arresti nella "Parma bene"
Rocco Bormioli era titolare dell'omonima vetreria.
5 arrestati per spaccio e sfruttamento della prostituzione.
Organizzava festini hard con esponenti della Parma bene a base di cocaina e prostitute.
Altri quattro in manette
Rocco Bormioli
PARMA - Rocco Bormioli, ex titolare della omonima vetreria di Parma, è stato arrestato dai carabinieri per detenzione e spaccio di cocaina su richiesta della Procura di Parma, con provvedimento di custodia cautelare firmato dal gip Pietro Rogato.
I carabinieri l'hanno interrogato nella caserma di via delle Fonderie, quindi è stato portato in carcere.
FESTINI CON LA «PARMA BENE» - Bormioli, 50 anni, era solito cedere anche a titolo gratuito la cocaina, da cui era dipendente da anni, e organizzava o partecipava a festini con altri esponenti della «Parma bene».
L'inchiesta sarebbe partita proprio dalle notizie che la Procura ha raccolto su questi
festini, alcuni tenuti in casa di Bormioli e nel suo yacht ormeggiato a La Spezia.
Bormioli, figlio di Pierluigi detto «Bubi» che negli anni Sessanta fece scandalo per la sua «storia movimentata» con l'attrice Tamara Baroni, era rimasto fino a pochi anni fa sulla poltrona di presidente del gruppo vetrario parmigiano, anche se dal 2000 la famiglia ne aveva perso la maggioranza azionaria.
Due anni fa in casa sua erano stati trovati più di 300 grammi di cocaina ed era stato denunciato per detenzione e spaccio.
ALTRI QUATTRO ARRESTI - I carabinieri hanno
arrestato altre quattro persone con l'accusa di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
In manette sono finiti:
Bruno Belli, 50 anni, titolare del night 'Habana club',
Francesco Schiera, 42 anni, dipendente dello stesso locale,
Fabio Curto, 54 anni,
e
Salvatore Caltabiano, 42 anni, rispettivamente ex socio e socio del circolo privato 'Fulan' di Noceto, in provincia di Parma.
Altre due persone sono state segnalate alla polizia giudiziaria.
Tutti loro facevano da contatto fra Bormioli e le ragazze dipendenti dei night, che partecipavano ai festini a luci rosse.
Quasi ogni
fine settimana l'imprenditore parmigiano ospitava una decina di persone per feste a base di cocaina, diversi etti serviti in vassoi d'argento,
e prostitute pagate due-tremila euro a notte.
Fonte: Corriere della Sera
06 marzo 2009