Enrico Letta

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Robert - W la... foiga!
00venerdì 14 agosto 2015 15:36
Enrico Letta si è autoesiliato in Francia... per poter tornare a Palazzo Chigi dopo la (da molti ipotizzata come assai vicina) caduta di Renzi?
Questo retroscena spiega le dimissioni di Enrico Letta da deputato di qualche settimana fa per andare a insegnare in una celebre università francese?


ALT, RICICCIA LETTA! MENTRE NELL'AFA ROMANA QUALCUNO IMMAGINA NUOVI PATTI DEL NAZARENO, NELLA CORTE DI ARCORE SONO PRONTI A SCOMMETTERE SU UN FUTURO GOVERNO DI LARGHE INTESE. SENZA PIÙ RENZI ”UOMO SOLO AL COMANDO” E GUIDATO DA ENRICO LETTA...

ARTICOLO DI DAGOSPIA DEL 14 AGOSTO 2015 - ORE 11:11

SILVIO FRENA SUL "NAZARENO 2" E L'UNICO SPIRAGLIO CON IL PD È SULLA LEGGE ELETTORALE - Ugo Magri per "La Stampa"

Tra i pochi protagonisti rimasti a Roma si è sparsa voce che Silvio, spinto dai suoi interessi aziendali, stia preparando l'ennesima inversione a «u». E su consiglio del fedele Confalonieri sia pronto a sorreggere le riforme (quella del Senato in particolare), purché ne ottenga in cambio qualche contentino. A riprova della presunta svolta berlusconiana si citano gli accordi Rai con relativa spartizione delle poltrone. E grande rilievo viene conferito al ruolo di Romani, il quale per conto di Forza Italia è incaricato di negoziare col Pd le nuove regole.

L'aperitivo che il capogruppo «azzurro» prima o poi prenderà con la ministra Boschi sta diventando l'evento politico più atteso della Versilia. Insomma: nel vuoto pneumatico che precede Ferragosto torna ad aggirarsi il fantasma accaldato del Nazareno. Con il Cav voglioso di ricucire i rapporti e il premier anche lui in fondo disposto, però solo alle proprie condizioni...

Questa, perlomeno, è la narrazione che viene messa in circolo negli ambienti di maggioranza. Suggestiva ma, se si scava dalle parti di Arcore, parecchio lontana dalla realtà. Anzi, del tutto fuorviante. Ieri è intervenuto Toti, quale consigliere politico berlusconiano, per metterci un freno.

Non esiste trattativa sottobanco, ha chiarito. In particolare, nessun «do ut des» avente per oggetto il tema della giustizia, come pure da qualche parte è stato ventilato. È senza dubbio vero che in una riunione ai primi di agosto Berlusconi s'era lasciato sfuggire una frase sibillina («Se Renzi facesse le cose seriamente in tema di intercettazioni, separazione delle carriere e limiti alla carcerazione preventiva, allora magari...»), ma lui stesso era stato il primo a precisare che dal governo non può attendersi alcunché («la maggioranza parlamentare è legata a doppio filo con i magistrati, definirla giustizialista sarebbe poco»). In ogni caso, segnala Toti, «non siamo al suk». Escluso che la giustizia diventi merce di scambio con le riforme istituzionali.

E a ben vedere, come avverte Gasparri, non sarà nemmeno qualche ritocchino alla riforma del Senato che potrà sbloccare il via libera di Forza Italia. Su questo Renzi non dovrà farsi illusioni.

L'unica contropartita che al Cav interessa riguarda l'«Italicum». Di lì Berlusconi non si schioda: vuole tornare al premio di coalizione. Se Renzi è d'accordo, bene; altrimenti non conti su Forza Italia per superare il bicameralismo. Tantomeno speri in un soccorso per mettere a tacere la sinistra Pd.

In generale, la voglia di sottoscrivere intese col premier ad Arcore è pari quasi allo zero. Da quando Verdini ha preso la sua strada, nessuno più sostiene che il futuro di Forza Italia è nel «partito della Nazione». Il vero vincitore di questa fase è Brunetta, avversario irriducibile del premier che incomincia a togliersi qualche soddisfazione.

Ai suoi occhi Renzi non ha vie di scampo, può sperare soltanto in un'«onorevole sconfitta». Per cui non ha senso agganciarsi al carro di un perdente. E mentre nell'afa romana qualcuno immagina nuovi patti del Nazareno, nella corte berlusconiana sono in parecchi quelli pronti a scommettere su un futuro governo di larghe intese. Senza più l'«uomo solo al comando» e guidato magari da Enrico Letta...

MIO COMMENTO PERSONALE: quindi Enrico Letta sta(rebbe) all'attuale sistema politico come Giuliano Amato a quello degli anni novanta e come Giovanni Leone (quello dei governi balneari) a quello degli sessanta, cioè la riserva della Repubblica da chiamare in caso di emergenza e in caso di necessità per accordi di transizione.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:36.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com