Operazione Distraction
Scritto da Barbara Di Salvo
giovedì 03 luglio 2008
Sono bravi, terribilmente bravi. Si vede che hanno studiato, conoscono le regole della Pravda a menadito.Siamo nel pieno della più massiccia operazione di disiformazione che si sia mai vista dalla caduta del muro.
Ogni giorno è un bombardamento continuo di armi di distrazione di massa che rischia di far perdere la trebisonda anche ai più corazzati.
Pauroso! Se non fossi schifata, li ammirerei.
Il governo era partito troppo bene. Pam, pam, una serie di provvedimenti rapidi, efficaci, necessari e condivisibili da chiunque abbia un po’ di buon senso. Non se l’aspettavano e per un attimo li ha colti impreparati.
Era troppo pericoloso lasciare che gli italiani si godessero finalmente la vista di un governo che fa quello per cui lo hanno votato.
Uolter era quasi imbambolato, più volte aveva pensato di mollare tutto e iscriversi al PdL perché almeno lì realizzavano quello che lui a malapena sogna.
Era tutto un fiorire di dialogo, persino il Papa aveva espresso la sua gioia per il nuovo clima.
Sembrava davvero che l’ascia di guerra fosse stata sotterrata e fosse possibile far partire quelle riforme di cui abbiamo un bisogno spasmodico.
Non scherziamo! Si rischiava di intaccare lo status quo ed ecco che hanno drizzato le antenne tutti quelli che ci sguazzano nell’anarchia italiana, nell’assenza di regole, nell’impunità generalizzata che elargisce a piene mani la disastrosa magistratura, nella legge della giungla che permette a mafie, banche e speculatori vari di dissanguare l’Italia.
Che poi alcuni di questi abbiano la proprietà della grande stampa è solo un caso, per carità.
E che dire poi delle varie caste? Dalla magistratura, ai sindacati alla selva oscura della pubblica amministrazione era tutta una fibrillazione.
Qui bisogna agire, e velocemente, altrimenti questo cambia davvero l’Italia e siamo finiti.
Ed eccoli pronti i loro fidi scudieri, quell’opposizione sgangherata e priva di idee che vadano oltre il “dagli all’untore”, quell’esercito di blateratori convinti che fare l’intellettuale sia un mestiere, quell’orda di presuntuosi antidemocratici, incapaci di accettare che se il popolo non pende dalle loro labbra non è per ignoranza, ma per profonda saggezza.
Chi connivente, chi inconsapevole di essere solo un burattino, erano tutti terrorizzati perché avevano capito che rischiavano davvero di non vedere più per molti lustri uno strapuntino di potere, che questo governo fosse solo il primo di una lunga serie.
Via! All’attacco!
L’obiettivo è sempre quello: distrarre l’opinione pubblica dai propri torti e fallimenti e dai successi e buone idee del nemico (altro che avversario).
Le tecniche sono sempre quelle, funzionano da secoli:
1) ignorare la notizia, far finta che una certa legge non sia stata mai approvata, né che un provvedimento sia stato preso, tanto si sa che gli italiani sono distratti;
2) se proprio non passa inosservata, sminuire e criticare con falsità le iniziative del nemico;
3) se non c’è scampo perché è troppo buona e rischia di diventare controproducente, creare dei diversivi e spostare l’attenzione su argomenti totalmente fuori tema o ingigantire problemi irrilevanti che può portare il nuovo provvedimento;
4) se non basta ancora, l’arma finale è attaccare il nemico sul piano personale.
Sono, persino, banali e scontati nel loro modo di agire, però, maledizione, funziona sempre.
E anche questa volta, volenti o nolenti, ci sono cascati e sono costretti a giocare sulla difensiva.
Maroni fa partire una serie di provvedimenti sulla sicurezza sacrosanti e per lo più dettati da Bruxelles ed ecco che tutti lo accusano di razzismo. L’attenzione viene concentrata solo su due proposte, il reato di clandestinità e le impronte ai minori, quelle su cui è più facile fare leva sul sentimentalismo mammone e il gioco è fatto. Tutto il resto passa in cavalleria, anzi è talmente buono che persino l’opposizione si dice pronta a votarlo, sì, ma sottovoce, senza che si sappia troppo in giro.
Ed ecco che lo costringono a difendersi, anziché dargli modo di spiegare tutte le ottime novità e far capire agli italiani come sta rispondendo alle loro esigenze, deve perdere tempo a discutere delle dichiarazioni dell’ultimo degli uscieri della Commissione UE, che viene riferito in Italia come se provenisse direttamente dal Padreterno.
Che aggiungere poi sul giudice che ha mandato all’aria un’operazione di mesi scarcerando i rom orchi che costringevano i bambini a rubare? Il tutto solo per fare un dispetto al governo e cercare di farci credere che l’emergenza nomadi sia tutta una montatura di Bobone.
Questa è solo la punta dell’iceberg, perché la magistratura sta dando davvero il peggio di sé.
Ha capito di avere l’opinione pubblica contro e cerca di distrarla da tutta una serie di orrori che stanno venendo fuori, dalle scarcerazioni di delinquenti all’incarcerazione di innocenti, alle lentezze disastrose, al sostanziale indulto quotidiano denunciato dallo stesso capo della Polizia.
Si rende che sta per arrivare la sua ora e come un bestia ferita artiglia all’impazzata.
È allucinate assistere al continuo attacco del potere sovrano del parlamento, che neppure il cerchiobottismo di Napolitano è riuscito a frenare.
Ma cosa importa se il CSM fa carta straccia della Costituzione, l’importante è distrarre l’opinione pubblica dai propri disastri, impedire che gli italiani sappiano che già sono stati emanati i primi provvedimenti utili a riformare quella cloaca a cielo aperto, concentrando tutta l’attenzione su una norma, meramente organizzativa e del tutto meritoria, come la sospendi-processi e farla passare come la madre di tutta la battaglie, la linea Maginot varcata la quale c’è l’apocalisse democratica.
Ma il Pulitzer della disinformazione se lo aggiudica come sempre De Benedetti.
Imbattibile. Quando si dice incarnare il potere forte e sapere usarlo.
Arriva l’estate, gli italiani sono stanchi, accaldati, non hanno la testa per interessarsi dell’ottima finanziaria di Tremonti, la storia infinita della TAV li ha stufati da tempo e se ne fregano dello storico accordo, Brunetta ormai è un mito, ma faticano ad esaltarsi per una coda in meno allo sportello, e poi in fondo lo stanno aspettando al varco dell’attuazione pratica dei suoi progetti e sanno che ci vorrà tempo per vedere i primi effetti. I rifiuti di Napoli? Ancora? Basta!
E allora cosa c’è di meglio sotto l’ombrellone? Un po’ di sano gossip, qualche gnocca in copertina, una parolina di troppo al telefono, uno scandalo sessuale sotto il solleone e il gioco è fatto: ti ho messo in crisi il premier.
Che capolavoro di cattivo gusto!
In questi giorni rimpiango Cornacchione. Lui lo prendeva in giro, ma davvero mi fa pena, povero Ilvio. Mi vien male per lui ad immaginare quello che sta passando.
Con tutto quello di buono che già ha fatto questo governo, stasera, invece di parlare dei primi successi, sarà costretto a difendersi pubblicamente davanti agli italiani per accuse che non hanno nulla a che vedere con la sua attività politica. Pazzesco!
Ha raccomandato qualche squinzia in Rai? Non si può dire che sia un bugiardo perché lui qualche mese fa l’aveva detto chiaro e tondo che in Rai sono tutte prostitute o di sinistra. Evidentemente parlava con cognizione di causa.
Battute a parte, ma davvero questo può mandare in crisi il governo? Da quando siamo diventati bacchettoni e ipocriti come gli americani?
SIlvio ha un debole per la gnocca? Capirai che scoperta sensazionale.
Francamente è un problema di Veronica e non mio, ma sputtanarlo pubblicamente per defraudarci del nostro voto lo fa diventare un problema degli italiani. Ed è un problema maledettamente grave, che, se la materia non fosse pruriginosa e farsesca, puzzerebbe tanto di tentativo di colpo di stato.
Vi pare possibile che un pm a Napoli butti i nostri soldi per ascoltare e sbobinare 9000 telefonate per far cadere il governo che abbiamo eletto?
Ma la campagna di disinformazione è talmente subdola che nessuno se ne preoccupa e discutiamo, invece, se la tizia è diventata parlamentare per meriti intellettuali o fisici.
E chi se ne frega? L’importante è che abbia abbastanza cervello per schiacciare il pulsante giusto al momento del voto.
Ovvio che non è così che si dovrebbe entrare in Parlamento, ma se anche fosse che qualcuna oltre alla bravura ci ha messo il lavoretto, buon per Silvio che gliela offrono su un piatto d’argento.
Mi sembra evidente, però, che le parlamentari ed i ministri sono tutte molto in gamba, preparate e bisogna essere completamente idioti e sessisti per non capire che non sono lì solo per il sesso.
Ripeto, se anche venisse fuori che qualcuna ha avuto l’aiutino, le vogliamo giudicare per questo o per quello che fanno in Parlamento o al Governo?
Non le ammiro, umanamente e come donna mi fanno schifo, ma politicamente me ne frego.
Sono affari loro e delle loro coscienze, ma non è sui falsi moralismi di invidiosi e ipocriti che voglio sia governata l’Italia.
O davvero vogliamo che siano coloro che si considerano i migliori, gli eletti, i moralizzatori a scegliere chi ci deve governare?
È questa la democrazia a cui aspiriamo? Sottratta al popolo sovrano e lasciata in balìa di giudici e proprietari di banche e giornali? Basata su pregiudizi, sul gossip, sull’intrusione nella vita privata.
Davvero possiamo permettere che i governi non si giudichino sui fatti, ma con processi alle intenzioni basati sulle abitudini sessuali?
Mi viene in mente un test che girava via mail tempo fa.
È il momento di eleggere il Nuovo Leader del Mondo e il tuo voto conta molto. Quale candidato scegli?
Candidato A. è in combutta con politici corrotti, consulta gli astrologi. Ha due amanti. Fuma come un turco e si beve dagli 8 ai 10 martini al giorno.
Candidato B. è stato rimosso dal suo incarico due volte, dorme fino a mezzogiorno, all'università si faceva di oppio e ogni sera beve un litro di whisky.
Candidato C. è un eroe di guerra decorato. E' vegetariano, non fuma, beve una birra una volta ogni tanto e non ha mai avuto relazioni extraconiugali.
Quale di questi tre candidati sceglieresti?
Ebbene, come tutti avreste scelto il candidato C, il buon caro e vecchio Adolf Hitler, e avreste scartato Winston Churchill (candidato B) e Franklin D. Roosvelt (candidato A).
Complimenti!
È sempre utile riflettere prima di sparare giudizi o di lasciare che un PM giudichi al posto nostro.
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