Fame da Lupi

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c'eraunavodka
00martedì 17 marzo 2015 09:08
regali e favori al figlio ministro (a sua insaputa). 4 arresti. Tangenti su grandi opere, Expo e Tav.
4 arresti e 50 indagati

Agli indagati vengono contestati i reati di corruzione induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri delitti contro la Pa

Luca Romano - Lun, 16/03/2015 - 15:43


Un "articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori".

Lo ha accertato un'inchiesta della procura di Firenze e del Ros che ha portato oggi all’arresto di quattro persone e all’iscrizione di oltre 50 persone nel registro degli indagati per la gestione illecita degli appalti ricompresi nelle Grandi opere.

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Ercole Incalza


Agli indagati vengono contestati i reati di corruzione induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri delitti contro la Pa. Le ordinanze di custodia cautelare sono in corso di esecuzione dalle prime ore di questa mattina a Roma e a Milano da parte del Ros, che contestualmente sta effettuando in diverse regioni perquisizioni di uffici pubblici e sedi societarie riconducibili agli indagati.

Tutte le principali Grandi opere - in particolare gli appalti relativi alla Tav ed anche alcuni riguardanti l’Expo, ma non solo - sarebbero state oggetto dell’"articolato sistema corruttivo".

Il super-dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza, è tra i quattro arrestati dell’inchiesta della Procura di Firenze e del Ros.
Gli altri sono gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza. Secondo l’accusa sarebbe stato proprio Incalza - definito "potentissimo dirigente" del ministero dei Lavori Pubblici, dove è rimasto per 14 anni, attraversando sette governi, fino all’attuale - il principale artefice del "sistema corruttivo" scoperto dalla procura di Firenze.

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Sarebbe stato lui, in particolare, in qualità di "dominus" della Struttura tecnica di missione del ministero dei Lavori pubblici, ad organizzare l’illecita gestione degli appalti delle Grandi opere, con il
diretto contributo di Perotti, cui veniva spesso affidata la direzione dei lavori degli appalti incriminati. Riguardo agli altri due arrestati, Pacella è un funzionario del ministero, stretto collaboratore di Incalza, così come gravitava nell’ambito del dicastero anche Cavallo, presidente del Cda di Centostazioni Spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato.

"Questo tipo di direzione dei lavori consentiva modifiche, con opere che lievitavano anche del 40%", ha detto il comandante del ros, Mario Parente. Che poi ha aggiunto: "Il totale degli appalti affidati a società legate a Perotti, uno dei quattro arrestati, è di 25 milioni di euro".

"L’Italia non è un paese strano. Purtroppo noi abbiamo una predisposizione all’irrequietezza, non vorrei dire all’illegalità, che purtroppo c’è. È un paese il nostro in cui la corruzione è un tumore come la mafia", ha detto, a margine di un’iniziativa a Firenze, il prefetto del capoluogo toscano, Luigi Varratta, in merito all’inchiesta sulle grandi opere. "Sono dell’avviso che la corruzione va combattuta come la criminalità organizzata. Non vorrei dire che l’Italia è un paese corrotto, però lo dicono studi ed osservatori internazionali che ci collocano all’ultimo posto fra i paesi europei come percezione della corruzione. Quello che è accaduto stamattina purtroppo è in linea con queste riflessioni".


Fonti:

www.ilgiornale.it/news/cronache/tangenti-sulle-grandi-opere-quattro-arresti-e-50-indagati-1105...

www.rainews.it/dl/rainews/articoli/tangenti-blitz-dei-Ros-4-arresti-e-50-indagati-e3bfabed-0e9b-4267-a0b2-c0ecfe24efe9.html?re...

www.repubblica.it/politica/2015/03/17/news/tangenti_anm-10...

c'eraunavodka
00martedì 17 marzo 2015 09:27
"Uno Stato che funzioni dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità". Ma in Italia è accaduto il contrario: "I magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati". Così il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, commenta a Unomattina l'inchiesta di Firenze sulle tangenti sulle grandi opere.



Lavori, vestiti e Rolex: ombre sul ministro Lupi

Nuovo scandalo tangenti. Il gip: "Indagato, procurò lavori al figlio di Lupi". Spunta anche un Rolex da 10mila euro
Sergio Rame - Lun, 16/03/2015 - 19:31
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L'ennesima bomba giudiziaria non fa tempo a toccare a terra che già è esplosa devastando il governo Renzi. "Stefano Perotti (l'imprenditore arrestato per il nuovo scandalo sugli applati per Expo 2015 e la Tav, ndr) ha procurato degli incarichi di lavoro a Luca Lupi", figlio del ministro Maurizio Lupi.



A metterlo nero su bianco è il gip di Firenze nell’ordinanza di custodia cautelare per i quattro arrestati nell’inchiesta sui Grandi appalti dove figurano anche i regali che gli arrestati avrebbero fatto al ministro e ai suoi familiari.



Tra questi spuntano anche un vestito sartoriale per Lupi e, in occasione della laurea, un Rolex da 10mila euro al figlio.

I lavori procurati al figlio di Lupi

Il 21 ottobre 2014, uno degli indagati, Giulio Burchi, "racconta anche al dirigente Anas, ing. Massimo Averardi, che Stefano Perotti ha assunto il figlio del ministro Maurizio Lupi". Nel documento fa seguito l'intercettazione: "Ho visto Perotti l’altro giorno, tu sai che Perotti e il ministro sono non intimi, di più. Perché lui ha assunto anche il figlio, per star sicuro che non mancasse qualche incarico di direzione lavori, siccome ne ha soli 17, glieli hanno contati, ha assunto anche il figlio di Lupi, no?". Poi, il primo luglio 2014, sempre Burchi dice ad Averardi: "Il nostro Perottubus ha vinto anche la gara, che ha fatto un ribasso pazzesco, ha vinto anche il nuovo palazzo dell’Eni a San Donato e c’ha quattro giovani ingegneri e sai uno come si chiama? Sai di cognome come si chiama? Un giovane ingegnere neolaureato, Lupi, ma guarda i casi della vita". Come spiega il gip, nell’ambito della commessa Eni, Perotti stipulerà un contratto con Giorgio Mor, affidandogli l’incarico di coordinatore del lavoro che, a sua volta, nominerà quale "persona fissa in cantiere" Luca Lupi per 2mila euro al mese.

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Tutte le regalie alla famiglia Lupi

Un vestito sartoriale per Lupi e un Rolex da 10mila euro per il figlio sono alcuni dei regali che gli arrestati avrebbero fatto al ministro e ai suoi familiari. A regalare il vestito sarebbe stato Franco Cavallo, uno dei quattro arrestati oggi che secondo gli inquirenti aveva uno "stretto legame" con Lupi tanto da fare "favori al ministro e ai suoi familiari". Come si legge in un'ordinanza, da una telefonata del 22 febbraio 2014 emerge che Vincenzo Barbato, un sarto che avrebbe confezionato un abito per Emanuele Forlani della segreteria del ministero, "sta confezionando un vestito anche per il ministro Lupi". Al figlio Luca, invece, sarebbe stato regalato un orologio dai coniugi Perotti in occasione della laurea: si tratta di un Rolex del valore di 10.350 euro che "Stefano Perotti (arrestato oggi, ndr) fa pervenire a Luca Lupi tramite Franco Cavallo".
Le rassicurazioni di Lupi a Incalza

"... su questa roba ci sarò io e ti garantisco che se viene abolita la Struttura Tecnica di Missione non c’è più il governo!". Con queste parole Lupi si rivolge il 16 dicembre 2014 al super manager Ettore Incalza in una telefonata intercettata dal Ros nell’ambito dell’inchiesta di Firenze. Secondo gli inquirenti la conversazione "ben rappresenta" l’importanza della Struttura tecnica di cui era a capo Incalza. Come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Incalza e degli altri tre indagati, Lupi arriva a minacciare una crisi di governo a "fronte della proposta di soppressione" della Struttura di Missione o "di passaggio della stessa sotto la direzione della presidenza del Consiglio". Nel provvedimento viene riportato un brano della conversazione intercettata in cui Lupi dice: "... vado io guarda... siccome su questa cosa... te lo dico già... però io non voglio... cioè vorrei che tu dicessi a chi lavora con te che sennò vanno a cagare... cazzo!... ho capito!... ma non possono dire altre robe!... su questa roba ci sarò io li e ti garantisco che se viene abolita la Struttura Tecnica di Missione non c’è più il governo!... L’hai capito non l’hanno capito?!". La Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture, è scritto nell’ordinanza, opera alle dirette dipendenze del ministro ed è stata diretta per anni da Incalza, soggetto secondo gli inquirenti "in grado di condizionare il settore degli appalti pubblici per moltissimi anni".

Quando Lupi difendeva Incalza in Aula

"Ministro, si ricorda come difendeva Incalza di fronte a noi? Oggi l'hanno arrestato!". Non appena il nome di Incalza spunta nell'inchiesta della procura di Firenze, Alessandro Di Battista posta su Twitter il video dell'interrogazione che i Cinque Stelle rivolsero a Lupi sul ruolo di Ercole Incalza. Era il luglio del 2014 e, come si evince dal video, l'esponente del Nuovo centrodestra difendeva ciecamente il super dirigente arrestato oggi. "Incalza è stato effettivamente indagato in diversi procedimenti, ma sempre prosciolto o archiviato - affermava Lupi - l'ingegnere Incalza ha sostenuto sempre con esito positivo tre concorsi pubblici per assegnazione di tale incarico (alla guida della struttura tecnica di missione, ndr) e ha ricoperto negli anni molti incarichi importanti per la sua particolare competenza in materia di trasporti e opere pubbliche". Per questo ora i grillini ne chiedono le dimissioni.

Fonti:

www.ilgiornale.it/news/politica/indagato-tangenti-gip-procur-lavori-figlio-lupi-1105...
c'eraunavodka
00martedì 17 marzo 2015 09:37
pliskiss
00martedì 17 marzo 2015 11:27
Mazzateo!! che faccia, questo ce là scritto in fronte Mafia, dal 78 al 85 chissà che cosa ha combinato, ce lo vedo con gli incapucciati. [SM=x44458]
Etrusco
00martedì 17 marzo 2015 11:35
Ma allora il super commissario Cantone, messo a vigilare sull'Expo' e sulle Grandi Opere per prevenire la corruzione, a cosa serve?
Da quel che si legge tutti quelli che stavano dentro il sistema adesso dicono che non si erano accorti di nulla, ma com'è possibile credergli?
pliskiss
00martedì 17 marzo 2015 12:55
Re:
Etrusco, 17/03/2015 11:35:

Ma allora il super commissario Cantone, messo a vigilare sull'Expo' e sulle Grandi Opere per prevenire la corruzione, a cosa serve?
Da quel che si legge tutti quelli che stavano dentro il sistema adesso dicono che non si erano accorti di nulla, ma com'è possibile credergli?



Basta non credergli, poi anche se gli credi? alla fine che cosa cambia? ne mettono altri che sua volta gli devi credere.
Il sistema non cambierà mai.
GIRA LA RUOTA, GIRA LA RUOTA! [SM=x44517]
riccardo60
00martedì 17 marzo 2015 19:19
Re:
Etrusco, 17/03/2015 11:35:

Ma allora il super commissario Cantone, messo a vigilare sull'Expo' e sulle Grandi Opere per prevenire la corruzione, a cosa serve?
Da quel che si legge tutti quelli che stavano dentro il sistema adesso dicono che non si erano accorti di nulla, ma com'è possibile credergli?




in italia ci sarebbero motivi sufficienti per fare non una, ma dieci rivoluzioni,
ma a quanto pare ai giovani di oggi non gliene frega niente. [SM=x44464]
Etrusco
00martedì 17 marzo 2015 23:13
Re: Re:
riccardo60, 17/03/2015 19:19:




in italia ci sarebbero motivi sufficienti per fare non una, ma dieci rivoluzioni,
ma a quanto pare ai giovani di oggi non gliene frega niente. [SM=x44464]




Oggi ci indignamo tutti, stasera non c'è un talk show dove non ci si scandalizzi dell'inopportunità di Lupi, famiglia e amici, ma tra una settimana si sarà calmato il polverone ed anche la legge anticorruzione verrà riposta nel cassetto.

Cantone penso che sia stato messo lì solo per poter fare le Grandi Opere all'antica maniera, un alibi per procedere spediti... tant'è che lui lo disse subito che col suo esiguo staff non avrebbe mai potuto vigilare e prevenire tutti gli abusi con tempestiva efficacia. [SM=x44464]
Robert - W la... foiga!
00mercoledì 18 marzo 2015 00:03
Piepoli, 17 marzo 2015 - Grillo strappa a NCD-UDC 0,5 punti percentuali grazie alla vicenda del ministro Lupi e strappa alla Lega 0,5 punti percentuali grazie alla "vicenda Tosi"

NOTA BENE: si ricorda che con la Legge Italicum non ci sono le coalizioni e lo sbarramento elettorale è al 3,00% dei voti validi (quindi NCD-UDC rischia l'uscita dal Parlamento)
Etrusco
00mercoledì 18 marzo 2015 10:50
Maurizio Lupi: PERCHÉ DEVE LASCIARE

1 - INCALZA Gli ha regalato il ministero

I MAGISTRATI di Firenze ritengono di aver accertato che il dirigente arrestato due giorni fa esercitava un potere assoluto anche su Lupi, fino a scrivergli il programma del Ncd.

2 - IL FIGLIO Lavoro e Rolex inopportuni
LUCA LUPI ha ricevuto da Stefano Perotti, l’amico di famiglia arrestato, un Rolex come regalo di laurea e un posto di lavoro. “Io non li avrei accettati”, si è limitato a dire il padre ministro.

3 - GIRLANDA Quella delega al Cipe
GIRLANDA, indagato con Incalza e Perotti, è stato imposto da Verdini come sottosegretario e scelto da Lupi per la delicatissima delega alla segreteria del Cipe, organismo che finanzia le Grandi opere.

4 - PEROTTI Lavori da 25 miliardi
PEROTTI, definito da Lupi amico di famiglia, grazie all’alleanza con Incalza ha accumulato incarichi di direzione lavori per 25 miliardi di valore totale. Lupi non se n’è accorto.

5 - CASO EXPO Quei sospetti milanesi
FRIGERIO arrestato nel 2014 per la corruzione sui lavori Expo, sosteneva che il sodale Grillo, esponente Ncd pure arrestato, era in contatto con Lupi, che ha sempre negato.

Da Il Fatto Quotidiano, 18 marzo 2015.
Etrusco
00mercoledì 18 marzo 2015 10:57
Incalza, specialista nel boom dei costi.
Il Fatto Quotidiano, del 18 marzo 2015.

PER LUPI È UN MANAGER CHE “L’EUROPA CI INVIDIA”. COME NO? IL “SUO” TAV È IL PIÙ “LENTO” E PIÙ CARO DEL MONDO.

Era il migliore nel suo campo.
La scelta di conservare Ercole Incalza alla guida della struttura tecnica di missione del ministero dei Trasporti ha una spiegazione: aveva 18 procedimenti giudiziari alle spalle, ma “è uno dei tecnici più stimati nel settore, in Europa ce lo invidiano”, ha spiegato ieri il ministro Maurizio Lupi a Repubblica. Secondo la Procura di Firenze, invece, è il ras del sistema corruttivo che gonfiava i costi delle Grandi opere. In principio fu la legge obiettivo di Silvio Berlusconi e Pietro Lunardi – anno 2001 – per semplificare le procedure per le grandi infrastrutture. Lunardi chiama Incalza a tessere la tela dalla cabina di regia. Risultato? A 14 anni di distanza, degli 285 miliardi di opere inserite, quelle ultimate valgono solo l’8,6%, mentre i costi sono saliti del 40%. Stesso incremento stimato dai pm di Firenze per le opere affidate alla direzione del suo braccio destro, Stefano Perotti, anche lui arrestato. Ma è come manager che Incalza dà il meglio di sé.

Nel 1991 lascia il vertice del ministero dei Trasporti – dove era arrivato grazie allo storico leader della “sinistra ferroviaria”, il socialista Claudio Signorile – per guidare Tav Spa, la controllata delle Fs che deve realizzare le nuove linee veloci. Assieme a Lorenzo Necci è l’artefice dell’affidamento senza gara ai tre general contractor (Iri, Eni e Fiat) del gigantesco appalto. Secondo l’ingegnere di Brindisi, questo avrebbe evitato i contenziosi: “Se si sono sbagliati è colpa loro”, spiegava nel ‘92. Per garantire il “contratto chiavi in mano” si inventa il project financing, il miracoloso sistema che apparentemente fa finanziare le Grandi opere dai privati, solo che alla fine paga comunque lo Stato. E così avviene. Le tratte dovevano costare 18.400 miliardi di lire nel 1991, saranno 90 miliardi di euro a fine lavori: oltre 5 punti di Pil che rendono il nostro uno dei più grandi generatori di debito pubblico. A fine ‘96, travolto dall’inchiesta che porta in carcere Necci, si dimette dalla Tav, e tocca all’ad delle Fs Giancarlo Cimoli svelare il bluff: sarà lo Stato a pagare tutto. I dati a consuntivo fanno paura. La Torino-Milano, per dire, doveva costare 1,74 miliardi: saranno 8,3 a fine lavori. E così per la Milano-Bologna: 7,9 miliardi (1,4); Bologna-Firenze (a dirigere i lavori c’è il fidato Perotti): 6,7 miliardi (1,74 da contratto, con contenziosi per altri 500 milioni); Roma-Napoli: 7,2 miliardi (ne doveva costare uno solo). La radiografia del disastro l’ha stilata a febbraio 2014 l’Ue: “L’Alta velocità italiana è tra le opere più costose”. In cifre: 47,3 milioni di euro al chilometro nel tratto Roma-Napoli, 74 tra Torino e Novara, 79,5 fino a Milano e 96,4 milioni tra Bologna e Firenze, contro gli appena 10,2 milioni al chilometro della Parigi-Lione, i 9,8 della Madrid-Siviglia e i 9,3 della Tokyo-Osaka. In media: 61 milioni al chilometro [SM=x44497] contro i 20 dell’Ue. Peggio ancora è andata con i tempi. I contratti prevedevano circa 70 mesi di lavori: la Roma-Napoli viene conclusa nel 2007, cioè 17 anni dopo, le altre tra il 2010-2011, a distanza di oltre 20 anni. [SM=x44492] La tratta più lunga d’Europa, la Madrid-Siviglia (490 km) è stata completata in 4,8 anni, la Parigi-Lione in 5 e la Tokyo-Osaka in 4,2. Secondo uno studio americano, la Milano-Verona, dove Incalza riesce a piazzare Perotti, costerà 60 milioni a km: “Record mondiale per una tratta in pianura”. Ci vuole talento. [SM=x44459] [SM=x44465]
Etrusco
00mercoledì 18 marzo 2015 10:59
Ercole Incalza, la biografia giudiziaria inchioda la politica

Leggere la biografia di Ercole Incalza e ritrovare tutti gli scandali italiani degli ultimi 25 anni: i mondiali di Italia ’90; la Tav e Necci, Pacini Battaglia, Guarguaglini, Squillante; la “Cricca” degli appalti del G8 e Balducci, Anemone, Zampolini.

25 anni di inchieste, arresti, rinvii a giudizio, proscioglimenti e prescrizioni. Lui sempre lì ad amministrare denaro pubblico.

Fino a ieri:
nuovo arresto e nuova rete clientelare fatta di tangenti su appalti sulle grandi opere, assunzioni di parenti, amici, figli degli amici, abiti di sartoria, vacanze, Rolex da 10mila euro, programmi di governo per i nuovi referenti politici, nomine di viceministri, emendamenti da presentare, strutture di missione da salvare per continuare la danza. Tutto presunto – si intende – fino a che la magistratura non scriverà una parola definitiva.

Mentre la politica invece no, la parola definitiva non la dice mai, non si accorge mai di nulla, continua a nominare gli Incalza e incalza solo i magistrati: il problema non è la corruzione che ha devastato e devasta il paese, ma chi la combatte, non le cricche ma la responsabilità civile delle toghe.

E via così, fino al prossimo scandalo.

www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/17/corruzione-la-biografia-giudiziaria-di-ercole-incalza-inchioda-la-p...
Etrusco
00mercoledì 18 marzo 2015 11:06
Antonio Di Pietro “Lo cacciai, ma le Istituzioni lo difesero”
di Valeria Pacelli - Il Fatto Quotidiano, 17 marzo 2015.

“Quando stamattina ho letto che Incalza è il burocrate di sette governi, mi sono davvero arrabbiato”. L’ex magistrato Antonio Di Pietro non ci sta a essere accomunato a chi ha reso “Ercolino” un “dominus totale” come dicono al telefono alcuni indagati nell’inchiesta fiorentina. Infatti, quando nel 2006 Di Pietro arriva al ministero delle Infrastrutture, gli revoca il contratto (un co.co.co.) dalla Struttura tecnica di missione, il “ministero nel ministero”, che gestisce le Grandi opere e con esse miliardi di euro.

Perché ha deciso immediatamente di cacciare Incalza?

Il suo nome mi diceva qualcosa. Già c’erano state delle indagini nei suoi confronti, tutte concluse con un proscioglimento. Inoltre mi ricordavo di lui perché, mentre era in corso Mani Pulite , scoprimmo che parlava con diversi imprenditori coinvolti in quella indagine. Nel giro di pochi giorni, quindi, non solo gli revocai l’incarico, ma poiché era una sorta consulente esterno nominato dal ministro, lo tolsi proprio dal ministero.

Parlare al telefono con imprenditori indagati non è un reato, giusto?

Esatto, però Incalza faceva parte di un sistema di potere, che fuori dalle responsabilità penali resta comunque un sistema di potere: è quello della Prima Repubblica. E io che ho avuto modo di conoscere quell’ambiente sapevo di cosa stavamo parlando.

Quando ha revocato l'incarico, ha subìto pressioni?

Non proprio pressioni. Ma tanti, di destra e sinistra, mi dissero di lasciarlo al suo posto. Chi le fece queste richieste?

Tutti, soprattutto le Istituzioni.

Il centro di questo potere, quindi, è la struttura tecnica di missione?

Assolutamente. È stata creata ad hoc per gestire i grandi appalti che così non venivano più coordinati dai diversi dipartimenti. Già l’idea che fosse fuori dalla gestione ordinaria mi aveva lasciato perplesso. Ma questo dipartimento è solo uno dei due centri di potere del ministero delle Infrastrutture. Il secondo è il consiglio superiore dei lavori pubblici. Qui ci trovai Balducci, che era un funzionario. Anche in questo caso, fui io a dargli un ruolo secondario, insomma veniva solo lasciato a disposizione. Ma lui non accettò.

Tra gli indagati nell’inchiesta della Procura di Firenze c’è anche Antonio Bargone, ex sottosegretario ai Lavori pubblici. Ha lavorato anche con lui, vero?

Sì, ma con lui ho avuto pochi rapporti. Nel 1996 io come ministro sono durato sei mesi. Sa come si dice al mio paese? Il politico passa e il funzionario resta.
riccardo60
00giovedì 19 marzo 2015 19:17
a quanto pare il ciellino domani si dimetterà. [SM=g1700002]
c'eraunavodka
00giovedì 19 marzo 2015 20:21
Re:
riccardo60, 19/03/2015 19:17:

a quanto pare il ciellino domani si dimetterà. [SM=g1700002]




Sembra l'unica buona notizia della giornata [SM=x44458]
se così fosse mi si rivela più furbo di quel che pensavo, ormai è bruciato e insistere a tenere il punto per lui sarebbe un suicidio, ma soprattutto nuocerebbe anche a "Corruzione o Liberazione" (come oggi è apparso sulla vignetta di un importante quotidiano) [SM=x44452]
Tanto CL ha già pronti i sostituti di Lupi e Incalza da inserire nella catena di comando [SM=x44461]
riccardo60
00giovedì 19 marzo 2015 20:30
Re: Re:
c'eraunavodka, 19/03/2015 20:21:




Sembra l'unica buona notizia della giornata [SM=x44458]
se così fosse mi si rivela più furbo di quel che pensavo, ormai è bruciato e insistere a tenere il punto per lui sarebbe un suicidio, ma soprattutto nuocerebbe anche a "Corruzione o Liberazione" (come oggi è apparso sulla vignetta di un importante quotidiano) [SM=x44452]
Tanto CL ha già pronti i sostituti di Lupi e Incalza da inserire nella catena di comando [SM=x44461]




beh, non era cosi scontato, anche Alfano era bruciato, e più di una volta,
eppure è ancora li. [SM=g1700002]
c'eraunavodka
00giovedì 19 marzo 2015 20:35
Re: Re: Re:
riccardo60, 19/03/2015 20:30:




beh, non era cosi scontato, anche Alfano era bruciato, e più di una volta,
eppure è ancora li. [SM=g1700002]




Ah! Alfano! Bravo, mi fai ricordare che anche lui dovrebbe dimettersi per quel pasticciaccio diplomatico (le sue 3 bugie sullo scandalo kazako) ed insieme a loro anche il Ministro Poletti (quello che assegnò gli appalti alle coop e poi si fece fotografare mente festeggiava con Buzzi e i Casamonica).

Sarebbe il caso di un bel reimpasto di governo, fosse per me scioglierei le camere ed indirei nuove elezioni, ma sarebbe troppo bello.
lady considine
00venerdì 20 marzo 2015 10:40
Re: Re: Re:
riccardo60, 19/03/2015 20:30:




beh, non era cosi scontato, anche Alfano era bruciato, e più di una volta,
eppure è ancora li. [SM=g1700002]



Non è per andare contro corrente, ma a me Maurizio Lupi fa tenerezza, il fatto stesso che contro di lui è stata fatta una sassaiola mi spinge a essere solidare con lui, tutti lo hanno ingiuriato, anche chi della vicenda ancora non ne sa nulla!

Ha certamente le sue pecche, ma non meritava di essere linciato pubblicamente così.

Quello che invece rimprovero a Lupi è di essere andato da Vespa a annunciare le sue dimissioni anzichè andare subito in Parlamento, aveva risposto al question time due giorni fa e sembrava incollato alla poltrona, aveva dichiarato che non si sarebbe dimesso, cosa è successo nel frattempo?
In ogni caso doveva fare l'annuncio in parlamento.
riccardo60
00venerdì 20 marzo 2015 12:41
Re: Re: Re: Re:
lady considine, 20/03/2015 10:40:



Non è per andare contro corrente, ma a me Maurizio Lupi fa tenerezza, il fatto stesso che contro di lui è stata fatta una sassaiola mi spinge a essere solidare con lui, tutti lo hanno ingiuriato, anche chi della vicenda ancora non ne sa nulla!

Ha certamente le sue pecche, ma non meritava di essere linciato pubblicamente così.

Quello che invece rimprovero a Lupi è di essere andato da Vespa a annunciare le sue dimissioni anzichè andare subito in Parlamento, aveva risposto al question time due giorni fa e sembrava incollato alla poltrona, aveva dichiarato che non si sarebbe dimesso, cosa è successo nel frattempo?
In ogni caso doveva fare l'annuncio in parlamento.




non dispiacerti, solo il giorno prima, dichiarò di avere l'appoggio del governo,
e non aveva nessuna intenzione di andarsene,
poi invece si scopre che la situazione è ancora più grave del previsto,
ed ecco che allora va' da vespa a dire quanto sia responsabile da parte sua fare un passo indietro, ma per favore!!

dammi retta, conserva la tua tenerezza per qualcuno che se lo merita veramente. [SM=x44458]
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