Divorzio, danneggerà il "prestigio" del Presidente?

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Etrusco
00martedì 5 maggio 2009 19:28
Il divorzio danneggerà l’immagine di Berlusconi?


Simile sondaggio anche su Corriere.it
Sì 56.4%
No 43.6%
Numero votanti: 11'268
Shia-principessa
00martedì 5 maggio 2009 21:24
e al popolo?
radcla
00martedì 5 maggio 2009 22:31
Re:
Shia-principessa, 05/05/2009 21.24:

e al popolo?




se io sono parte del popolo, me ne fotto! [SM=g1700001]
Arjuna
00mercoledì 6 maggio 2009 10:20

Istintivamente [SM=g1700001]



Pensandoci un po' direi di no, in fondo quanti divorziati/separati ci sono tra i nostri politici?
Il primo nome che mi viene in mente è Fini, e per andare oltralpe basta pensare a sarkozy.
Etrusco
00mercoledì 6 maggio 2009 10:40
Re:
Arjuna, 06/05/2009 10.20:


Pensandoci un po' direi di no, in fondo quanti divorziati/separati ci sono tra i nostri politici?
Il primo nome che mi viene in mente è Fini, e per andare oltralpe basta pensare a sarkozy.



Però, a differenza di Fini e Sarkozy, Silvio si erge spesso e volentieri come il paladino della Famiglia cattolica, del Family Day, di molte istanze del Vaticano e della Chiesa Cattolica in generale (contro Dico, Pacs, ricerca scientifica su Cellule Staminali, etc.)....

Dopo il suo 2° divorzio dovrà fare dei notevoli sforzi per coprire queste palesi contraddizioni
e dare ancora a bere che Lui è il miglior difensore dei Valori Cattolici [SM=x44452]

Tra l'altro è di queste ultime ore un nuovo monito delle gerarchie vaticane, dopo quello di ieri della CEI tramite le colonne di Avvenire:

Lario-Berlusconi:
Cardinale Kasper, "Sobrieta' fondamentale per capo di Governo"
06 Maggio 2009 08:43 POLITICA


CITTA' DEL VATICANO - La Chiesa attraverso i suoi rappresentanti torna a invitare il capo del Governo alla sobrieta'.
''Liti pubbliche per separarsi sono una sofferenza supplementare
e un cattivo esempio soprattutto per le fasce piu' giovani della popolazione''
,
ha detto in un'intervista il cardinale teologo Walter Kasper,
ministro vaticano per l'Unita' dei cristiani.


''Serieta' e sobrieta' - ha aggiunto - dovrebbero essere le unita' di misura fondamentali per tutti, ma soprattutto per un capo di governo''.
"Mai come in questo caso una maggiore attenzione alla riservatezza avrebbe giovato a entrambi i coniugi''
,
ha concluso il cardinale.

(Agr)

[SM=g1700002]
Etrusco
00mercoledì 6 maggio 2009 10:59
Retroscena
Il premier: «Sono deluso da tanti dei miei incapaci di difendermi»


Primi segnali d’allarme sul gradimento dei giovani
e timori per l’immagine estera del presidente del Consiglio




(Reuters)

ROMA — Sarà stata una casuali­tà, ma il sondaggio è arrivato nelle mani del Cavaliere poco dopo la polemica sulle veline.
Dopo che la moglie ha definito «ciarpame sen­za pudore» l’uso che delle donne, a suo giudizio, viene fatto nella li­ste elettorali del partito di suo ma­rito.
L’ultimo affondo prima di co­municare l’intenzione di divorzia­re.
Ebbene i numeri di quella ricer­ca d’opinione, che ha allarmato più di un ministro, dicono che c’è una visibile inversione di tenden­za nel consenso che i giovani, so­prattutto in cerca di lavoro, tributa­no al partito delle Libertà.

Per lo stato maggiore della neo­nata formazione politica è più di un campanello d’allarme.
Così co­me per Silvio Berlusconi.
Per la pri­ma volta un sondaggio segnala che la «questione veline» è filtrata in modo diffuso nell’elettorato.
Ve­ro o falso che sia il dato di cronaca c’è una per­cezione che si sta diffondendo fra chi vota:
nel partito del capo del governo si può fare carriera anche grazie all’estetica.
Ovviamente la cosa comincia a disturbare chi un lavoro lo cerca
(e in questo perio­do in modo sempre più travaglia­to) in base al solo curriculum.


La storia delle veline è stato «un danno al Pdl»
, ha detto ieri sera il capo del governo a «Porta a Por­ta».
Forse pensava anche ai nume­ri che in questi giorni sono circola­ti fra i dirigenti del suo partito.
Poi ha citato l’altro danno, «al sotto­scritto ».
E in questo caso una delle cose che più lo ha scosso è stato vedere come la materia è stata trat­tata dai media internazionali.
«So­no molto preoccupato per la mia immagine all’estero»,
è uno dei crucci più dolenti di questa vicen­da, spiegabile anche con la psicolo­gia di un uomo che all’immagine tiene in modo quasi maniacale. Co­me e più di ogni politico.

Le accuse della moglie all’estero sono arrivate senza filtro:
quella di frequentare una minorenne,
quel­la di non essere un buon padre,
quelle di non sapere mettere un li­mite ai desideri.
[SM=x44503]
Rilanciate dai siti d’informazione, dalle televisioni e dai quotidiani di tutto il pianeta.
Per chi nella politica estera riscon­tra la maggior parte del suo lavo­ro,
che nei vertici internazionali enfatizza gli effetti diplomatici del rapporto personale con gli altri lea­der,
è un danno potenzialmente in­calcolabile, che brucia e provoca imbarazzo.

C’è infine un altro dato che lo scontro con la moglie ha amplifi­cato
,
richiamando nel Cavaliere sentimenti che ha già provato in altri momenti di difficoltà.
Le ac­cuse subite addolorano, bruciano, ne vengono soppesati gli effetti in­terni ed internazionali.
Esiste pe­rò almeno un altro effetto, di natu­ra intima, psicologica, che non emerge dalle chiacchiere con lo staff, con i principali collaborato­ri,
ma solo nelle conversazioni con gli amici, ed è una sensazione di solitudine:
«Sono deluso da molti dei miei,
anche da molte del­le donne del Pdl,
da un’infinità di gente che sembra incapace di di­fendermi...».


Insomma mentre Bossi ironizza­va sulle esigenze delle mogli,
che non devono essere trascurate dai mariti
,
mentre molte esponenti del centrodestra (forse con la sola ecce­zione di Daniela Santanchè) formu­lavano giudizi che spiccavano per i distinguo e non per la difesa a spa­da tratta del Cavaliere,
mentre dal­le parti di Arcore a Fini continuava ad essere attribuita parte della re­sponsabilità oggettiva del primo af­fondo di Veronica
(contro le veli­ne, criticate in un articolo della rivi­sta della fondazione vicina al presi­dente della Camera), proprio in quei momenti Berlusconi rifletteva sul fatto che «i miei sono incapaci di difendermi»:
misurando forse la solitudine politica di chi viene coinvolto in vicende che di politi­co hanno ben poco.


Marco Galluzzo
06 maggio 2009


[SM=x44515]
Arjuna
00mercoledì 6 maggio 2009 11:13
Re: Re:
Etrusco, 06/05/2009 10.40:



Però, a differenza di Fini e Sarkozy, Silvio si erge spesso e volentieri come il paladino della Famiglia cattolica, del Family Day, di molte istanze del Vaticano e della Chiesa Cattolica in generale (contro Dico, Pacs, ricerca scientifica su Cellule Staminali, etc.)....

Dopo il suo 2° divorzio dovrà fare dei notevoli sforzi per coprire queste palesi contraddizioni
e dare ancora a bere che Lui è il miglior difensore dei Valori Cattolici [SM=x44452]




Basta che continui a remare contro Dico, Pacs, ecc. e vedi se le gerarchie vaticane non se lo tengono buono. [SM=x44451]

Personalmente ritengo che tra un mese, forse anche prima, tutto questo finirà nel dimenticatoio e Berlusconi, come molti altri, potrà continuare tranquillamente a fare l'ipocrita difensore dei valori della famiglia cattolica.

Anche perchè non penso che avrà difficoltà ad ottenere l'annullamento dalla Sacra Rota. [SM=x44451]
+tag+
00mercoledì 6 maggio 2009 13:28
non illudiamoci.....a molti italiani ormai, potrebbe anche fargliela in bocca, tanto direbbero che è purè!!
piperitapatty
00mercoledì 6 maggio 2009 16:04
io vorrei citare il grande piterpank

machissenestrainkula

anche se non è da signorina, è però di effetto [SM=x44452]
+cecily+
00mercoledì 6 maggio 2009 16:06
il prestigio? [SM=x44466]
Capitano Marino
00mercoledì 6 maggio 2009 16:08
Re:
+cecily+, 06/05/2009 16.06:

il prestigio? [SM=x44466]



Intendeva la prestidirigirimiritazione.


sperminator
00mercoledì 6 maggio 2009 16:31
vada per il chisenefotte .. [SM=g1700001] .. la speranza e' per il si', ma penso che purtroppo chi lo votava fino ad una settimana fa continui a votarlo ... [SM=x44465]
Ronan7
00mercoledì 6 maggio 2009 16:32
Sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it dopo il caso tra il premier e la moglie
Il 66% degli intervistati non modifica la sua opinione. Per il 59% non c'è una trama
Divorzio Berlusconi-Lario
fiducia stabile, ma nessun complotto

di MATTEO TONELLI



ROMA - Divide gli italiani. Ma non sposta gli equilibri. Casomani li cristallizza. Li radicalizza. Almeno per ora. Il divorzio, mediatico, tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi non provoca mutamenti significativi negli elettori. Che tendono a considerarla una vicenda dalle scarse influenze sulle loro scelte politiche. Il sondaggio Ipr Marketing realizzato per Repubblica.it è chiaro. Dopo la partecipazione a Porta a Porta del premier, i numeri danno gli elettori del centrodestra arroccati intorno al Cavaliere e quelli del centrosinistra che traggono ulteriore linfa per criticare il premier. Ed anche un malessere dei cattolici che appare molto inferiore alle previsioni. Nonostante la dura reprimenda dell'Avvenire.

GUARDA LE TABELLE

Stando ai numeri la fiducia nel premier dopo Porta a Porta resta invariata (66%). Uno stallo che si registra anche nella parte degli elettori che si dicono cattolici praticanti (61%). Fiducia in calo per il 20% e in aumento per il 13%. Positiva anche l'impressione fatta dal premier nel salotto di Vespa: convincente per il 57%, sincero per il 51%, rilassato per il 52%. Percentuali che diventano plebiscitarie tra gli elettori del Pdl (80% circa). Di altro avviso il 47% che l'ha trovato provocatorio e presuntuoso (42%).

Traballa, invece, la tesi "del complotto organizzato dalla sinistra e dalle sue gazzette". Per il 59% non c'è stata nessuna macchinazione (lo pensano anche il 27% degli elettori del Pdl). Gli irriducibili complottisti, invece, si attestano al 28%.

Premier e signora, inoltre, si dividono la vicinanza degli intervistati. Il 38% parteggia per il premier, il 34% per Veronica Lario. Anche in questo caso si nota la netta divisioni partitica tra gli elettori del Pdl (solo il 5% è con la moglie del Cavaliere). Ma anche l'area cattolica (praticante e non) sceglie il presidente del Consiglio (40%).

Infine le ricadute nell'urna, anche in vista delle prossime elezioni europee e amministrative. Per il 64% non è cambiato nulla. Per il 23% l'ipotesi di votare Pdl è in calo, per l'11% in crescita. Cifre che fanno capire quanto una vicenda ampiamente pubblicizzata su giornati e tv, abbia ricadute minime sui cittadini. Almeno fino ad oggi. Resta da vedere, però, quale sarà l'atteggiamento in futuro con il perdurare dell'attenzione mediatica e l'eventuale scoperta di nuovi elementi. Senza dimenticare l'atteggiamento del Pd. Ad oggi deciso a non voler attaccare il premier su "una vicenda privata". Scelta che sta avendo indubbie ricadute sull'opinione degli elettori. Ma che, con l'arrivo della campagna elettorale, potrebbe mutare.

(6 maggio 2009)

Fonte Repubblica.it
Etrusco
00mercoledì 6 maggio 2009 16:41
Re:
+cecily+, 06/05/2009 16.06:

il prestigio? [SM=x44466]




Prestigio per il prestigiatore [SM=x44458]
Nikki72
00venerdì 8 maggio 2009 15:54


nessun danno, tranquilli. Silvio ha il fascino irresistibile e un po' kitch dell'uomo puttaniere, ammanicato di giri potenti, battutista sfrontato... fa parlare di sé nel bene e nel male e la dimostrazione è che ovunque, anche qui, parliamo di lui per ogni cosa. minorenni o maggiorenni, ma che importa? non fa che acquistare altra popolarità agli occhi dei suoi estimatori. la sinistra frequenta solo scrittori e filosofi, lui invece fa le foto con i camerieri e la gente qualunque, cosa che un Cacciari si guarderebbe bene dal fare; la sinistra ha le parlamentari brutte e dimesse, lui mette in prima fila le gnocche dei casting. ma volete mettere la Livia Turco con la Carfagna? su... poi dà da mangiare a schiere di giornalisti che altrimenti sarebbero quasi disoccupati, e i giornali di sinistra sembrano ormai la succursale di Chi, pieni di gnocche in bikini. Silvio è riuscito a far diventare come Novella 2000 anche L'Espresso. ma che volete di più? [SM=x44452]
Etrusco
00venerdì 8 maggio 2009 16:33
Re:
Nikki72, 08/05/2009 15.54:



... Silvio ha il fascino irresistibile e un po' kitch dell'uomo
puttaniere, ammanicato di giri potenti, battutista sfrontato... fa parlare di sé nel bene e nel male e la dimostrazione è che ovunque, anche qui, parliamo di lui per ogni cosa. minorenni o maggiorenni, ma che importa? non fa che acquistare altra popolarità agli occhi dei suoi estimatori. la sinistra frequenta solo scrittori e filosofi, lui invece fa le foto con i camerieri e la gente qualunque, cosa che un Cacciari si guarderebbe bene dal fare; la sinistra ha le parlamentari brutte e dimesse, lui mette in prima fila le gnocche dei casting. ma volete mettere la Livia Turco con la Carfagna? su... poi dà da mangiare a schiere di giornalisti ...



è in questi termini che ne parlano sui forum degli adoranti yesman di Silvio?
Quindi dovremmo dedurre che le donne italiane ambiscono ad avere un marito puttaniere, purchè di successo?

Nulla di male a frequentare camerieri e gente normale,
purchè non si debba però sdoganare la frequentazione di mafiosi del calibro di Mangano (lo stalliere) o altra gente solita a vivere ai margini della legalità.

Una sola domanda:
dove è andato a finire quel cavallo di battaglia della destra italiana,
la Meritocrazia?
Perchè se i parametri decisivi nella selezione della classe politica italiana dovranno diventare quelli di cui abbondano Noemi e Barbara Matera
la vedo brutta per la nostra democrazia. [SM=x44467]


Etrusco
00sabato 9 maggio 2009 15:46
Re:
Nikki72, 08/05/2009 15.54:



nessun danno, tranquilli. ...




Non sembra proprio, anzi...

per la cronaca:


E il tarlo del Cavaliere
ora è stravincere alle Europee

Giorni di umore nero
nel timore di conseguenze elettorali legate alla crisi familiare


I consigli di Confalonieri, che l’ha invitato a far spostare l’attenzione dalle vicende personali alle questioni politiche

Il consenso è sempre in prestito
, e non c’è dubbio che gran parte del Paese continui a investire su Silvio Berlusconi.
Ma da due settimane qualcosa è cambiato, e la «sindrome del tarlo» si è insinuata nella mente del premier,
intaccando l’immagine di chi si sentiva ormai «il presidente di tutti gli italiani».

Per certi versi Berlusconi l’aveva previsto, «con sondaggi così alti posso solo scendere»,
ma immaginava che le difficoltà sarebbero arrivate per questioni di governo o per iniziativa del­l’opposizione.
Invece, proprio in coincidenza con il primo com­pleanno del suo esecutivo, è co­stretto a fronteggiare una crisi familiare che è tracimata nel­l’ambito politico, incidendo sul­l’umore e interferendo con l’azione.


C’è un tarlo che mina in que­ste ore il suo stato d’animo e che alla lunga rischia di eroder­ne l’immagine dinanzi all’opi­nione pubblica. Cosa già vista e vissuta
,
non è un caso se ha evo­cato la parabola del 2001 come a esorcizzarla.
Francesco Cossiga, che giorni fa gli ha reso visita, conosce l’Italia delle piazze Vene­zia e dei piazzali Loreto, sa quali sono i sintomi della «sindrome del tarlo» e quali possano essere gli effetti:
«Alle Europee, con una vittoria elettorale, è chiaro che Berlusconi potrà spazzare tutto via.
Nella democrazia dei numeri chi prende i voti prende il banco.
Ma il premier — ecco il punto — d’ora in avanti dovrà stare attento, perché al primo scivolone gli italiani gli faranno pagare anche questa vicenda, e con gli interessi».
Perciò il Cavaliere deve scon­giurare l’evenienza, deve impe­dire che il tarlo lo logori politica­mente dall’interno.
Fedele Con­falonieri, l’amico di una vita, è consapevole del problema, fin dall’inizio l’ha invitato a tenere i toni bassi sulla questione fami­liare.
Non è dato sapere se fosse d’accordo con il passaggio televi­sivo di Berlusconi, è certo che al­l’indomani di «Porta a Porta» l’ha esortato a cambiar registro:
«Silvio, ora concentrati sulle co­se da fare. Tu sei il presidente del Consiglio, occupati del go­verno, dei problemi economici, dell’Abruzzo, e lascia perdere il resto».

Ma non è semplice sdoppiar­si, infatti a ogni incontro, a qual­siasi interlocutore, il Cavaliere ri­pete che «quanto mi sta accaden­do è incredibile.
Mia moglie poi, mia moglie...». Con la signora Lario i rapporti sono interrotti.
Come sono interrotti i rapporti politici con Gianfranco Fini.

Rac­contano che il suo umore sia pessimo, spesso lo sorprendono con il pensiero altrove.
Persino l’altra sera, alla cena con gli in­dustriali, dove ha sfoggiato sor­risi di rappresentanza, a un cer­to punto si è lasciato andare.
È stato quando — elogiando gli esponenti del suo governo — ha speso parole particolari per Sandro Bondi:
«È la persona con il più alto tasso di coerenza e le­altà nei miei riguardi».
Tutti hanno capito, perché il ministro dei Beni Culturali è stato l’unico a presentarsi in tv a difenderlo sulla «dynasty all’italiana».
È davvero paradossale quan­to accade, perché Berlusconi sta vivendo con il Paese la più lun­ga luna di miele della storia re­pubblicana,
nessun presidente del Consiglio era mai riuscito a tenere un legame così forte e duraturo con l’opinione pub­blica, malgrado il tracollo dell’economia mondiale.
...
La mission in Abruzzo, il 25 aprile, il G8 all’Aquila, così ipo­tizzava di realizzare il pieno nel­le urne.
Ieri in Abruzzo non c’è andato più.
Domani non andrà a Marcianise,
domenica si dice sal­terà l’apertura della campagna elettorale per la provincia di Mi­lano.
Intanto la Lega ha appicci­cato i suoi manifesti in tutto il Nord, e nei report riservati sem­bra pronta a far man bassa in Ve­neto.
L’opposizione nel frattem­po alimenta «il tarlo» e inizia a lavorarlo ai fianchi proprio sul­l’Abruzzo, dove Berlusconi ha su­scitato aspettative altissime.
Da tre giorni Europa, quotidiano del Pd, batte sullo stesso tasto in prima pagina: «Basta con la tre­gua. È ora di alzare la voce».
Non a caso il governo ha modificato il decreto, affidando inoltre al sindaco dell’Aquila la responsa­bilità della ricostruzione.
È un modo per coprirsi il fianco.

Ma è un altro oggi il vero fian­co scoperto del Cavaliere,
lui non ha bisogno degli amatissi­mi sondaggi per percepire l’umore del Paese.
Veleggia oltre quota 40%, è vero. Ma deve sni­dare il tarlo, quel dubbio che al­la lunga può far presa sugli ita­liani.
E magari evidenziarsi in autunno, al primo incidente se­rio di percorso.
Per riuscirci de­ve decidere come riproporsi do­po la crisi familiare, se tornare sulla scena o isolarsi per un po’.
In entrambi i casi deve mettere in conto dei rischi.
Esserci o non esserci (nelle piazze), que­sto è il suo dilemma.
[SM=x44473]

Francesco Verderami
09 maggio 2009




[SM=g1700002]
Ujoe
00domenica 10 maggio 2009 22:52
[SM=g1700001]


tanto nelle nuove generazioni sono tanti ormai i divorziati
e anche i puttanieri
quindi a tanta gente starà ancora più simpatico [SM=x44487] [SM=x44488]
piperitapatty
00lunedì 11 maggio 2009 09:11
Re:
Ujoe, 10/05/2009 22.52:

[SM=g1700001]


tanto nelle nuove generazioni sono tanti ormai i divorziati
e anche i puttanieri
quindi a tanta gente starà ancora più simpatico [SM=x44487] [SM=x44488]




[SM=x44455]
considera che anche casini è in situazione simile ed è assurto a modello della famiglia cristiana [SM=x44456]
bremaz
00lunedì 11 maggio 2009 09:28
Re: Re:
piperitapatty, 11/05/2009 9.11:




[SM=x44455]
considera che anche casini è in situazione simile ed è assurto a modello della famiglia cristiana [SM=x44456]




Facciamo i bi(merda)partisan.. pure rutelli
piperitapatty
00lunedì 11 maggio 2009 09:53
Re: Re: Re:
bremaz, 11/05/2009 9.28:




Facciamo i bi(merda)partisan.. pure rutelli




rutelli mica è divorziato [SM=x44473]
bremaz
00lunedì 11 maggio 2009 10:28
Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 11/05/2009 9.53:




rutelli mica è divorziato [SM=x44473]




è solo ricchione [SM=x44452]
piperitapatty
00lunedì 11 maggio 2009 10:42
Re: Re: Re: Re: Re:
bremaz, 11/05/2009 10.28:



è solo ricchione [SM=x44452]



vabbeh lo dici tu, non mi sembra proprio simile a pierferdi [SM=x44452]


bremaz
00lunedì 11 maggio 2009 10:43
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 11/05/2009 10.42:



vabbeh lo dici tu, non mi sembra proprio simile a pierferdi [SM=x44452]






infatti è più simile a capezzone [SM=x44451]
piperitapatty
00lunedì 11 maggio 2009 10:46
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
bremaz, 11/05/2009 10.43:




infatti è più simile a capezzone [SM=x44451]




ah intendi che sono due coglioni? te la sottoscrivo tutta [SM=x44452]
Nikki72
00domenica 17 maggio 2009 20:24
bremaz, 11/05/2009 10.28:




è solo ricchione [SM=x44452]




lo ritieni un insulto? [SM=x44473]


Etrusco
00martedì 2 febbraio 2010 11:20
In Prefettura a Milano l'«udienza di conciliazione».
Incontro Berlusconi-Veronica.
20 minuti davanti al giudice.

L'incontro durato cinque ore con gli avvocati del Cavaliere che hanno presentato un memoriale sulle presunte infedeltà di lei.


Silvio Berlusconi e Veronica Lario in una foto del maggio 2005
(Epa)

MILANO - Silvio Berlusconi e Veronica Lario non si vedevano da 9 mesi:
ieri, per 20 minuti, si sono incontrati in Prefettura a Milano.
Ma non erano soli. Con loro, gli avvocati: 4 per lui, 1 per lei.

Si è parlato naturalmente della richiesta di separazione presentata, lo scorso aprile, dalla moglie del premier. L’incontro tra i legali è durato circa cinque ore, dalle 14 alle sette di sera. È stata una cosiddetta udienza di conciliazione, quando cioè i coniugi vengono convocati dal tribunale per capire se ci sono i margini di un accordo e decidere se si va verso una separazione di tipo consensuale o no. A presiedere la seduta Gloria Servetti, a capo della nona sezione civile del Tribunale di Milano. Può toccare infatti al presidente del tribunale o, come in questo caso, a un giudice da lui delegato presiedere l’udienza di conciliazione.

Curiosa anche la scelta del luogo: la Prefettura. Abitualmente le separazioni di personaggi noti si tengono il sabato pomeriggio in Tribunale, per evitare la curiosità dei media. Ma in questo caso, poiché ieri era in corso l’anno giudiziario, si è preferito un luogo neutro, a prova di curiosi. Peccato che le numerose macchine della scorta, che hanno sostato per ore in pieno centro, non siano passate inosservate. Soprattutto il furgoncino blindato che accompagna il premier negli spostamenti, e che ieri era in Corso Monforte. L’udienza è durata cinque ore. Ma il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario 20 minuti. Il tempo di guardarsi in faccia per la prima volta dopo mesi di accuse, lettere pubbliche e telefonate mancate. E capire che forse non si vuole più tornare indietro. Lui le contesta orgoglio eccessivo e mancanza di fiducia. Lei, come ha detto più volte, comportamenti poco lineari. Intanto, la macchina da guerra messa in campo dalle due squadre legali è già partita. Veronica Lario ha legato la sua richiesta di separazione con addebito ai presunti tradimenti del marito.

Ma ieri i quattro legali del presidente del consiglio (tra cui Ippolita e Niccolò Ghedini, e Cristina Rossello) sono passati all’attacco, presentando un articolato «memoriale» nel quale, sul fronte dell’infedeltà, anche a Veronica non si fanno sconti. Un modo per dimostrare che l’addebito richiesto dalla moglie del premier sarebbe ingiustificato, e quindi anche le sue richieste economiche. Nei mesi scorsi infatti la signora Lario ha chiesto al marito, attraverso la sua legale Maria Cristina Morelli, 43 milioni di euro l’anno, poco più di tre milioni e mezzo al mese, come assegno di mantenimento. Una cifra importante, anche per un patrimonio come quello di Silvio Berlusconi. Ma il principio intorno al quale ruota di solito questo tipo di richiesta è la possibilità, per la moglie, di continuare a mantenere il tenore di vita precedente alla decisione di separarsi. L’assegno servirebbe quindi a questo. Dagli avvocati del premier, però, la cifra è stata giudicata esorbitante. E la controfferta è stata di tutt’altro tipo: 200 mila euro mensili, con la possibilità di arrivare a 300. Certo, la somma chiesta da Veronica dovrebbe essere considerata negoziale, cioè un punto di partenza, ma è comunque dieci volte superiore alla controproposta. E qui entra in campo nuovamente il «memoriale» presentato ieri, nel quale sarebbe stata ricostruita anche la genesi e la consistenza del patrimonio di Veronica Lario.

Un inventario dettagliato di immobili (Milano, Olbia, Londra e New York), società e denaro, che secondo quanto raccontato dal premier ai suoi difensori sarebbe stato messo insieme dalla moglie solo grazie a regalie e liberalità che lui le avrebbe fatto in questi 19 anni di matrimonio e circa 30 di vita insieme. Inoltre sarebbero stati già versati a Veronica tra i 60 e i 70milioni di euro, probabilmente per tutelare gli interessi dei loro tre figli: Barbara (25), Eleonora (23) e Luigi (21). Ai quali negli anni scorsi il Cavaliere ha girato anche il 7,5 % ciascuno della Fininvest, la finanziaria posta a capo del gruppo di famiglia.
E il nodo della separazione ruoterebbe proprio sulla divisione per eredità di Berlusconi dell’impero Fininvest tra i figli di primo letto (Marina e Pier Silvio) e quelli di secondo letto.
Veronica Lario vorrebbe per i suoi tre ragazzi un trattamento che li tuteli da eventuali disparità.

La prossima udienza si terrà a marzo, ma i margini per un accordo sembrano esigui.
Così come è in bilico l’offerta di Berlusconi alla moglie di lasciarle Villa Belvedere, arredi compresi, per un valore di 78 milioni e 156 mila euro.
Il premier su questo punto è stato chiaro: se non si trova un’intesa, Veronica dovrà andar via da Macherio.

Fonte: Corriere della Sera - Angela Frenda
31 gennaio 2010



il tobas
00martedì 2 febbraio 2010 13:20
Re:
piperitapatty, 06/05/2009 16.04:

io vorrei citare il grande piterpank

machissenestrainkula

anche se non è da signorina, è però di effetto [SM=x44452]




Com'è quel modo di dire?

ah si, signorina, ma cò un buxo da signora
[SM=x44456]
Arsenio Lupin
00martedì 2 febbraio 2010 14:08
Re:
Etrusco, 02/02/2010 11.20:

In Prefettura a Milano l'«udienza di conciliazione».
Incontro Berlusconi-Veronica.
20 minuti davanti al giudice.

L'incontro durato cinque ore con gli avvocati del Cavaliere che hanno presentato un memoriale sulle presunte infedeltà di lei.


Silvio Berlusconi e Veronica Lario in una foto del maggio 2005
(Epa)

MILANO - Silvio Berlusconi e Veronica Lario non si vedevano da 9 mesi:
ieri, per 20 minuti, si sono incontrati in Prefettura a Milano.
Ma non erano soli. Con loro, gli avvocati: 4 per lui, 1 per lei.

Si è parlato naturalmente della richiesta di separazione presentata, lo scorso aprile, dalla moglie del premier. L’incontro tra i legali è durato circa cinque ore, dalle 14 alle sette di sera. È stata una cosiddetta udienza di conciliazione, quando cioè i coniugi vengono convocati dal tribunale per capire se ci sono i margini di un accordo e decidere se si va verso una separazione di tipo consensuale o no. A presiedere la seduta Gloria Servetti, a capo della nona sezione civile del Tribunale di Milano. Può toccare infatti al presidente del tribunale o, come in questo caso, a un giudice da lui delegato presiedere l’udienza di conciliazione.

Curiosa anche la scelta del luogo: la Prefettura. Abitualmente le separazioni di personaggi noti si tengono il sabato pomeriggio in Tribunale, per evitare la curiosità dei media. Ma in questo caso, poiché ieri era in corso l’anno giudiziario, si è preferito un luogo neutro, a prova di curiosi. Peccato che le numerose macchine della scorta, che hanno sostato per ore in pieno centro, non siano passate inosservate. Soprattutto il furgoncino blindato che accompagna il premier negli spostamenti, e che ieri era in Corso Monforte. L’udienza è durata cinque ore. Ma il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario 20 minuti. Il tempo di guardarsi in faccia per la prima volta dopo mesi di accuse, lettere pubbliche e telefonate mancate. E capire che forse non si vuole più tornare indietro. Lui le contesta orgoglio eccessivo e mancanza di fiducia. Lei, come ha detto più volte, comportamenti poco lineari. Intanto, la macchina da guerra messa in campo dalle due squadre legali è già partita. Veronica Lario ha legato la sua richiesta di separazione con addebito ai presunti tradimenti del marito.

Ma ieri i quattro legali del presidente del consiglio (tra cui Ippolita e Niccolò Ghedini, e Cristina Rossello) sono passati all’attacco, presentando un articolato «memoriale» nel quale, sul fronte dell’infedeltà, anche a Veronica non si fanno sconti. Un modo per dimostrare che l’addebito richiesto dalla moglie del premier sarebbe ingiustificato, e quindi anche le sue richieste economiche. Nei mesi scorsi infatti la signora Lario ha chiesto al marito, attraverso la sua legale Maria Cristina Morelli, 43 milioni di euro l’anno, poco più di tre milioni e mezzo al mese, come assegno di mantenimento. Una cifra importante, anche per un patrimonio come quello di Silvio Berlusconi. Ma il principio intorno al quale ruota di solito questo tipo di richiesta è la possibilità, per la moglie, di continuare a mantenere il tenore di vita precedente alla decisione di separarsi. L’assegno servirebbe quindi a questo. Dagli avvocati del premier, però, la cifra è stata giudicata esorbitante. E la controfferta è stata di tutt’altro tipo: 200 mila euro mensili, con la possibilità di arrivare a 300. Certo, la somma chiesta da Veronica dovrebbe essere considerata negoziale, cioè un punto di partenza, ma è comunque dieci volte superiore alla controproposta. E qui entra in campo nuovamente il «memoriale» presentato ieri, nel quale sarebbe stata ricostruita anche la genesi e la consistenza del patrimonio di Veronica Lario.

Un inventario dettagliato di immobili (Milano, Olbia, Londra e New York), società e denaro, che secondo quanto raccontato dal premier ai suoi difensori sarebbe stato messo insieme dalla moglie solo grazie a regalie e liberalità che lui le avrebbe fatto in questi 19 anni di matrimonio e circa 30 di vita insieme. Inoltre sarebbero stati già versati a Veronica tra i 60 e i 70milioni di euro, probabilmente per tutelare gli interessi dei loro tre figli: Barbara (25), Eleonora (23) e Luigi (21). Ai quali negli anni scorsi il Cavaliere ha girato anche il 7,5 % ciascuno della Fininvest, la finanziaria posta a capo del gruppo di famiglia.
E il nodo della separazione ruoterebbe proprio sulla divisione per eredità di Berlusconi dell’impero Fininvest tra i figli di primo letto (Marina e Pier Silvio) e quelli di secondo letto.
Veronica Lario vorrebbe per i suoi tre ragazzi un trattamento che li tuteli da eventuali disparità.

La prossima udienza si terrà a marzo, ma i margini per un accordo sembrano esigui.
Così come è in bilico l’offerta di Berlusconi alla moglie di lasciarle Villa Belvedere, arredi compresi, per un valore di 78 milioni e 156 mila euro.
Il premier su questo punto è stato chiaro: se non si trova un’intesa, Veronica dovrà andar via da Macherio.

Fonte: Corriere della Sera - Angela Frenda
31 gennaio 2010







Berlusconi davanti al giudice??? [SM=x44466]
Ma non aveva il legittimo impedimento? E così perde il suo prezioso tempo che dovrebbe dedicare al nostro benessere per andare in quei luoghi di perdizione pieni di comunisti togati? Che delusione... [SM=x44463]
SuperYeah
00martedì 2 febbraio 2010 14:49
Re: Re:
Arsenio Lupin, 02/02/2010 14.08:




Berlusconi davanti al giudice??? [SM=x44466]
Ma non aveva il legittimo impedimento? E così perde il suo prezioso tempo che dovrebbe dedicare al nostro benessere per andare in quei luoghi di perdizione pieni di comunisti togati? Che delusione... [SM=x44463]



ho pensato la stessa cosa [SM=g1700002]


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