Cristiana bruciata viva in India

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Ronan7
00lunedì 25 agosto 2008 18:42
Sacerdote ferito dagli induisti
Cristiana bruciata viva in India
Sacerdote ferito dagli induisti


Una donna sarebbe stata uccisa mentre un prete è stato ferito: è il bilancio dell'attacco compiuto da estremisti indù nel distretto di Bargarh (India orientale). La collaboratrice e il prete sono stati chiusi nell'orfanotrofio gestito da missionari cristiani che è stato poi dato alle fiamme. La donna sarebbe morta carbonizzata, ferito il reverendo. Smentita la notizia di abusi ai danni di una suora.

L'agenzia stampa del Pontificio istituto delle missioni estere, 'Asianews', parla di già di una ritorsione degli estremisti indù contro i cristiani dello stato indiano di Orissa. "La nuova fiammata di distruzioni è cominciata domenica mattina e continua ancora, con personalità indù che arringano la folla alla distruzione e accusando i cristiani di aver ucciso un leader fondamentalista indù, Swami Laxanananda Saraspati, e 5 suoi adepti", scrive 'Asianews'.

"L'uccisione è avvenuta la sera di sabato 23 agosto, fra le 21 e le 22, nella sede del suo ashram, nel distretto di Kandhamal. Gli assalitori, una ventina, sono entrati durante una sessione di yoga e hanno sparato colpi all`impazzata, lanciando anche granate. Nei giorni precedenti lo Swami era stato minacciato da un gruppo maoista che voleva mandarlo via dalla zona, accusandolo di innescare conflitti etnico-religiosi. Per tutta risposta lo Swami aveva decretato una manifestazione di protesta contro i musulmani del Jammu-Kashmir. I radicali indù stanno però usando questa uccisione scaricando le colpe sui cristiani". 'Asianews' ha registrato la distruzione del centro pastorale della diocesi di Bhubaneshwar, di un centro sociale, di una chiesa, di una casa parrocchiale, di una cappella e di due pulmini di suore.

Arcivescovo: "Tensione alta"

L'arcivescovo della diocesi di Cuttack-Bhubaneswar, Raphael Cheenath, conferma che è "alta la tensione nello Stato dopo l'uccisione del leader fondamentalista indù, attribuito ai cristiani". Lunedì sera si terrà la cerimonia funebre in onore di Laxanananda. "C'è molta gente nelle strade - ha detto l'arcivescovo - e la tensione è molto alta. La polizia controlla la folla - ha aggiunto - ma è disarmata". Il presule ha poi rinnovato il suo cordoglio per la morte di Swami Laxanananda, della cui uccisione ha fin dall'inizio negato ogni responsabilità da parte cristiana. "Nonostante questo, le violenze contro famiglie e strutture della comunità cristiana della zona sono tuttora in atto in varie località, fino alla vicina diocesi di Sambalpur, e siamo molto preoccupati di quello che potrà accadere".

Fonte Tgcom.it
orckrist
00domenica 7 settembre 2008 12:46


Il silenzio sui cristiani

Scritto da Angelo Panebianco
domenica 07 settembre 2008


Con l'eccezione della stampa cattolica, i mezzi di comunicazione non hanno dato risalto al fatto che ieri la Conferenza episcopale ha indetto una giornata di solidarietà con i cristiani perseguitati dai fondamentalisti indù (e una fiaccolata con l'appoggio di «Liberal» è prevista per mercoledì prossimo). Come se fosse una faccenda interna della Chiesa. Le notizie sulle uccisioni di cristiani che si verificano da alcune settimane nello Stato indiano di Orissa vengono naturalmente pubblicate (ieri sono state aggredite quattro suore dell'ordine di Madre Teresa di Calcutta). Così come vengono (di solito) pubblicate le notizie sui periodici massacri di cristiani in certi Paesi islamici. Ma quando queste cose accadono ci si limita a registrare i fatti, per lo più senza commenti. Eccezionalmente, fece scalpore, nel 2006, l'uccisione di un sacerdote italiano in Turchia ma la causa è da attribuire, oltre che alla nazionalità del sacerdote, al fatto che la Turchia ha chiesto di entrare nell'Unione Europea.

Sembra che per noi, e per l'Europa, il fatto che in tante parti del mondo persone di fede cristiana vengano perseguitate e, con frequenza, uccise, non sia un problema sul quale occorra sensibilizzare l'opinione pubblica. Eppure i fatti sono chiari. In un'epoca di risveglio religioso generalizzato sono ricominciate in molti luoghi le guerre di religione ma con una particolarità: in queste guerre i cristiani sono solo vittime, mai carnefici. Da dove deriva tanto disinteresse per la loro sorte?

Sono all'opera diverse cause. La prima è data da quell'atteggiamento farisaico secondo il quale non conviene parlare troppo delle persecuzioni dei cristiani se non si vuole alimentare lo «scontro di civiltà ». Come se ignorare il fatto che nel mondo vari gruppi di fanatici usino la loro religione (musulmana, indù o altro) per ammazzarsi a vicenda e per ammazzare cristiani ci convenisse. D'altra parte, basta rammentare le reazioni europee al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI. Venne biasimato il Papa, non i fanatici che usarono quel discorso per tentare di incendiare il mondo islamico.

C'è anche una seconda causa. Sotto sotto, c'è l'idea che se uno è cristiano in Pakistan, in Iraq, in India o in Nigeria, e gli succede qualcosa, in fondo se l'è cercata. La tesi dei fondamentalisti islamici o indù secondo cui il cristianesimo altro non è se non uno strumento ideologico al servizio della volontà di dominio occidentale sui mondi extra occidentali sembra condivisa, qui da noi, da un bel po' di persone. Persone che credono che l'Europa debba ancora fare la penitenza per le colpe (alcune reali e altre no) accumulate nei suoi secolari rapporti col mondo extra occidentale.

Ne derivano il silenzio sulla libertà religiosa negata ai cristiani, soprattutto nel mondo islamico, e il disinteresse per le persecuzioni che in tanti luoghi, islamici e no, subiscono. Ne deriva anche una sorta di illusione ottica che a molti fa temere di più i segnali di risveglio cristiano (del tutto pacifico) in Italia che tante manifestazioni di barbarie religiosa altrove. Nel frattempo, le religioni «altre», con l'immigrazione, acquistano qui da noi un peso crescente. È difficile che si riesca a fare «patti chiari» con gli adepti di quelle religioni. Almeno finché non avremo capito che il mondo è cambiato e che le nostre reazioni, per lo più automatiche, irriflesse, a quei cambiamenti, sono datate e inadeguate.

da: corriere.it

la micia
00domenica 7 settembre 2008 21:36
eeeeeeeeeeeeee ma l'India...è così trandy...


son tutti mistici...
e pacifisti

e così spirituali




il mio è sarcasmo voluto
Maratona_bis
00domenica 7 settembre 2008 22:21
Brutta storia
Intolleranza e religione.. vecchia storia!

Un po' più di laicità e tolleranza nel mondo non farebbero che bene!
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