Emanuela Orlandi - Chi l'ha visto?

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Nikki72
00domenica 17 dicembre 2006 10:57
"Chi l'ha visto?" si è occupato numerose volte del caso di Emanuela Orlandi. Quelle che seguono sono solo le puntate più recenti che riepilogano la vicenda.
Sono passati 22 anni dal pomeriggio del 22 giugno 1983, l’ultima volta in cui Emanuela Orlandi è stata vista.

La ragazza, che allora aveva 15 anni, aveva frequentato il secondo anno di Liceo Scientifico in un istituto parificato di Roma e, nonostante l’anno scolastico si fosse appena concluso, continuava a seguire, tre pomeriggi a settimana, le lezioni di pianoforte al "Tommaso Ludovico da Victoria", scuola collegata al Pontificio Istituto di Musica Sacra. Faceva anche parte del coro della Chiesa di Sant’Anna, all’interno della Città del Vaticano, dove viveva dalla nascita. Infatti era cittadina vaticana, quarta dei cinque figli di Ercole e Maria Orlandi.

Il padre, commesso della Prefettura della Casa Pontificia, all’epoca aveva 51 anni e aveva anche lui vissuto sempre nella Città del Vaticano.

Per raggiungere la scuola di musica solitamente Emanuela Orlandi prendeva un autobus. Scendeva dopo poche fermate, e faceva due-trecento metri a piedi. Di certo si sa che quel giorno era arrivata in ritardo alla lezione. Lo aveva raccontato una sua compagna di scuola, Raffaella Monzi: "Quel giorno Emanuela era arrivata con dieci minuti di ritardo. Me lo ricordo bene perché il professore ci chiese sue notizie. A noi sembrò molto strano perché di solito era una ragazza molto puntuale. Mi ricordo che arrivò in aula molto affannata". Prima della fine delle lezioni, durante una prova di canto corale, Emanuela Orlandi lasciò l’aula per fare una telefonata a casa. La madre non c’era e allora aveva raccontato a una delle sue sorelle la proposta che le aveva fatto un signore fermandola per strada: per un compenso di 375.000 lire avrebbe dovuto distribuire, durante una sfilata di moda, dei volantini di una casa di cosmetici, la Avon. La sorella le avrebbe detto di non prendere nemmeno in considerazione l’offerta. Lei rispose che, una volta a casa, ne avrebbe parlato con i genitori e che, eventualmente, si sarebbe fatta accompagnare da loro.

Suor Dolores, la direttrice della scuola di musica, ha riferito che Emanuela Orlandi aveva chiesto al professore di canto corale di poter uscire dieci minuti prima per un impegno. Abitualmente le ragazze chiedevano il permesso alla direttrice, ma quella volta era andata diversamente. All'uscita dalla lezione Raffaella Monzi era stata raggiunta da Emanuela Orlandi che le chiese se secondo lei le conveniva prendere l’autobus oppure andare all’appuntamento per il lavoro. Dopo averle risposto che la cifra offerta le sembrava eccessiva, l’amica le disse "fai un po’ tu".

Alle 3 di notte i familiari di Emanuela Orlandi chiamarono suor Dolores per verificare se qualcuna delle compagne di corso aveva notizie. La Polizia quella sera aveva consigliato di aspettare, perché forse la ragazza era con le sue amiche. Il 23 giugno venne presentata denuncia di scomparsa e il 24 e il 25 seguenti fu pubblicato un annuncio con il numero di casa Orlandi sui quotidiani romani Il Tempo, Il Messaggero e Paese Sera. Alle 18 di sabato 25 giugno arrivò la telefonata di un certo Pierluigi che diceva di avere 16 anni, ma aveva una voce e una proprietà di linguaggio da adulto, e diceva di riferire informazioni della sua fidanzata che avrebbe incontrato Emanuela Orlandi a piazza Navona. Il sedicente Pierluigi parlò del flauto, dei capelli, degli occhiali (che la ragazza non amava portare) e di altri particolari che corrispondevano. Secondo lui, però, Emanuela Orlandi aveva i capelli tagliati di fresco a caschetto, diceva di chiamarsi Barbarella e di essere scappata di casa per sfuggire a una vita piatta e monotona. Pierluigi chiamò di nuovo il giorno dopo, verso le 20 e disse che Barbarella vendeva collanine e prodotti della Avon per conto di qualcuno che poi le dava una percentuale, che aveva degli occhiali bianchi che non le piacevano. Tutti dettagli attendibili.

Il 28 giugno telefonò un uomo che diceva di chiamarsi Mario, di avere un bar vicino a Ponte Vittorio, tra il Vaticano e la scuola di musica. L’uomo disse che una ragazza di nome Barbara, che frequentava il bar, raccontava di essere scappata di casa e che sarebbe tornata per il matrimonio della sorella. Mario diceva che un suo amico forniva alle ragazze prodotti della Avon solo per aiutarle. Il 30 giugno Roma fu tappezzata con 3000 manifesti con la foto di Emanuela Orlandi.


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aggiornamento del 4 luglio 2005
Recentemente la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha reso pubblica una immagine 'age progressed' che rappresenta una ipotesi di come potrebbe essere il volto di Emanuela Orlandi oggi. Natalina Orlandi, sorella di Emanuela, presente in studio durante la trasmissione, ha ricordato che la famiglia tentò di sporgere denuncia già due ore dopo il mancato rientro della sorella ma in commissariato le fu consigliato di attendere ancora qualche ora, tempo che i parenti utilizzarono facendo ricerche nella notte. All'epoca nella Città del Vaticano vivevano circa cinque o sei famiglie di laici con figli adolescenti. Sembra che altre tre donne appartenenti a queste famiglie abbiano avuto, come Emanuela Orlandi, la sensazione di essere seguite: la figlia di Angelo Gugel, aiutante di camera di Giovanni Paolo II, e la moglie e la figlia del capo della sorveglianza pontificia Camillo Cibin. Natalina Orlandi ha lamentato che di questo fatto la famiglia Orlandi non fu avvertita, altrimenti si sarebbero potute prendere delle precauzioni. La sorella della ragazza rapita, che spostò di due anni il suo imminente matrimonio, ha ricordato due dei punti sui quali si potrebbe fare luce a distanza di anni con la collaborazione del pubblico o il pentimento di chi sa e ha vissuto finora nel rimorso: rintracciare la ragazza con i capelli ricci che si avvicinò Emanuela Orlandi quando la sua amica andò via; scoprire chi erano i due telefonisti anonimi che si facevano chiamare Mario e Pierluigi e che erano sicuramente italiani.

Il 22 giugno 1983 le telecamere di sorveglianza del Senato, a pochi passi dalla scuola di musica di Emanuela Orlandi, erano puntate proprio sul luogo del presunto incontro con l'uomo della Avon ma quel giorno non erano in funzione. Un agente di Polizia, l'appuntato Bruno Bosco, e il vigile urbano Alfredo Sambuco, che prestavano servizio davanti al Senato, riferirono importanti testimonianze. Il primo ricordò di aver visto quel pomeriggio una ragazza che parlava con un uomo che le mostrava una borsa della Avon. Il vigile, intervistato dieci anni dopo, disse che l'uomo aveva una BMW scura e collaborò alla realizzazione di un identikit. Una volta terminato, al vigile fu detto che somigliava a una persona sospettata dai Carabinieri ma che sfortunatamente non si trovava più in Italia. Non è mai stato reso noto di chi si trattasse.

Domenica 3 luglio 1983 il Papa, durante l'Angelus, rivolse un appello ai responsabili della scomparsa di Emanuela Orlandi, ufficializzando per la prima volta l'ipotesi del sequestro. Il 5 luglio, un uomo che è stato denominato "l'Americano", fece ascoltare al telefono una registrazione della voce di Emanuela Orlandi. Poche ore prima, in una telefonata al Vaticano, la stessa persona suggerì uno scambio tra Emanuela Orlandi e Alì Agca, l'uomo che aveva sparato al Papa. L'interlocutore anonimo citò anche i sedicenti Mario e Pierluigi delle prime telefonate, definendoli 'elementi dell'organizzazione'.

Il 6 luglio un uomo con voce giovanile e senza inflessioni dialettali informò l'agenzia Ansa della richiesta di scambio Orlandi-Agca, chiedendo l'intervento del Papa, dando una scadenza di 20 giorni e indicando un cestino di Piazza del Parlamento, dove era stata lasciata la presunta prova che Emanuela Orlandi era davvero in mano loro. Si trattava di fotocopie della tessera della scuola di musica, di una ricevuta di pagamento e di una frase manoscritta della ragazza rapita.

Sulla base dei suoi immediati interrogatori di Alì Agca, il primo magistrato che si è occupato del caso Orlandi, il Procuratore della Repubblica di Frosinone Margherita Gerundi, non ha mai creduto a un collegamento tra il rapimento Orlandi e l'attentatore del Papa. Secondo la dr.ssa Gerundi, Emanuela Orlandi probabilmente fu rapita e uccisa subito dopo un atto di violenza sessuale.

Mentre l'Americano, così chiamato per il suo strano e artefatto accento, continuava a chiamare, l'8 luglio 1983 un uomo con inflessione mediorientale telefonò a Laura Casagrande, una compagna di classe di Emanuela Orlandi dicendo che la ragazza era nelle loro mani, che avevano 20 giorni di tempo per fare lo scambio con Alì Agca, e chiedendo una linea telefonica diretta con Agostino Casaroli, Segretario di Stato del Vaticano. La linea fu installata il 18 luglio. Le telefonate dell'Americano continuarono, alternadosi alle indirette risposte pubbliche del Papa, ben sette, e all'atteggiamento ambiguo di Alì Agca, ormai condannato definitivamente, che pubblicamente si dissociava da quella che lui stesso definì un'azione criminosa, dichiarandosi a favore del Vaticano.

Uno spettatore, un giornalista che sta scrivendo un libro sul caso di Roberto Calvi, ha chiamato durante la trasmissione riferendo che, durante un intervista, il figlio del banchiere ucciso in circostanze misteriose avrebbe dichiarato che il rapimento della Orlandi sarebbe strettamente connesso alla vicenda del padre. Secondo lui sarebbe stato un tentativo di fare pressioni sul Vaticano affinché nessuno facesse rivelazioni su vicende che avrebbero visto coinvolto il Vaticano con il Banco Ambrosiano.


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Enrico De Pedis


Dopo i servizi dedicati nel luglio scorso alla scomparsa di Emanuela Orlandi è pervenuta a "Chi l'ha visto?" una telefonata anonima: "Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica si Sant'Apollinare e del favore che Renatino fece al cardinal Poletti, all'epoca".

Dopo questa segnalazione "Chi l’ha visto?" ha scoperto importanti documenti riservati.

Nel centro di Roma, nei pressi di piazza Navona, si trova la basilica di Sant'Apollinare. Nella cripta, dove riposano le spoglie di Papi, cardinali e martiri cristiani, effettivamente c'è la tomba di Enrico De Pedis, detto Renatino, uno dei capi più potenti della banda della Magliana, assassinato il 2 febbraio 1990. Il 6 marzo seguente il rettore della basilica, mons. Piero Vergari, ne ha attestato con una lettera lo status di grande benefattore: "Si attesta che il signor Enrico De Pedis nato in Roma - Trastevere il 15/05/1954 e deceduto in Roma il 2/2/1990, è stato un grande benefattore dei poveri che frequentano la basilica ed ha aiutato concretamente a tante iniziative di bene che sono state patrocinate in questi ultimi tempi, sia di carattere religioso che sociale. Ha dato particolari contributi per aiutare i giovani, interessandosi in particolare per la loro formazione cristiana e umana".

Quattro giorni dopo l'allora Vicario generale della diocesi di Roma e presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il cardinale Ugo Poletti, ha rilasciato il nulla osta alla sepoltura di De Pedis all'interno di sant'Apollinare. Il 24 aprile dello stesso anno la salma di De Pedis è stata tumulata e le chiavi del cancello sono state consegnate alla vedova.

Nel 1995 il magistrato responsabile delle indagini sulla banda della Magliana, dr. Andrea De Gasperis, venuto a conoscenza di voci sul fatto, aveva incaricato la Direzione Investigativa Antimafia di verificare. Nell'estate del 1997 la notizia era apparsa sulle pagine del quotidiano romano "Il Messaggero", suscitando la protesta dei sindacati di Polizia e una interrogazione parlamentare del gruppo della Lega Nord. Nè il Vaticano nè l'Opus Dei, che nel 1992 aveva acquisito la struttura della basilica, avevano accettato di risponderne alla magistratura e tutto era caduto nel dimenticatoio.


www.chilhavisto.rai.it
cannonball
00venerdì 9 febbraio 2007 00:21
Ma insomma qualcuno ci ha capito nulla di che fine possa aver fatto Emanuela Orlandi? [SM=x44466] [SM=x44473]
Etrusco
00venerdì 12 settembre 2008 16:14
«AVVENIRE» ATTACCA «CHI L'HA VISTO?» SUL CASO ORLANDI…
Renato Franco per il “Corriere della Sera”


Federica Sciarelli di Chi l'ha visto


Dov'è finito Chi l'ha visto? Se lo chiede la critica televisiva Mirella Poggialini nella sua rubrica su Avvenire.
Contesta, nel suo intervento, che il programma di Federica Sciarelli si occupi di «due drammatici casi di cronaca divenuti serial, la scomparsa della piccola Denise e il caso Orlandi»
,
perché, spiega, «il vero carattere del programma sta nella gente comune, nei casi quotidiani che via via vengono proposti».

A suo dire Sciarelli & Co. dovrebbero solo occuparsi di «vecchi resi incapaci di gestirsi da malattie mentali invalidanti, adolescenti in crisi che aspirano a improbabili felicità, coniugi in lite che evadono da una vita di rabbia, drogati senza risorse che si muovono come amebe nel vuoto della folla...
È questo il vero panorama di una trasmissione fra le più realistiche e dolorose che la tv abbia mai proposto».

Del resto quella di Emanuela Orlandi, spiega Federica Sciarelli, «è una storia che ha dell'incredibile. Notizie che si intersecano tra loro creando mistero su mistero. Un caso che vorremmo riuscire prima o poi a risolvere».

Normale che un programma sulle persone scomparse se ne occupi.
È più di una sensazione che quando si parli del caso Orlandi dalle parti del Vaticano ci sia sempre qualcuno che sobbalzi, non gradisca, provi un fastidio urticante.

Nervi scoperti, insomma.
Perché rinvangare un vecchio caso di 25 anni fa?

[SM=x44499]

FerrariDaytona
00venerdì 12 settembre 2008 19:46
certo che non vogliono che se ne occupi, se si scavasse il vaticano farebbe la solita grama figura.
la micia
00domenica 14 settembre 2008 11:20
mi chiedo...

ma il de pedis...responsabile di crimini indicibili (per esempio...la bomba alla stazione di bologna) o lo spaccio di droga...

è sepolto in una cripta del Vaticano?

io proprio non so che dire...è vero che la misericordia è una grandissimo dono cristiano...
ma santo cielo...credo che ci sia pure un limite...soprattutto con cose così eclatanti

sta a vedere che si è pure comprato un posto in paradiso...

sai no...visto che ha fatto opere di bene in "quattrini" si è comprato la redenzione....(cazzo mi pare di esser tornata ai tempi di martin Luther)...

insomma era il de pedis, che aiutava sta "barbarella" con i prodotti dell'avon?

ps...fino a che c'è forza e possibilita' di risolvere un caso...credo sia sacrosanto occuparsene
Nikki72
00domenica 14 settembre 2008 11:50

E' giusto che Chi l'ha visto continui a occuparsi del caso Orlandi, anzi, mi auguro che non si facciano intimidire da nessuno. per quanto riguarda il discorso più in generale però è vero che il programma è parecchio sbilanciato: di alcuni casi (Denise) si parla praticamente ogni settimana da anni, con speciali, interviste, iniziative ecc. e di altri, che riguardano anche bambini scomparsi, praticamente non si parla per nulla, o pochissimo, come se fossero bambini di serie B. ho notato questa disparità, e molte persone hanno scritto alla trasmissione per lamentarsene.


la micia
00domenica 14 settembre 2008 11:51
Re:
Nikki72, 14/09/2008 11.50:


E' giusto che Chi l'ha visto continui a occuparsi del caso Orlandi, anzi, mi auguro che non si facciano intimidire da nessuno. per quanto riguarda il discorso più in generale però è vero che il programma è parecchio sbilanciato: di alcuni casi (Denise) si parla praticamente ogni settimana da anni, con speciali, interviste, iniziative ecc. e di altri, che riguardano anche bambini scomparsi, praticamente non si parla per nulla, o pochissimo, come se fossero bambini di serie B. ho notato questa disparità, e molte persone hanno scritto alla trasmissione per lamentarsene.






ed hanno fatto bene

credo che per un genitore...

non SAPERE che è successo sia una tortura mostruosa...

la speranza mista alla disperazione...

no guarda..uno strazio davvero

Etrusco
00domenica 14 settembre 2008 14:05
Re:
la micia, 14/09/2008 11.20:

mi chiedo...

ma il de pedis...responsabile di crimini indicibili (per esempio...la bomba alla stazione di bologna) o lo spaccio di droga...

è sepolto in una cripta del Vaticano?

io proprio non so che dire...è vero che la misericordia è una grandissimo dono cristiano...
ma santo cielo...credo che ci sia pure un limite...soprattutto con cose così eclatanti

sta a vedere che si è pure comprato un posto in paradiso
...

sai no...visto che ha fatto opere di bene in "quattrini" si è comprato la redenzione....(cazzo mi pare di esser tornata ai tempi di martin Luther)...

insomma era il de pedis, che aiutava sta "barbarella" con i prodotti dell'avon?

ps...fino a che c'è forza e possibilita' di risolvere un caso...credo sia sacrosanto occuparsene




Infatti è un'ingiustizia che irrita molte persone:
un Boss della banda della Magliana seppellito in quella Basilica di Sant'Apollinaire,
riservata a Cardinali, re e personaggi illustri...
il fatto che non ci si dovrebbe indagare su questi misteri è inaccettabile.
Tempo fa per mettere a tacere tutto avevano anche promesso di spostare la salma di quel criminale in un normale cimitero, ma poi non fecero nulla. [SM=x44465]

Nikki72
00domenica 14 settembre 2008 16:07
Re: Re:
Etrusco, 14/09/2008 14.05:




Infatti è un'ingiustizia che irrita molte persone:
un Boss della banda della Magliana seppellito in quella Basilica di Sant'Apollinaire,
riservata a Cardinali, re e personaggi illustri...
il fatto che non ci si dovrebbe indagare su questi misteri è inaccettabile.
Tempo fa per mettere a tacere tutto avevano anche promesso di spostare la salma di quel criminale in un normale cimitero, ma poi non fecero nulla. [SM=x44465]





Dicono che sia stato sepolto lì perché era un "benefattore", ma non credo che questa "beneficenza" sia solo fatta di soldi: evidentemente i suoi favori (fatti non si sa bene a chi) gli hanno fatto meritare la prestigiosa sepoltura. perché se fosse solo una questione economica, qualsiasi riccone che lasci cospicue somme alla Chiesa dovrebbe essere sepolto insieme ai cardinali, e sappiamo che non è così [SM=x44465]

la micia
00domenica 14 settembre 2008 21:36
Re: Re: Re:
Nikki72, 14/09/2008 16.07:




Dicono che sia stato sepolto lì perché era un "benefattore", ma non credo che questa "beneficenza" sia solo fatta di soldi: evidentemente i suoi favori (fatti non si sa bene a chi) gli hanno fatto meritare la prestigiosa sepoltura. perché se fosse solo una questione economica, qualsiasi riccone che lasci cospicue somme alla Chiesa dovrebbe essere sepolto insieme ai cardinali, e sappiamo che non è così [SM=x44465]





era il 2 Agosto del 1980 ore 10/25...


proviamo a raccontare a quei 85 morti...e quei 200 feriti
di quanto fosse benefattore il de pedis...
credo che avrebbero qualche postilla da aggiungere...
dalla via che ci siamo...famolo pure santo...

tanto...cosa vuoi mai...da noi tutto è possibile

Fatascalza
00domenica 14 settembre 2008 21:41
Si deve arrivare a sapere che fine h afatto questa ragazza.
I familiari DEVONO sapere ed il Vaticano a quanto si è potuto capire, trema ... credo che qualcosa di losco potrebbe venire fuori, vsite le ultime cronache.
la micia
00domenica 14 settembre 2008 21:50
Re:
Fatascalza, 14/09/2008 21.41:

Si deve arrivare a sapere che fine h afatto questa ragazza.
I familiari DEVONO sapere ed il Vaticano a quanto si è potuto capire, trema ... credo che qualcosa di losco potrebbe venire fuori, vsite le ultime cronache.




interessi...intrecci di potere...
cose che tutti sanno ufficiosamente...

ma...che mischiate all'omerta' portano unicamente alla presa per i fondelli di tutti noi che siamo nati al di la' delle barricate
Fatascalza
00domenica 14 settembre 2008 21:52
Re: Re:
la micia, 14/09/2008 21.50:




interessi...intrecci di potere...
cose che tutti sanno ufficiosamente...

ma...che mischiate all'omerta' portano unicamente alla presa per i fondelli di tutti noi che siamo nati al di la' delle barricate




già ...

anche noi abiamo cmq diritto di sapere .. ovviamente dopo i familiari
la micia
00domenica 14 settembre 2008 21:54
Re: Re: Re:
Fatascalza, 14/09/2008 21.52:




già ...

anche noi abiamo cmq diritto di sapere .. ovviamente dopo i familiari




[SM=x44462]
Nikki72
00lunedì 15 settembre 2008 17:23
Fatascalza, 14/09/2008 21.41:

Si deve arrivare a sapere che fine h afatto questa ragazza.
I familiari DEVONO sapere ed il Vaticano a quanto si è potuto capire, trema ... credo che qualcosa di losco potrebbe venire fuori, vsite le ultime cronache.





forse si verrà a sapere qualcosa quando i protagonisti saranno tutti morti o forse mai, non sono per nulla ottimista... quando si tocca il cupolone tutto viene insabbiato per l'eternità [SM=g1470351]


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