio.

Da qui la reiterata accusa secondo la quale in Lombardia non muove foglia che CL non voglia.
Cl e, operativamente, la Compagnia delle Opere, associazione che da Cl ha preso lo spunto e che raggruppa circa 34 mila imprese in tutta Italia.
La Regione Lombardia privilegia la Compagnia delle Opere? Questa è l'accusa.

Qualcuno la muove con toni violenti.

L'anno scorso Eugenio Scalfari disse che «nemmeno la mafia a Palermo ha tanto potere». La Compagnia delle Opere gli replicò invitandolo a «visitare personalmente le nostre sedi e le nostre realtà imprenditoriali» per verificare quanti servizi e quale contributo alla società fornissero.

CL, in questi casi, dice sempre che non può essere ritenuta responsabile di ciò che fa nel lavoro o in politica ciascun suo singolo aderente.
Ma al di là di questa precisazione, c'è una visione del cattolicesimo diversa da quella di altre anime della Chiesa. Tutto cominciò molti anni fa, quando l'Azione Cattolica dichiarò, con Giuseppe Lazzati, la «scelta religiosa», una sorta di separazione tra fede e impegno politico e sociale.
CL, che è nata da una costola dell'Azione Cattolica, crede invece che il cattolico debba «sporcarsi le mani» stando nel mondo. Per il ciellino non c'è nulla di male nell'occupare posti di potere: è un servizio all'uomo anche quello.

Il punto è come si interpreta il ruolo in politica, se per servire o per fare disinvolti affari.
I nemici di Cl parlano di un'egemonia esagerata e anche nel mondo cattolico le perplessità non mancano:
il timore è che seguendo la logica della concretezza si sia finito con l'imbarcare di tutto, compreso qualcuno che può dare scandalo.

Ma Cl ritiene che eventuali errori non possano sporcare un impegno complessivo che è anche quello che ha portato la Lombardia ad avere una delle sanità migliori d'Italia; che è anche quello delle aziende no profit che danno lavoro e speranza a immigrati e handicappati; che è anche quello del Banco Alimentare per sfamare i poveri; che è anche quello delle adozioni a distanza. Cose di cui sui giornali si parla poco.

E che poco interessano a chi attende di vedere a che cosa porterà questa inchiesta. Gli appetiti non mancano.
La Lega già nel 2005 scatenò, su La Padania, un'offensiva durissima contro il «sistema di potere» di Formigoni.
E ora cerca di capire se può strappare al Cavaliere anche l'irraggiungibile Lombardia.

Fonte: Michele Brambilla per "La Stampa" 22-10-2009



Etrusco
00venerdì 30 ottobre 2009 10:56
G.ABELLI DETTO "IL FARAONE"

giovedì 22 ottobre 2009


di Gianni Barbacetto


L’inchiesta milanese che ha portato in carcere il re delle bonifiche ambientali Giuseppe Grossi ha messo a fuoco finora il reato di riciclaggio e i 22 milioni di euro di fondi neri costituiti dall’imprenditore.
Ma questo è soltanto il primo fondale del palcoscenico su cui si muoveva Grossi.

I magistrati stanno cercando di mettere in luce il secondo fondale, quello della corruzione.

A chi sono andati i 2,5 milioni di euro pagati in contanti da Grossi nel solo 2008? Chi ha al polso gli orologi da collezione che gli sono costati altri 6,4 milioni?
In attesa della risposta, sul palcoscenico già s’intravvede un politico potente e temuto, non indagato ma strettamente legato a Grossi: è Gianfranco Abelli, l’uomo che visse tre volte.
A lui, oggi capo della segreteria politica del coordinatore Pdl Sandro Bondi, Grossi aveva messo a disposizione il suo jet privato, una Porsche 911 e un appartamento in centro a Milano.
A sua moglie, Rosanna Gariboldi, ha gentilmente lasciato 1,2 milioni di euro, forse come ringraziamento per la gestione del suo denaro sul conto “Associati” a Montecarlo (di cui lo stesso Abelli è procuratore).
Ma la storia di Abelli detto il Faraone nasce a Broni, sulle colline dell’Oltrepò pavese.
In politica dagli anni Settanta, democristiano doc, si costruisce una carriera in quel ricco settore in cui la politica confina con la sanità.
Nel 1974
è già presidente del Policlinico San Matteo di Pavia.
Nella sua prima vita, viene arrestato per peculato, processato e assolto.

Dopo la dissoluzione della Dc, si lega a Roberto Formigoni, di cui diventa il plenipotenziario per la sanità.
Contemporaneamente è anche amico e consulente del professor Giuseppe Poggi Longostrevi, organizzatore di una colossale truffa che ha sottratto almeno 60 miliardi di lire alla Regione Lombardia.
Poggi Longostrevi ringrazia Abelli scarrozzandolo sul suo aereo privato (proprio come Grossi).
L’idillio viene interrotto nel 1998 da un’inchiesta della procura di Milano, che riesce anche a individuare almeno un versamento (72 milioni di lire) fatto da Poggi Longostrevi ad Abelli.
Il pagamento di una consulenza, spiega senza imbarazzo Abelli, che pure era nello stesso tempo il braccio sanitario di Formigoni.
«Per me pagare Abelli era come stipulare un’assicurazione», replica invece Longostrevi, prima di togliersi la vita.
«Dovevo tenermi buono un personaggio politico che nel settore contava molto... Alcuni sono stati costretti alle dimissioni solo per un sospetto, altri sono stati premiati con la nomina ad assessore».
Il premiato è proprio Abelli che, dopo lo scandalo delle ricette d’oro, da consulente diventa assessore di Formigoni.

Il Faraone, per quei 70 milioni, viene poi processato per false fatture.
La sentenza, nel 2003, lo assolve dall’accusa di frode fiscale, perché la nuova legge fiscale stabilisce che le fatture false siano punite solo nel caso vi sia «il dolo specifico di far evadere le tasse»: e Abelli non pensava certo alle tasse, quando intascava i soldi di Poggi Longostrevi.
Le motivazioni della sentenza ribadiscono però che Abelli ha certamente intascato «72.800.000 lire per una consulenza non effettiva». Dunque per chiudere gli occhi sulla corruzione: «La consulenza mascherava un versamento in denaro al politico per guadagnarne i favori».

Oggi, il Faraone è alla sua terza vita: a Roma, parlamentare PdL
, ma sempre con ufficio a Milano messo a disposizione dall’amico Formigoni.


Arjuna
00venerdì 30 ottobre 2009 11:04

In parole povere un sistema di bustarelle, favori, clientelismi, guadagni illeciti, ecc.

Direi un'associazione a delinquere perfettamente equiparabile alla Mafia.

Dal che possiamo dire che al Sud c'è la Mafia, al centro la Camorra, al Nord C.L.

Ce n'è per tutti. [SM=x44465]
paperino73
00venerdì 30 ottobre 2009 12:58
Re: Re:
Etrusco, 30/10/2009 10.52:

Ma fai finta di non sapere oppure fai confusione solo perchè non hai ancora approfondito sull'argomento? [SM=x44466]
Eppure dalle tue parti se ne dovrebbe parlare molto di questo scandalo Giuseppe Grossi / Abelli Giancarlo.
Strano che tu non abbia mai sentito parlare delle "ricette d'oro", del "faraone" o del "re dei rifiuti"




Ammetto di non seguire con la tua costanza le vicende giudiziarie italiane, mi limito quindi a ribadire l'affermazione di cui sopra e ad aggiungerne un'altra: se all'interno della CdO ci sono enti o società che operano in maniera illegale è giusto perseguirle nei termini previsti dalle leggi vigenti, ma ciò è un problema di quelle società e di quegli enti.
Perchè io mi voglio tirare fuori dal gioco al massacro per cui tutti i rumeni sono stupratori, tutti gli zingari sono ladri, tutti i siciliani sono mafiosi, tutti gli aderenti alla CdO sono delinquenti.
Questo giochino lo lascio agli stupidi e ai beceri; e a tutti quelli che hanno tornaconto personale nel riproporlo.
Etrusco
00venerdì 30 ottobre 2009 13:48
Evitando i soliti ritornelli e luoghi comuni,
va affrontata la questione della validità delle scelte di CL e della Compagnia delle Opere.
Molti stanno già criticando la logica della concretezza seguendo la quale si sia finito con l'imbarcare di tutto, compreso qualcuno che può dare scandalo.
E non si dica che di questi loschi individui, alcuni dei quali già in carcere, non si sapesse di quale levatura morale vossero fatti, nonchè dei loro precedenti con la giustizia.
paperino73
00venerdì 30 ottobre 2009 13:50
Re:
Etrusco, 30/10/2009 13.48:

Evitando i soliti ritornelli e luoghi comuni,
va affrontata la questione della validità delle scelte di CL e della Compagnia delle Opere.
Molti stanno già criticando la logica della concretezza seguendo la quale si sia finito con l'imbarcare di tutto, compreso qualcuno che può dare scandalo.
E non si dica che di questi loschi individui, alcuni dei quali già in carcere, non si sapesse di quale levatura morale vossero fatti, nonchè dei loro precedenti con la giustizia.




Ti do un consiglio. Prima cerca di capire che cos'è e come "funziona" la CdO, poi torna qui a parlare.
Altrimenti i "soliti ritornelli e i luoghi comuni" continui a propinarceli tu.
Etrusco
00venerdì 30 ottobre 2009 14:33
Re: Re:
paperino73, 30/10/2009 13.50:




Ti do un consiglio. Prima cerca di capire che cos'è e come "funziona" la CdO...




Sei tu che, per tua stessa ammissione, sei all'oscuro di questi scandali,
quindi vedi di non rigirare la frittata
o deviare il discorso sulla legittimità di fatturati che non sono oggetto di critica.

Qua lo scandalo ruota principalmente intorno a 2 personaggi specifici
di cui dici di ignorarne l'esistenza, pur vivendo in Lombardia.


[SM=g1700002]

paperino73
00venerdì 30 ottobre 2009 16:37
Re: Re: Re:
Etrusco, 30/10/2009 14.33:

Sei tu che, per tua stessa ammissione, sei all'oscuro di questi scandali,
quindi vedi di non rigirare la frittata
o deviare il discorso sulla legittimità di fatturati che non sono oggetto di critica.

Qua lo scandalo ruota principalmente intorno a 2 personaggi specifici
di cui dici di ignorarne l'esistenza, pur vivendo in Lombardia.

[SM=g1700002]




Però a differenza tua so un sacco di altre cose: per esempio che CL e la CdO sono due cose differenti e confonderle è sinonimo di ignoranza o malafede.
Per il resto non ho nulla da aggiungere: se ci sono colpe che vengano sanzionate. Il resto è strumentalizzazione o propaganda.
Etrusco
00venerdì 30 ottobre 2009 18:19
Re: Re: Re: Re:
paperino73, 30/10/2009 16.37:




Però a differenza tua so un sacco di altre cose: per esempio che CL e la CdO sono due cose differenti e confonderle è sinonimo di ignoranza o malafede.
Per il resto non ho nulla da aggiungere: se ci sono colpe che vengano sanzionate. Il resto è strumentalizzazione o propaganda.




Ma chi avrebbe mai negato che CL e CdO siano due cose nettamente distinte?
Qui né Sperminator né Arjuna né io abbiamo mai focalizzato i nostri commenti su questi soggetti.
Piuttosto sei stato proprio tu che hai esordito tirando in ballo la Compagnia delle Opere,
probabilmente perchè ti sta a cuore? O forse perchè in qualche modo ci hai anche tu a che fare (e ciò potrebbe spiegare la presunzione che tutti gli altri non ne debbano sapere più di te?) ? [SM=x44451]

Comunque, se posso ricambiare il consiglio non richiesto,
passa in edicola e comprati questo materiale didattico [SM=x44461]

Buon approfondimento [SM=x44515]



paperino73
00lunedì 2 novembre 2009 10:40
Re: Re: Re: Re: Re:

Ma chi avrebbe mai negato che CL e CdO siano due cose nettamente distinte?



Strano, a leggere il titolo de IL MONDO da te pubblicato sembra proprio che mischi le due cose:

titolo: COMUNIONE & FATTURAZIONE (chiaro riferimento a CL, te lo spiego)
sottotitolo: TUTTI GLI AFFARI DELLA COMPAGNIA DELLE OPERE, UN IMPERO DA OLTRE 70 MILIARDI.

[SM=x44465]


Piuttosto sei stato proprio tu che hai esordito tirando in ballo la Compagnia delle Opere,



Io ho solamente commentato il titolo del giornale di cui sopra.


probabilmente perchè ti sta a cuore?



non particolarmente. mi sta più a cuore la verità.


O forse perchè in qualche modo ci hai anche tu a che fare (e ciò potrebbe spiegare la presunzione che tutti gli altri non ne debbano sapere più di te?) ?



I miei rapporti con la CDO sono solo questi: metto i vestiti usati nei contenitori di raccolta gestiti da una loro associata; finanzio progetti di adozione a distanza con un'altra associazione affiliata alla CDO.
Poi ho conosciuto Giorgio Vittadini, ma solo perchè era mio professore all'Università. Gli avevo chiesto la tesi e lui mi aveva indirizzato su una società privata affiliata CDO, ma poi ho cambiato idea e fatto la tesi con un altro professore.
Etrusco
00mercoledì 18 gennaio 2012 15:28

CREPE IN PARADISO PER COMUNIONE E FATTURAZIONE - “SE NON SI È CIELLINI, È IMPOSSIBILE LAVORARE NELLA SANITÀ LOMBARDA”, “È UNA SETTA DEDITA AL POTERE E AGLI AFFARI” - IL POTERE DI CL È IMMENSO, CON SCOLA ARCIVESCOVO DI MILANO, ORNAGHI E PASSERA MINISTRI, BERSANI E NAPOLITANO CHE BACIANO LA PANTOFOLA DEL MEETING DI RIMINI - MA SI INFITTISCONO GLI SCANDALI SU FORMIGONI, LA DEBOLEZZA DI A2A-EDISON, IL CALO DEGLI ISCRITTI, VARIE INCHIESTE DEI PM…

1- C'È QUALCHE CREPA NEL POTERE DI CL
Ferruccio Pinotti per "Sette - Corriere della Sera"

Cardinale ScolaCardinale Scola

Può vantare nel governo Monti due ministri "vicini" alla sua causa, il ministro dello Sviluppo Corrado Passera e quello della Cultura Lorenzo Ornaghi, che come rettore della Cattolica ha intessuto ottimi rapporti con gli uomini oggi guidati da Julian Carron; può contare su una rete di 36.600 aziende per un giro d'affari complessivo di 70 miliardi; e gioire del fatto che alla guida dell'arci

 

diocesi di Milano c'è un suo uomo, il cardinale Angelo Scola. Per Comunione e Liberazione e per il suo braccio economico, la Compagnia delle Opere, è in apparenza un momento d'oro: il suo metodo, "l'amicizia operativa", fa presa su persone e aziende in un momento di crisi nel quale ci si sente soli.

E le intese siglate con molte banche attraggono le aziende alle prese con il credit crunch e con la diffidenza a concedere prestiti. Il movimento fondato da don Giussani continua quindi a crescere. La caratteristica dell'armata ciellina è l'affrontare la vita con un sorriso e continuare a macinare posizioni. E Cl ne sta conquistando parecchie, in questi anni, forte anche della simpatia di Benedetto XVI, accudito da laiche consacrate di Cl sin da quando era cardinale.

passerapassera

Il Meeting di Rimini sta divenendo un momento di confronto aperto molto importante, tanto che all'edizione di quest'anno è intervenuto in prima persona il presidente Napolitano, mentre nell'edizione 2010 un big come Sergio Marchionne ha fortemente legittimato il movimento, invitando i giovani ciellini a essere la nuova classe dirigente italiana. La trasversalità politica di Cl è solidissima: con Cl hanno ottimi rapporti anche politici come Pierluigi Bersani (salutato come «il nostro candidato alle primarie del Pd» dal Meeting 2009) ed Enrico Letta.

LORENZO ORNAGHILORENZO ORNAGHI

È espressione di Cl l'intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà: fondato dal ciellino Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, riunisce per il Pdl Luigi Casero, Angelino Alfano, Gianfranco Blasi; per l'Udc la senatrice Maria Grazia Sestini e Luca Volonté del'Udc; per i Ds Pierluigi Bersani, Enrico Letta ed Ermete Realacci. I rapporti storici con Berlusconi sono solidissimi: Silvio è stato finanziatore de Il Sabato e ha fruito di pubblici endorsement elettorali da parte di Cdo e Cl in più occasioni. Hanno un ottimo rapporto con Cl gli ex ministri Sacconi e Tremonti.

Napolitano ha incontrato anche Bersani e CasiniNapolitano ha incontrato anche Bersani e Casini

Nel governo Monti, oltre a Passera e Ornaghi, ci sono altre sponde di dialogo forte con Cl. Andrea Riccardi vanta un trascorso in Cl, prima di fondare Sant'Egidio. Ma fa parte del governo Monti anche un membro del Consiglio di presidenza di Cl: si tratta di Elena Ugolini, sottosegretario all'Istruzione, già tecnico al ministero, prima insieme a Berlinguer, poi con la Moratti. Innumerevoli i rapporti costruiti da Cl con il mondo della finanza: se Passera è da anni uno degli ospiti fissi del Meeting di Cl, il movimento ha costruito un rapporto fortissimo anche con Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare, che ha siglato una intesa operativa con la Cdo e organizzato nello scorso ottobre, a Veronafiere, un incontro "oceanico" con don Carron, insieme al presidente della Fondazione Cariverona Paolo Biasi e al presidente della Cattolica Assicurazioni Paolo Bedoni.

Jullian Carron - Foto PizziJullian Carron - Foto Pizzi

LE MANI SULLA SANITÀ
Un esponente di Cl in posizione di grande potere nell'economia e nella finanza del Nord è Graziano Tarantini, presidente del Consiglio di Sorveglianza di A2A Spa, presidente di Banca Akros Spa e vice presidente della Banca Popolare di Milano. Ma anche commissario della Fondazione Cariplo e presidente della Fondazione San Benedetto. Tarantini per cinque anni è stato consigliere legale della Santa Sede presso la Wto, nel cda di Dexia- Crediop, di Finlombarda e molto altro ancora.

PAPA BENEDETTO XVIPAPA BENEDETTO XVI

Senza contare figure come Antonio Intiglietta (presidente Gefi) e Massimo Ferlini (presidente Cdo Milano e provincia), capaci come pochi di creare occasioni di business alla galassia ciellina. Il potere di Cl in Lombardia è sistematico, si estende dalla sanità - dove nulla si muove senza che Cl e Cdo vogliano - alle infrastrutture; dalla scuola alle cooperative sociali. Ma è forte l'espansione anche nel resto d'Italia.

SERGIO MARCHIONNE VERSIONE 'BARBUDO'SERGIO MARCHIONNE VERSIONE 'BARBUDO'

La testa di ponte col Veneto è Verona, da poco sede della Cdo del Nordest (guidata da Luca Castagnetti) che ha stabilito ottimi rapporti con la compagine leghista e cattolica del sindaco Flavio Tosi (ex assessore regionale alla Sanità), più propenso ad alleanze con Cl che al secessionismo di Bossi. Il movimento in Veneto ha guadagnato alla sua causa figure di spicco come l'imprenditrice Marina Salamon, ex presidente dei Giovani di Confindustria.

Anche il sindaco di Padova Flavio Zanonato è contiguo a Cl e ha dato in mano a una coop ciellina la gestione di un simbolo come lo storico Caffè Pedrocchi. Ma la penetrazione nel sistema sanitario veneto, che vale l'82% delle risorse finanziarie regionali, 8,35 miliardi, è forte. Con la protezione del cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia e oggi arcivescovo di Milano, è stato realizzato a Mestre il modernissimo Ospedale dell'Angelo, una struttura costruita in project financing: un'opera da 220 milioni di euro nella quale sono presenti aziende molto vicine alla Cdo e a Cl, come denunciano in un libro appena uscito, Cosa Loro - I Serenissimi della Compagnia delle Opere, i giornalisti Ernesto Milanesi e Sebastiano Canetta.

SACCONI TREMONTISACCONI TREMONTI

In ottimi rapporti con i ciellini è poi il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Padova, Adriano Cestrone, che amministra un sistema del valore di 500 milioni e partecipa ai pellegrinaggi in Terra Santa organizzati da Cl. «Sanità opaca, appalti fuori controllo, infeudata da baronie al tramonto», segnalano Milanesi e Canetta, che denunciano il matrimonio tra imprese cielline e coop rosse: «Un bel business: edilizia sanitaria, manutenzioni, forniture. Il Veneto è come la Lombardia. E la Cdo ha messo in moto le sue aziende». Molti appalti sono vinti da aziende del settore sanitario iscritte alle Cdo del Nordest. E alla Cooperativa sociale Giotto di Cl è affidata la gestione del lavoro dei detenuti del carcere Due Palazzi di Padova.

CARLO FRATTA PASINICARLO FRATTA PASINI

Ma l'espansione di Cl è forte anche al Centro-Sud. A Roma ha potuto contare sull'ex presidente di Atac Luigi Legnani, che era al contempo vicepresidente di Ferrovie Nord Milano e a.d. di LeNord. In Calabria il dominus è stato Antonio Saladino, leader della Cdo (poi travolto dallo scandalo Why Not) che aveva costruito un vasto sistema di potere; mentre in Sicilia la Cdo può vantare solidi appoggi in ambito confindustriale. Non c'è regione quindi, dove Cl e Cdo non espandano il proprio potere.

LA "GRANA " DEL SAN RAFFAELE
Tuttavia, la "transizione" del movimento di don Giussani e del suo braccio economico non è esente da problemi. Il leader Roberto Formigoni, dopo il crollo di Berlusconi, sembra alla ricerca di una ricollocazione politica, non facile a 64 anni: ha annunciato di voler candidarsi alle primarie del Pdl, ma l'abbraccio con Silvio non ha prodotto la sua designazione a "delfino" e lo ha stritolato in un rapporto che ha certamente nuociuto alla credibilità dell'immagine, con episodi come la candidatura di Nicole Minetti nel listino chiuso per le regionali.

Pesante anche il riverbero di vicende che hanno coinvolto uomini della coalizione di Formigoni, come il vicepresidente del consiglio regionale ed ex assessore regionale all'Ambiente Franco Nicoli Cristiani, arrestato per una vicenda di corruzioni e rifiuti illecitamente "sistemati" sotto l'autostrada Brebemi. C'è poi la grana del San Raffaele, che proprio dalla Regione presieduta da Formigoni riceveva i finanziamenti per l'attività sanitaria. Nell'ordinanza che ha confermato il fermo del faccendiere Pierangelo Daccò, coinvolto nella bancarotta dell'istituto milanese, viene citato il presidente di Regione Lombardia per un viaggio sull'isola di Saint Marteen.

ROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONI

L'imprenditore, vicino a Cl, era tanto legato al governatore della Lombardia da trascorrere con lui le vacanze in barca. L'espansione dei privati nella sanità alla ciellina, una torta da 17,4 miliardi di euro, evidenzia crepe ed è stata segnata da diverse inchieste giudiziarie, spesso sfociate in nulla.

Emblematico del sistema delle cliniche private accreditate e rimborsate è il caso della Santa Rita, la clinica degli orrori dove venivano effettuati interventi inutili e dannosi: nonostante la Regione si sia costituita parte civile (con tanto di danno liquidato), restano i dubbi su un metodo dove il privato sottrae risorse preziose alla sanità pubblica, a fronte di risultati spesso discutibili, come ha denunciato l'ex assessore leghista alla Sanità Alessandro Cè, medico, costretto a dimettersi per essersi opposto alla sanità formigoniana.

Ma il sistema non è più monolitico come prima. E la Regione ha dovuto incassare una condanna per aver sospeso un dipendente, il dottor Enrico De Alessandri (già direttore del Centro Emoderivati) che in un blog e poi in un libro, Comunione e Liberazione, assalto al potere in Lombardia, aveva criticato l'ingerenza ciellina nelle nomine e negli affari della sanità lombarda. Il 20 gennaio 2011 il Tribunale di Milano, sezione Lavoro, ha dichiarato l'illegittimità della sanzione disciplinare e ha condannato la Regione Lombardia. «Se non si è ciellini è impossibile lavorare nella sanità della Regione Lombardia», denuncia De Alessandri.

giussanigiussani

«Credo che, pur avendo vinto la causa, per protesta mi trasferirò all'estero». Cl ha subìto una sonora sconfitta anche alle elezioni di novembre per il rinnovo dell'Ordine dei Medici di Milano: la lista di Cl data per vincente, Arte Medica, non ce l'ha fatta e Cl non avrà nemmeno un proprio rappresentante nel consiglio dell'Ordine. Segno che il vento nella sanità lombarda sta cambiando. Ma la crisi investe anche il mondo della Compagnia delle Opere: la Cdo di Brescia (1.300 associati, una delle più forti d'Italia) ha visto calare quest'anno, per la prima volta, il numero dei propri associati di un centinaio di unità.

Non tutti hanno voglia di pagare la quota associativa di un network che, stante la crisi italiana ed europea, drena sempre meno finanziamenti pubblici. La crisi investe anche un'azienda simbolo del potere di Cl e Cdo, il colosso A2A, le cui debolezze sono emerse nella vicenda Edison, tanto che a Brescia cresce il partito dei "separatisti", che chiedono il distacco della propria multiutility da Milano e il ritorno alla vecchia e virtuosa Asm. Ma la "crisi" di Cl non è solo questione di soldi: molti vescovi iniziano a guardare con sospetto al potere di Cl nelle diocesi.

franco-nicoli-cristianifranco-nicoli-cristiani

E persino ex Memores Domini che erano compagni di preghiera di Formigoni, come Bruno Vergani (autore di una drammatica "confessione"), se ne vanno denunciando il clima "settario" che regna in un movimento sempre più dedito al potere e agli affari. Una crisi di transizione? Forse. Ma Cl sta diventando qualcosa che forse anche don Giussani farebbe fatica a riconoscere.


2- DALLA NASCITA IN ITALIA, NEL 1954, ALL'ESPANSIONE IN SETTANTA PAESI
LA FONDAZIONE

Cl è nata nel 1954 su iniziativa del sacerdote don Luigi Giussani. L'attuale presidente della Confraternita è lo spagnolo don Julian Carron.

Antonio SaladinoAntonio Saladino

LA DIFFUSIONE
Cl oggi è divenuta un'organizzazione presente in 70 Paesi del mondo. I laici che prendono i voti di castità, povertà e obbedienza sono denominati Memores Domini. Il più celebre è Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia.

IL BRACCIO ECONOMICO
Il suo braccio operativo, la Compagnia delle Opere, nato nel 1986, è un network di 36.600 imprese. La Cdo è presente con 40 sedi in Italia e 17 all'estero (in Argentina, Brasile, Bulgaria, Cile, Colombia, Francia, Israele, Kenia, Paraguay, Perù, Polonia, Portogallo, Repubblica di San Marino, Spagna, Svizzera, Ungheria e Venezuela) e opera nel mondo anche attraverso i network di sedi operative del consorzio per l'internazionalizzazione Co.Export e della Fondazione Avsi.

I MEDIA
La rivista ufficiale del movimento è il mensile Tracce, pubblicato in undici lingue, tra cui il russo e il giapponese


3- CORSI, OSPEDALI E MENSE SOTTO INCHIESTA...
Ferruccio Pinotti per "Sette - Corriere della Sera"

Mario CalMario Cal

Alcune inchieste giudiziarie, negli ultimi anni, hanno coinvolto uomini di Cl e della Compagnia delle Opere. Una di queste è quella della procura di Padova, condotta dal pm Vartan Giacomelli: sono stati rinviati a giudizio il leader della Cdo del Nordest Graziano Debellini e altre nove persone implicate in un'indagine sui corsi di formazione della cooperativa Dieffe di Padova. Il gruppo padovano di Cl è accusato di aver concorso a truffare oltre mezzo milione di euro all'Unione europea e a cascata al ministero del Lavoro e alla Regione Veneto.

Il processo, in corso, dirà se è vero o meno. Un'altra complessa inchiesta è quella che ha riguardato la cooperativa La Cascina, l'azienda che la Cdo ha identificato per presidiare il settore delle mense, della ristorazione collettiva, dei Centri di Identificazione ed Espulsione, delle carceri, della fornitura di pasti a mense universitarie, ma anche per pizzerie e bar. Un gigante che oggi dà lavoro a 6.000 dipendenti e produce 30 milioni di pasti l'anno.

Più filoni di inchiesta della magistratura, avviati nel 1989, si sono dedicati all'attività di questa società: alcuni si sono conclusi con condanne e risarcimenti, altri con assoluzioni. Oscure le vicende dell'inchiesta Montecity-Grossi-Abelli, nella quale Cl e la Regione Lombardia hanno negato qualsiasi coinvolgimento (la moglie di Giancarlo Abelli, Rosanna Gariboldi, ha patteggiato 2 anni nel gennaio 2010).

DON VERZE E CALDON VERZE E CAL

Complessa pure la storia delle tangenti in Trentino che ha coinvolto l'ex presidente della provincia autonoma Mario Malossini (già coinvolto in procedimenti giudiziari per una storia di tangenti sull'Autobrennero) poi riciclato come presidente della Cdo (dal 2000 al 2003) e di nuovo chiamato in causa dalla procura per una storia di soldi versati da un imprenditore, Fabrizio Collini, poi morto suicida.

Pesante anche l'inchiesta che ha coinvolto il vertice della Compagnia delle Opere del Sud, Antonio Saladino: si tratta della nota inchiesta Why Not, condotta dal pm De Magistris. Di recente i magistrati della Procura di Milano hanno un faro acceso sui rapporti tra il San Raffaele e la Regione Lombardia. Alcune intercettazioni tra don Verzé e Mario Cal, il manager morto suicida, segnalano l'intenzione di premere su Formigoni per il fatto che la Regione si era costituita parte civile in un processo su presunti ricoveri fantasma dell'ospedale.

 

Altri LINK
Etrusco
00venerdì 20 aprile 2012 13:13

Ruberie, tangenti, appalti truccati, vacanze e polemiche

Formigoni e l'hotel pagato ai Caraibi
La moglie di Simone: "Quelle cene..."

CRONACHE: 7.000 € per un albergo a 7 stelle ad Anguilla nello stesso Capodanno del volo pagato al governatore Ferrarella/Guastella


E Carla Vites parla dopo la lettera al Corriere di giovedì:
«A cena con Daccò,  cardinali e politici»

di Andrea Galli

 

 

 

Etrusco
00venerdì 20 aprile 2012 13:30
Compagnia Delle Opere
Arjuna, 30/10/2009 11.04:


In parole povere un sistema di bustarelle, favori, clientelismi, guadagni illeciti, ecc.

Direi un'associazione a delinquere perfettamente equiparabile alla Mafia.

Dal che possiamo dire che al Sud c'è la Mafia, al centro la Camorra, al Nord C.L.

Ce n'è per tutti. [SM=x44465]



Però, ad onor del vero va detto che quando un'azienda prende un lavoro da un committente in odor di mafia, pur dovendo pagare l'obolo, alla fine ha la certezza che a fine lavori si percepirà quanto pattuito e soprattutto nei tempi previsti.
Invece, quando in Lombardia un'azienda prende un lavoro da un committente in odor di Compagnia Delle Opere:
1) deve prendersi l'oneroso carico d'una Fideiussione (persino se hanno già collaborato precedentemente e l'azienda è solida, affidabile e competente);
2) a lavori conclusi a regola d'arte, senza nessun vizio, e consegnati alcune società appartenenti alla Compagnia delle Opere non pagano nei tempi precisati sul contratto, ritardando persino oltre i 180 giorni e minacciando azioni legali in risposta alle raccomandate di sollecito pagamento (su quali basi poi intenteranno causa contro i loro creditori? Causa temeraria? Solo per prender tempo? O prenderli per sfinimento?)
Ovviamente parlo per situazioni precise e conosciute direttamente, dove i crediti in sospeso vanno oltre i 200'000€
orckrist
00sabato 1 settembre 2012 05:43


COOP ROSSE E CL UNITI NELLE FATTURE


Hey, guarda, un asino che vola! [SM=x44455]



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:45.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com