Fallito il "voto di bandiera" e Silvio deluso va in Sardegna

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KayScarpetta
00lunedì 14 giugno 2004 10:51
Il presidente del Consiglio si era detto sicuro del 25% Smarrimento al quartier generale di Forza Italia
Bondi: "Dovrò tenere conto del risultato". Verso le dimissioni?


ROMA - Si capisce subito che ha perso, si capisce dal fatto che al quartier generale di Forza Italia tra vassoietti di caramelle tricolori e maxischermi allestiti per la diretta del trionfo girano solo i cameramen che chiedono, per cortesia, di poter vedere la partita. Dai piani alti del partito non scende nessuno, il coordinatore Cicchitto manda giù il responsabile del sito Internet Antonio Palmieri: "E' presto, non commento", dice pallido mentre i cronisti si chiedono l'un l'altro questo chi è, come si chiama.

Lui - il Presidente - non c'è: è volato da Arcore alla villa sarda, quella con l'anfiteatro. I suoi colonnelli tacciono. Gli exit poll di partito, quelli commissionati in casa e mai malevoli col committente, davano già dal pomeriggio Forza Italia al 22,5 per cento. Sette punti in meno rispetto alle politiche, quasi tre in meno delle ultime europee. Alle urne, sabato, nel comizio fuorilegge sull'uscio del seggio il presidente del Consiglio aveva detto "non avremo meno del 25,5, è impensabile. Avremo senz'altro di più".

Silvio Berlusconi ha perso il plebiscito a cui aveva chiamato gli italiani. Ha perso il voto di fiducia che aveva chiesto per sé e solo per sé, per il suo partito e non per gli alleati minori. "Un voto di bandiera", l'aveva chiamato ad Assago al congresso di Forza Italia.

Ineleggibile, chiaramente non destinato ad andare a lavorare nelle commissioni del parlamento europeo si è ugualmente candidato capolista in tutte le circoscrizioni elettorali per ottenere dagli italiani un "simbolico voto di fiducia" sulla sua persona. Non l'ha avuto. Esce dal voto di ieri "personalmente sconfitto", osserva l'ex capo dello Stato Francesco Cossiga. A poco sono valsi i 57 milioni di sms, l'occupazione militare degli schermi tv, i cartelloni giganti per le strade e i 15 milioni di lettere spedite a casa agli italiani. Anzi: effetto saturazione, si direbbe. Boomerang.

Qualunque sia l'esito definitivo del voto dei partiti e delle coalizioni, le somme, i confronti, le percentuali, i distinguo, nulla cancella la sconfitta del partito del leader dunque del leader medesimo.

Insieme al plebiscito Berlusconi perde tre piazze in Italia: la Sardegna (sua seconda residenza), Bologna e Bari. E' da qui che parte la serata nera in via dell'Umiltà, dai dati delle amministrative che suonano a morto.

Mentre in Portogallo la Francia si avvia al raddoppio sull'Inghilterra e Schroeder precipita nella disfatta arriva la notizia di Renato Soru in vantaggio su Mauro Pili, enfant prodige del premier, il bel governatore attratto dalle copie in carta carbone. Fabrizio Cicchitto, chiuso nella sua stanza, dà segni chiari di nervosismo: urla agli addetti stampa, urla al telefono.

Poi arriva il dato su Bologna, Cofferati al primo turno su Guazzaloca. Poi Bari, il giudice Emiliani in testa. Infine gli exit delle europee, Forza Italia fra il 20 e il 23. Nella migliore delle ipotesi è sempre andata male.

Bondi esce, va a Porta a Porta. Jole Santelli entra, abito di voile e ciabatte d'oro tacco a spillo. Nessuno parla. Di Berlusconi arrivano notizie confuse: è ad Arcore con Confalonieri, no è andato a letto, non guarda la tv. Sta arrivando a Roma, no è andato in Sardegna dai figli. Buona l'ultima: è partito per la Costa Smeralda.

Emilio Fede ha in studio Paolo Romani, per il momento il forzista più autorevole visto in tv. Qual è l'affluenza alle urne? chiede Romani. "Rigore, rigore", si sente invocare allo schermo vicino, sintonizzato sugli europei. Fede è indispettito, comincia a storpiare i nomi come fa in questi casi: "Nel centrosinistra c'è anche quello, come si chiama, Agnolotto". Interviene al telefono Belpietro il direttore del Giornale di famiglia, "tutt'al più è un pareggio". Bravo un pareggio, sospira Fede, come finora la partita.

Alla sede di Forza Italia cominciano ad arrivare i cronisti dei principali quotidiani, dalle stanze di sopra non scende nessuno. Tajani, in tv, dice che "si è polverizzato il voto nelle piccole liste". Esattamente quello che Berlusconi aveva chiesto fino all'ultimo ai suoi elettori di non fare: non votate i partiti minori, ha ripetuto fino allo sfinimento, nessuno dei piccoli inclusi i suoi alleati. Non contenti Lega e Udc. Udc, soprattutto, che oggi da vincitrice del round elettorale si gode la vendetta. Anche De Michelis osserva che "il risultato dei partiti piccoli è stato molto buono. Peccato per Berlusconi che voleva il 51 per cento per Forza Italia". Peccato, appunto.

Arrivano le prime proiezioni di dati reali, e con quelle le prime giustificazioni della sconfitta. Parlano per la maggioranza Bondi, La Russa (che non riesce a dire exit poll, dice "ex poll"), Santanché, Romani, Buttiglione. Dicono tutti tre cose: che nel resto d'Europa i governi crollano quello italiano no; che nel complesso la somma dei voti della coalizione resiste; che il voto si è polverizzato nei piccoli partiti.

Insomma, dicono che se non fosse stato per la crescita dell'Udc di Casini e Follini sarebbe stata una disfatta. Giampaolo Pansa, in studio da Vespa, dice che Berlusconi è stato sconfitto "bisogna mettergli un pannolone verbale". All'evocazione del pannolone Bondi perde le staffe, "ma come si permette di usare certe parole". Fabrizio Cicchitto l'ex socialista compare in video a mezzanotte meno venti. "C'è una tenuta molto forte del governo, anche se con una limatura di Forza Italia e con una redistribuzione di forze all'interno della coalizione". Anche se. Limatura. Bondi si rende conto della situazione alle due di notte, quando è ormai chiaro che per tutta la sera Rai-Nexus ha fornito dati sballati - "manipolati" dice Fassino. Forza Italia ora è al 20,5. "Dovrò tener conto di questo risultato", sospira Bondi. Chissà se vuol dire: mi dimetto.

(14 giugno 2004)


da: La Repubblica

[Modificato da KayScarpetta 14/06/2004 11.09]

Capitano Marino
00lunedì 14 giugno 2004 10:57
Lui è triste e va nella sua villa in Sardegna...

Io se sono triste vado al parco pubblico a guardare i cigni e le anatre...e magari viene a piovere...
busi fan
00lunedì 14 giugno 2004 13:10
Poverinooo, è venuto qui per riprendersi dalla sconfitta[SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]

Ora sarebbe bello preparare uno striscione con le sue
ultime parole famose ( 25% [SM=x44457] ) e passare con un
aereo sopra la villa La Certosa
[SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]

magari chiama anche i Tornado per abbatterlo[SM=x44457] [SM=x44457]

[Modificato da busi fan 14/06/2004 13.11]

Zalmoxis
00lunedì 14 giugno 2004 15:07

:fD: [SM=x44457] :fD:
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