Facebook distrae troppo, oscurato

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Ronan7
00martedì 18 novembre 2008 11:22
Negli uffici negato l'accesso al sito
Facebook distrae troppo, oscurato
Negli uffici negato l'accesso al sito


Le aziende dichiarano guerra a Facebook. A qualche mese dal boom italiano, il più famoso social network al mondo è stato infatti oscurato in alcuni uffici perché distrae i dipendenti. Poste Italiane ha negato completamente l'accesso al sito, Regione Lombardia e Veneto meditano interventi simili, al Comune di Napoli invece il portale può essere visitato soltanto un'ora al giorno, suddivisa in frazioni di dieci minuti l'una.

Per evitare le distrazioni di Facebook, le aziende hanno fatto installare dei filtri in grado di bloccare l'accesso al social network e di evitare ogni interazione con gli altri utenti presenti sul portale. Del resto, i dati parlano chiaro. Al gruppo "Cazzeggio al lavoro su Facebook" si sono iscritti quasi cinquemila utenti, ma gli aficionados del sito che ogni giorno si collegano dall'ufficio sono centinaia di migliaia.

Dopo essersi registrati, infatti, è impossibile resistere alla tentazione di cercare vecchi amici o amori e di sapere che fine hanno fatto. Farsi prendere dal "gioco" è molto semplice e presto ci si ritrova seduti alla scrivania dell'ufficio a scambiare messaggi con un vecchio compagno di scuola, un parente lontano o a fissare un appuntamento con un amico per la serata. I minuti collegati a Facebook poi diventano ore, e tutto a discapito dell'attenzione e della produttività in azienda. Finché i responsabili non decidono di dire basta e di oscurare l'accesso al portale.

I primi a limitare o a impedire l'accesso a Facebook sono stati i vertici aziendali di Poste Italiane, seguiti poi da Provincia di Milano, Regione Lombardia, Regione Veneto, Regione Campania e Comune di Napoli, ma anche molte aziende private stanno pensando di adottare misure simili. Un dato preciso sul numero degli utenti che si collega dall'ufficio, sottraendo tempo al lavoro, al momento non esiste, ma gli iscritti italiani di Facebook sono almeno 4 milioni. Per alcuni di loro è un passatempo, ma per molti altri è diventata una vera e propria mania, con pesanti ripercussioni sulla produttività dietro la scrivania.

Ma Facebook non è l'unico sito bloccato dalle aziende. Oltre ai siti a luci rosse, in molti uffici non si può accedere infatti anche ai portali dedicati al gioco d'azzardo e ad alcuni blog molto affollati, come quello di Beppe Grillo. Ma come si comportano gli altri Paesi? In Gran Bretagna, secondo quanto riferisce Business Week, i due terzi delle aziende blocca l'accesso ai diversi siti di social networking. Negli Stati Uniti invece il 50% delle società oscura siti simili, ma per Facebook il dato non va oltre il 26%. Più rigidi invece gli uffici pubblici Canadesi, dove i social network sono stati blindati perché "bruciano il tempo del lavoro".

Fonte Tgcom.it
ciris
00martedì 18 novembre 2008 12:17
io mi ci sono appena iscritto su facebook

ma nn immagini quanto mi piacerebbe averlo bloccato nel computer a lavoro..xkè questo significherebe ke avrei un lavoro..cosa ke adesso nn ho

melly@
00martedì 18 novembre 2008 12:51
mi sembra un pò esagerata come cosa, uno semmai dà solo una sbirciatina ai fatti del giorno ma non è che si mette a fare i cazzi suoi!
KuntaKinte77
00martedì 18 novembre 2008 13:13
ho visto in ufficio - ed in fase di training - non poche persone distratte... [SM=x44465]
il tobas
00martedì 18 novembre 2008 13:22
Re:
KuntaKinte77, 18/11/2008 13.13:

ho visto in ufficio - ed in fase di training - non poche persone distratte... [SM=x44465]




E lo hai visto mentre postavi qui sull'Ipercaforum? [SM=x44452]
KuntaKinte77
00martedì 18 novembre 2008 13:44
Re: Re:
il tobas, 11/18/2008 1:22 PM:




E lo hai visto mentre postavi qui sull'Ipercaforum? [SM=x44452]




IO sono in ferie [SM=x44453] [SM=x44456]
il tobas
00martedì 18 novembre 2008 13:50
Re: Re: Re:
KuntaKinte77, 18/11/2008 13.44:




IO sono in ferie [SM=x44453] [SM=x44456]




Sei in ferie e vai in ufficio. Sei l'idolo di Brunetta.
KuntaKinte77
00martedì 18 novembre 2008 14:01
Re: Re: Re: Re:
il tobas, 11/18/2008 1:50 PM:




Sei in ferie e vai in ufficio. Sei l'idolo di Brunetta.




[SM=x44467]

mi son guardato intorno...
ti rassicuro: sono a casa, in pigiama, con pc e tele accesa...
SONO IN FERIE! [SM=x44454]
Arjuna
00martedì 18 novembre 2008 15:02
Re: Negli uffici negato l'accesso al sito
Ronan7, 18/11/2008 11.22:



Al gruppo "Cazzeggio al lavoro su Facebook" si sono iscritti quasi cinquemila utenti, ma gli aficionados del sito che ogni giorno si collegano dall'ufficio sono centinaia di migliaia.





Solo 5.000? [SM=x44473]

Pensavo fossero molti di più. [SM=x44455]
dalyda
00martedì 18 novembre 2008 22:07
Re: Re: Negli uffici negato l'accesso al sito
Arjuna, 18/11/2008 15.02:




Solo 5.000? [SM=x44473]

Pensavo fossero molti di più. [SM=x44455]




in effetti ,pochini! [SM=x44452]
piperitapatty
00martedì 18 novembre 2008 23:11
Re:
melly@, 18/11/2008 12.51:

mi sembra un pò esagerata come cosa, uno semmai dà solo una sbirciatina ai fatti del giorno ma non è che si mette a fare i cazzi suoi!



in base a cosa lo diresti? [SM=x44473]
c'è gente che sta quasi costantemente in internet [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456]

cmq facebook è una porcheria. è di una lentezza esasperante, io l'ho abbandonato (attivamente) dopo 10 minuti [SM=x44465]
figurina
00martedì 18 novembre 2008 23:41
Re: Re:
piperitapatty, 18/11/2008 23.11:



in base a cosa lo diresti? [SM=x44473]
c'è gente che sta quasi costantemente in internet [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456]

cmq facebook è una porcheria. è di una lentezza esasperante, io l'ho abbandonato (attivamente) dopo 10 minuti [SM=x44465]



quindi è per quello che mi hai donato la tua amicizia dopo pochi secondi [SM=x44471]


Rocco
00mercoledì 19 novembre 2008 00:10
Re: Re:
piperitapatty, 18/11/2008 23.11:


cmq facebook è una porcheria. è di una lentezza esasperante, io l'ho abbandonato (attivamente) dopo 10 minuti [SM=x44465]



e tu liquidi il più grande social network del mondo dopo solo 10 minuti? [SM=x44452]

se FB è una porcheria, Leo che cos'è? [SM=x44452]


comunque anche l'ipercaforum è su FaceBook [SM=x44452]
www.facebook.com/pages/wwwipercafonecom-ipercaforum/903...









piperitapatty
00mercoledì 19 novembre 2008 13:29
Re: Re: Re:
ipercafone, 19/11/2008 0.10:



e tu liquidi il più grande social network del mondo dopo solo 10 minuti? [SM=x44452]

se FB è una porcheria, Leo che cos'è? [SM=x44452]


comunque anche l'ipercaforum è su FaceBook [SM=x44452]
www.facebook.com/pages/wwwipercafonecom-ipercaforum/903...




infatti in leo sono mesi che non entro. possono tutti confermare [SM=x44455]

a livello di idea è fantastica perchè ho ritrovato un sacco di persone che non vedevo da anni. a livello pratico di interazione non lo sopporto perchè è macchinoso e lentissimo [SM=x44464]
e ho pochissima pazienza [SM=x44452]


il tobas
00mercoledì 19 novembre 2008 13:52
A proposito di visione di facebook dall'ufficio, avrei un aneddoto che riabiliterebbe i fannulloni ma è meglio se ve lo racconto in privato
giovannict83
00mercoledì 19 novembre 2008 15:42
anch'io sono su facebook aggiunti figu e la kikka
il tobas
00mercoledì 19 novembre 2008 15:45
Re:
giovannict83, 19/11/2008 15.42:

anch'io sono su facebook aggiunti figu e la kikka




Non è facendo così che mi convincerai ad iscrivermi [SM=x44457]
giovannict83
00mercoledì 19 novembre 2008 15:48
Re: Re:
il tobas, 19/11/2008 15.45:




Non è facendo così che mi convincerai ad iscrivermi [SM=x44457]


preferisco non averti come amico? [SM=x44454]

Arjuna
00mercoledì 19 novembre 2008 16:09
"Avete un'ora per chattare"
Via al piano che disciplina i forzati del web. In Comune blocco a tempo per i pc: «Internet libero in pausa pranzo»
EMANUELA MINUCCI
TORINO
Che cosa può fare un dipendente del Comune di Torino fra le 13 e le 14,30, durante la pausa pranzo? Può fare la sua scelta: fra un panino o Facebook, il parrucchiere o Dagospia, un giro di shopping in centro o un acquisto virtuale su eBay. Insomma, fra la ricreazione vera e quella on line. Al posto di una fuga dal palazzo, infilandosi il cappotto e passando la frontiera della bollatrice, quella consumata nel calduccio dell’ufficio e a portata di mouse. Attenzione, però, tutto ciò dovrà accadere soltanto nello spazio di quell’ora e mezzo, perché dalle 14,31 tutti i siti giudicati d’intrattenimento (Facebook in testa, che oggi svetta nella classifica del web-gradimento) diventeranno inaccessibili.

L’amministrazione torinese ha deciso - fra le prime in Italia - di razionare il tempo in cui l’impiegato comunale può dilettarsi con siti che con il rendimento in ufficio poco hanno a che vedere. Presto l’assessorato al Personale metterà a punto la lista degli indirizzi web che potranno essere visitati soltanto durante l’ora d’aria telematica grazie al sofisticato sistema «Web-Sense»: un capufficio virtuale e infallibile che, puntuale come un orologio, una volta scaduto il tempo della ricreazione on line farà calare un sipario elettronico su qualsiasi collegamento «soft».
Una pensata del direttore generale Cesare Vaciago, intimo amico del ministro anti-fannulloni Brunetta? «Niente affatto - spiega l’assessore alle Risorse umane Beppe Borgogno -, la nostra è una decisione che va nel senso della libertà: anziché inibire l’accesso per tutta la giornata ai siti non collegati all’attività lavorativa, come stanno facendo un po’ in tutta Italia, noi abbiamo deciso di lasciare ai dipendenti, a costo zero, la possibilità di navigare sui siti che preferiscono. Dal momento che offriamo loro questa possibilità, però, che almeno ci si possa cautelare da chi potrebbe approfittare di questo benefit. Ecco il vero motivo dell’accesso razionato che comincerà a funzionare tra qualche giorno».

In realtà, il vero giro di vite telematico ai computer del Comune di Torino venne dato nel 1997, quando l’allora assessore al Personale Paolo Peveraro cominciò la sua crociata contro i dipendenti che trascorrevano la propria giornata a smanettare sui siti hard. Lo sguardo assorto di chi sta lavorando, muovevano il mouse sulla scrivania per annotare brevi appunti. Come impiegati modello: né più né meno. Peccato, però, che sul loro video - al posto di progetti o pratiche - scorressero giochini hardcore e sexy-racconti vietati ai 18. E peccato (più grave) che dietro quel video non ci fossero i soliti ragazzini che per ore inchiodano la linea telefonica di casa, ma un esercito di impiegati pagati con soldi pubblici. Circa duecento, per la precisione.
Ora, eliminato alla radice il problema della navigazione piccante, il Comune ha trovato una risposta anche per chi (degno seguace di chi un tempo riempiva la Settimana Enigmistica in ufficio oppure leggeva il giornale) snobba il disbrigo delle delibere per dedicarsi a rintracciare amici su Facebook.

Ma quanti sono coloro che si dimenticano di lavorare per raccontare in rete che il loro gatto non sta troppo bene e che sabato sperano non piova perché andranno a fare un picnic? «Non possiamo saperlo - rispondono a Palazzo Civico - ma stando a indicatori come il numero di iscritti al gruppo “Cazzeggio al lavoro con Facebook” che veleggiano verso i 5 mila, è meglio cautelarsi».

Il Comune di Torino, come qualsiasi altra amministrazione pubblica, non subisce alcun danno economico dalle video-scorrazzate dei suoi dipendenti (il costo dell’abbonamento è forfettario), quindi non si può parlare né di peculato né di truffa. Si tratta però di un’inadempienza perseguibile sino a trasformarsi in giusta causa per un licenziamento. «A Torino, insomma - scherzano a Palazzo Civico - i dipendenti afflitti dal morbo della connessione full time non rischieranno più di disconnettersi dall’organico».

Ma come prenderanno, in realtà, i dipendenti comunali, questa nuova direttiva che li tratta come detenuti del web? Ieri mattina la notizia era circolata soltanto fra i dirigenti, coloro che ultimamente più che con i tagli on line si sono dilettati con l'arte di salvare il proprio stipendio. Fair play, dunque, fra chi si occupa di traffico e ordinanze sulla Ztl. Qualche malumore, invece, fra i dipendenti più giovani, soprattutto coloro che lavorano all'assessorato omonimo: «Se non mi cita il mio nome mi fa un piacere - spiega un'impiegata di 29 anni - ma chi ha pensato questo provvedimento mi deve spiegare come si fa a distinguere: anche Facebook, anzi, soprattutto Facebook ci permette di entrare in sintonia con un certo mondo. Speriamo che chi realizza questa web-censura, lasci libere certe divisioni di smanettare a fini professionali».

Da La Stampa
giovannict83
00mercoledì 19 novembre 2008 16:11
cmq lì sono juan catania se mi volete aggiungere
Ronan7
00mercoledì 19 novembre 2008 19:26
Re: Re: Re:
ipercafone, 19/11/2008 0.10:



e tu liquidi il più grande social network del mondo dopo solo 10 minuti? [SM=x44452]

se FB è una porcheria, Leo che cos'è? [SM=x44452]


comunque anche l'ipercaforum è su FaceBook [SM=x44452]
www.facebook.com/pages/wwwipercafonecom-ipercaforum/903...












Adesso sono fan!!! [SM=x44456]
intergrigo88
00mercoledì 19 novembre 2008 19:28
occhio : non sono iscritto a facebook e nemmeno conto di esserlo, come direbbero gli inglesi, anytime soon !!!

ma per piacere .. tralaltro ho letto che ha delle lacune dal punto di vista della privacy mostruose...
Rocco
00domenica 23 novembre 2008 20:07
=Blaine=
00lunedì 24 novembre 2008 14:07
sono diventato anch'io fan dell'iper!!
Ronan7
00venerdì 28 novembre 2008 13:12
il caso al"Seagrass" uno dei locali più chic di Melbourne
Mangiano da buongustai senza pagare,
il proprietario li rintraccia su Facebook

In cinque, con la scusa di uscire per fumare, lasciano il conto da 270 euro. Ma le loro tracce erano sul Web



MELBOURNE (AUSTRALIA) - Il piano era perfetto ed è stato portato a termine senza sbavature: hanno prima mangiato a sbafo in uno dei ristoranti più chic di Melbourne e poi, con la classica scusa della sigaretta, sono fuggiti senza pagare il conto di 520 dollari australiani (circa 270 euro). Ma i cinque giovani che la scorsa settimana hanno riproposto uno dei più vecchi trucchi per non pagare al ristorante, non avevano fatto i conti con Facebook: grazie al famoso social network, Peter Leary, manager del "Seagrass", il ristorante truffato dai ragazzi, è riuscito a rintracciare uno dei clienti e a farsi pagare la costosa ricevuta.

ERRORE FATALE - Uno dei ragazzi ha commesso un errore che poi è risultato fatale: prima di sedersi a tavola si è avvicinato a uno dei camerieri e ha chiesto se quel giorno in sala lavorava una sua conoscente. Quando gli è stato detto che la persona che cercava non era di turno il ragazzo ha chiamato gli altri suoi amici e insieme hanno cominciato "la grande abbuffata": hanno mangiato tra l'altro ostriche, trote e altro finissimo pesce accompagnato da deliziosi vini d'annata. Poi hanno ordinato il dessert, ma prima che arrivasse, hanno chiesto di uscire per fumare. Quando il manager si è accorto che dei cinque furbastri non vi era più traccia si è ricordato della precedente richiesta fatta al cameriere. Ha subito contattato la dipendente assente e dopo una veloce descrizione, è riuscito a scoprire il nome del ragazzo. Poi si è collegato a Facebook, ha inserito i dati del giovane e l'ha velocemente rintracciato: «All'improvviso è comparso sul web lo stesso volto che avevo visto qualche minuto prima» ha commentato Peter Leary. «Nella foto postata sul social network era con la fidanzata, l'unica donna presente alla cena».

PAGAMENTO E LICENZIAMENTO - Grazie alle informazioni presenti sul social network Leary ha scoperto che il giovane e la fidanzata lavoravano in uno dei ristoranti nei paraggi: «Su facebook c'era scritto che erano entrambi dipendenti di un locale qui vicino» ha sottolineato il manager che non c'ha pensato due volte e ha contatto il loro datore di lavoro. Dopo avergli spiegato l'accaduto ha dovuto attendere solo un paio d'ore per vedere ricomparire il ragazzo che, mortificato, ha chiesto scusa e ha pagato il conto, lasciando anche una ricca mancia ai camerieri. Più tardi Leary ha ricevuto una gradita telefonata: era il proprietario del ristorante limitrofo che lo ha informato che i due fidanzati erano stati appena licenziati: «Ho pensato che l'essere iscritti a Facebook puo' costare davvero caro» ha commentato Leary.

Francesco Tortora

Fonte Corriere.it
Etrusco
00giovedì 15 maggio 2014 17:13
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