http://www.enac-italia.it/documents/NumeroVerde/IspezioniSAFA19ago2005.pdf
da corriere.it
(Ap)
MILANO - «La black list? E' la white list al contrario. Chi non è
nella white list o non lo conosciamo o è stato ispezionato e non
abbiamo rilasciato le autorizzazioni o le abbiamo ritirate». Il
presidente dell'Enac, Vito Riggio mette le cose in chiaro. E lo fa al
termine dell'incontro con gli operatori del settore sul momento
critico che sta attraversando il trasporto aereo dopo i recenti
incidenti. Nel mirino, ancora una volta, voli charter e compagnie di
serie B. A dar fuoco alle polveri le notizie provenienti dagli Usa
dove la Federal Aviation Administration ha declassato numerosi paesi.
Tutte nazioni le cui compagnie operano anche su scali italiani: una
vera e propria lista nera degli «irregolari» che le autorità
aeronautiche e i tour operator, protesta Intesa consumatori presente
al summit nella persona di Carlo Pileri, devono mettere a disposizione
dei viaggiatori.
Ma dall'Enac fan sapere che non si può. Non è possibile stilare una
black list perché non l'Ente ne ha le competenze, e anzi sarebbe
opportuno che lo facesse un autorità a livello mondiale a ciò dedicata
con controlli «strutturali» e che si costituisca «un regolamento che
preveda un rating per le compagnie aeree». Da qui il suggerimento di
Riggio ai viaggiatori: contattare il sito dell'ente dove esiste una
lista con tutte le compagnie ispezionate dall'Enac con esito positivo.
E per le altre?
«Noi abbiamo responsabilità diretta solo per gli aerei italiani»,
spiega Riggio, mentre per tutti gli altri sono responsabili «i paesi a
cui appartengono». Gli ispettori devono «effettuare un controllo
apparente del velivolo interno ed esterno e sulle certificazioni». E'
chiaro che «se c'è qualcosa che non va nelle certificazioni, il volo
viene bloccato, ma questo tipo di controlli non dice in che stato sono
i motori, ad esempio». L'Enac, precisa Riggio, «non ha né la forza né
la responsabilità per controllare tutti i voli». Nel 2003 i controlli
Safa (Safty Assessment of Foreign Aircraft) effettuati sono stati meno
di dieci, «nel 2004 - aggiunge il presidente dell'Enac - sono stati
quasi 700 e nel 2005 vogliamo arrivare a 800».
Per questo «chiederò più risorse», almeno «50 ispettori da inserire
nel decreto legge», dai 32 attuali. Insomma «vogliamo delle regole
europee per garantire la sicurezza a tutti i cittadini europei e del
mondo che volano».
Affrontata anche la questione dei velivoli in affitto o della
sostituzione all'ultimo momento di aeromobile diverso da quello
previsto dalla compagnia. E' opportuno chiudere «il contratto di
programma» tra tour operator e le compagnie, aggiunge Riggio. «La cosa
migliore è che sia scritto nel contratto tipo: in caso di modifica
dell'aeromobile deve essere tempestivamente comunicato in tempo utile
per effettuare i controlli».