Che tristezza...se ne va l'ultimo tassello della Jugoslavia, che poteva essere un grande Paese, se avesse trovato una classe dirigente all'altezza del grande Uomo che la costruì.
Fu un esperimento troppo ardito per le debolezze umane, ricordo ancora Sarajevo, simbolo dell'unità Jugoslava, prima che l'Occidente armasse i montanari che l'hanno distrutta: kebab e vino, muezzin e minigonne, minareti e campanili, l'uno accanto all'altro mentre le persone si salutavano chiamandosi tra loro "amico" o "fratello".
Troppo bello per essere vero, almeno in questo mondo...
Scusate l'OT