Favoritismi poilitici e speculazioni immobiliari

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Etrusco
00giovedì 31 luglio 2008 14:02
Villa San Martino
Ma il Pd contesta la delibera: «La giunta del PdL fa regali al Premier»

Berlusconi raddoppia Villa San Martino


Via libera ad Arcore all'ampliamento della dimora del premier. Un «alloggio» per ciascuno dei figli


Un corteo di auto blu in uscita da Villa San Martino, teatro di molti vertici politici del centrodestra
(Ansa)

ARCORE (Milano) - Una volta era conosciuta soprattutto per la sua vocazione industriale che aveva nella gloriosa fabbrica di motociclette Gilera, un marchio conosciuto in tutto il mondo, la propria punta di diamante.
Ma da almeno un quarto si secolo il nome di Arcore è associato per antonomasia a Silvio Berlusconi, che a metà degli anni Settanta vi trasferì la propria residenza e che di Villa San Martino, l'antica residenza dei conti Casati Stampa acquistata dal Cavaliere grazie all'intermediazione di Cesare Previti, ha fatto la vera e propria «sala dei bottoni» di Forza Italia e del centrodestra italiano.
Il binomio Arcore-Berlusconi è ora destinato a rafforzarsi ulteriormente: il presidente del consiglio, tramite la società Idra - che si occupa della gestione delle sue residenze private - ha infatti presentato un piano di ampliamento del complesso edilizio con l'obiettivo di riunire sotto uno stesso tetto (in realtà più tetti, per un totale di alcune migliaia di metri quadrati) tutti i propri figli.


Una veduta aerea (da Maps Live) dell'area di Villa San Martino (in giallo).
In fucsia Villa Borromeo e il suo parco; in arancione la zona dell'ex cinema Apollo

PIANO DI RECUPERO - Il progetto, che ha ottenuto il via libera dal consiglio comunale, ora controllato dal Pdl, dopo le passate esperienze di centrosinistra, prevede l'ampliamento di alcuni degli ex edifici rurali annessi alla villa, dove verranno realizzati una pinacoteca, la sede della fondazione intitolata al padre di Silvio Berlusconi e un museo sulla storia della Mondadori, la storica casa editrice acquisita negli anni Novanta dal Cavaliere.
E in più sarà realizzato un edificio a pianta quadrata con cortile interno che, per un totale di circa 3 mila metri quadrati, dovrebbe ospitare le nuove residenze per Barbara, Eleonora e Luigi, ovvero i tre figli che il premier ha avuto da Veronica Lario, venuti grandi a pochi chilometri da Arcore, nella Villa Belvedere di Macherio.

Per Barbara si era ipotizzata in passato la destinazione di un'ala della stessa Villa Belvedere, ma la costruzione del nuovo immobile potrebbe consentire al Cav di raccogliere tutta la famiglia nella villa a cui si sente forse più legato, in quanto considerata da più parti come il simbolo più evidente del suo successo.
A Villa San Martino già risiede stabilmente Piersilvio Berlusconi e non è escluso che la disponibilità di nuovi alloggi possa in qualche modo rendere disponibile uno spazio adeguato anche per l'altra figlia di primo letto, Marina, che vive a Milano ma che potrebbe ritagliarsi un proprio spazio «di campagna» a poca distanza dal capoluogo dove trascorrere i weekend.


Uno scorcio di Villa Belvedere, a Macherio (Fotogramma)


POLEMICHE IN AULA - L'approvazione del piano di recupero è stata duramente contestata in consiglio comunale, dove il Pd ha parlato di favoritismi nei confronti del leader di Forza Italia.
Nel mirino sono i tempi rapidi con cui è arrivata la concessione e la decisione di accettare un cambiamento in corsa
rispetto ad un primo progetto ipotizzato ai tempi della giunta di centrosinistra. In particolare, è stata sancita la rinuncia alla cessione di alcune aree che sarebbero state utilizzate per la riqualificazione,
firmata dall'archietto Mario Botta, dell'area adiacente all'ex cinema Apollo, una ex sala a luci rosse in disuso che sorge a metà strada fra Villa San Martino e Villa Borromeo, sede del municipio.
In cambio il comune riceverà una monetizzazione di 600 mila euro, a cui si aggiungono 1 milione e 200 mila euro di oneri di urbanizzazione.
Un totale, insomma, di un milione e 800 mila euro che il Pdl considera una contropartita significativa, al punto da considerare pretestuose le polemiche inscenate dall'opposizione. La quale, però, non ci sta e parlando di «blitz estivo» accusa la giunta a guida forzista di avere assecondato senza fiatare le richieste dell'illustre cittadino.
Il quale, secondo chi gli è vicino, saprà comunque essere generoso con la città: «Il presidente - ha spiegato il capogruppo di Forza Italia, Claudio Chetta, secondo quanto riporta il Giornale di Vimercate - si è detto disponibile ad offrire alla cittadinanza qualcosa in più».

IL CASO IN SENATO - La vicenda è approvata anche in Parlamento, con un'interrogazione a risposta scritta presentata dal senatore del Pd ed ex presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta. L'esponente del centrosinistra chiede al governo di verificare sul rispetto «dei principi costituzionali della trasparenza, dell'imparzialità e della legittimità nell'azione della pubblica amministrazione»
e lo esosrta ad attivarsi «per accertare i motivi per i quali l'amministrazione comunale di Arcore abbia rinunciato ad un progetto e ad una donazione così importante per la vita culturale di quella comunità ed abbia così repentinamente approvato il nuovo progetto di edilizia residenziale».


A.Sa.
31 luglio 2008 Corriere della Sera
Etrusco
00giovedì 31 luglio 2008 17:28



BERLUSCONI SI FA ARCORE 2 – AUTORIZZAZIONI LAMPO PER COSTRUIRE UN EDIFICIO A PIÙ ALI DI 4500 MQ: PINACOTECA; MUSEO MONDADORI; UNA FONDAZIONE - E GLI ALTRI TREMILA A COSA SERVONO? A UNA NUOVA VILLA…

Susanna Marzolla per “La Stampa”

Da un po’ di giorni non si parla d’altro;
davanti e dentro la storica villa Borromeo, sede del Comune, l’argomento è uno solo. Anche per il «Giornale di Vimercate», l’unico della zona, la pagina con la «cronaca di Arcore» è praticamente monografica: Silvio Berlusconi amplia la sua residenza; anzi, la raddoppia e anche più. Perché nell’immenso parco - poco più in là della neoclassica villa San Martino, sua dimora di lavoro nonché residenza di suo figlio PierSilvio, a fianco dell’antica cascina, dove sono uffici e locali di servizio - costruirà un edificio a più ali per complessivi 4500 metri quadri.

Millecinquecento sono destinati a un progetto che aveva in mente da tempo e che aveva concordato con l’amministrazione comunale quand’era ancora in mano al centrosinistra (ma alle ultime elezioni il vento della sconfitta è arrivato anche lì): una pinacoteca per raccogliervi i suoi tesori artistici; un museo della casa editrice Mondadori; la sede di una fondazione intitolata a suo padre Luigi Berlusconi (dopo il torneo di calcio, beneficenza e cultura). E gli altri tremila a cosa servono? A una nuova villa; un edificio quadrato con una grande corte interna. Un edificio non compreso nel progetto iniziale, che prevedeva unicamente una «piccola» foresteria funzionale alle istituzioni culturali. Ed è questa novità che sta scatenando polemiche, e pettegolezzi.


Le polemiche - di cui è arrivata eco anche in Parlamento con un’interrogazione del senatore Pd Roberto Della Seta al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo - riguardano i tempi dell’autorizzazione alla nuova volumetria e le conseguenze per la cittadina di Arcore. «Perché - spiega Fausto Perego, consigliere comunale del Pd che, da vicesindaco, aveva trattato il primo progetto - era prevista la cessione da parte di Berlusconi di una parte della proprietà, confinante con la zona di un cinema in disuso, e la riqualificazione dell’intera zona, con una piazza e una biblioteca civica firmate dall’architetto Mario Botta; quello che ha ristrutturato la Scala a Milano, per intenderci».

Adesso invece l’Idra Immobiliare, la società in cui il Cavaliere ha concentrato ville e palazzi, pagherà al Comune di Arcore 600 mila euro per «riprendersi» quel terreno; un milione e 200 mila euro li verserà per gli oneri di urbanizzazione: «Una bella somma - fa notare il sindaco, Marco Rocchini, eletto con una lista civica di centrodestra - che useremo per la collettività. Non capisco l’opposizione: si lamenta dei tempi rapidi con cui abbiamo dato l’ok. Ma era tutto in ordine, cosa dovevamo fare?». «Ottenere qualcosa di più da Berlusconi - ribatte Perego - che, devo dire, con Arcore è sempre stato generoso». «Ma lo faremo», assicurano in Comune e fanno sapere che il Cavaliere si è già detto «disponibile a offrire qualcosa in più» (una casa per anziani, pare).

Fin qui le polemiche locali. I pettegolezzi si concentrano invece su un solo quesito: perché mai Berlusconi vuole una nuova villa? La prima risposta era stata: per sua figlia Barbara, adesso che ha messo su famiglia (da qualche mese gli ha dato un nuovo nipotino). Ma per Barbara una degna magione è già pronta: a suon di milioni di euro è stata ristrutturata un’ala di Villa Belvedere, a Macherio, la fastosa dimora in cui Veronica Lario ha cresciuto in un ambiente agreste i figli avuti con Berlusconi (oltre a Barbara, Eleonora e Luigi). E allora? L’ultima spiegazione - nei «si dice» che arrivano da chi, ad Arcore, ha rapporti con villa San Martino - è che la casa debba servire ad accogliere, se di passaggio da quelle parti o vogliosi di passare qualche giorno vicini al papà, tutti i figli di Berlusconi.

Ad esempio: Marina con i suoi bambini potrebbe lasciare Milano e trascorrere un week-end in villa con spazi adeguati; o Eleonora quando arriva dagli Usa, dove studia.
Tutto sommato potrebbe essere una spiegazione logica: Berlusconi, si sa, non bada a spazi e spese quando si tratta delle sue case. E con Villa San Martino il rapporto è particolare.

E’ stata la rappresentazione plastica della sua ascesa sociale quando la comprò, a metà degli Anni Settanta, dalla marchesina Annamaria Casati Stampa rimasta orfana, prematuramente e drammaticamente (il padre si sparò dopo aver ucciso la moglie e il suo amante). Per Berlusconi fu un vero affare: la comprò a un prezzo stracciato grazie ai buoni uffici di Cesare Previti che della fanciulla, ancora minorenne, era il curatore. Di villa San Martino sono famose anche le scuderie; più che per i cavalli, per lo stalliere: Vittorio Mangano, accusato di mafia.

Negli anni è poi diventata la sede degli incontri politici più delicati: ad Arcore si sono fatti e disfatti governi, amministrazioni regionali e comunali; alleanze politiche. Le cene del lunedì sono un’abitudine a cui Umberto Bossi e i vertici della Lega non mancano mai; oltre a quelli che Berlusconi considera, di volta in volta, i più fidi consiglieri politici. Infine: nel parco della villa il Cavaliere ha già la sua tomba, il mausoleo con simbolico bassorilievo, costruito per lui dal defunto scultore Pietro Cascella. Con tutta questa storia, e questi simboli, perché dovrebbe mancare qui una casa per l’intera sua prole?
31 Luglio 2008

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