FaceBook, come difendersi

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Etrusco
00venerdì 14 novembre 2008 17:25
problemi di privacy
SUL magazine del corriere della sera
Come difendersi da Facebook
La privacy? Sul sito più trendy del momento è impossibile garantirla. Non resta che seguire alcune regole...


Il nuovo numero del Magazine

Marta Serafini per il Magazine del Corriere della Sera


Un bel mondo. Virtuale, semplice, complicato, divertente, pericoloso. Che tiene attaccati 110 milioni di utenti, oltre due milioni in Italia. Che ci fa tornare a casa la sera davanti al computer, solo per spiare le vite altrui. È Facebook, il social network fondato nel 2004 dallo studente di Harvard Mark Zuckerberg che in origine lo concepì come circolo esclusivo per tenersi in contatto con i compagni di college, scambiarsi dispense e appunti. Poi Zuckerberg ha capito: il “fenomeno” doveva divenire business. Ed eccolo Fb (acronimo per gli aficionados), una megalopoli da 300 milioni di dollari, aperto a tutti, gratis.
Ma il prezzo da pagare è un altro. La propria privacy.
Iscriversi è un attimo: mail, password, nome (vero o finto che sia), sesso (è obbligatorio).
A scelta: il numero di cellulare, la data di nascita, le scuole frequentate, le preferenze musicali, politiche e religiose.

Il numero di carta di credito. Poi si caricano le istantanee del matrimonio, delle vacanze, si “taggano” (nominano) gli amici sulle foto altrui, si commenta.
E, non da ultimo, su Facebook c’è anche chi aggiunge le immagini di figli e di nipoti.


Una vignetta dedicata a Facebook dal blog Risodegliangeli

Un piatto troppo ricco anche per truffatori, ladri di identità, pedofili alla ricerca di immagini da scaricare e teenager da adescare. Incominciamo dai pedofili: «Certo, è possibile che un malintenzionato possa scaricare materiale, ma è difficile poiché il rapporto è mediato dal genitore, dal fratello, dallo zio che hanno caricato la foto. La pedofilia su Facebook è un fenomeno sporadico», tranquillizza Umberto Rapetto, colonnello del Gat, il nucleo anti frodi telematiche della Guardia di Finanza. Tuttavia i minori possono iscriversi senza problema. «Il furto di identità è invece molto più facile: nei social network come Facebook, MySpace, Linkedin milioni di persone consegnano a un universo di interlocutori sconosciuti la propria radiografia anagrafica. Chiunque può appropriarsi della vita di chiunque ». Casi ce ne sono già stati, con relative denunce (è successo in Gran Bretagna). È la teoria della finestra rotta, formulata dal giallista americano Jeffrey Deaver, secondo il quale sarebbero state create società con il solo scopo di immagazzinare i dati di milioni di persone per poi rivenderli. Leggende metropolitane? Come ogni mondo che si rispetti Facebook ha le sue. Spiega Rapetto: «Secondo i complottisti sarebbe un programma della Cia. Una maschera dietro la quale si cela l’Information Awareness Office (Iao), varato a ridosso dell’11 settembre».

Una volta creato il profilo vanno impostati i livelli di sicurezza.
L’utente deve scegliere chi può vedere le sue foto (solo gli amici, o tutto il resto del “mondo”?), chi può leggere il suo status (solo chi è in connessione o anche gli amici degli amici?). Non è abbastanza per mettersi al riparo. «A leggere l’homepage di Facebook si scoprono due cose terribili», dice Rapetto. «“Non possiamo garantirti che i contenuti che invii al sito non siano visualizzati da persone non autorizzate” e poi un comodo (e altrettanto illegale) “non siamo responsabili di elusioni delle misure di sicurezza del sito o delle impostazioni della privacy”». E se il Garante sta tentando di disciplinare i siti di social network «controllare un mondo anarchico è impossibile, i server ricadono sotto legislazioni straniere fuori dall’orbita giurisdizionale italiana. Sarebbe possibile controllare il network solo se fosse “cittadino” italiano a tutti gli effetti», afferma il colonnello. Per difendersi la regola è: «Stare fermi il più possibile e non proporre più di quanto ci viene chiesto». Ma spesso i filtri saltano: il motore non regge. Così, pure chi non è amico può mettere il naso nei tuoi affari.

Un dilemma, esserci o non esserci?
Sociologi, psicologi ed economisti si sono già espressi. «Facebook rende soli», ha detto Paola Vinciguerra, presidente di Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico). «Facebook non disturba il lavoro», tranquillizza una ricerca inglese.
«Facebook ha bisogno di fondi perché spende oltre un milione di dollari al mese solo in energia elettrica», dice TechCrunch, il blog creato da Michael Arrington e dedicato alle segnalazioni sul Web 2.0. «E Facebook, non essendo una compagnia fondata con lo scopo di fare soldi, morirà».
Già, morirà.
Ma uscirne è difficile. In gergo si dice suicidarsi.
Si compila un modulo spiegandone le ragioni.
Le opzioni vanno da “Facebook sta creando problemi alla mia vita sociale”,
fino a “si tratta di uno stato temporaneo. Tornerò”.
Il profilo resta ad memoriam, coperto di grigio come una tomba, ma i dati, attenzione, rimangono nel sistema.

Negli Usa molti utenti hanno già smesso. Così, proprio nel momento in cui Facebook raggiungeva l’apice, ha iniziato a soffrire.
Come una bolla speculativa da subprime.
Gli iscritti hanno capito. E si sono suicidati in massa.

Marta Serafini
11 novembre 2008(ultima modifica: 14 novembre 2008)

www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_novembre_11/magazine_facebook_075505ba-b009-11dd-981c-00144f02aa...
(hartman27)
00venerdì 14 novembre 2008 19:50
Azz..
e io che avevo una mezza idea di iscrivermi..
Etrusco
00sabato 15 novembre 2008 10:23
Re:
(hartman27), 14/11/2008 19.50:

Azz..
e io che avevo una mezza idea di iscrivermi..




Nessuno ti impedisce di iscriverti usando però qualche piccolo accorgimento
per proteggere la tua privacy:
non è necessario mettere tutti i dati anagrafici,
magari anzichè il nome e cognome puoi mettere il soprannome con cui eri noto tra i compagni di scuola, etc. [SM=x44461]
figurina
00sabato 15 novembre 2008 11:29
Re: Re:
Etrusco, 15/11/2008 10.23:




Nessuno ti impedisce di iscriverti usando però qualche piccolo accorgimento
per proteggere la tua privacy:
non è necessario mettere tutti i dati anagrafici,
magari anzichè il nome e cognome puoi mettere il soprannome con cui eri noto tra i compagni di scuola, etc. [SM=x44461]



[SM=x44462]


infatti io mi chiamo alessandro figurina [SM=x44452]


Etrusco
00sabato 15 novembre 2008 13:05
Re: Re: Re:
figurina, 15/11/2008 11.29:



[SM=x44462]


infatti io mi chiamo alessandro figurina [SM=x44452]






quindi Finculina è quello vero? [SM=x44455]
figurina
00sabato 15 novembre 2008 13:22
Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 15/11/2008 13.05:




quindi Finculina è quello vero? [SM=x44455]



quello è privatissimo lo usa il neon nei momenti intimi [SM=x44452]


Colonnello Kilgore
00sabato 15 novembre 2008 15:00
Re: Re:
Etrusco, 15/11/2008 10.23:




Nessuno ti impedisce di iscriverti usando però qualche piccolo accorgimento
per proteggere la tua privacy:
non è necessario mettere tutti i dati anagrafici,
magari anzichè il nome e cognome puoi mettere il soprannome con cui eri noto tra i compagni di scuola, etc. [SM=x44461]




Appunto. Solo un pirla mette il numero di cellulare in rete, si tratti di feisbuc o di leo.it...A meno che non si tratti di un putxxxxere [SM=x44456]
becks1982
00sabato 15 novembre 2008 21:10
io ho facebook,col mio vero nome,ma nn metto sicuramente n.di cellulare o indirizzo...
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