Cooke, è il Tour dei canguri

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Asgeir Mickelson
00lunedì 7 luglio 2003 20:37
SEDAN, 7 luglio 2003 - Baden Cooke vince con una volata in rimonta la seconda tappa del Tour e il suo successo vuol dire un mucchio di cose. Soprattutto, che nel microcosmo dei velocisti è in atto una rivoluzione copernicana, suffragata dai seguenti fatti: Erik Zabel non è più il mammasantissima della Grande Boucle, arranca e si affanna dietro le ruote avversarie diventate improvvisamente più veloci delle sue. Manca Mario Cipollini, dunque un leader che dica "bambini, buoni, qui comando io" al momento del dunque. Non ci sono gerarchie prestabilite e squadre in grado di controllare la corsa e orientare lo sprint, si fa gara libera e la volata si risolve sempre più in una serie di duelli rusticani, tutti contro tutti.

La Grande Boucle degli uomini di classifica deve ancora cominciare, per ora sono gli uomini-jet a suonarsele di santa ragione. Baden Cooke è australiano come Brad McGee, che per il terzo giorno consecutivo mantiene la maglia gialla, è veloce sul serio e in appena 4 stagioni da professionista ha già vinto, con quella di oggi, 36 gare, 5 quest'anno comprese una tappa al Mediterraneo e una allo Svizzera, certo più "pesanti" di quelle, e sono la maggior parte, raccolte sulle strade di casa o americane. A Sedan, sede di arrivo della 2ª tappa del Tour, partita da La Ferté e lunga 204 km e mezzo, il corridore della fdjeux.com mette in riga il meno famoso dei fratelli Nazon, Jean Patrick, ma anche i signori Kirsipuu, Zabel, Hushovd e McEwen, nell'ordine. Settimo, e migliore degli italiani, Bettini, rimasto chiuso nel momento decisivo. Anche Cooke sembrava tagliato fuori dalla lotta per la vittoria, ma è stato bravissimo a uscire in posizione centrale negli ultimi 150 metri e a superare di slancio Zabel, Kirsipuu e Nazon.

Fuori dai giochi è rimasto Petacchi, che ha sofferto parecchio sull'ultimo strappetto di giornata, a dimostrazione che diceva il vero quando, ieri, pur felice per la vittoria, avvertiva che le sue condizioni di forma non sono brillanti come al Giro, dopo 40 giorni di stop causa problemi fisici e voglia di staccare la spina al termine della corsa rosa. Altri cinque italiani hanno passato una brutta giornata, arrivando al traguardo con una quasi 12' di ritardo rispetto al gruppo. Di Luca, influenzato, Andriotto e Baldato, acciaccati dopo la caduta di massa di ieri, Guidi e Milesi, cascati oggi, hanno fatto corsa separata negli ultimi chilometri, ed è lecito nutrire dubbi sul loro recupero. Chi giura di farcela è Hamilton, che è partito con una clavicola rotta ma non vuole arrendersi prima di aver provato a dare fastidio al suo ex capitano Armstrong. L'eroe di giornata è però Finot, partito insieme con l'altro francese Jegou dopo appena 5 km dal via e rimasto in fuga, prima col compagno e poi da solo, per 195 prima di essere ripreso dal gruppo. Domani altro giro e altra possibile volata, con l'arrivo a Saint Dizier dopo 167 km e mezzo.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:51.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com