Censis: «I media tra crisi e metamorfosi»

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Etrusco
00giovedì 19 novembre 2009 18:06
Cresce la diffusione di Facebook e TV satellitare
IL RAPPORTO
Censis: cresce il consumo dei media
Bene Facebook e tv satellitare
Battuta d'arresto per la carta stampata a pagamento. Resiste il cellulare, segna il passo la diffusione del web


ROMA - Gli anni della crisi, tra il 2007 e il 2009, segnano la generale espansione dei media gratuiti e la sostanziale battuta d'arresto di quelli a pagamento e il prezzo più alto è per la carta stampata con la crescita di quello che si può definire il «press divide», ovvero l'abbandono dei giornali a favore dei mezzi digitali. Questo nella crescita esponenziale del vero e proprio fenomeno dei social network, con Facebook in testa, un nuovo mezzo che per il 42,4% degli internauti sottrae tempo alla lettura dei libri.
È lo scenario di progressiva digitalizzazione dei media disegnato nell'ottavo rapporto Censis/Ucsi, «I media tra crisi e metamorfosi», presentato a Roma. Secondo il Censis, tra il 2001 e il 2009 c'è stato un vero e proprio balzo in avanti nel consumo dei media:
l'utilizzo dei cellulari è cresciuto del 12,2%,
quello di Internet del 26,9%,
quello delle radio del 12,4%.

«Quello appena trascorso - spiega il Censis - è stato il decennio della moltiplicazione e integrazione dei media, e dell’espansione del loro impiego».

TV - In particolare, le nuove forme di Tv sono entrate a far parte delle abitudini degli italiani.
Negli ultimi due anni, tra il 2007 e il 2009, l'utenza della Tv satellitare è passata dal 27,3% al 35,4% della popolazione e la Tv digitale terrestre raddoppia il suo pubblico (dal 13,4% al 28%), benché lo switch over del segnale analogico abbia interessato finora solo alcune zone del territorio nazionale.
La Tv via Internet triplica la sua utenza, passando dal 4,6% al 15,2%, e la mobile Tv interessa già l'1,7% della popolazione.

GRATIS O A PAGAMENTO -
Uno degli elementi che emerge con maggiore evidenza dall'analisi delle piramidi dei media tra il 2007 e il 2009, secondo il Rapporto Censis, è la generale espansione dei mezzi gratuiti e la sostanziale battuta d'arresto di quelli a pagamento.
In soli due anni, la lettura di quotidiani a pagamento passa dal 67% del 2007 al 54,8% del 2009, invertendo una tendenza leggermente positiva che si era registrata negli anni immediatamente precedenti al 2007.
Un dato, questo, che si riferisce all'utenza complessiva, cioè di chi legge un quotidiano almeno una volta la settimana. Se poi si considera l'utenza abituale, cioè chi lo legge almeno tre volte la settimana, si registra un vera e propria caduta, passando dal 51,1% del 2007 al 34,5% del 2009. «Questo significa che, prima della crisi, la metà degli italiani aveva un contatto stabile con i quotidiani, mentre adesso questa porzione si è ridotta a un terzo», rileva il Censis. «Se si pensa che in questa quota sono compresi anche i quotidiani sportivi, si può capire - si sottolinea nel rapporto - quanto la crisi abbia reso ancora più marginale il ruolo della carta stampata nel processo di formazione dell'opinione pubblica nel nostro paese». Questa flessione non è neanche compensata dall'aumento della diffusione della free press, che rimane pressoché stabile (l'utenza passa dal 34,7% al 35,7%), anche se l'incremento registrato tra i lettori abituali più istruiti (dal 17,6% al 21,1%) sembra indicare che ci sia stata una qualche emigrazione dai quotidiani a pagamento a quelli gratuiti proprio tra coloro che, per tradizione, sono sempre stati i lettori più affezionati. Per quanto riguarda i quotidiani on line, la spiegazione della flessione dell'utenza (dal 21,1% al 17,7%) non è certo di natura economica, ma va rintracciata nell'evoluzione degli impieghi della rete.

CELLULARE -
Mentre l'uso del telefono cellulare rimane tutto sommato stabile - con un leggero calo dall'86,4% all'85% della popolazione, che si può considerare una normale oscillazione per un mezzo a diffusione di massa -, a crescere notevolmente è stato l'uso del cellulare nelle sue funzioni di base (dal 48,3% al 70,0%), mentre quelle più sofisticate - e costose - sono diminuite: l'uso dello smartphone è sceso dal 30,1% al 14,3%, il videofonino dall'8% allo 0,8%.
Il dato non si riferisce al possesso dell'apparecchio, bensì ne misura l'uso effettivo.
Il telefonino è dunque un bene a cui non si può rinunciare, neanche in tempi di crisi, però qualcosa si può risparmiare, magari inviando qualche sms in più ed evitando di connettersi a Internet. Viceversa la carta stampata risente della crisi. La lettura di quotidiani a pagamento passa dal 67% al 54,8%, invertendo una tendenza leggermente positiva che si era registrata negli anni immediatamente precedenti al 2007.

LA RETE - Segna il passo anche la crescita di internet.
Si sarebbe potuto pensare che, nonostante le difficoltà economiche, negli ultimi due anni fosse notevolmente aumentato l'impiego del web tra gli italiani. E, invece, la variazione è minima: dal 45,3% del 2007 si è passati al 47% del 2009. La diffusione di Internet, sottolinea il rapporto, è strettamente collegata a fattori generazionali e ai livelli di istruzione.
Sono i giovani e gli istruiti ad avere familiarità con la rete.
Di conseguenza, nel momento in cui Internet è diventata familiare a più dell'80% dei giovani e a quasi il 70% dei soggetti più istruiti, si va verso una dimensione di saturazione, e il dato complessivo potrà aumentare solo con estrema lentezza.

FACEBOOK - A proposito di Rete, Facebook vince la sfida tra i social network.

A scegliere il celebre social network sono soprattutto i giovani, che si iscrivono per mantenere i contatti con gli amici e che confessano di avere meno tempo per svolgere altre attività, prima di tutto la lettura.
Facebook vince quindi la sfida, ma di misura:
arriva infatti al 61,6%,
seguito subito da YouTube (60,9%),
e più distanti sono Messenger (50,5%),
Skype (37,6%)
e MySpace (31,8%).

Facebook è scelto soprattutto dai giovani, che dichiarano di utilizzare il social network per mantenere i contatti con gli amici (70,5%).
Quando si osservano le attività preferite, però, si scopre che al primo posto c'è la lettura delle bacheche degli amici (41,2%),
seguita dall'invio di messaggi personali (40,5%).


Corriere della Sera - 19 novembre 2009
Arjuna
00venerdì 20 novembre 2009 12:29
Battuta d'arresto per la carta stampata a pagamento. Resiste il cellulare, segna il passo la diffusione del web

ROMA - Gli anni della crisi, tra il 2007 e il 2009, segnano la generale espansione dei media gratuiti e la sostanziale battuta d'arresto di quelli a pagamento e il prezzo più alto è per la carta stampata con la crescita di quello che si può definire il «press divide», ovvero l'abbandono dei giornali a favore dei mezzi digitali. Questo nella crescita esponenziale del vero e proprio fenomeno dei social network, con Facebook in testa, un nuovo mezzo che per il 42,4% degli internauti sottrae tempo alla lettura dei libri. È lo scenario di progressiva digitalizzazione dei media disegnato nell'ottavo rapporto Censis/Ucsi, «I media tra crisi e metamorfosi», presentato a Roma. Secondo il Censis, tra il 2001 e il 2009 c'è stato un vero e proprio balzo in avanti nel consumo dei media: l'utilizzo dei cellulari è cresciuto del 12,2%, quello di Internet del 26,9%, quello delle radio del 12,4%. «Quello appena trascorso - spiega il Censis - è stato il decennio della moltiplicazione e integrazione dei media, e dell’espansione del loro impiego».

TV - In particolare, le nuove forme di Tv sono entrate a far parte delle abitudini degli italiani. Negli ultimi due anni, tra il 2007 e il 2009, l'utenza della Tv satellitare è passata dal 27,3% al 35,4% della popolazione e la Tv digitale terrestre raddoppia il suo pubblico (dal 13,4% al 28%), benché lo switch over del segnale analogico abbia interessato finora solo alcune zone del territorio nazionale. La Tv via Internet triplica la sua utenza, passando dal 4,6% al 15,2%, e la mobile Tv interessa già l'1,7% della popolazione.

GRATIS O A PAGAMENTO - Uno degli elementi che emerge con maggiore evidenza dall'analisi delle piramidi dei media tra il 2007 e il 2009, secondo il Rapporto Censis, è la generale espansione dei mezzi gratuiti e la sostanziale battuta d'arresto di quelli a pagamento. In soli due anni, la lettura di quotidiani a pagamento passa dal 67% del 2007 al 54,8% del 2009, invertendo una tendenza leggermente positiva che si era registrata negli anni immediatamente precedenti al 2007. Un dato, questo, che si riferisce all'utenza complessiva, cioè di chi legge un quotidiano almeno una volta la settimana. Se poi si considera l'utenza abituale, cioè chi lo legge almeno tre volte la settimana, si registra un vera e propria caduta, passando dal 51,1% del 2007 al 34,5% del 2009. «Questo significa che, prima della crisi, la metà degli italiani aveva un contatto stabile con i quotidiani, mentre adesso questa porzione si è ridotta a un terzo», rileva il Censis. «Se si pensa che in questa quota sono compresi anche i quotidiani sportivi, si può capire - si sottolinea nel rapporto - quanto la crisi abbia reso ancora più marginale il ruolo della carta stampata nel processo di formazione dell'opinione pubblica nel nostro paese». Questa flessione non è neanche compensata dall'aumento della diffusione della free press, che rimane pressoché stabile (l'utenza passa dal 34,7% al 35,7%), anche se l'incremento registrato tra i lettori abituali più istruiti (dal 17,6% al 21,1%) sembra indicare che ci sia stata una qualche emigrazione dai quotidiani a pagamento a quelli gratuiti proprio tra coloro che, per tradizione, sono sempre stati i lettori più affezionati. Per quanto riguarda i quotidiani on line, la spiegazione della flessione dell'utenza (dal 21,1% al 17,7%) non è certo di natura economica, ma va rintracciata nell'evoluzione degli impieghi della rete.

CELLULARE - Mentre l'uso del telefono cellulare rimane tutto sommato stabile - con un leggero calo dall'86,4% all'85% della popolazione, che si può considerare una normale oscillazione per un mezzo a diffusione di massa -, a crescere notevolmente è stato l'uso del cellulare nelle sue funzioni di base (dal 48,3% al 70,0%), mentre quelle più sofisticate - e costose - sono diminuite: l'uso dello smartphone è sceso dal 30,1% al 14,3%, il videofonino dall'8% allo 0,8%. Il dato non si riferisce al possesso dell'apparecchio, bensì ne misura l'uso effettivo. Il telefonino è dunque un bene a cui non si può rinunciare, neanche in tempi di crisi, però qualcosa si può risparmiare, magari inviando qualche sms in più ed evitando di connettersi a Internet. Viceversa la carta stampata risente della crisi. La lettura di quotidiani a pagamento passa dal 67% al 54,8%, invertendo una tendenza leggermente positiva che si era registrata negli anni immediatamente precedenti al 2007.

LA RETE - Segna il passo anche la crescita di internet. Si sarebbe potuto pensare che, nonostante le difficoltà economiche, negli ultimi due anni fosse notevolmente aumentato l'impiego del web tra gli italiani. E, invece, la variazione è minima: dal 45,3% del 2007 si è passati al 47% del 2009. La diffusione di Internet, sottolinea il rapporto, è strettamente collegata a fattori generazionali e ai livelli di istruzione. Sono i giovani e gli istruiti ad avere familiarità con la rete. Di conseguenza, nel momento in cui Internet è diventata familiare a più dell'80% dei giovani e a quasi il 70% dei soggetti più istruiti, si va verso una dimensione di saturazione, e il dato complessivo potrà aumentare solo con estrema lentezza.

FACEBOOK - A proposito di Rete, Facebook vince la sfida tra i social network. A scegliere il celebre social network sono soprattutto i giovani, che si iscrivono per mantenere i contatti con gli amici e che confessano di avere meno tempo per svolgere altre attività, prima di tutto la lettura. Facebook vince quindi la sfida, ma di misura: arriva infatti al 61,6%, seguito subito da YouTube (60,9%), e più distanti sono Messenger (50,5%), Skype (37,6%) e MySpace (31,8%). Facebook è scelto soprattutto dai giovani, che dichiarano di utilizzare il social network per mantenere i contatti con gli amici (70,5%). Quando si osservano le attività preferite, però, si scopre che al primo posto c'è la lettura delle bacheche degli amici (41,2%), seguita dall'invio di messaggi personali (40,5%).

Fonte
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:28.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com