I manifestanti del No B Day in Pizza della Repubblica
(Ansa)
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e nel resto del mondo, Parigi, etc.
LA PROTESTA NATA SUL WEB
«No B day», l'onda viola
in piazza contro Berlusconi
Guerra di cifre per il corteo: «Siamo un milione», dicono gli organizzatori, «solo 90mila» ribatte la Questura
Venerdì è stato proiettato il film "la piovra" in piazza Esedra in attesa del «No B day»
ROMA - L'iniziativa è partita online ed è poi scesa in piazza.
All'appuntamento scaturito da un gruppo di blogger, sono giunte a Roma migliaia di persone provenienti da tutta Italia per dire "no" a Berlusconi e chiedere le sue dimissioni da presidente del Consiglio.
«Siamo un milione», dicono gli organizzatori, «solo 90mila» ribatte la Questura. Il tutto sotto il colore viola: magliette, sciarpe e cappelli del colore scelto per rappresentare il proprio dissenso nei confronti del governo Berlusconi.
IN PIAZZA - Giunto in piazza San Giovanni, il corteo lungo quasi due chilometri, ha trovato un palco, allestito di fronte alla basilica di San Giovanni, dal quale artisti, intellettuali, politici ed esponenti di associazioni hanno espresso il dissenso Mario Monicelli ha fatto un appello ai giovani:
«Chiedete uguaglianza, giustizia e diritto al lavoro.
Niente più di questo.
La libertà è già un'altra cosa».
Il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore, ha preso la parola per dire: «Sono qui perché
la mafia deve essere cacciata fuori dallo Stato, fuori dalle istituzioni. Sono qui perché Berlusconi deve farsi processare». Tra gli striscioni in piazza anche uno che recita «La migliore manifestazione degli ultimi 150 anni», parafrasando un'affermazione dello stesso Berlusconi.
Non solo Roma per il "No B Day"
e nel resto del mondo, Parigi, etc.
IL CORTEO - Il corteo si è mosso intorno alle 14, con un mega striscione di apertura con la scritta
«Berlusconi dimissioni».
Tra le bandiere tenute in alto dal popolo del No B-day molte si richiamano ad alcuni partiti politici, come l'Idv, Sinistra e libertá, Verdi e Prc, ma se ne vedono alcune anche del Partito democratico. «Sta andando meglio di come ci aspettavamo» ha detto Gianfranco Mascia, uno dei principali organizzatori. E ha aggiunto:
«chiediamo le dimissioni di Berlusconi innanzitutto per il suo bene e per consentirgli di difendersi meglio».
Molte le bandiere e i cori 'dimissioni dimissioni'. Molti sventolano una copia dell'
agenda rossa di Paolo Borsellino
Il corteo in piazza San Giovanni
(Foto Omniroma)
INTELLETTUALI E ARTISTI - Hanno firmato l'appello «per difendere la libertà di espressione», considerato che «la conoscenza e il sapere sono un diritto inalienabile e non privatizzabile», decine di personaggi della cultura come Mario Monicelli, Dacia Maraini, Dario Vergassola, Roberto Vecchioni, Daniele Silvestri, e molti gruppi musicali come Almamegretta e Radici nel Cemento.
LE ASSOCIAZIONI - Esprimono il loro dissenso anche gruppi e associazioni, tra cui Libera, alcuni Coordinamenti dei precari della scuola, Articolo 21. Più complicata la "questione" politica. Sono in piazza Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, PdCI, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi. Gruppi in polemica con il «finto fair play di alcuni settori dell'opposizione», che secondo gli organizzatori costituisce «un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori».
Il corteo del NoB Day a Barcellona
NEL PARTITO DEMOCRATICO - Il "grande assente" alla mobilitazione è il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ma Rosy Bindi è presente. Aveva detto: «Parteciperò come tanti nostri militanti, dirigenti ed elettori del Pd, Sarò insieme a loro: devono sentirsi a casa loro nella piazza e nel Pd». «Come ha detto Bersani - ha poi detto la Bindi - tutti devono dare una mano a unire e non a dividere l'opposizione, per costruire insieme un progetto efficace di alternativa alla destra di Berlusconi». E sono in piazza anche alcuni "dissidenti", come Debora Serracchiani e Ignazio Marino.
La manifestazione di Parigi (Ap Photo)
PROTESTA ONLINE - Il network di protesta
www.noberlusconiday.org ha sezioni web cittadine e aspirazioni internazionali, visto che dovrebbero essere organizzate manifestazioni parallele anche in 45 città del mondo, tra cui Londra, Barcellona, Amsterdam, Dublino, Parigi, Vienna, San Francisco, Montreal e Sacramento. «Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali- si legge nel testo dell'appello - Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre 15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte».
PRIMO EVENTO A SIDNEY - Il primo appuntamento del No Berlusconi Day si è svolto, per via del fuso orario, a Sydney. Cento-centocinquanta persone si sono riunite al grido di 'Berlusconi go intorno alle 13.00 (locali, le 4.00 in Italia) nella piazza davanti al consolato italiano per un raduno lanciato, sulla scia di quello di Roma, da gruppi di ragazzi sulla rete. Tra i partecipanti, in prevalenza giovani, alcuni italiani che lavorano in Australia e figli di immigrati. Ci sono stati brevi interventi, quasi tutti in inglese, che hanno sottolineato l'indipendenza della manifestazione da partiti politici. Una ragazza svedese ha voluto «condannare la mancanza di libertà di informazione in Italia» affermando che quanto succede in Italia è importante per tutta l'Europa. Alcuni dei partecipanti avevano foulard al collo o fazzoletti al braccio viola ed è stato inscenato un piccolo corteo dietro ad una bara di cartone ricoperta da un drappo viola con su scritto «Italia».
Gli striscioni andavano da «I love the Constitution not the prostitution» a «Too much viagra drives you crazy» (troppo Viagra fa impazzire).
Nei volantini anche una frase di Sandro Pertini:
«La politica deve essere fatta da chi ha le mani pulite».
I partecipanti hanno anche cantato l'inno di Mameli e dopo un'ora il raduno si è sciolto senza incidenti.
Fonte: Corriere della Sera - 04 dicembre 2009 (ultima modifica: 06 dicembre 2009)
La manifestazione di Milano in piazza Fontana
(Photoviews)
No B. Day a Londra