Villa San Martino
Ma il Pd contesta la delibera: «La giunta del PdL fa regali al Premier»
Berlusconi raddoppia Villa San Martino
Via libera ad Arcore all'ampliamento della dimora del premier. Un «alloggio» per ciascuno dei figli
Un corteo di auto blu in uscita da Villa San Martino, teatro di molti vertici politici del centrodestra (Ansa)
ARCORE (Milano) - Una volta era conosciuta soprattutto per la sua vocazione industriale che aveva nella gloriosa fabbrica di motociclette Gilera, un marchio conosciuto in tutto il mondo, la propria punta di diamante.
Ma da almeno un quarto si secolo il nome di Arcore è associato per antonomasia a Silvio Berlusconi, che a metà degli anni Settanta vi trasferì la propria residenza e che di Villa San Martino, l'antica residenza dei conti Casati Stampa acquistata dal Cavaliere grazie all'
intermediazione di Cesare Previti, ha fatto la vera e propria «sala dei bottoni» di Forza Italia e del centrodestra italiano.
Il binomio Arcore-Berlusconi è ora destinato a rafforzarsi ulteriormente: il presidente del consiglio, tramite la
società Idra - che si occupa della gestione delle sue residenze private - ha infatti presentato un piano di ampliamento del complesso edilizio con l'
obiettivo di riunire sotto uno stesso tetto (in realtà più tetti, per un totale di alcune migliaia di metri quadrati) tutti i propri figli.
Una veduta aerea (da Maps Live) dell'area di Villa San Martino (in giallo).
In fucsia Villa Borromeo e il suo parco; in arancione la zona dell'ex cinema Apollo
PIANO DI RECUPERO - Il progetto, che ha ottenuto il via libera dal consiglio comunale, ora controllato dal Pdl, dopo le passate esperienze di centrosinistra, prevede l'ampliamento di alcuni degli ex edifici rurali annessi alla villa, dove verranno realizzati una pinacoteca, la sede della fondazione intitolata al padre di Silvio Berlusconi e un museo sulla storia della Mondadori, la storica casa editrice acquisita negli anni Novanta dal Cavaliere.
E
in più sarà realizzato un edificio a pianta quadrata con cortile interno che, per un totale di circa 3 mila metri quadrati, dovrebbe ospitare le nuove residenze per Barbara, Eleonora e Luigi, ovvero i tre figli che il premier ha avuto da Veronica Lario, venuti grandi a pochi chilometri da Arcore, nella
Villa Belvedere di Macherio.
Per Barbara si era ipotizzata in passato la destinazione di un'ala della stessa Villa Belvedere, ma la costruzione del nuovo immobile potrebbe consentire al Cav di raccogliere tutta la famiglia nella villa a cui si sente forse più legato, in quanto considerata da più parti come il simbolo più evidente del suo successo.
A Villa San Martino già risiede stabilmente Piersilvio Berlusconi e non è escluso che la disponibilità di nuovi alloggi possa in qualche modo rendere disponibile uno spazio adeguato anche per l'altra figlia di primo letto, Marina, che vive a Milano ma che potrebbe ritagliarsi un proprio spazio «di campagna» a poca distanza dal capoluogo dove trascorrere i weekend.
Uno scorcio di Villa Belvedere, a Macherio (Fotogramma)
POLEMICHE IN AULA - L'approvazione del piano di recupero è stata duramente contestata in consiglio comunale, dove il Pd ha parlato di
favoritismi nei confronti del leader di Forza Italia.
Nel mirino sono i tempi rapidi con cui è arrivata la concessione e la decisione di accettare un cambiamento in corsa rispetto ad un primo progetto ipotizzato ai tempi della giunta di centrosinistra. In particolare,
è stata sancita la rinuncia alla cessione di alcune aree che sarebbero state utilizzate per la riqualificazione,
firmata dall'archietto Mario Botta, dell'area adiacente all'ex cinema Apollo, una ex sala a luci rosse in disuso che sorge a metà strada fra Villa San Martino e Villa Borromeo, sede del municipio.
In cambio il comune riceverà una monetizzazione di 600 mila euro, a cui si aggiungono 1 milione e 200 mila euro di oneri di urbanizzazione.
Un totale, insomma, di un milione e 800 mila euro che il Pdl considera una contropartita significativa, al punto da considerare pretestuose le polemiche inscenate dall'opposizione. La quale, però, non ci sta e
parlando di «blitz estivo» accusa la giunta a guida forzista di avere assecondato senza fiatare le richieste dell'illustre cittadino.
Il quale, secondo chi gli è vicino, saprà comunque essere generoso con la città: «Il presidente - ha spiegato il capogruppo di Forza Italia, Claudio Chetta, secondo quanto riporta il Giornale di Vimercate - si è detto disponibile ad offrire alla cittadinanza qualcosa in più».
IL CASO IN SENATO - La vicenda è approvata anche in Parlamento, con un'interrogazione a risposta scritta presentata dal senatore del Pd ed ex presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta. L'esponente del centrosinistra chiede al governo di
verificare sul rispetto «dei principi costituzionali della trasparenza, dell'imparzialità e della legittimità nell'azione della pubblica amministrazione»
e lo esosrta ad attivarsi «per
accertare i motivi per i quali l'amministrazione comunale di Arcore abbia rinunciato ad un progetto e ad una donazione così importante per la vita culturale di quella comunità ed abbia così repentinamente approvato il nuovo progetto di edilizia residenziale».
A.Sa.
31 luglio 2008
Corriere della Sera