Daniele Capezzone Liberal voltagabbana

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Etrusco
00mercoledì 17 febbraio 2010 18:52
opportunismo & trasformismo
Da Wikipedia:
Daniele Capezzone (Roma, 8 settembre 1972) è un politico italiano.

Ex segretario dei Radicali
Italiani (2001-2006) ed ex deputato della Rosa nel Pugno (2006-2008), è stato portavoce di Forza Italia dal 2008 fino alla confluenza del partito ne Il Popolo della Libertà, nel quale ricopre lo stesso ruolo.
Nel novembre 2005, viene rieletto per la quarta volta segretario dei Radicali Italiani e gestisce, per parte radicale, la collaborazione con lo SDI per la costituzione di un nuovo soggetto politico di area liberalsocialista, la Rosa nel Pugno. Candidatosi alle Politiche 2006, Capezzone viene eletto nelle file della RnP.

Il 9 febbraio 2008, Daniele Capezzone annuncia la sua adesione al Popolo della Libertà.[48]

Prima di ricoprire il ruolo di portavoce del PDL, in passato, egli ha più volte manifestato considerazioni aspramente critiche nei confronti di Silvio Berlusconi
[49] "Ma Berlusconi si è fatto una canna?"
[50] "Berlusconi come Wanna Marchi, Tremonti come il mago Do Nascimento"
[51]Mario Portanova, Dichiarazia , Collana BUR Futuropassato, Rizzoli, 2009. 322 pp. ISBN 8-817-032727,
e posizioni critiche del Popolo della Libertà
[52]Critiche di Capezzone al PDL e alla Chiesa cattolica in un discorso del 2006 in YouTube
ma anche contro il Vaticano, arrivando a chiedere l'abolizione del Concordato e dell'8 Per Mille alla Chiesa Cattolica.

[53] Capezzone: programma dei Radicali Italiani (2001)

Il 12 maggio 2008, diviene nuovo portavoce di Forza Italia.


LA FABBRICA DEI "CAPEZZONE" (90)

Piccoli uomini che non si rassegnano
a stare uno scalino sotto l'altri,
stan sempre in prima fila, ti sostengono
pronti a tagliarti le gambe, sono scaltri.
Non hanno fede, non hanno colore,
amor non hanno che per loro stessi
,
avranno sempre un posto in prima fila
al massimo però saran secondi,
il livore li rode, son serpenti
pronti a strisciare da una fila all'altra
accanto al nuovo leader, chiunque sia.
Da anticlericali a baciapile,
liberali, liberisti, libertini,
bigotti servitori, adulatori

candidamente dopo un tradimento
pronti a presentarsi immacolati.
Son tanti i rutelli e i capezzoni
per minchionare noi poveri "coglioni"


20-09-2009
Pubblicato da zamblon






Così parlò Capezzone, prima di innamorarsi di Silvio
16 05pm Fri, 29 May 2009 21:55:35, 2008 — wildgreta



fonte: Dagospia, Wildreta e rete:

di Wildgreta

Ho raccolto qualcosa sul passato di Capezzone,
nel caso qualcuno si fosse dimenticato cosa pensava, questo campione di trasformismo.
In uscita un libro che raccoglie tanti esempi di politici volubili, è “Dichiarazia” di Mario Portanova.


Daniele Capezzone, il pupillo ripudiato di Marco Pannella divenuto portavoce del Pdl, amava Berlusconi sin da giovane? Non proprio.
Alcuni esempi?

Il 29 ottobre 2005 tuonava:
“Silvio Berlusconi è entrato in politica con 5 mila miliardi di lire di debiti e con le banche che tentavano di strozzarlo”.

Il 1 marzo 2006,
ascoltando il discorso del Cavaliere al congresso Usa, lo sfotteva per il pessimo inglese accostandolo a “Totò e Peppino a Milano col colbacco”.

Il 19 marzo
lo chiamava: “lo sciancato di Arcore”.

Il 4 aprile,
dopo che Berlusconi, in campagna contro Prodi, aveva definito “coglioni la maggioranza degli italiani”, dichiarava:
“Mi sorge il dubbio che si sia fatto una canna. Ma forse una canna normale non avrebbe prodotto effetti simili: e allora che gli ha dato il pusher per fargli dire una cosa del genere?”.

Nel maggio 2008
il Capezzon cortese divenne portavoce di Forza Italia, poi del PdL.
Questi e altri preziosi ricordi nel libro di Mario Portanova ‘Dichiarazia’, Bur Rizzoli, in uscita il 3 giugno. (T. M.)


altre dichiarazioni:

18 gennaio 2006:
Capezzone elenca tutte le numerose apparizioni in televisione di Berlusconi.

10 ottobre 2006:
a quale personaggio politico si farebbe spalmare la crema solare Capezzone?
«Dio ce ne scampi e liberi, avrei paura che si fregassero anche quella».

2006 PACS:
Daniele Capezzone ha ricordato alla Binetti che nella coscienza del paese, credenti compresi, il Pacs è già accettato “qui nessuno vuole togliere qualcosa alla famiglia tradizionale.
Si tratta, semmai, di consentire a nuove famiglie di formarsi, e di vedere riconosciuti alcuni diritti elementari“.

2006, EUTANASIA:
Giovanardi ha citato Daniele Capezzone perchè il segretario dei Radicali italiani, intervenendo a Messina a un’assemblea della Rosa nel pugno, ha detto che le dichiarazioni sull’eutanasia di Giovanardi sono “ormai un caso governo”. Capezzone ha confermato “la richiesta di dimissioni del ministro”.

2007, CAPEZZONE APPREZZA AN:
BOLOGNA: «STRAGE FASCISTA? DISCUTIAMONE» – In un’altra intervista in occasione dell’anniversario della strage della stazione di Bologna, Capezzone ha detto di non essere convinto della «indiscutibilità della tesi sull’origine fascista della strage», chiedendo un nuovo processo per Mambro e Fioravanti.

Capezzone (Radicali): Berlusconi Napoleone? Mi ricorda il matto che parla con Mosè.
Il leader dei Radicali Daniele Capezzone sul premier: «Berlusconi si paragona a Napoleone e Churchill.
Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice “Io sono Mosè (nell’ immagine) e Iddio mi ha dato le tavole della legge” e l’ altro, offeso “Ma guarda che io non ti ho dato niente!”. Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede». (corriere della sera 2006)

COMMENTI DI AN – Sull’apertura di Capezzone ci sono state varie repliche di personalità di An. Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera: «Vanno bene le convergenze su singoli temi. Ma la storia e i valori, sia nostri che suoi, rendono impossibile militare nello stesso partito».

Link
piperitapatty
00giovedì 18 febbraio 2010 00:13
secondo me trasformismo è dire poco.
da esponente radicale che faceva le questioni di lana caprina su ogni minchiata è passato ad essere portavoce di [SM=x44522]

cioè è la perfetta antitesi del concetto di dignità [SM=x44506]
Etrusco
00giovedì 18 febbraio 2010 00:33
Re:
piperitapatty, 18/02/2010 0.13:

secondo me trasformismo è dire poco.
da esponente radicale che faceva le questioni di lana caprina su ogni minchiata è passato ad essere portavoce di [SM=x44522]

cioè è la perfetta antitesi del concetto di dignità [SM=x44506]




sollevava tutte quelle polemiche solo per avere visibilità mediatica,
infatti dai radicali lo hanno cacciato anche per quello: era troppo egocentrico
e non si curava affatto della crescita del partito.

Però rimane un mistero come mai nel PdL lo abbiano promosso nientemeno che a portavoce [SM=x44466] [SM=x44473]
SuperYeah
00giovedì 18 febbraio 2010 12:10
questo entro breve ce lo ritroviamo ministro
The_Stig
00sabato 20 febbraio 2010 01:36
=
radcla
00sabato 20 febbraio 2010 01:57
Re:
The_Stig, 20/02/2010 1.36:

=




quindi il risultato sarebbe:

=

[SM=x44456]
The_Stig
00sabato 20 febbraio 2010 01:58
They belong to the same race. [SM=x44465]
radcla
00sabato 20 febbraio 2010 02:05
Re:
The_Stig, 20/02/2010 1.58:

They belong to the same race. [SM=x44465]




Can you came back to the italian language, please?
Same years ago, one of your friends said: "Dio stramaledica gli inglesi"! [SM=x44452]
The_Stig
00sabato 20 febbraio 2010 02:12
Re: Re:
radcla, 20/02/2010 2.05:




one of your friends [SM=x44452]




paperino73
00lunedì 22 febbraio 2010 10:54
Correva l'anno 1994, Silvio Berlusconi presentava per la prima volta alle elezioni politiche Forza Italia e tra i suoi slogan uno dei più gettonati era la ormai celeberrima rivoluzione liberale.
Marco Pannella e i radicali ne furono infatuati e dichiararono il loro appoggio al polo di centrodestra.
Così come 2 anni dopo si ripete la storia, nonostante i risultati della lista Riformatori-Pannella non permetterà una grossa rappresentanza parlamentare.
Nel 2001, dopo una prima fuoriuscita di rappresentanti verso FI dove formeranno l'ala liberale che si riunisce intorno ai Riformatori Liberali, Pannella spinge i radicali al di fuori dei due schieramenti, complice una certa insofferenza verso di loro da parte dei cattolici centristi.
Solo nel 2006, riprendendo in pugno la rosa, i radicali sostengono Prodi.
Nel frattempo, nel 2001 al congresso dei radicali italiani viene eletto segretario il figlioccio politico di Pannella, tale Daniele Capezzone, giovane di belle speranze.
5 anni dopo Capezzone, eletto alla camera e poi presidente della Commissioni attività produttive, saluta la vittoria del centrosinistra raccontando a mari e monti che con Prodi si porterà a compimento quella rivoluzione liberale di cui l'Italia ha bisogno (divertente un siparietto tv con Piero Sansonetti che gli risponde: ma come, ci abbiamo messo tanto per liberarci di Berlusconi e la rivoluzione liberale dobbiamo farcela noi in casa ?)
dopo 1 anno, i rapporti di Capezzone si incrinano sia col governo - lascerà la presidenza della commissione e si asterrà sul voto di fiducia - sia con il suo padrino politico, Pannella, che viene dipinto dai giornali dell'epoca come un novello conte ugolino. In ogni caso Capezzone non si ripresenta come candidato alla carica di segretario dei radicali, ma appoggia l'eletta Bernardini.
Lasciati i radicali, entra nel 2008 nel PDL, dove Berlusconi lo metterà a portavoce con un abile mossa di marketing - la sua nomina segue di poco la dichiarazione sull'anarchia dei valori del pdl che Berlusconi fa per non ingabbiare il partito nei confini clericali (dove già attinge voti a sufficienza).

Questo spaccato di storia politica contemporanea ci porta a domandarci se i radicali sono degli opportunisti voltagabbana oppure se è difficile per le forze radicali (e liberali in generale) trovare una collocazione all'interno di due poli dalla bassa coscienza liberale.
Più avanti la mia risposta ...
Arjuna
00lunedì 1 marzo 2010 17:02
Re: Re:
Etrusco, 18/02/2010 0.33:


Però rimane un mistero come mai nel PdL lo abbiano promosso nientemeno che a portavoce [SM=x44466] [SM=x44473]



Secondo me perchè hanno visto in lui delle grandi potenzialità. [SM=x44451]
roadrunner
00lunedì 1 marzo 2010 17:54
Re:
paperino73, 22/02/2010 10.54:

Correva l'anno 1994, Silvio Berlusconi presentava per la prima volta alle elezioni politiche Forza Italia e tra i suoi slogan uno dei più gettonati era la ormai celeberrima rivoluzione liberale.
Marco Pannella e i radicali ne furono infatuati e dichiararono il loro appoggio al polo di centrodestra.
Così come 2 anni dopo si ripete la storia, nonostante i risultati della lista Riformatori-Pannella non permetterà una grossa rappresentanza parlamentare.
Nel 2001, dopo una prima fuoriuscita di rappresentanti verso FI dove formeranno l'ala liberale che si riunisce intorno ai Riformatori Liberali, Pannella spinge i radicali al di fuori dei due schieramenti, complice una certa insofferenza verso di loro da parte dei cattolici centristi.
Solo nel 2006, riprendendo in pugno la rosa, i radicali sostengono Prodi.
Nel frattempo, nel 2001 al congresso dei radicali italiani viene eletto segretario il figlioccio politico di Pannella, tale Daniele Capezzone, giovane di belle speranze.
5 anni dopo Capezzone, eletto alla camera e poi presidente della Commissioni attività produttive, saluta la vittoria del centrosinistra raccontando a mari e monti che con Prodi si porterà a compimento quella rivoluzione liberale di cui l'Italia ha bisogno (divertente un siparietto tv con Piero Sansonetti che gli risponde: ma come, ci abbiamo messo tanto per liberarci di Berlusconi e la rivoluzione liberale dobbiamo farcela noi in casa ?)
dopo 1 anno, i rapporti di Capezzone si incrinano sia col governo - lascerà la presidenza della commissione e si asterrà sul voto di fiducia - sia con il suo padrino politico, Pannella, che viene dipinto dai giornali dell'epoca come un novello conte ugolino. In ogni caso Capezzone non si ripresenta come candidato alla carica di segretario dei radicali, ma appoggia l'eletta Bernardini.
Lasciati i radicali, entra nel 2008 nel PDL, dove Berlusconi lo metterà a portavoce con un abile mossa di marketing - la sua nomina segue di poco la dichiarazione sull'anarchia dei valori del pdl che Berlusconi fa per non ingabbiare il partito nei confini clericali (dove già attinge voti a sufficienza).

Questo spaccato di storia politica contemporanea ci porta a domandarci se i radicali sono degli opportunisti voltagabbana oppure se è difficile per le forze radicali (e liberali in generale) trovare una collocazione all'interno di due poli dalla bassa coscienza liberale.
Più avanti la mia risposta ...




..penso la seconda...a destra possono sposare una politica economica piu'liberista...ma vedono osteggiato in toto il loro laicismo e le conseguenti
battaglie civili...a sinistra trovano (non in toto ma comunque in larga parte) condivisione nelle posizioni laiciste...ma di contro una politica economica di stampo socialdemocratico...in pratica per loro la coperta rimane sempre corta da una parte...e credo scelgano di accasarsi da una parte o dall'altra a seconda di cio' che a loro puo'sembrare piu'importante al momento...quindi credo che in questo momento loro si sentano coinvolti soprattutto in una battaglia per il laicismo...
paperino73
00martedì 2 marzo 2010 09:55
roadrunner71, 01/03/2010 17.54:

..penso la seconda...a destra possono sposare una politica economica piu'liberista...ma vedono osteggiato in toto il loro laicismo e le conseguenti battaglie civili...a sinistra trovano (non in toto ma comunque in larga parte) condivisione nelle posizioni laiciste...ma di contro una politica economica di stampo socialdemocratico...in pratica per loro la coperta rimane sempre corta da una parte...e credo scelgano di accasarsi da una parte o dall'altra a seconda di cio' che a loro puo'sembrare piu'importante al momento...quindi credo che in questo momento loro si sentano coinvolti soprattutto in una battaglia per il laicismo...



[SM=x44458]

In linea di massima condivido quello che hai scritto.
Poi si può obiettare sulla politica economica più liberista attuata dal centrodestra, piuttosto che sul fatto che le risposte alle loro richieste di laicità siano possibili solo col "progressismo" ...
Detto ciò, è quantomeno sintomatico che Capezzone venga definito un "voltagabbana", mentre Pannella e la Bonino sono definiti "coerenti alle loro idee".

[SM=x44515]
il tobas
00martedì 2 marzo 2010 10:36
non capisco il senso di questa discussione.

Basta un pò di memoria storica per accorgersi che TUTTI i radicali sono SEMPRE stati dei voltagabbana, o meglio delle banderuole che vanno dove tira il vento.

La storia politica li ha visto radicali (ed importanti ex radicali come Capezzone e Rutelli a braccetto di volta in volta di Craxi, del pentapartito, dei tangentisti del 1992, di Prodi, di Berlusconi, dei Verdi e di Casini.

Ho dimenticato qualcuno?
Etrusco
00martedì 2 marzo 2010 13:04
Re:
il tobas, 02/03/2010 10.36:

non capisco il senso di questa discussione.

Basta un pò di memoria storica per accorgersi che TUTTI i radicali sono SEMPRE stati dei voltagabbana, o meglio delle banderuole che vanno dove tira il vento.

La storia politica li ha visto radicali (ed importanti ex radicali come Capezzone e Rutelli a braccetto di volta in volta di Craxi, del pentapartito, dei tangentisti del 1992, di Prodi, di Berlusconi, dei Verdi e di Casini.

Ho dimenticato qualcuno?




Eugenia Roccella! [SM=x44452]
Etrusco
00martedì 2 marzo 2010 13:09
Re:
paperino73, 02/03/2010 9.55:



...CUT... è quantomeno sintomatico che Capezzone venga definito un "voltagabbana", mentre Pannella e la Bonino sono definiti "coerenti alle loro idee".

[SM=x44515]




Chi e dove avrebbe, secondo te, definito Pannella e Bonino "coerenti alle loro idee"? E in che senso e contesto?
Visto che hai virgolettato immagino che ti riferiscia qualcosa di preciso e spero che non sia un'illazione.
roadrunner
00martedì 2 marzo 2010 14:12
Re:
paperino73, 02/03/2010 9.55:



[SM=x44458]

In linea di massima condivido quello che hai scritto.
Poi si può obiettare sulla politica economica più liberista attuata dal centrodestra, piuttosto che sul fatto che le risposte alle loro richieste di laicità siano possibili solo col "progressismo" ...
Detto ciò, è quantomeno sintomatico che Capezzone venga definito un "voltagabbana", mentre Pannella e la Bonino sono definiti "coerenti alle loro idee".

[SM=x44515]




...in effetti mi rendo conto di aver espresso male la mia ipotesi...intendevo dire "potevano sposare una politica economica piu'liberista"...perche'fu quello l'input che li porto'su quel versante nel 94...dato che...il neonato movimento si proponeva come importatore del modello liberista americano...e al tempo stesso era un movimento spiccatamente laico...caratteristiche poi perse con il necessario (a fini elettorali) spostamento al centro concretizzatosi con gli accordi fatti con parte degli esponenti e relativi partitini del variegato universo postdemocristiano...tant'e'che i radicali li'non son piu'tornati...accasandosi talvolta nella (troppo) ampia area di centro sinistra...dove perlomeno riuscivano a trovare in parte spazio le loro battaglie civili...sul distinguo fra capezzone e la coppia pannella-bonino...penso possa esser corretto...capezzone ha evidentemente avuto una trasformazione ideologica...leggittima per carita'...ma a prescindere dal fatto di dove sia andato a schierarsi...le idee che sostiene oggi son diverse da quelle che sosteneva ieri...la coppia pannella-bonino invece oggi sostiene ancora
cio'che sosteneva ieri...sarebbero stati paragonabili a capezzone se una volta accasatisi col centro sinistra avessero preso posizioni simil binetti...
roadrunner
00martedì 2 marzo 2010 14:15
Re:
il tobas, 02/03/2010 10.36:

non capisco il senso di questa discussione.

Basta un pò di memoria storica per accorgersi che TUTTI i radicali sono SEMPRE stati dei voltagabbana, o meglio delle banderuole che vanno dove tira il vento.

La storia politica li ha visto radicali (ed importanti ex radicali come Capezzone e Rutelli a braccetto di volta in volta di Craxi, del pentapartito, dei tangentisti del 1992, di Prodi, di Berlusconi, dei Verdi e di Casini.

Ho dimenticato qualcuno?




...no...casini no!!! dai... [SM=x44456]
paperino73
00martedì 2 marzo 2010 14:28
roadrunner71, 02/03/2010 14.12:

...in effetti mi rendo conto di aver espresso male la mia ipotesi...intendevo dire "potevano sposare una politica economica piu'liberista"...perche'fu quello l'input che li porto'su quel versante nel 94...dato che...il neonato movimento si proponeva come importatore del modello liberista americano...e al tempo stesso era un movimento spiccatamente laico...caratteristiche poi perse con il necessario (a fini elettorali) spostamento al centro concretizzatosi con gli accordi fatti con parte degli esponenti e relativi partitini del variegato universo postdemocristiano...tant'e'che i radicali li'non son piu'tornati...accasandosi talvolta nella (troppo) ampia area di centro sinistra...dove perlomeno riuscivano a trovare in parte spazio le loro battaglie civili...sul distinguo fra capezzone e la coppia pannella-bonino...penso possa esser corretto...capezzone ha evidentemente avuto una trasformazione ideologica...leggittima per carita'...ma a prescindere dal fatto di dove sia andato a schierarsi...le idee che sostiene oggi son diverse da quelle che sosteneva ieri...la coppia pannella-bonino invece oggi sostiene ancora
cio'che sosteneva ieri...sarebbero stati paragonabili a capezzone se una volta accasatisi col centro sinistra avessero preso posizioni simil binetti...




Guarda ... a me Capezzone non è mai stato simpatico perchè ha puntato molto sull'immagine, è un ottimo risultato di marketing ma a livello di contenuti un po' carente (al di fuori dei soliti slogan).
Io credo che il suo problema non sia stato cambiare idea, quanto essersi autosilenziato su alcuni temi (quelli etici) per motivi di visibilità personale.
Perchè in tema di economia, burocrazia, politica estera e giustizia non mi pare dica nulla di diverso da quanto sempre fatto.
Ma su questo, bisogna dire che i radicali fanno un po' lo stesso: la controriforma Mastella della giustizia è passata sì con l'astensione dei radicali, ma non mi pare abbiano più di tanto sollevato questioni di merito - eppure mi sembra che sul tema giustizia siano quelli che da più tempo portano avanti battaglie come la separazione delle carriere o la responsabilità civile della magistratura.

Questo lo dico con la piena consapevolezza che in politica o ci si fa portabandiera delle proprie idee senza se e senza ma, col rischio di restare marginali sullo scenario politico, oppure si scende a compromessi con i grandi partiti di massa cercando di portare a casa il massimo che si può ottenere.
Perchè resta comunque evidente che il pensiero liberale non è un pensiero di massa, e il sogno di "una grande forza liberale di massa" (come Berlusconi definiva Forza Italia a metà degli anni '90) è una contraddizioni in termini.

Detto ciò rispetto molto di più gente come Della Vedova e i riformatori liberali, che apparentatisi in FI hanno attraversato tempi bui manifestando il loro pensiero critico con la maggioranza del partito sui temi etici ed oggi hanno trovato una cassa di risonanza in FareFuturo e Gianfranco Fini; persone che non hanno mai forzato la mano o utilizzato toni eccessivi, con il rischio della clandestinità mediatica (più che rischio, direi certezza).
il tobas
00martedì 2 marzo 2010 15:20
Re: Re:
roadrunner71, 02/03/2010 14.15:




...no...casini no!!! dai... [SM=x44456]




Il riferimento a Casini è per Rutelli.
il tobas
00martedì 2 marzo 2010 15:21
Re:
paperino73, 02/03/2010 14.28:




Guarda ... a me Capezzone non è mai stato simpatico perchè ha puntato molto sull'immagine, è un ottimo risultato di marketing ma a livello di contenuti un po' carente (al di fuori dei soliti slogan).




E su che immagine avrebbe puntato?
Quella dello stronzo insopportabile? [SM=x44457]
roadrunner
00martedì 2 marzo 2010 15:25
Re:
paperino73, 02/03/2010 14.28:




Guarda ... a me Capezzone non è mai stato simpatico perchè ha puntato molto sull'immagine, è un ottimo risultato di marketing ma a livello di contenuti un po' carente (al di fuori dei soliti slogan).
Io credo che il suo problema non sia stato cambiare idea, quanto essersi autosilenziato su alcuni temi (quelli etici) per motivi di visibilità personale.
Perchè in tema di economia, burocrazia, politica estera e giustizia non mi pare dica nulla di diverso da quanto sempre fatto.
Ma su questo, bisogna dire che i radicali fanno un po' lo stesso: la controriforma Mastella della giustizia è passata sì con l'astensione dei radicali, ma non mi pare abbiano più di tanto sollevato questioni di merito - eppure mi sembra che sul tema giustizia siano quelli che da più tempo portano avanti battaglie come la separazione delle carriere o la responsabilità civile della magistratura.

Questo lo dico con la piena consapevolezza che in politica o ci si fa portabandiera delle proprie idee senza se e senza ma, col rischio di restare marginali sullo scenario politico, oppure si scende a compromessi con i grandi partiti di massa cercando di portare a casa il massimo che si può ottenere.
Perchè resta comunque evidente che il pensiero liberale non è un pensiero di massa, e il sogno di "una grande forza liberale di massa" (come Berlusconi definiva Forza Italia a metà degli anni '90) è una contraddizioni in termini.

Detto ciò rispetto molto di più gente come Della Vedova e i riformatori liberali, che apparentatisi in FI hanno attraversato tempi bui manifestando il loro pensiero critico con la maggioranza del partito sui temi etici ed oggi hanno trovato una cassa di risonanza in FareFuturo e Gianfranco Fini; persone che non hanno mai forzato la mano o utilizzato toni eccessivi, con il rischio della clandestinità mediatica (più che rischio, direi certezza).



...il suo essersi autosilenziato lo definirei un silenzio-assenzo... [SM=x44450] ... si..la scelta fra..coerenza con rischio emarginazione e ricerca del compromesso per ottenere il possibile e'sempre esistita...accentuandosi molto col bipolarismo...il nostro paese...e in particolare la nostra classe politica ha bisogno di ancora molto tempo per riuscire ad interpretare correttamente il sistema bipolare (tanto per cominciare ci vorrebbe la volonta'di farlo)...indubbiamente dalla vedova e i riformatori liberali han dimostrato una maggiore maturita' politica rispetta a tanti loro colleghi...
roadrunner
00martedì 2 marzo 2010 15:32
Re: Re: Re:
il tobas, 02/03/2010 15.20:




Il riferimento a Casini è per Rutelli.




...si...avevo letto male il primo post...pensavo ti riferissi al solo periodo in cui facevano parte del partito...chiaramente una volta usciti...rutelli poi...un fuoriclasse in tal senso... [SM=x44459]
Etrusco
00mercoledì 3 marzo 2010 12:46
Re:
paperino73, 02/03/2010 14.28:


Guarda ... a me Capezzone non è mai stato simpatico perchè ha puntato molto sull'immagine, è un ottimo risultato di marketing ma a livello di contenuti un po' carente (al di fuori dei soliti slogan).
Io credo che il suo problema non sia stato cambiare idea, quanto essersi autosilenziato su alcuni temi (quelli etici) per motivi di visibilità personale. ...




Sono critiche simili a quelle che gli han sollevato Pannella ed altri radicali poco prima della sua defenestrazione [SM=x44461]

PS ma quando la mattina ti guardi allo specchio di percepisci antipatico? [SM=x44455]
Etrusco
00mercoledì 3 marzo 2010 12:49
il tobas, 02/03/2010 15.21:



E su che immagine avrebbe puntato?
Quella dello stronzo insopportabile?
[SM=x44457]




Non ti starai mica confondendo con Maurizio? (a scelta tra Lupi e Gasparri, tanto è una bella gara) [SM=x44455]


Etrusco
00giovedì 25 marzo 2010 21:20

IL GARBATO ULTIMATUM DI SILVIO A BONDI E CAPEZZONE:
“DOBBIAMO COMUNICARE MEGLIO”

(ANSA) -
'Come impegno dovremo forse prendere quello di essere piu' capaci di comunicare. Non e' stato poco quello che abbiamo fatto, e' stato poco, forse, quello che abbiamo comunicato ai destinatari delle nostre iniziative'.

Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parlando a una conferenza stampa a Palazzo Chigi delle iniziative del governo sul fronte dei giovani. Berlusconi ha sottolineato come l'azione del governo in questo senso si sia mossa su 'quattro pilastri: formazione, e dunque scuola, lavoro, imprenditoria giovanile e diritto alla casa'


[SM=g1741324]
Arsenio Lupin
00giovedì 25 marzo 2010 22:09
Re:
Etrusco, 25/03/2010 21.20:


IL GARBATO ULTIMATUM DI SILVIO A BONDI E CAPEZZONE:
“DOBBIAMO COMUNICARE MEGLIO”

(ANSA) -
'Come impegno dovremo forse prendere quello di essere piu' capaci di comunicare. Non e' stato poco quello che abbiamo fatto, e' stato poco, forse, quello che abbiamo comunicato ai destinatari delle nostre iniziative'.

Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parlando a una conferenza stampa a Palazzo Chigi delle iniziative del governo sul fronte dei giovani. Berlusconi ha sottolineato come l'azione del governo in questo senso si sia mossa su 'quattro pilastri: formazione, e dunque scuola, lavoro, imprenditoria giovanile e diritto alla casa'


[SM=g1741324]




Traduciamo: "Dobbiamo imparare a spararle ancora più grosse! Non facciamo le fighette come Fini, con i suoi assurdi scrupoli di coscienza, noi mentiamo spudoratamente, tanto quegli idioti degli italiani mica se ne accorgono!"
Etrusco
00giovedì 25 marzo 2010 22:28
Re: Re:
Arsenio Lupin, 25/03/2010 22.09:




Traduciamo: "Dobbiamo imparare a spararle ancora più grosse! Non facciamo le fighette come Fini, con i suoi assurdi scrupoli di coscienza, noi mentiamo spudoratamente, tanto quegli idioti degli italiani mica se ne accorgono!"



All'incirca: "Più le spari grosse e meglio abboccano!" [SM=x44452]
[SM=x44456]

Per la cronaca,
quando la capacità dialettica e gli argomenti latitano, non resta che l'insulto.
Esempio lampante l'ha dato Capezzone, tacciando di "discorso eversivo" la lettura dell'art. 9 della Costituzione da parte del Maestro Barenboim alla "prima" della Scala.

cito:
A) dal sito di Repubblica:
***
"Quando si scriverà la storia di questi mesi, non andrà dimenticata una pagina da dedicare al pomeriggio milanese di oggi. Fuori la Scala, manifestanti con tanto di petardi, caschi, fumogeni, e altri oggett...i contundenti. Dentro, un sovrintendente che usa toni sprezzanti, forse dimenticando che il ministro Bondi è in Senato a votare, e un direttore d'orchestra che tiene il suo comizio antigovernativo". E' la fotografia che il portavoce pdl Daniele Capezzone fa degli incidenti.
milano.repubblica.it/cronaca/2010/12/07/news/scala_incidenti_e_proteste_nel_giorno_della_valchiria-...
***
B) dal sito del Corriere della Sera:
***
Quello di Daniel Barenboim non è stato, come ha detto Daniele Capezzone, «un comizio antigovernativo». Era un attestato di stima.
www.corriere.it/editoriali/10_dicembre_09/severgnini-scala-barenboim_3c0f943c-035e-11e0-8ee8-00144f02aa...
***
C) dal sito del Fatto quotidiano:
***
Il ministro Bondi, assente alla prima, incassa la stoccata del sovrintendente Lissner – “avrà altro da fare”. E difatti il ministro si giustifica con l’impegno in Senato per il voto alla legge di stabilità. Ma la sensazione è che ad una settimana dal voto di fiducia, ogni parola abbia un peso da misurare. E quelle del direttore d’orchestra della Scala e del sovrintendente hanno un peso enorme, se tutti i componenti del governo presenti alla prima si affrettano a difendere il ministro, dal ministro Brambilla a Maurizio Gasparri. Fino a Daniele Capezzone che parla di “comizio antigovernativo” e di “due minuti d’odio Orwelliano”.
www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/07/la-costituzione-in-scena-alla-scal...
***
Per Capezzone "antigovernativo" ed "eversivo" sono sinonimi, perché per lui chi è contro il governo è un eversore.

per completezza, riporto anche ciò che scrive
D) il sito dell'Unità:
***
Succede che nel giro di pochi minuti a nome della maggioranza di governo un signore di nome Daniele Capezzone risponda a Daniel Barenboim - del cui impegno di pacificazione... nei fronti più caldi del globo non ha probabilmente alcuna nozione, a tacere dei talenti: qualcosa nella vita per avere voce in capitolo bisognerebbe pur aver fatto, in effetti - succede insomma che Capezzone trovi la lettura della Costituzione un «comizio antigovernativo» e le espressioni di preoccupazione «i due minuti di odio orwelliani». Bondi, il ministro della Cultura che ha scansato la sfiducia per provvidenziale serrata delle Camere, non c’era. Cerchiamo di stare ai fatti. L’atteggiamento antigovernativo non è di chi legge la Costituzione, è di chi non la attua. Oltre che antigovernativo - nel senso di letterale di governo della cosa pubblica - è anticostituzionale, anti istituzionale, anti italiano.
concita.blog.unita.it/lo-sfacelo-e-gli-insulti-1.259043

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Aspettiamo ora i commenti delle anime più liberali dell'Ipercaforum [SM=g1741324]
Romantico impalatore
00sabato 28 maggio 2011 18:07
Re: Re:
Arsenio Lupin, 25/03/2010 22.09:




Traduciamo: "Dobbiamo imparare a spararle ancora più grosse! Non facciamo le fighette come Fini, con i suoi assurdi scrupoli di coscienza, noi mentiamo spudoratamente, tanto quegli idioti degli italiani mica se ne accorgono!"




Potere del denaro [SM=x44452]
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