D'Alema vs Tremonti

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Etrusco
00mercoledì 10 settembre 2008 14:24
«Arroganti». «Non sei uno statista»
L'ex titolare della Farnesina elogia il governo Prodi. il minsitro: così perderete sempre
D'Alema, duello con Tremonti
«Arroganti». «Non sei uno statista»
A Ballarò scontro su Alitalia, scuola e abolizione dell'Ici


Giulio Tremonti e Massimo D'Alema a Ballarò
(LaPresse)

ROMA — Un braccio di ferro fra «tosti», forse i più coriacei sullo schermo in entrambi gli schieramenti. E forse proprio per questo scelti per il primo scontro in tv dopo le vacanze. Giulio Tremonti e Massimo D'Alema si presentano eleganti a Ballarò, in giacca e cravatta, segno che le vacanze sono davvero finite. E subito affilano le armi. Comincia l'ex ministro degli Esteri. Riconosce che Silvio Berlusconi ha «una certa abilità », ad un certo punto ammette anche che è «un grande comunicatore ». Ma cerca di smontare tutto ciò che ha fatto finora il governo, nonostante il sondaggio di Pagnoncelli confermi che gode il favore della maggioranza degli italiani: «Se ha potuto fare certe cose nella manovra economica è perché Prodi ha lasciato i conti in ordine. E a Napoli, se si sono aperte le discariche, è perché Prodi aveva rimosso gli ostacoli che lo impedivano».

Insomma, se c'è una cosa che colpisce, dall'inizio alla fine del duello tv, è che D'Alema, per rispondere all'avversario, mette in mezzo spesso, quasi sempre, l'operato di Romano Prodi, ciò che ha lasciato in eredità a Berlusconi. A differenza di un Veltroni che, in campagna elettorale, aveva preferito non «aggrapparsi » a quei risultati, ma giocare tutta un'altra partita.
Ma così è. La partita oggi è diversa. Lo sa bene anche Giulio Tremonti e accetta anch'egli di confrontarsi su Prodi: «Magari avessimo ereditato una situazione positiva. Avrei voluto che ci fosse stato il tesoretto». D'alema lo incalza sulla scuola: «Con il maestro unico, si è ridotta drasticamente l'offerta formativa». «Macché - risponde Tremonti -. Tornare dai giudizi al voto è stato un passaggio molto importante. Mica erano scemi quelli prima del '68». «Bossi ha fiuto: critica il maestro unico», lo interrompe D'Alema. «E infatti vi ha lasciato», ribatte il ministro dell'Economia. «Veramente ha abbandonato prima voi, nel primo governo Berlusconi, facendolo cadere», controribatte D'Alema. Si parla di indulto. Confessa l'ex ministro degli Esteri: «La nostra crisi di popolarità è cominciata quando lo concordammo insieme a Berlusconi. Abbiamo pagato solo noi, lui no».

E ancora su Napoli. Attacca Massimo: «Il governo ha utilizzato le forze armate a scopo di propaganda». Risponde Giulio: «Se andate avanti così, capite perché perdete le elezioni».
Infine, la battaglia sull'Ici. Là dove rispunta di nuovo l'ombra di Prodi. Esulta Tremonti: «L'abbiamo finalmente abolita». Contrattacca D'Alema: «L'ex premier l'aveva già abolita in parte. Ma voi l'avete tolta anche per i ricchi. E quelli che non hanno una casa di proprietà?».
Scoppia una baruffa sui ricchi e i poveri. Chi ha tassato di più gli operai, il centrodestra o il centrosinistra? Tremonti lanciando un affondo sostenendo che lo ha fatto di più Prodi aumentando le spese del riscaldamento... D'Alema cerca di difendersi, poi passa al contrattacco sull'Alitalia:
«Noi siamo stati corretti, voi arroganti». «Ciò che dici non è da statista». Si passa ai saluti: «Fatelo amabilmente», invita Giovanni Floris. «Sarà difficile », commenta D'Alema. E stringe la mano a Tremonti guardando dall'altra parte.

Roberto Zuccolini
10 settembre 2008

www.corriere.it/politica/08_settembre_10/alema_tremonti_scontro_c32df1c6-7ef8-11dd-a664-00144f02aabc.shtml?fr=box_pr...
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