Crisi dei giornali per la scomparsa delle notizie

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Etrusco
00domenica 22 marzo 2009 20:34
la formula del successo di Dagospia
D’AGOSTINO IN CATTEDRA ALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA
- "IL WEB È UN SESSANTOTTO ELETTRONICO"
- " LA CRISI DEI GIORNALI NON DIPENDE DALLA RECESSIONE NÉ TANTOMENO DA INTERNET. MA RISALE A QUANDO SONO SCOMPARSE LE NOTIZIE DAI QUOTIDIANI"...


1 - IL FONDATORE DI DAGOSPIA: «LA CRISI DEI GIORNALI NON DIPENDE DA INTERNET»
La Stampa.it


Giornali, televisione, Internet, informazione in generale e poi una storia, quella tutta particolare di Roberto D'Agostino, raccontata dal protagonista in prima persona agli studenti del Master in Media Relations dell'Università Cattolica di Milano.
Dalla cattedra D'Agostino ha ripercorso le fasi di una carriera che l'ha traghettato dalla tv alla carta stampata, fino al fortunato approdo in Internet con il cliccatissimo sito "Dagospia".


C'è stato spazio per gli aneddoti ma anche per un chiarimento sul presunto attentato ai giornali ad opera di Internet:
«La crisi dei giornali - ha spiegato D'Agostino - non è dovuta alla recessione, nè tantomento a Internet, ma
risale a quando il giornale ha smesso di essere venduto per le notizie diventando solo un mezzo di pubblicità.
Il declino dell'editoria sta nei ricatti incrociati per non tirarsi fuori a vicenda le rispettive rogne».


Detto questo resta salva la coscienza di una rivoluzione:
«Internet è stato un '68 tecnologico, accentuato dal formato dei media che è vecchio e che non serve a nessuno.
Oggi compro un quotidiano
- ha spiegato il giornalista - ed è vecchio, è un giornale di ieri. E poi serve sintesi: non posso passare tre ore al giorno, quando ho molte cose interessanti da fare, a leggere un giornale».



In questo sta, secondo D'Agostino, la forza di Internet, sintetizzata nell'esperienza del suo sito: «Dagospia è mobile, si modifica a seconda delle cliccate. Io non vado contro il lettore ma gli vado incontro, cerco di soddisfare le sue curiosita».
Discorso a parte per l'informazione in generale che, per il papà di Dagospia «non può essere libera finchè c'è un padrone».





2 - D'AGOSTINO IN CATTEDRA ALL'UNIVERSITÀ CATTOLICA: "IL WEB È UN SESSANTOTTO ELETTRONICO"
da Il Mattino.it


Avrebbe voluto essere una vera e propria «rockstar». Lo confessa ai giovani della net-generation, Roberto D'Agostino. E lo fa durante una lezione-testimonianza che si è tenuta all'università Cattolica di Milano. Una lezione su «un caso di successo», ovvero quel sito di gossip, di attualità e di molto altro, chiamato «Dagospia». Già, quel sito supercarico di scoop, notizie e segreti sui personaggi del mondo politico, economico e dello spettacolo che lui, D'Agostino, ha fondato e rappresenta oggi uno dei più cliccati, nonché di fatto un nuovo modo di comunicare. «Io sono un fallito - dice -, perché tutto avrei voluto fare meno quello che ho fatto.

Avrei voluto essere una rockstar». Cattura l'attenzione della platea, affascina le nuove generazioni Roberto D'Agostino con la sua originale lezione che si snoda tutta intorno al racconto della sua carriera, fin dagli inizi come critico musicale, aneddoti compresi. «Mi ricordo - dice - il mio primo articolo pubblicato su "Lotta Continua", era sulla morte di Sid Vicious dei Sex Pistols».

Giornalista, regista, scrittore, ideatore di un sito di grande successo: D'Agostino è un uomo di comunicazione a 360 gradi che molto ha da trasmettere ad ogni generazione. E lui non ha dubbi: «Internet è un nuovo Sessantotto elettronico - spiega agli studenti -, rappresenta il nuovo ciclostile».

D'Agostino ripercorre passo passo tutto l'evolversi della della sua carriera di giornalista.
Le collaborazioni con le riviste, le esperienze televisive con Renzo Arbore, la rissa con Vittorio Sgarbi che diede il via alla tv trash e la rubrica Spia sull'Espresso che segna l'iniziazione nel mondo del gossip.
«Dopo l'incidente per aver detto che l'avvocato Agnelli portava sfiga - spiega D'Agostino - mi chiusero la rubrica e Barbara Palombelli mi suggerì allora di aprire un sito».

È l'anno 2000. Nasce così il sito Dagospia che racconta di tutto e «tratta quello - sottolinea D'Agostino - che i giornali non hanno il coraggio di pubblicare».
Ma anche questo passaggio «è casuale - racconta ancora Roberto D'Agostino - perché certamente non pensavo di poter parlare di economia, una materia di cui non ne capivo nulla».
La formula del successo?
«Vado semplicemente incontro al lettore - dice - invece di andarci contro come fa la stampa».


[22-03-2009]
www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-4618.htm
Etrusco
00domenica 22 marzo 2009 20:36

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