Ecomafia sommerge Napoli con rifiuti industriali del Nord

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Aggredire il declino
00martedì 1 gennaio 2008 11:24
e i napoletani stanno a guardare, respirando puzzo e diossina dei cassonetti incendiati

24/12 - Napoli spegne le luminarie di Natale, ma si illumina coi roghi di spazzatura







da Napoli

Risse e binari bloccati, a Napoli è rivolta contro la "monnezza"
di Carmine Spadafora - lunedì 31 dicembre 2007

La protesta contro i rifiuti e l’apertura di una discarica per la prima volta è sbarcata anche a Napoli.
La gente di Pianura, periferia flegrea, ieri è scesa in strada per il secondo giorno consecutivo, per bloccare la riapertura di quella che, dal secondo dopoguerra in poi, è stata (fino al 1996) la pattumiera di Napoli.
Un centinaio di persone ha bloccato per tre ore la ferrovia Circumflegrea e due strade, fondamentali, per i collegamenti con i comuni dell’area: via Montagna spaccata e via Pisani. Anche se in strada è scesa solo una piccola rappresentanza di questo degradato quartiere, vittima negli ultimi 30 anni di un consistente scempio edilizio, è stato comunque sufficiente per mandare in tilt il traffico automobilistico.
Pianura ribolle: dopo 11 anni, non vuole ritornare ad essere il quartiere della monnezza.
La decisione di riaprire la discarica di Contrada Pisani è stato l'ultimo atto del prefetto Alessandro Pansa, nella sua veste di Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania. Incarico ormai agli sgoccioli per Pansa, che sta per passare il testimone al prefetto Umberto Cimmino.
In sostanza Pansa ha prospettato al suo successore la inevitabilità della riapertura di discarica Pisani, come unica soluzione per togliere un po’ di sporcizia dalle strade di Napoli.

Ma, sulla questione Pianura, i due big locali, il sindaco Rosa Russo Jervolino e il governatore della Campania Antonio Bassolino si sono spaccati.
Rosetta ha detto chiaramente no alla riapertura di Pianura, mentre l’imputato Bassolino (sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio sullo scandalo della spazzatura) si è invece detto favorevole.
Una guerra anche tra ex diessini, tra lo stesso Bassolino e l’assessore alla nettezza urbana, Gennaro Mola, che senza mezzi termini ha bocciato l'ipotesi di una riapertura, che appare comunque certa, della discarica di Contrada Pisani.

Provocatorio il consigliere comunale di Alleanza nazionale Andrea Santoro. «Il sindaco Jervolino non è d’accordo a riaprire la discarica di Pianura? Ok, siamo con lei, visto che da tempo ci siamo dichiarati contrari all’apertura di discariche in città. Ma qual è l’alternativa? Cosa intende fare per togliere i rifiuti dalle strade ed evitare che la notte del 31 dicembre e nei giorni successivi la città bruci in migliaia di roghi?».




www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=230863

Ribolle anche la gente di Giugliano, che vorrebbe la chiusura del sito di Taverna del Re.
Ma è proprio la provincia ad essere al collasso:
i comuni a nord di Napoli sono pieni di monnezza: oltre quarantamila tonnellate giacciono nelle strade da giorni
mentre a Napoli la situazione è un po’ migliorata: appena 2300 tonnellate sono adagiate nelle strade della periferia, in particolar modo a Pianura e a Ponticelli.

Le zone nobili, dove solo casualmente risiedono i big della città e tra questi Bassolino a Posillipo e la Jervolino a via Duomo, sembrano la Svizzera.
[SM=x44427]
Ma, lontano da queste zone, i gabbiani volano sui cumuli mentre la gente esasperata e incosciente, incurante del pericolo diossina, dà fuoco ai sacchetti.
[SM=x44472]
Ogni giorno, per i volenterosi vigili del fuoco, almeno ottanta interventi per spegnere i roghi. «Siamo esasperati», dicono in una nota congiunta i sindacalisti Carmine Cristiano, Enzo Strino e Enzo Zazzaro, rispettivamente di Uil, Cisl e Cgil.

I pompieri napoletani aspettano con terrore il Capodanno: «Tra i cumuli di spazzatura dati alle fiamme e i botti della mezzanotte del 31, Napoli e la provincia rischiano di andare a fuoco». Lo stesso problema se lo è posto il sindaco di San Giorgio a Cremano, popoloso quartiere alle porte di Napoli. Domenico Georgiano con una ordinanza ha allertato la Protezione civile: fino a un’ora prima che scocchi la mezzanotte, i cumuli verranno innaffiati per evitare che i botti generino roghi.
Aggredire il declino
00martedì 1 gennaio 2008 11:47

SHOPPING DI NATALE, SLALOM TRA I RIFIUTI: E’ ANCORA EMERGENZA
» pubblicato da marco marzano Lunedì 17 Dicembre 2007


Mentre i sindaci di alcuni comuni campani invocano la presenza dell’esercito, i conferimenti ai vari cdr della regione continuano a procedere a rilento, in alcuni casi è tutto fermo. Per questo motivo i cittadini sono costretti a fare lo slalom tra sacchetti di spazzatura e pattume di ogni genere per poter fare il consueto shopping natalizio. Questa mattina in zona Museo, a Napoli, alcuni commercianti esasperati hanno dato vita a una protesta gettando i sacchetti in mezzo alla strada provocando la paralisi del traffico. Anche i quartieri collinari, in genere gli ultimi ad essere investiti dall’emergenza, questa mattina erano invasi dai rifiuti. Non stanno meglio Caserta e Avellino dove, sono 500 le tonnellate di rifiuti accumulate in strada.


E il ministro Pecoraro invoca l'intervento dell'esercito


Jo3
00martedì 1 gennaio 2008 14:17
Rifiuti, se Napoli copiasse Venezia
In laguna realizzato un grande impianto modello, al Sud è sempre emergenza

Riuscirà Babbo Natale a raggiungere tutti i bambini facendosi largo con la slitta tra montagne di spazzatura? Ecco il dubbio di tanti piccoli napoletani. I quali, oltre al gran freddo che il buon Gesù ha mandato loro a rendere meno fetida l’aria, avrebbero diritto ad avere in dono un po’ meno di ipocrisia. Cosa ci hanno raccontato, per anni e anni? Che il pattume partenopeo, ammucchiato senza uno straccio di raccolta differenziata così com’è («tale quale», in gergo) non può essere trattato, ripulito, riciclato, trasformato in combustibile e bruciato.

Falso. Succede già. A Venezia. Dove lo stesso tipo di immondizia viene smaltito senza problemi dal più grande impianto europeo di Cdr (Combustibile Derivato dai Rifiuti) che manda in discarica solo il 6% di quello che arriva coi camion e le chiatte. E dov’è l’inceneritore? Dov’è questo mostro orrendo le cui fiamme fanno inorridire i campani che da anni, dipingendosi già avvolti dai fumi neri della morte, si ribellano all’idea di ospitarne qualcuno? A tre chilometri dalle bancarelle del mercato di Marghera. A cinque da Mestre. A otto dal campanile di San Marco. Senza che nessuno, neppure il gruppuscolo ambientalista più duro e puro e amante delle farfalle, abbia mai fatto una manifestazione, un corteo, una marcetta, un cartellone di protesta. Prova provata, se ancora ce ne fosse bisogno, che sotto il Vesuvio sono troppi a giocare sporco.

Pare una clinica, l’impianto in riva alla laguna, ai margini di Marghera. La bolzanina «Ladurner» l’ha costruito (dal primo scavo nel terreno al fissaggio degli interruttori elettrici) in dodici mesi. Contro i millenni necessari, non per l’indolenza delle persone quanto per la rete di veti e ricatti, nella sventurata Campania che, stando ai dati Apat, rappresenta da sola il 43% del territorio italiano inquinato dallo smaltimento scriteriato, o addirittura criminale, della «munnezza». Impianto pulito. Silenzioso. Efficiente. Apparentemente quasi deserto. «Quanti dipendenti? Meno di un centinaio. Al Cdr, su tutto il ciclo, 28 persone», spiega Fiorenzo Garda, dell’azienda altoatesina. Sei in meno di quanti bivaccano al call-center napoletano del Pan (Protezione ambiente e natura) dove, stando al rapporto della commissione parlamentare, ogni centralinista riceve mediamente una telefonata a testa alla settimana.

Ventotto persone che, scivolando tra capannoni, rampe e officine, ricevono ogni giorno i rifiuti urbani di Venezia (comprese Mestre, Marghera, le isole), Chioggia e larga parte della Riviera del Brenta per un totale di 300mila persone. Meglio: per un totale equivalente a una popolazione di 300mila abitanti. La Serenissima è infatti una città speciale per almeno due motivi. Il primo è che, scesa nei decenni a 50mila residenti, accoglie ogni anno quasi 20 milioni di turisti (meglio: 20 milioni di presenze giornaliere, per una media di circa 55mila abitanti supplementari al giorno con punte di 150mila) ai quali è praticamente impossibile imporre la raccolta differenziata. Il secondo è che un conto è portar via la campana della carta e del vetro coi camion in terraferma (dove la «differenziata» sta mediamente al 45%) e un altro con le barche nei canali.

Risultato: le «scoasse» veneziane sono uguali alla «munnezza» napoletana. Con più nero di seppia e meno pummarola, ma uguali. E infatti, caricate sulle barche a da lì trasbordate su enormi chiatte alle spalle della Giudecca, quando arrivano alle banchine di Marghera potrebbero essere perfettamente confuse con quelle che vengono scaricate dai camion nelle fosse dantesche degli impianti partenopei. È lì che i destini si dividono.

I rifiuti campani, in attesa dei termovalorizzatori (quello di Acerra che doveva essere acceso a ottobre, dopo 14 anni dalla prima dichiarazione di emergenza, è bloccato dall’inchiesta dei giudici e i lavori per quello di Santa Maria La Fossa devono ancora cominciare) vengono imballati alla meno peggio e ammassati in gigantesche piramidi su terreni comprati a prezzi sempre più folli, con misteriosi rincari anche del 500% in dodici ore. Piramidi che ormai stoccano sette milioni di tonnellate di «ecoballe» (che «eco» non sono) le quali potrebbero, se allineate, coprire la distanza che c’è da Parigi a New York. Una situazione esplosiva. Che costringe da anni i commissari via via nominati a recuperare nuove discariche (l’ultima è a Serre, a 102 chilometri dal capoluogo campano e per farla hanno buttato giù centinaia di querce) o a riaprirne di chiuse sfidando la collera degli abitanti. Collera spesso accesa dalla camorra, che vede a rischio i suoi affari. Che si nutrono proprio dell’emergenza campana. Costata fino ad oggi almeno un miliardo e duecento milioni di euro. I rifiuti veneziani no, quelli i soldi, agli azionisti pubblici, li fanno guadagnare. Dice Gianni Teardo, responsabile tecnico degli impianti, che quest’anno il complesso di Marghera, costato 95 milioni di euro (un dodicesimo dei soldi spesi in Campania) va in attivo. Spiegare come la spazzatura venga «bollita» per una settimana in enormi cassoni («biocelle »), asciugata, sminuzzata, passata al setaccio per separare quello che può essere riciclato tra i metalli, la plastica o la carta, sarebbe lungo. Basti sapere che, mettendo insieme questo lavoro con quello a monte della raccolta differenziata e poi una seconda e una terza operazione di filtraggio, l’impianto veneziano si vanta di mandare in discarica nell’entroterra di Chioggia solo il 6% del pattume trattato. Che dovrebbe essere ridotto entro un paio di anni al 3%. «Anche se puntiamo a ridurlo ancora, fino ad azzerare il ricorso alla discarica ».

Ferri, plastiche e carta vengono venduti sul mercato. La metà del Cdr prodotto e compattato in «brichette » simili a corti bastoncini è ceduto all’Enel che lo brucia al posto del carbone per fare energia. Tutto ciò che può essere usato allo scopo diventa «compost» per fecondare i terreni troppo sfruttati e in fase di desertificazione. E quel che resta, infine, viene bruciato.

Direte: oddio, vicino a Venezia! Esatto: in faccia a Venezia. Senza una protesta. Sotto il controllo dell’Arpav. Con un rapporto giornaliero sui fumi emessi. E sapete cosa salta fuori, a vedere i dati certificati dalle autorità sanitarie? Che un inceneritore di ultima generazione come quello veneziano, tra filtri e controfiltri, sta molto al di sotto dei limiti fissati, che sono da cinque a quindici volte più rigidi rispetto a quelli delle centrali termoelettriche o dei cementifici. Ma c’è di più. Fatti i conti, quel camino che smaltisce ciò che resta dei rifiuti di 300mila abitanti butta nell’aria ogni ora circa 60mila milligrammi di polveri. Pari a quanti ne escono, stando alle tabelle Ue, dai tubi di scappamento di quindici automobili di tipo Euro2. Per non dire di quelle più vecchie, che inquinano infinitamente di più. Direte: e se queste polveri fossero più aggressive? Massì, esageriamo: ogni camino come quello di Marghera inquina come una cinquantina di auto Euro2. E sapete quante ce ne sono, in Campania, di auto così o più vecchie e inquinanti? Oltre 2 milioni e 200mila. Pari a 44mila inceneritori come quello di Marghera.

Gian Antonio Stella
22 dicembre 2007

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La soluzione e' sotto gli occhi di tutti :

Il vero problema della Campania e' la camorra : questa situazione paradossale e' voluta dai camorristi che vedono ghiotte opportunita' per rivendere lotti di terreno come "discariche" allo stato italiano.
Aggredire il declino
00martedì 1 gennaio 2008 15:30
FerrariDaytona
00martedì 1 gennaio 2008 21:48
devono ringraziare il presidente della regione nonché ex sindaco di napoli
tc-3
00mercoledì 2 gennaio 2008 01:30
però io non ho capito perchè non facciano anche loro la raccolta differenziata come facciamo noi da anni... mio zio stava per essere multato per aver messo nello stesso sacchetto il cartone del succo e la cannuccia; poi fortunatamente il buon senso ha prevalso
Jo3
00mercoledì 2 gennaio 2008 02:21

Perche non fanno la raccolta differenziata ?l'emergenza è voluta...è una pacchia..continuano ad arrivare soldi, e questi soldi fanno comodo a tutti..





L'emergenza rifiuti in Campania finisce nel mirino della Corte dei Conti. La magistratura contabile ha analizzato lo stato degli sprechi in Italia e non si è dimenticata della Campania alle prese con l'ultradecennale emergenza immondizia. Un capitolo non trascurabile nel panorama delle spese incontrollate, quello sottolineato dalla Corte, soprattutto alla luce dei risultati tragici della vicenda campana. Tonnellate di rifiuti che marciscono ad intervalli regolari nelle strade della Regione a fronte di investimenti da capogiro. Oltre mille milioni di euro spesi in tredici anni di commissariamento per mettere a punto un ciclo di smaltimento virtuoso che non è mai decollato.
Nell’occhio del ciclone sono finiti i fondi utilizzati consulenze, progettazioni, compensi, commissioni di gara e collaudo, ricerche, studi affidati ad università e enti, nonché convenzioni con aziende pubbliche e progetti mai realizzati. Ma anche l'assunzione di 2316 lavoratori socialmente utili da destinare tramite i consorzi di bacino alla raccolta differenziata, ma di fatto, secondo la denuncia fatta dall'ex commissario Corrado Catenacci, mai utilizzati. Millesettecento euro al mese per quattordici mensilità corrisposte agli oltre 2300 Lsu (55 milioni di euro all'anno circa) a fronte di un misero 12 per cento di raccolta differenziata. L'indagine sulle spese milionarie per tentare di risolvere l'emergenza più lunga della storia italiana ha preso le mosse dai conti passati al setaccio due anni fa dall'ispettore del ministero delle Finanze, Natale Monsurrò (ascoltato all'epoca anche dalla bicamerale sulle Ecomafie) e al vaglio della magistratura napoletana che sul filone rifiuti ha aperto ben quattro inchieste. Nel 2005 i milioni spesi ammontavano a 850 di cui parte destinati alle parcelle milionarie per i vari consulenti esterni alla struttura commissariale. Ma anche 725mila euro di telefonate dal 1999 al 2003 e oltre 800mila euro di affitto per le quattro vecchie sedi del Commissariato. E ancora, il call center ambientale della società «Pan» costato oltre 10 milioni di euro, e poche telefonate al giorno a fronte dei 34 lavoratori impiegati. Sei milioni di euro invece era costato il progetto «Sirenetta» che aveva lo scopo di monitorare tramite computer il trasporto di rifiuti. era previsto il montaggio di mille apparecchiature elettroniche sui camion, ma in seguito alla ribellione degli autisti non se ne fece più nulla. E svariate centinaia di migliaia di euro sono costati i trasferimenti dell'immondizia in Germania e nelle regioni limitrofe durante le fasi acute dell'emergenza con valanghe di rifiuti nei siti di stoccaggio . Solo ad Acerra l'utilizzo di un'area di trasferenza e rotoimballaggio dei rifiuti è costata oltre 5000 euro al giorno per tre anni. E decine di migliaia di euro si continuano a pagare per il fitto delle aree dove stoccare le ecoballe sfornate dai Cdr campani. Nella sola Giugliano l'area occupata equivale a dieci campi di calcio.





e ancora...

Corte dei conti: spesi 1,8 miliardi per l'emergenza rifiuti
La Corte dei conti ha dedicato nel rendiconto generale dello stato un approfondimento in sede di controllo al fenomeno dell'emergenza rifiuti rilevando che finora sono stati spesi «,8 miliardi di euro, il 21% dei quali per stipendi e funzionamento delle sedi». Una situazione «di estrema gravità - denuncia il procuratore generale della corte, Claudio De Rose - il cui tratto più generale è costituito da una struttura organizzativa ad hoc, che non si giustifica più con gli originari caratteri della eccezionalità e si configura, invece, come una complessa e duratura organizzazione extra ordine, che si affianca a quella ordinaria, bloccandone l'operatività». Per la corte «l'avvicendamento continuo dei commissari straordinari con più vice e subcommissari non ha giovato alla continuità dell'azione«. Ulteriori caratteristiche del fenomeno dell'emergenza rifiuti sono, segnala la magistratura contabile, «i rapporti tra imprenditoria deviata e burocrazia corrotta per lo smaltimento selvaggio dei rifiuti», gli enti pubblici che «per assicurare ai propri cittadini l'eliminazione dei rifiuti - denuncia De Rose - non vanno troppo per il sottile in fatto di appalti e di tutela dell'ambiente, con vantaggio per imprese che provengono dal nulla, senza mezzi e professionalità, e presentano offerte governate da accordi preconfezionati». La requisitoria della Corte dei conti sulla gestione dell'emergenza rifiuti prosegue con la condanna della regia «occulta delle proteste popolari contro impianti o progetti di impianti per porre in risalto ogni volta la questione della scelta del sito, situazione che anima la resistenza locale e vanifica la pianificazione su vasta scala. Per i profili di illecito erariale le procure regionali hanno in corso le relative istruttorie».



E adesso ci sara' di nuovo la sostituzione del responsabile generale speciale per questa specie di calamità.
Arjuna
00mercoledì 2 gennaio 2008 10:20

Direi che questo è un perfetto esempio di spreco del denaro pubblico.

Non voglio addentrarmi nei meandri contabili che permettono ai soliti noti di guadagnare milioni di euro lasciando l'immondizia per strada, quello che mi colpisce è l'arroganza con cui questo viene fatto.

Che la situazione sia drammatica è sotto gli occhi di tutti, dallo Stato arrivano milioni di Euro, e nemmeno si cerca di far finta che si stia facendo qualcosa, s'intascano i soldi e tanti saluti. [SM=x44464]
Aggredire il declino
00mercoledì 2 gennaio 2008 11:21
Re:
Jo3, 02/01/2008 2.21:


Perche non fanno la raccolta differenziata ?l'emergenza è voluta...è una pacchia..continuano ad arrivare soldi, e questi soldi fanno comodo a tutti..




Saviano ci ha scritto un libro, Gomorra, dove svela tutte queste ruberie della camorra e della politica napoletana
e non a caso lo hanno minacciato di morte.
Ora è costretto a girare con la scorta perchè a fatto sapere al mondo quello che tutti i napoletani già sapevano.

Di miliardi di euro sono stati spesi pure troppi per questa emergenza monnezza,
ma l'emergenza sta durando da troppi anni, qualcosa non funziona evidentemente. [SM=x44495]


Aggredire il declino
00mercoledì 2 gennaio 2008 11:25
Re:
Arjuna, 02/01/2008 10.20:


Direi che questo è un perfetto esempio di spreco del denaro pubblico.

[SM=x44464]




Non è uno spreco! E' un furto [SM=x44465]
Avadoro
00mercoledì 2 gennaio 2008 12:49
I termovalorizzatori sono il male minore, i campani devono metterselo in testa e accettarne la costruzione.
tc-3
00mercoledì 2 gennaio 2008 12:52
Re:
Jo3, 02/01/2008 2.21:


Perche non fanno la raccolta differenziata ?l'emergenza è voluta...è una pacchia..continuano ad arrivare soldi, e questi soldi fanno comodo a tutti..



già


Aggredire il declino
00mercoledì 2 gennaio 2008 16:30
Re:
Avadoro, 02/01/2008 12.49:

I termovalorizzatori sono il male minore, i campani devono metterselo in testa e accettarne la costruzione.




Sciocchino, coi termovalorizzatori la Camorra non potrebbe guadagnarci tanto come ora [SM=x44452]
farà di tutto per ostacolarne il progetto.

Comunque si risolverebbe tutto con la raccolta differenziata, [SM=x44498]
come fanno già da decenni gli altri popoli civilizzati che infatti non conoscono emergenza rifiuti!!! [SM=x44472]

Kaiser Luka
00mercoledì 2 gennaio 2008 18:18
Re: Re:
Aggredire il declino, 02/01/2008 16.30:




Sciocchino, coi termovalorizzatori la Camorra non potrebbe guadagnarci tanto come ora [SM=x44452]
farà di tutto per ostacolarne il progetto.

Comunque si risolverebbe tutto con la raccolta differenziata, [SM=x44498]
come fanno già da decenni gli altri popoli civilizzati che infatti non conoscono emergenza rifiuti!!! [SM=x44472]





cioè vuoi dire che non siamo un popolo civilizzato?
Aggredire il declino
00mercoledì 2 gennaio 2008 18:50
Re: Re: Re:
Kaiser Luka, 02/01/2008 18.18:




cioè vuoi dire che non siamo un popolo civilizzato?




Io non dico niente, a parlare sono i fatti.
In un popolo civilizzato i servizi pubblici funzionerebbero alla perfezione
e un'emergenza rifiuti, costosissima per le casse dello stato, non si prolungherebbe mai oltre i 20 anni;
potresti festeggiare tranquillamente il Capodanno senza il timore di venir ucciso durante il cenone da una pallottola vagante;
la giustizia funzionerebbe; le forze dell'ordine non avrebbero paura a girare in alcune zone anzichè in altre;
potresti girare tranquillamente da solo per ogni angolo della città, periferia o centro storico che sia, a qualsiasi ora, senza timore di venir infastidito, derubato o peggio.
In un paese civilizzato le più alte cariche pubbliche sarebbero ricoperte dai migliori elementi della società ed i furfanti marcirebbero in galera e non il viceversa.
FerrariDaytona
00giovedì 3 gennaio 2008 09:56
che schifo...e il bello che le immagini vengono trasmesse su BBC e CNN con la dicitura "Italy".
Dovrebbero essere più precisi...

Comunque la soluzione c'è...si chiama l'esercito...e si spara a vista su chi tenta di opporsi.
Poi, subito dopo, si mette in galera gente come Bassolino che sono i veri responsabili di questa vergogna che getta fango (e rifiuti) sull'immagine del resto d'Italia.

E comunque anche le proteste dei cittadini sono fuori luogo, se nessuno è disposto ad accettare l'apertura di una discarica nell'area del proprio paese.
Perfetto, allora tenetevele per strada, dopo tutto avete eletto voi i politici che vi mal governano.
E poi è ora di finirla di mandare quantità enormi di denaro pagato dai contribuenti (quelli che pagano...) per risolvere "emergenze" del genere. Fino alla prossima volta...ALtri soldi.
Nikki72
00giovedì 3 gennaio 2008 11:33
Rifiuti, monito Ue all'Italia
"Valuteremo nuove misure"
"Impianti inadeguati, in violazione degli obblighi"
Della questione potrebbe occuparsi la Corte di giustizia



BRUXELLES - Bruxelles avverte l'Italia sul fronte dell'emergenza rifiuti. "Seguiamo molto da vicino la situazione in Campania e nei prossimi giorni valuteremo se prendere nuove decisioni e adottare nuove misure". Questo il monito della portavoce del commissario Ue all'ambiente, Stavros Dimas, che ha anche ricordato come l'esecutivo europeo, nello scorso giugno, abbia già aperto una procedura di infrazione contro l'Italia, responsabile di non aver seguito le indicazioni comunitarie in materia di smaltimento dei rifiuti. Col rischio di dover pagare nuove multe salatissime e perdere i finanziamenti comunitari.

A giugno, infatti, la Commissione si disse "scioccata" dalle immagini televisive che mostravano le strade di Napoli invase dall'immondizia e i cittadini disperati che davano fuoco a cumuli di rifiuti. Di qui l'accusa all'Italia di non fare abbastanza per risolvere "un problema che crea rischi di diffusione di malattie e di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo e che dunque desta gravi preoccupazioni per la salute umana e per l'ambiente".

Per Bruxelles, in particolare, "gli impianti regionali per lo smaltimento dei rifiuti sono inadeguati, in palese violazione degli obblighi comunitari previsti nella direttiva quadro sui rifiuti". Per questo all'Italia si era chiesto di "agire prontamente per adeguarsi e rimettere in efficienza gli impianti". A distanza di sei mesi, però - si lamenta negli uffici della Commissione Ue - Bruxelles è ancora in attesa di una risposta da parte del governo italiano. Mentre è ormai scaduto il termine del 24 dicembre fissato per l'attuazione del decreto varato lo scorso giugno che prevede un piano per l'apertura di nuove discariche.

L'emergenza rifiuti sarà sul tavolo della Commissione Ue già lunedì 7 gennaio quando riprenderanno i lavori dell'esecutivo europeo dopo la pausa festiva. La cosa più probabile, almeno per il momento - spiegano fonti della Commissione - è che Bruxelles decida di andare avanti con la procedura di infrazione già aperta nel giugno scorso, passando alla seconda fase. Si potrebbe decidere di inviare al governo un 'parere motivato' che, di fatto, rappresenta una sorta di ultimatum prima del ricorso davanti alla Corte di giustizia europea. In questo scenario, sarà proprio quest'ultima a dover decidere le eventuali sanzioni nei confronti del nostro Paese e la loro entità.

A rischio - sempre secondo quanto riferito da fonti comunitarie - potrebbero essere anche gli stanziamenti comunitari collegati all'attuazione di progetti nel campo dello smaltimento di rifiuti, nello specifico in Campania: piani cofinanziati dall'Unione europea soprattutto attraverso le risorse dei fondi strutturali.

(2 gennaio 2008)

www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/rifiuti-campania/rifiuti-monito-ue/rifiuti-monito...

Kaiser Luka
00giovedì 3 gennaio 2008 14:51
Re: Re: Re: Re:
Aggredire il declino, 02/01/2008 18.50:




Io non dico niente, a parlare sono i fatti.
In un popolo civilizzato i servizi pubblici funzionerebbero alla perfezione
e un'emergenza rifiuti, costosissima per le casse dello stato, non si prolungherebbe mai oltre i 20 anni;
potresti festeggiare tranquillamente il Capodanno senza il timore di venir ucciso durante il cenone da una pallottola vagante;
la giustizia funzionerebbe; le forze dell'ordine non avrebbero paura a girare in alcune zone anzichè in altre;
potresti girare tranquillamente da solo per ogni angolo della città, periferia o centro storico che sia, a qualsiasi ora, senza timore di venir infastidito, derubato o peggio.
In un paese civilizzato le più alte cariche pubbliche sarebbero ricoperte dai migliori elementi della società ed i furfanti marcirebbero in galera e non il viceversa.



allora vuoi dire che i fatti dicono che non siamo un popolo civilizzato?
Nikki72
00giovedì 3 gennaio 2008 15:10
Kaiser Luka, 03/01/2008 14.51:



allora vuoi dire che i fatti dicono che non siamo un popolo civilizzato?




Dopo anni e anni di governo Bassolino-Camorra sarebbe ora per i napoletani di farsi sentire, non dando fuoco ai cassonetti rendendo l'aria velenosa e di opporsi a qualsiasi costruzione di siti di stoccaggio o di termovalorizzatori, ma in maniera costruttiva.
Nikki72
00giovedì 3 gennaio 2008 15:47


In 12 ore novanta incendi in provincia. A Poggioreale sei vigili del fuoco all'ospedale


NAPOLI - Novanta roghi in 12 ore; sei pompieri feriti dallo scoppio di alcuni petardi mischiati ai rifiuti; un bus bruciato a Pianura dai contestatori; sit-in davanti ai cancelli della discarica di Cercola. I cingolati che arrivano nel quartiere per fare spazio ai camion. Bloccato l'ingresso della superstrada a Pozzuoli. E oggi, a Napoli si prevedono oltre 2.000 tonnellate di spazzatura non rimossa.

Tensione a Pianura. Davanti all'ex discarica di Contrada Pisani nel quartiere Pianura a Napoli, la tensione è alta. Un centinaio di persone continuano a presidiare i cancelli. Alcune decine di manifestanti hanno bloccanto l'ingresso della superstrada di via Campana a Pozzuoli, che poi si collega alla tangenziale di Napoli. Nella notte è stato incendiato un autobus. I manifestanti bloccano anche le strade di accesso alla discarica chiusa da una decina d'anni ma indicata dalle autorità come nuovo sito per lo stoccaggio della spazzatura che sommerge Napoli. Occupato anche un tratto della ferrovia Cumana a Pianura.

La discarica resterà aperta almeno fino al 2009, e comunque chiuderà in coincidenza con l'ultimazione del termovalorizzatore di Acerra. Il prefetto di Napoli ed ex commissario per l'emergenza, Alessandro Pansa incontrerà al più presto rappresentanti dei cittadini di Pianura per "rassicurarli sulla nostra volontà di dare interventi compensativi, come abbiamo già fatto a Serre".

"La discarica - aggiunge - era l'unica soluzione per fare uscire Napoli dall'emergenza e renderla autonoma. L'idea di usare Pisani era già nata in precedenza, quando sono cominciate le prime difficoltà nell'allestimento dei siti di stoccaggio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la chiusura di Lo-Uttaro, e poi di Taverna del Re".

La reazione dei manifestanti. "Mancano ancora fogne, strade, illuminazione. Ritornare pure a essere uno sversatoio, dopo 40 anni di accumulo, è davvero un fallimento per tutti, politica compresa", attacca Fabio Tirelli, Rifondazione, presidente della municipalità di Pianura. E' il quartiere più ampio di Napoli, oltre 11 chilometri quadrati. Conta oltre 58mila abitanti, venuti qui negli anni della espansione a nord della città. All'inizio del 1996 fu chiusa la discarica, la più grande in tutta la Campania. Sembrava una decisione definitiva. Invece da stamani sono iniziati i lavori per la riapertura. Il quartiere reagisce con furia sotto lo sguardo preoccupato di decine di agenti che presidiano la zona con molti mezzi e unità attrezzate anti sommossa.

Sei pompieri feriti. La gente continua a dare fuoco ai cumuli di spazzatura. I vigili del fuoco hanno contato a Napoli e provincia 90 interventi in 12 ore, da ieri sera a mezzogiorno. A Poggioreale, sei vigili del fuoco sono rimasti feriti, uno dei quali è stato costretto al ricovero perchè mentre spegnevano un incendio sono esplosi dei petardi mischiati tra i rifiuti.

www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/rifiuti-campania/tensione-pianura/tensione-pian...
Kaiser Luka
00giovedì 3 gennaio 2008 16:16
Re:
FerrariDaytona, 03/01/2008 9.56:

che schifo...e il bello che le immagini vengono trasmesse su BBC e CNN con la dicitura "Italy".
Dovrebbero essere più precisi...

Comunque la soluzione c'è...si chiama l'esercito...e si spara a vista su chi tenta di opporsi.
Poi, subito dopo, si mette in galera gente come Bassolino che sono i veri responsabili di questa vergogna che getta fango (e rifiuti) sull'immagine del resto d'Italia.

E comunque anche le proteste dei cittadini sono fuori luogo, se nessuno è disposto ad accettare l'apertura di una discarica nell'area del proprio paese.
Perfetto, allora tenetevele per strada, dopo tutto avete eletto voi i politici che vi mal governano.
E poi è ora di finirla di mandare quantità enormi di denaro pagato dai contribuenti (quelli che pagano...) per risolvere "emergenze" del genere. Fino alla prossima volta...ALtri soldi.



perchè,Napoli sta in Guatemala?
Etrusco
00giovedì 3 gennaio 2008 19:24
Re:
Nikki72, 03/01/2008 15.10:




Dopo anni e anni di governo Bassolino-Camorra sarebbe ora per i napoletani di farsi sentire, non dando fuoco ai cassonetti rendendo l'aria velenosa e di opporsi a qualsiasi costruzione di siti di stoccaggio o di termovalorizzatori, ma in maniera costruttiva.




Gli esperti delle problematiche campane iniziano a dire che sia la Camorra stessa a creare tutto questo stato di tensione
tra strade stracolme di immondizia data alle fiamme
e popolazione delle periferie ferocemente contrarie all'apertura di discariche per lo smaltimento dell'immondizia accumulata sui marciapiedi della città.

Comunque il primo problema da risolvere è quello di imporre l'abitudine
della raccolta differenziata
senza cui non sarà possibile nemmeno la soluzione del termovalorizzatore,
perchè le attuali eco-balle sono assolutamente inadeguate per essere smaltite dagli inceneritori! [SM=x44498]
FerrariDaytona
00giovedì 3 gennaio 2008 22:14
Re: Re:
Kaiser Luka, 03/01/2008 16.16:



perchè,Napoli sta in Guatemala?



non so, dimmelo tu!
FerrariDaytona
00venerdì 4 gennaio 2008 09:32
4 autobus bruciati dai manifestanti...
complimenti...
Etrusco
00venerdì 4 gennaio 2008 15:38
Re: 4 autobus bruciati dai manifestanti...
FerrariDaytona, 04/01/2008 9.32:

complimenti...




E se a gettare benzina sul fuoco, fosse la stessa Camorra
interessata a metter fretta ai commissari speciali
in modo da riprendere presto a guadagnare arrogantemente nella solita "emergenza rifiuti"? [SM=x44473]

Altrimenti quale utilità potrebbe avere creare tutti questi disordini
arrivando addirittura ad incendiare 4 autobus del servizio pubblico? [SM=x44467]

Sarebbe utile sapere se in questi giorni i politici campani hanno iniziato a parlare di raccolta differenziata o altre misure al di fuori della scelta dei siti dove stoccare i rifiuti [SM=x44473]
Kaiser Luka
00venerdì 4 gennaio 2008 16:29
Re: Re: Re:
FerrariDaytona, 03/01/2008 22.14:



non so, dimmelo tu!




è facile,sono bravo in geografia:sta in Italia
Kaiser Luka
00venerdì 4 gennaio 2008 16:33
la raccolta differenziata?allora non avete capito niente.Con la raccolta differenziata si avrebbe lo stesso quantitativo di immondizia ma con più sacchi,poichè il problema non sta nell'immondizia in se per sè ma nel dove andarla a buttare:le discariche sono chiuse e quelle della camorra costano troppo.La gente non protesta perchè le discariche stanno nelle vicinanze,ma perchè stanno proprio attaccate alle abitazioni.Converrete che vivere in una discarica non è il massimo della vita.Stesso discorso per i termovalizzatori.Non li vogliono far funzionare.Anche se il prefetto ha detto che quello di Acerra dovrà funzionare per forza.Quindi basta nominare questa raccolta differenziata,perchè è un'incredibile idiozia.Se anche faccio la raccolta differenziata,e non se la vengono a prendere(ovvio che non se la prendono,non sanno dove scaricarla),il risultato sarà che ho l'immondizia in casa solo in sacchi diversi,ma sempre immondizia in casa avrò
Etrusco
00venerdì 4 gennaio 2008 17:00
Re:
Kaiser Luka, 04/01/2008 16.33:

la raccolta differenziata?
allora non avete capito niente.Con la raccolta differenziata si avrebbe lo stesso quantitativo di immondizia ma con più sacchi,poichè il problema non sta nell'immondizia in se per sè ma nel dove andarla a buttare:
le discariche sono chiuse e quelle della camorra costano troppo.
...cut...
Quindi basta nominare questa raccolta differenziata,perchè è un'incredibile idiozia.Se anche faccio la raccolta differenziata,e non se la vengono a prendere(ovvio che non se la prendono,non sanno dove scaricarla),il risultato sarà che ho l'immondizia in casa solo in sacchi diversi,ma sempre immondizia in casa avrò



Attenzione, stai ragionando saltando un passaggio importantissimo,
stai ignorando totalmente quel che la raccolta differenziata può rendere possibile: riciclare i rifiuti e guadagnarci sopra anzichè andare a cercare un posto, pagando, dove buttarli (inquinando inevitabilmente l'ambiente e rovinando la Qualità dei prodotti agricoli campani, comprese le famose mozzarelle di Bufala).



Etrusco
00venerdì 4 gennaio 2008 17:08


RACCOLTA DIFFERENZIATA, by Wikipedia . . . Link...

Indice

* 1 Organico
* 2 Vetro
* 3 Carta
o 3.1 Tipi di carta adatti alla raccolta
o 3.2 Tipi di carta NON adatti alla raccolta
* 4 Plastica
* 5 Altri progetti
* 6 Voci correlate
* 7 Collegamenti esterni



VANTAGGI della raccolta differenziata:

1) i rifiuti si trasformano da problema a risorsa,
grazie al riciclo di tante materie prime preziose: alluminio, vetro, plastica (che altrimenti bruciata diventa un velono per l'uomo!);

2) i residui non riciclabili possono essere un ottimo combustibile per i termovalorizzatori (proprio perchè privi di plastica e altri materiali che non possono esser bruciati dagli inceneritori);

3) così facendo si può ricavare energia termica ed elettrica dagli stessi termovalorizzatori (senza bisogno di applicare filtri troppo costosi sui gas di scarico)


All'atto pratico la raccolta differenziata è già a regime da anni in Umbria ed in altre regioni d'Italia dove non si son mai registrati problemi relativi allo smaltimento di rifiuti
e dove anzi, le società di smaltimento dei rifiuti riescono anche a fare degli utili.
Kaiser Luka
00venerdì 4 gennaio 2008 17:32
Re: Re:
Etrusco, 04/01/2008 17.00:



Attenzione, stai ragionando saltando un passaggio importantissimo,
stai ignorando totalmente quel che la raccolta differenziata può rendere possibile: riciclare i rifiuti e guadagnarci sopra anzichè andare a cercare un posto, pagando, dove buttarli (inquinando inevitabilmente l'ambiente e rovinando la Qualità dei prodotti agricoli campani, comprese le famose mozzarelle di Bufala).







etrù,mi spiace ma sei fuori strada.Parli con troppa facilità di una realtà a te completamente estranea.Partendo dal presupposto che i termovalizzatori che stai continuamente nominando non ci sono,e quei pochi che ci sono non funzionano(o qualcuno non vuole che funzionino),qui nessuno se ne occupa.Inoltre come se questo non bastasse lo smaltimento dei rifiuti è cosa della camorra,e quello che è della camorra non si tocca
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