E' morto Barry Sheene

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Asgeir Mickelson
00martedì 11 marzo 2003 23:56
Il campione britannico si è spento a 52 anni per un tumore alla gola e allo stomaco

Il mondo del motociclismo piange Barry Sheene. All’età di 52 anni il due volte campione iridato inglese della classe 500 nel 1976 e nel 1977, è morto in un ospedale sulla Gold Coast australiana per un cancro alla gola e allo stomaco. La malattia gli era stata diagnosticata lo scorso luglio. Dopo il suo ritiro dalle corse, datato 1984 dopo essere stato avversario in pista di Agostini, Lucchinelli e Uncini, era diventato commentatore sportivo della televisione australiana.

L’annuncio è stato dato proprio dal canale televisivo ‘aussie’ con un breve comunicato: "Barry Sheene ha perso la sua battaglia col cancro ed è morto in un ospedale della Gold Coast". Il grande pilota britannico aveva deciso di combattere il cancro con terapie alternative affidandosi, come lui stesso aveva detto, a Dio. Le sue condizioni, però, sono peggiorate rapidamente tanto che Sheene ha dovuto rinunciare a presenziare al Gran Premio d’Australia di Formula 1 disputatosi domenica a Melbourne. Lascia la moglie Stephanie e due piccoli bambini, Sidonie e Freddie. I funerali si terranno alla fine della settimana. Nella sua carriera l’amatissimo inglese ha vinto 19 GP della classe regina con la doppietta iridata a metà degli anni ’70. Famoso per la sua vita da playboy, Sheene era riconoscibile in pista per il mitico numero 7 e il disegno di Paperino sul casco.

Nato a Londra il 9 novembre del 1950, Sheene fece il suo debutto nel 1968 a 18 anni guidando una Bultaco 125. Due anni dopo vinse il titolo britannico della 750, classe di cui divenne campione europeo nel 1973. Due anni più tardi fu vittima di una gravissima caduta a Daytona quando volò via a 280 km/h procurandosi numerose fratture. Tornò in sella sei settimane dopo. Da lì seguirono gli anni dei trionfi, il 1976 e il 1977 quando con la Suzuki divenne iridato della classe 500 battendo fenomeni come Giacomo Agostini e Kenny Roberts. Sheene fu protagonista di un’altra caduta nel 1982 durante le prove del GP di Silverstone: alla fine i medici furono costretti a inserirgli qualcosa come 27 viti. Anche per questo la leggenda narra che gli era quasi impossibile passare sotto i ‘metal detector’ degli aeroporti senza farli suonare. Le tante fratture lo costrinsero, poi, a trasferirsi in Australia dove il clima più mite rispetto a quello rigido inglese gli consentivano di vivere senza problemi. Nel 2001 era stato inserito nella Hall of Fame del Motomondiale con una cerimonia tenutasi sul circuito di Phillip Island.
La Dany
00mercoledì 12 marzo 2003 08:03
poveretto!

[SM=x44464] [SM=x44469]
Asgeir Mickelson
00mercoledì 12 marzo 2003 15:54
te lo ricordi ?[SM=x44475]
La Dany
00mercoledì 12 marzo 2003 15:58
Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 12/03/2003 15.54
te lo ricordi ?[SM=x44475]



ne ho sentito parlare...papi appassioantissimo di calcio è!
Erika Blonde
00mercoledì 12 marzo 2003 17:21
Mi dispiace,era un idolo di mio padre...[SM=x44468] [SM=x44469]
Asgeir Mickelson
00mercoledì 12 marzo 2003 17:53
Re: Re:

Scritto da: La Dany 12/03/2003 15.58


ne ho sentito parlare...papi appassioantissimo di calcio è!


ma Sheene guidava le moto[SM=x44466]
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